Savonarola e un calice di legno per ricordare 25 mila morti
GIACOMO GALEAZZI
INVIATO A LAMPEDUSA
Il Papa chiede perdono a nome del mondo e della Chiesa
In ginocchio accanto un altare che è una barca per chiedere perdono a Dio di aver ignorato vent’anni di genocidio in mare. «D’ora in poi nessuno potrà fingere di non sapere» spiegano nel seguito papale. Un «mea culpa» dai toni nettissimi per le responsabilità del mondo e della Chiesa nella tragedia senza fine dei «boat people». Il primo viaggio di Francesco punta a scuotere l’occidente dall’indifferenza di fronte all’olocausto nel mare. Francesco celebra il funerale delle 25mila vittime dei «viaggi della speranza», terremotando ogni protocollo per incontrare i sopravvissuti e rendere omaggio al cimitero in cui le mani misericordiose del parroco e dei pescatori hanno dato sepoltura ai corpi restituiti dal mare. Da una motovedetta Bergoglio getta una corona alla «Porta d’Europa», poi l’abbraccio in molo ai profughi, la celebrazione al campo sportivo e la sosta nella chiesetta di San Gerlando. Al presidente della Cei, Bagnasco fu negato l’ingresso nel centro, ma per Francesco non c’è programma che tenga. Ogni gesto è un monito alla mondanità, inclusa la scelta di dire messa con un calice di legno.
Nella predica d’avvento del 1493 Savonarola tuonò contro il lusso e la corruzione nelle gerarchie ecclesiastiche. Stigmatizzò che agli albori della Chiesa i calici erano di legno e i prelati d’oro, mentre al suo tempo i calici erano d’oro e i prelati di legno. Savonarola fu prima scomunicato poi bruciato come eretico e scismatico. Ora, cinque secoli dopo, è il Papa a tornare al calice di legno e a condannare la Curia carrierista e assetata di potere («il Vangelo non si diffonde con il denaro»).
Per il primo viaggio del pontificato il Papa fa rotta verso i morti senza nome. Ancora increduli per la notizia i fedeli lo aspettano in preghiera, vegliando in parrocchia. Da giorni tutta la popolazione è in fermento per l’arrivo di Bergoglio, figlio di immigrati italiani in Argentina. Il Papa che sogna una «Chiesa povera e per i poveri» ha scelto gli immigrati e la popolazione che porta il peso dell’accoglienza. Gesti e messaggi che parlano anche alla Chiesa italiana, indicando lo stile e le priorità che il vescovo di Roma intende imprimere alla missione.
© Copyright La Stampa, 8 luglio 2013
Non facciamo finta di non sapere!
RispondiEliminaSuvvia, un pò di onestà non guasta, e come faremmo a far finta di non sapere, quando gli effetti di quel flusso ininterrotto li abbiamo a casa a nostra?
Indifferenza? c`è tutto salvo indifferenza per quello che è sì un terribile dramma umano, ma che ha conseguenze visibili a corto termine e ne avrà, a diversi livelli, a medio e lungo termine. Le semplificazioni, i mea culpa, le analisi riduttive, non aiuteranno di certo a risolvere quel problema, non scoraggeranno chi organizza quei viaggi sfruttando chi vuole venire in Europa, nell`illegalità, o, come da noi, per finire come richiedenti l`asilo in centri di accoglienza, che sono tutto salvo dei tuguri, alloggiati e spesati.
Vogliamo far finta anche di non vedere l`arroganza di alcuni di quegli arrivanti che appena posto un piede a terra reclamano già dei diritti e se non li ottengono manifestano?
La visita di papa Bergoglio non risolverà niente, ma sarà sfruttata molto abilmente da chi ha interesse a farlo, e sono molti.
Leggi qui, Raffa:
RispondiEliminahttp://chiesaepostconcilio.blogspot.it/2013/07/il-papa-chiede-perdono-nome-del-mondo-e.html
Da quando non serve più a niente celebrare messe fra gli ultimi??
