Sabato 20 luglio 2013
CALENDARIO ROMANO
Dal Vangelo secondo Matteo 12,14-21.
I farisei però, usciti, tennero consiglio contro di lui per toglierlo di mezzo.
Ma Gesù, saputolo, si allontanò di là. Molti lo seguirono ed egli guarì tutti,
ordinando loro di non divulgarlo,
perché si adempisse ciò che era stato detto dal profeta Isaia:
Ecco il mio servo che io ho scelto; il mio prediletto, nel quale mi sono compiaciuto. Porrò il mio spirito sopra di lui e annunzierà la giustizia alle genti.
Non contenderà, né griderà, né si udrà sulle piazze la sua voce.
La canna infranta non spezzerà, non spegnerà il lucignolo fumigante, finché abbia fatto trionfare la giustizia;
nel suo nome spereranno le genti.
CALENDARIO AMBROSIANO
Dal Vangelo secondo Matteo 13,54-58.
E venuto nella sua patria insegnava nella loro sinagoga e la gente rimaneva stupita e diceva: «Da dove mai viene a costui questa sapienza e questi miracoli?
Non è egli forse il figlio del carpentiere? Sua madre non si chiama Maria e i suoi fratelli Giacomo, Giuseppe, Simone e Giuda?
E le sue sorelle non sono tutte fra noi? Da dove gli vengono dunque tutte queste cose?».
E si scandalizzavano per causa sua. Ma Gesù disse loro: «Un profeta non è disprezzato se non nella sua patria e in casa sua».
E non fece molti miracoli a causa della loro incredulità.
LETTURE DEL GIORNO
CALENDARIO ROMANO
Libro dell’Esodo 12,37-42.
Gli Israeliti partirono da Ramses alla volta di Succot, in numero di seicentomila uomini capaci di camminare, senza contare i bambini.
Inoltre una grande massa di gente promiscua partì con loro e insieme greggi e armenti in gran numero.
Fecero cuocere la pasta che avevano portata dall'Egitto in forma di focacce azzime, perché non era lievitata: erano infatti stati scacciati dall'Egitto e non avevano potuto indugiare; neppure si erano procurati provviste per il viaggio.
Il tempo durante il quale gli Israeliti abitarono in Egitto fu di quattrocentotrent'anni.
Al termine dei quattrocentotrent'anni, proprio in quel giorno, tutte le schiere del Signore uscirono dal paese d'Egitto.
Notte di veglia fu questa per il Signore per farli uscire dal paese d'Egitto. Questa sarà una notte di veglia in onore del Signore per tutti gli Israeliti, di generazione in generazione.
Salmi 136(135),1.23-24.10-12.13-15.
Alleluia. Lodate il Signore perché è buono: perché eterna è la sua misericordia.
Nella nostra umiliazione si è ricordato di noi: perché eterna è la sua misericordia;
ci ha liberati dai nostri nemici: perché eterna è la sua misericordia.
Percosse l'Egitto nei suoi primogeniti: perché eterna è la sua misericordia.
Da loro liberò Israele: perché eterna è la sua misericordia;
con mano potente e braccio teso: perché eterna è la sua misericordia.
Divise il mar Rosso in due parti: perché eterna è la sua misericordia.
In mezzo fece passare Israele: perché eterna è la sua misericordia.
Travolse il faraone e il suo esercito nel mar Rosso: perché eterna è la sua misericordia.
CALENDARIO AMBROSIANO
Libro dei Numeri 14,1-24.
Allora tutta la comunità alzò la voce e diede in alte grida; il popolo pianse tutta quella notte.
Tutti gli Israeliti mormoravano contro Mosè e contro Aronne e tutta la comunità disse loro: "Oh! fossimo morti nel paese d'Egitto o fossimo morti in questo deserto!
E perché il Signore ci conduce in quel paese per cadere di spada? Le nostre mogli e i nostri bambini saranno preda. Non sarebbe meglio per noi tornare in Egitto?".
Si dissero l'un l'altro: "Diamoci un capo e torniamo in Egitto".
Allora Mosè e Aronne si prostrarono a terra dinanzi a tutta la comunità riunita degli Israeliti.
Giosuè figlio di Nun e Caleb figlio di Iefunne, che erano fra coloro che avevano esplorato il paese, si stracciarono le vesti
e parlarono così a tutta la comunità degli Israeliti: "Il paese che abbiamo attraversato per esplorarlo è un paese molto buono.
