Lo ha annunciato a Torino il cardinale segretario di Stato
La Santa Sede al Salone del Libro
di Silvia Guidi
Il Vaticano sarà il Paese ospite della prossima edizione del Salone del Libro di Torino, in programma dall'8 al 12 maggio 2014. L'annuncio è stato dato dal segretario di Stato, il cardinale Tarcisio Bertone, con una lettera consegnata personalmente al presidente della Regione Piemonte, Roberto Cota. "Alla proposta ricevuta dalle autorità torinesi la Santa Sede ha risposto positivamente - ha detto il porporato, che venerdì ha visitato il Museo Egizio di Torino - Speriamo di poter dare il nostro contributo al Salone. Anche nell'era del digitale il libro non scompare. È importante per la nostra vita, la vita della fede e la cultura di un popolo. Nella visita al museo ho potuto ammirare magnifici papiri che ci ricordano come il libro e la scrittura affondino in radici molto remote, collegando così il Salone del Libro a una tradizione millenaria. Ieri abbiamo celebrato la festa di san Benedetto, e mi piace ricordare che l'ordine benedettino ha salvato i codici antichi della letteratura greca e romana. E con pazienza e dedizione ha tramandato non solo i codici della tradizione cristiana ma anche quelli di una religione del libro come l'islam".
L'organizzazione dell'evento, ha spiegato Bertone, sarà curata da un'apposita commissione presieduta dal cardinale Gianfranco Ravasi. "La notizia era nell'aria; in teoria la presenza dello Stato della Città del Vaticano era prevista per il 2015 - spiega a "L'Osservatore Romano" don Giuseppe Costa, direttore della Libreria Editrice Vaticana e delegato operativo per la Santa Sede al Salone torinese - ma vari motivi, come la contemporaneità con l'Expo di Milano e il bicentenario di don Bosco hanno convinto la Regione Piemonte ad anticipare di un anno. Sarà un'ottima occasione per vedere l'intera produzione editoriale delVaticano, dai Musei all'Archivio, dalla Biblioteca Apostolica a tutte le altre istituzioni culturali".
Adesso è prematuro parlarne, continua don Costa, ma sarà preparato un programma per dare visibilità all'insieme della realtà culturale della Santa Sede.
"Il padiglione, allestito con la produzione legata alla Libreria Editrice Vaticana, e gli eventi - spiega il cardinale Ravasi al nostro giornale - saranno un'occasione per mostrare la ricchezza e la complessità del tema religioso. Penso anche a un dialogo tra due grandi scrittori, uno credente e uno non credente, attorno a un tema fondamentale, un tema "ultimo", in modo da far scaturire e mettere a confronto due letture diverse. Una sorta di emblema del dialogo, una riflessione profonda aliena da formalità e superficialità. Questa potrebbe essere l'apertura, seguita da una serie di altri appuntamenti. Pensavamo ci fossero tempi più lunghi, ma poi la coincidenza con altri eventi ha fatto decidere altrimenti".
Accanto al dialogo, sarà presente un altro aspetto importante: "non dimentichiamo - ha aggiunto il presidente del Pontificio Consiglio della Cultura - che il Vaticano ospita la più importante, nobile e alta biblioteca che esista al mondo, che ha custodito il libro con amore, anche il libro della cultura classica. La Chiesa cattolica, nella sua lunghissima storia, ha dialogato con i mondi più lontani, e di conseguenza la Biblioteca Apostolica Vaticana custodisce una molteplicità di lingue e di forme linguistiche". Una ricchezza difficile da immaginare a chi guarda la realtà culturale del piccolo Stato dall'esterno, con sguardo distratto o carico di pregiudizio. "La stessa Tipografia Vaticana - continua Ravasi - aveva a disposizione i caratteri di decine e decine di idiomi diversi per stampare i suoi libri".
"Che la prima volta del Vaticano al Salone Internazionale del Libro coincida con il Pontificato di un Papa di origini piemontesi - ha detto il presidente del Piemonte Roberto Cota, commentando la notizia - costituisce un evento doppiamente eccezionale e straordinario". E ha sottolineato il sindaco di Torino Piero Fassino: "Questa presenza non può che essere un ulteriore rafforzamento dell'identità europea e internazionale del Salone. È evidente che il Salone del 2014 costituisce una connessione con il 2015, anno in cui sarà celebrato il bicentenario della nascita di don Bosco e il centocinquantenario della nascita di don Alberione".
Al termine dell'incontro con il cardinale Bertone il presidente del Salone, Rolando Picchioni, ha dichiarato: "La presenza della Santa Sede rappresenta il risultato di oltre un anno di lavoro diplomatico e di trattative culminate ieri con la telefonata del cardinale presidente del Pontificio Consiglio della Cultura; Ravasi ha confermato di essere stato designato ufficialmente come presidente della delegazione della Santa Sede". Non sarà un semplice stand ma, ha aggiunto Picchioni, "un comitato lavorerà per declinare l'immensa storia della Chiesa".
(©L'Osservatore Romano 13 luglio 2013)
Bertone parla ancora?
RispondiEliminaChissà se a volte pensa a Benedetto XVI e a come avrebbe potuto servirlo meglio.
Ma sai, evidentemente è stata "colpa" di Benedetto, che non gli telefonava a sufficienza (cfr. Don Dago), tenendolo d'occhio e spronandolo..
RispondiEliminaQualcuno ieri sul blog commentava che sarebbe successo a "silenziare " certi vaticanisti, come Melloni, ecc. Beh, intanto ecco che cosa si ottiene a non prendere posizione su certi temi e a non "silenziare" la grancassa mediatica. Si viene invitati a Torino, niente po' po' di meno che al Salone del Libro, che nell'ultima edizione sembrava il congresso del PD ! Chissà se ci saranno manifestazioni di aspra critica come quando è stato invitato Israele 2 anni fa o come quando Benedetto XVI fu invitato, e non potè andare alla "Sapienza" ! O tempora, o mores!
RispondiEliminaRosa
Invitati nel retrobottega della modernità.
RispondiEliminaPerché ritenuti, finalmente, addomesticabili?
Su tgcom si parlava anche di una visita a torino e conseguente 'scappata' al salone da parte di PF...
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