RispondiEliminaLuisa, vorrei solo dire che una persona che si occupa dei migranti una volta ha raccontato a me e ad altri presenti a un incontro organizzato da una comunita' attiva nella mia parrocchia, che i centri di accoglienza sono sovente, al di la' delle apparenze, simili a centri di detenzione, in cui le condizioni di vita non sono propriamente rispettose della dignita' umana.
RispondiEliminaPaola
Non so in Italia, Paola, ma non è certo il caso dalle mie parti!
RispondiEliminaCiò di cui dispongono è in ogni caso superiore a ciò che hanno lasciato, e non è cinismo dirlo, è la semplice realtà.
Si vuole tacere i problemi legati alla sicurezza che pongono quelle masse di persone che prima di arrivare gettano i loro documenti di identità, che non hanno lavoro, che non parlano la nostra lingua, che sono di religione musulmana(la grande maggioranza), che viaggiano e passano le frontiere nell`illegalità e arrivati a "buon porto" reclamano diritti?
L`immigrazione di massa, e non solo quella che arriva a Lampedusa, è un grosso problema, c`è tanta incompetenza, ipocrisia, emozionalità, e vista corta sui rischi che le sono legate.
Da quando non serve più a niente celebrare messe fra gli ultimi??
RispondiEliminaChi ha detto che non serve celebrare la messa tra gli ultimi? O anche soccorrere chi ha bisogno?
Si sono tuttavia messe in risalto le implicazioni 'pesanti' di un gesto eclatante da parte di un Papa, strumentalizzabile soprattutto da chi è mosso da ragioni ideologiche.
Un Papa dovrebbe intervenire secondo la sua Autorità anche e soprattutto per rimuovere le cause delle povertà (materiali e spirituali).
Leggetevi il discorso di Benedetto XVI per la giornata dei migranti 2013 sul diritto degli Stati e sui doveri oltre che sui diritti dei migranti, certo in un orizzonte di libertà e carità. Ma chi è che esclude questo?
Bergoglio dà importanza prioritaria al contingente e alle povertà materiali.
Leggete qui:
http://www.zenit.org/it/articles/papa-francesco-si-vendano-le-chiese-per-dare-da-mangiare-ai-piu-poveri
il calice NON era di legno..... certo populismo potrebbero risparmiarlo.... si vede dal video e immagini era di ottone dorato RICOPERTO di legno con un chiodo come impugnatura.....
RispondiEliminaAmo Bergoglio. Il mea culpa possiamo recitarlo sicuramente. Le soluzioni pratiche pero' sono difficili. Contraccezione in africa? Vendere i beni vaticani e sfamare tutti? Rinunciare all'otto per mille? C'e' da dire che i disperati che qui arrivano, se entrano senza regole, poi delinquono e creano altri disperati italiani. Lo stato e' laico e dice che il cittadino italiano (bianco, verde, rosso o ...giallo) ha diritti e doveri in primis sugli stranieri. Apprezzo che comunque il cristianesimo sia misericordia e difesa della vita.......da qui pero' a non cadere un tantino nella retorica (e lo dico da Bergogliano) ce ne passa? :-)
RispondiEliminaLuisa, secondo te perché sono musulmani non si dovrebbero amare come fratelli nostri?
RispondiEliminaGesù ha dato la vita solo per i cristiani o per ogni essere umano?
E noi non dovremmo fare lo stesso?
Diego
PS: posso sapere di quale nazione sei?
Caro Diego mi spieghi perché allora molti cristiani vengono trucidati e le chiese incendiate in alcuni paesi a religione islamica quando da noi hanno moschee per pregare ed a Milano hanno pregato sul sagrato dek Duomo? Porgere l'altrs guancia va bene ms farsi fare ls faccia come ina zampogna forse è troppo non credi?
RispondiEliminaanonimo 13.20 hai perfettamente ragione. ma purtroppo parecchi "cattolici" non pensano che se fossero nati in quei paesi sarebbero musulmani pure loro.
RispondiElimina@Anonimo "cattolicissimo" delle 13.36.