Se il Signore ci è favorevole, ci introdurrà in quel paese e ce lo darà: è un paese dove scorre latte e miele.
Soltanto, non vi ribellate al Signore e non abbiate paura del popolo del paese; è pane per noi e la loro difesa li ha abbandonati mentre il Signore è con noi; non ne abbiate paura".
Allora tutta la comunità parlò di lapidarli; ma la Gloria del Signore apparve sulla tenda del convegno a tutti gli Israeliti.
Il Signore disse a Mosè: "Fino a quando mi disprezzerà questo popolo? E fino a quando non avranno fede in me, dopo tutti i miracoli che ho fatti in mezzo a loro?
Io lo colpirò con la peste e lo distruggerò, ma farò di te una nazione più grande e più potente di esso".
Mosè disse al Signore: "Ma gli Egiziani hanno saputo che tu hai fatto uscire questo popolo con la tua potenza
e lo hanno detto agli abitanti di questo paese. Essi hanno udito che tu, Signore, sei in mezzo a questo popolo, e ti mostri loro faccia a faccia, che la tua nube si ferma sopra di loro e che cammini davanti a loro di giorno in una colonna di nube e di notte in una colonna di fuoco.
Ora se fai perire questo popolo come un solo uomo, le nazioni che hanno udito la tua fama, diranno:
Siccome il Signore non è stato in grado di far entrare questo popolo nel paese che aveva giurato di dargli, li ha ammazzati nel deserto.
Ora si mostri grande la potenza del mio Signore, perché tu hai detto:
Il Signore è lento all'ira e grande in bontà, perdona la colpa e la ribellione, ma non lascia senza punizione; castiga la colpa dei padri nei figli fino alla terza e alla quarta generazione.
Perdona l'iniquità di questo popolo, secondo la grandezza della tua bontà, così come hai perdonato a questo popolo dall'Egitto fin qui".
Il Signore disse: "Io perdono come tu hai chiesto;
ma, per la mia vita, com'è vero che tutta la terra sarà piena della gloria del Signore,
tutti quegli uomini che hanno visto la mia gloria e i prodigi compiuti da me in Egitto e nel deserto e tuttavia mi hanno messo alla prova già dieci volte e non hanno obbedito alla mia voce,
certo non vedranno il paese che ho giurato di dare ai loro padri. Nessuno di quelli che mi hanno disprezzato lo vedrà;
ma il mio servo Caleb che è stato animato da un altro spirito e mi ha seguito fedelmente io lo introdurrò nel paese dove è andato; la sua stirpe lo possiederà.
Salmi 97(96),1-6.
Il Signore regna, esulti la terra,
gioiscano le isole tutte.
Nubi e tenebre lo avvolgono,
giustizia e diritto sono la base del suo trono.
Davanti a lui cammina il fuoco e brucia tutt'intorno i suoi nemici.
Le sue folgori rischiarano il mondo: vede e sussulta la terra.
I monti fondono come cera davanti al Signore,
davanti al Signore di tutta la terra.
I cieli annunziano la sua giustizia
e tutti i popoli contemplano la sua gloria.
Lettera agli Ebrei 3,12-19.
Guardate perciò, fratelli, che non si trovi in nessuno di voi un cuore perverso e senza fede che si allontani dal Dio vivente.
Esortatevi piuttosto a vicenda ogni giorno, finché dura quest'oggi, perché nessuno di voi si indurisca sedotto dal peccato.
Siamo diventati infatti partecipi di Cristo, a condizione di mantenere salda sino alla fine la fiducia che abbiamo avuta da principio.
Quando pertanto si dice: Oggi, se udite la sua voce, non indurite i vostri cuori come nel giorno della ribellione,
chi furono quelli che, dopo aver udita la sua voce, si ribellarono? Non furono tutti quelli che erano usciti dall'Egitto sotto la guida di Mosè?
E chi furono coloro di cui si è disgustato per quarant'anni? Non furono quelli che avevano peccato e poi caddero cadaveri nel deserto?
E a chi giurò che non sarebbero entrati nel suo riposo, se non a quelli che non avevano creduto?
In realtà vediamo che non vi poterono entrare a causa della loro mancanza di fede.
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