Salvatore Izzo
(AGI) - CdV, 19 lug.
Sono "inattendibili" le rivelazioni di un settimanale italiano riguardanti il nuovo prelato dello Ior, monsignor Battista Ricca. Lo ha affermato il portavoce della Santa Sede, padre Federico Lombardi, che ha spiegato il senso della sua precisazione affermando che si riferisce all'insieme dell'articolo, cioe' non ad ogni singolo dettaglio, compresi quelli che di per se' non hanno valenza di prova del comportamento, che il settimanale definisce scandaloso, attribuito al sacerdote che e' anche direttore della Domus Santa Marta (incarico prestigioso e di tutto rispetto, se si considera che la struttura ospita i cardinali durante il Conclave).
Gia' qualche settimana fa un blog curato dall'autore dell'articolo aveva anticipato nella sostanza le "accuse" rivolte al sacerdote, commentandole con l'annuncio che il Papa lo avrebbe rimosso. Questo non e' accaduto, ed anzi - successivamente alla ripresa delle accuse da parte di altri media - l'Osservatore Romano ha pubblicato un comunicato sulla prima riunione della Commissione referente sullo Ior, alla quale ha partecipato Papa Francesco, sottolineando esplicitamente la presenza all'incontro di monsignor Ricca. Un segnale chiaro che pero' evidentemente non e' stato sufficiente. Certo e' che la Commissione referente sta lavorando alla revisione di tutti i conti correnti dello Ior anche per verificare se sono state seguite in passato le procedure previste. E questo fatto potrebbe spiegare la diffusione di un dossier come quello riguardante Ricca, nel quale alcuni episodi reali (come il fatto di essere rimasto chiuso in ascensore con un giovane a causa di un guasto) vengono letti a sostegno di una determinata tesi.
Resta il punto fermo che Papa Francesco, pur a conoscenza delle accuse mosse al suo collaboratore ed avendo avuto modo di verificare se fossero consistenti o meno, ha deciso di lasciarlo al suo posto e sembra difficile che lo avreabbe fatto se ritenesse fondate le accuse di immoralita'.
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PAPA: ISTITUISCE COMMISSIONE D'INCHIESTA SU FINANZE VATICANE
Salvatore Izzo
Papa Francesco vuole vederci chiaro nelle Finanze Vaticane, i cui bilanci sono tornati quest'anno in leggero attivo. E per questo ha istituito una Commissione referente che dovra' raccogliere "puntuali informazioni sulle questioni economiche interessanti le Amministrazioni vaticane", al fine di favorire "la semplificazione e razionalizzazione degli Organismi esistenti e ad una piu' attenta programmazione delle attivita' economiche di tutte le Amministrazioni vaticane". Lo ha spiegato lui stesso nel chirografo, cioe' un documento autografo, pubblicato oggi e firmato appena ieri. Composta da 7 laici di vari paesi e da un solo ecclesiastico, la Commissione referente coopera, ha deciso il Papa, "con il Consiglio dei Cardinali per lo studio dei problemi organizzativi e amministrativi della Santa Sede, nel suo apprezzato lavoro, offrendo il supporto tecnico della consulenza specialistica ed elaborando soluzioni strategiche di miglioramento, atte ad evitare dispendi di risorse economiche, a favorire la trasparenza nei processi di acquisizione di beni e servizi, a perfezionare l'amministrazione del patrimonio mobiliare e immobiliare, ad
operare con sempre maggiore prudenza in ambito finanziario, ad assicurare una corretta
applicazione dei principi contabili ed a garantire assistenza sanitaria e previdenza sociale a tutti
gli aventi diritto". La nuova Commissione dovra' ovviamente collaborare anche con gli 8 cardinali nominati da Francesco perche' lo aiutino nel governo della Chiesa Universale e la riforma della Curia Romana, ma in ogni caso riferira' direttamente al Papa e consegnera' a lui ogni elaborato e documento e, alla fine del lavoro, l'intero archivio. Rispondendo in merito ai giornalisti, il direttore della Sala Stampa della Santa Sede, ha sottolineato che "per principio la revisione dei conti e' affidata a esperti esterni all'amministrazione che viene controllata".
Per padre Lombardi, l’iniziativa di Papa Francesco rappresenta "una novita’ assoluta" e non deve essere letta come se venisse tolta la fiducia agli attuali dirigenti dei diversi dicasteri (Apsa, Prefettura degli Affari Economici, Governatorato ma per alcuni aspetti anche Propaganda fide e altri) coinvolti negli approfondimenti della Commissione Referente. "Tutti - ha spiegato - continuano a fare il loro lavoro e la Commissione riferira’ solo al Papa".