RispondiEliminaCapito. Essere musulmani è un destino, essere cattolici un privilegio...forse è per questo che, appena possono, ci ammazzano.
Quella di oggi non è' altro che la riproposizione sine glossa del messaggio cristiano, ma che vedo disorienta alquanto alcuni commentatori del blog. Bergoglio dice, forse con metodi di comunicazione diversi, più plateali, le stessissime cose di BXVI , GPII sull'accoglienza degli immigrati, non è che prima facevamo finta di non sentire? E' difficile, sono io il primo a dirlo, e sono gravemente manchevole, ma riconosco che questa e' la religione che ci siamo scelti, l'accoglienza e l'amore senza se e senza ma.
RispondiEliminaEugenia,
RispondiEliminaforse sarà troppo ma sono parole di Gesù, cioè Parola di Dio:
Dal Vangelo secondo Luca (6,27-38)
In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli: “A voi che ascoltate, io dico: Amate i vostri nemici, fate del bene a coloro che vi odiano, benedite coloro che vi maledicono, pregate per coloro che vi maltrattano.
A chi ti percuote sulla guancia, porgi anche l’altra; a chi ti leva il mantello, non rifiutare la tunica. Da’ a chiunque ti chiede; e a chi prende del tuo, non richiederlo. Ciò che volete gli uomini facciano a voi, anche voi fatelo a loro.
Se amate quelli che vi amano, che merito ne avrete? Anche i peccatori fanno lo stesso. E se fate del bene a coloro che vi fanno del bene, che merito ne avrete? Anche i peccatori fanno lo stesso. E se prestate a coloro da cui sperate ricevere, che merito ne avrete? Anche i peccatori concedono prestiti ai peccatori per riceverne altrettanto.
Amate invece i vostri nemici, fate del bene e prestate senza sperarne nulla, e il vostro premio sarà grande e sarete figli dell’Altissimo; perché egli è benevolo verso gl’ingrati e i malvagi.
Siate misericordiosi, come è misericordioso il Padre vostro. Non giudicate e non sarete giudicati; non condannate e non sarete condannati; perdonate e vi sarà perdonato; date e vi sarà dato; una buona misura, pigiata, scossa e traboccante vi sarà versata nel grembo, perché con la misura con cui misurate, sarà misurato a voi in cambio”.
Se vogliamo essere in consonanza con la Tradizione, questo prima di tutto implica prendere sul serio e completamente il Vangelo.
Diego
Beh, scrivo per salutare. Non interverrò più, e nemmeno leggerò più i commenti, penso che faccia molto male alla mia anima. L'unica cosa che mi dispiace veramente è che a questa malevolenza continua sul Papa partecipino attivamente persone che si dicono generate alla fede da don Giussani. Per parte mia, vado a confessarmi. Elisabetta
RispondiEliminano, anche essere cattolici è un destino. dipende da dove nasci e come cresci. né più né meno. inutile vantarsi di essere superiori.
RispondiEliminaL'approccio di Papa Francesco è lungimirante: questi migranti di oggi sono i cittadini di domani; questi africani di oggi sono gli europei di domani; questi peccatori di oggi sono i santi di domani; questi musulmani ed animisti di oggi sono i cattolici ed i cristiani di domani.
RispondiEliminaLa Chiesa ha uno sguardo che abbraccia secoli e millenni: quel che sembra un maremoto di migranti è in realtà uno spostamento di baricentri culturali ed economici alla quale la Chiesa , in quanto istituzione deve partecipare positivamente: il Cristo deve toccare anche questi migranti.
Chissà che il figlio di uno di loro no sia il Papa della Chiesa della fine del XXI secolo, come Papa Bergoglio stesso è il figlio di migranti in Argentina del XX?