"La Commissione - scrive infatti Francesco nel chirografo - ci tiene informati sul suo lavoro e Ci consegna gli esiti dello stesso.
Essa e’ tenuta a depositarci l’intero archivio cartaceo e digitale alla conclusione del suo mandato". Per decisione del Papa, infine, "la Commissione viene dotata delle risorse, compresi interpreti e traduttori, e degli strumenti adeguati alle sue funzioni istituzionali. Essa puo’ avvalersi della collaborazione di esperti e di societa’ di consulenza da individuare sia all’esterno, in tutto il mondo, che all’interno della Santa Sede che non si trovino in conflitto di interessi per l’esercizio di professioni, di funzioni o di incarichi connessi con le attivita’ delle Amministrazioni vaticane".
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PAPA: ANCHE UN EX MINISTRO DI SINGAPORE TRA INQUIRENTI SU FINANZE
Salvatore Izzo
Ad offrire "il supporto tecnico della consulenza specialistica" per una revisione dell’intero sistema delle Finanze Vaticane, Papa Francesco ha chiamato 7 laici "esperti di materie giuridiche, economiche, finanziarie e organizzative, gia’ illustri consulenti o revisori di istituzioni economiche vaticane od ecclesiastiche. Unico
ecclesiastico e’ il segretario". Tra i componenti c’e’ anche George Yeo, che e’ stato ministro in diversi dicasteri a Singapore, il suo Paese.
Il presidente sara’ Joseph F.X. Zahra di Malta, attuale revisore generale della Prefettura degli Affari Economici, dalla quale viene anche il segretario, il sacerdote spagnolo Lucio Angel Vallejo Balda, che e’ anche segretario del dicastero. Gli altri membri sono Jean-Baptiste de Franssu (Francia), Enrique Llano (Spagna), Jochen Messemer (Germania), Francesca Immacolata Chaouqui (Italia) e Jean Videlain-Sevestre
(Francia). Con Zahra, anche Messemer fa gia’ parte dei Revisori internazionali della Prefettura degli Affari Economici della Santa Sede. La Commissione iniziera’ i suoi lavori al piu’ presto. Una prima riunione e’ prevista poco dopo il ritorno del Santo Padre dal Brasile. "Il Santo Padre - ha affermato il portavoce della Santa Sede, padre Federico LOmbardi - si augura una felice e produttiva collaborazione tra la Commissione e le Amministrazioni vaticane interessate dai suoi lavori".
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Pensate un po' se la nomina di mons.Ricca l'avesse fatta Benedetto!!! Il nuovo vescovo di Roma con le nomine ha iniziato bene.
RispondiEliminaSilvia
Perché le notizie (ma sono davvero una novità?) relative a mons. Ricca dovrebbero esser frutto di una trappola tesa da chi non vuole un'approfondita indagine sui conti dello IOR? E' solo lui che deve indagare? Non c'è una nutrita commissione? Perché non sono usciti dossier sugli altri membri?
RispondiEliminaTutta la vicenda va osservata e giudicata con cautela. ma senza sconti. Si dice che alcuni fatti son veri (e si ita solo l'episodio dell'ascensore), ma i rapporti con il presunto boy-escort, il pestaggio son fatti o bufale?
Ma vogliamo veramente credere che Magister, vaticanista serio, rischierebbe di perdere ogni credibilità, inventando i fatti e i nomi?
RispondiEliminaApparentemente in Vaticano la condotta e i costumi di Ricca erano noti, del resto basta un pò di logica, il percorso di Ricca è dettagliato, con fatti , date e nomi precisi, finire come gestore della Casa Marta per un ancora giovane "diplomatico" non è che sembri molto normale.
Non penso che Magister accetterà di lasciarsi screditare da una smentita come quella formulata da Lombardi.
Semplice, se veramente tutto è falso Ricca e lo svizzero Haari sporgeranno querela.
precisamente come le accuse di corruzione morale a monsignor ricca, potrebbero mettere effettivamente in pericolo l'intera operazione d'inchiesta portata avanti dal consiglio degli 8 cardinali e dalla nuova commissione sulle finanze vaticane, con il vantaggio dello scudo stellare della popolarità del nuovo papa? come polpetta avvelenata per ostacolare la maxi operazione di revisione conti e inventario di risorse umane in atto in Vaticano mi pare un po' scarsa: al massimo può scatenare un attacco di colite passeggero. se ci fosse realmente qualcuno dietro questa polpetta avvelenata, forse sarebbe il caso di fargli sapere che come agente sabotatore vale tanto quanto come prete/fedele cattolico: una chiavica.
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