Simon de Cyrène
Sono Alberto II, l'anonimo che ha scritto alle 13,13. Non ho seguito la visita del papa, ma letto qua e la'. Quanta sofferenza- avrebbe detto! Con rispetto parlando c'e' sofferenza anche negli ospedali pediatrici e non (e non e' colpa dell'uomo). Non vorrei annoiare ne confondere (son confuso gia' io) ecc....Il papa ha fatto bene ad abbracciare questi poveracci, a sensibilizzare ecc. ma la sofferenza e' un problema concreto e si deve affrontare concretamente. Se leggo il vangelo mi ricordo che dice se non erro: dai da mangiare prima ai tuoi figli e poi agli altri. Se leggo la costituzione leggo che i CITTADINI ITALIANI vanno tutelati in primis. Io non so come si possa risolvere i problemi del terzo mondo. E' chiaro che la si muore di fame, ma mi sembra riduttivo fare digiuno qui per quello. Son problemi grandi che ci saranno forse fino alla fine del mondo o no? Non e' che non li vogliamo e' che non riusciamo piu' a vivere noi.....Mose' fece scendere la manna nel deserto...Francesco si inventi qualcosa, o chi per lui, :-), io a suo tempo dissi buttiamo preservativi con gli elicotteri!! (ma non mi intendo di morale)....sinceramente non saprei. Comunque grazie papa Francesco, mi fai tenerezza :-)
RispondiElimina
RispondiEliminaEssere cattolici è una responsabilità di cui dovremo rispondere tutti noi davanti a Dio!
Io non lo vedo ome un privilegio, ma comne una vocazione!
Mi e' piaciuto l'intervento di anonimo delle 16 44. Un cristiano (io sono cristiano? dai spero di esserlo...)deve considerare tutti fratelli, tutti prossimi suoi. Ricordiamoci del buon samaritano. Ma anche che il buon samaritano pago' l'albergo e le cure ma non ando' lui a dormire sotto i ponti, fece carita' perché poteva farla (nsomma). Uno puo' dare la vita per gli altri (un santo) la nazione o l'Europa no. Ripeto bisogna essere pratici. Poi magari i disegni di Dio sono che invece che noi si vada a evangelizzare il terzo mondo il terzo mondo viene a farsi evangelizzare qui. Ma per tutto ci vuole tempo e regolamentazione pena far affondare qualunque barca o contesto sociale. O no? Se li accogliamo o leviamo il reato di clandestinita' ne facciamo cittadini o potenziali delinquenti? Facciamo il loro bene o il loro male? Da dove viene questa sofferenza? Queste mi sembrano piu' domande ESCATOLOGICHE che immanenti....Alberto II
RispondiEliminaDubito che si convertiranno,visto il deserto spirituale e lo spettacolo di profonda amoralità ed immoralità che l'occidente sta dando di sé,in UK hanno arrestato uno street preacher,uno di quelli che leggono la Bibbia in strada,perchè leggeva le lettere di S.Paolo laddove ammonisce di non commetere peccati sessuali contro natura...motivazione?offesa ai gay e predicazione antilibertaria nei confronti dei non credenti...
RispondiElimina@elisabetta anch'io sono a disagio nel sentire tanto livore contro il papa. ma resto della mia idea: per me è un grande. punto.
RispondiEliminarosalia è una bella cosa quella che hai scritto perché ne sei convinta ma perchè senti il bisogno di convincere gli altri?
RispondiElimina@ Elisabetta
RispondiEliminaSe pensi che leggere e scrivere qui faccia male alla tua anima, fai benissimo a smettere.
Un consiglio sommesso: lascia perdere don Giussani. Don Giussani non c'entra con le incoerenze e le paturnie di chi l'ha incontrato; ne risponderanno, ne risponderò in prima persona. Il tuo dispiacere per lui l'avresti espresso meglio non tirandolo in ballo.
Grazie e perdonami se ho contribuito alla tua inquietudine e al tuo disagio (senza alcuna ironia).
non a Cao Gesu' ci ha detto di amare i nostri "prossimi" cioé i nostri vicini, é facile fare gli eroi preoccupandosi dei bambini in africa, ma infischiandosene dei vicini che neanche lo cominciano il mese. Ama il "prossimo" tuo, non il remoto lontano tuo
RispondiEliminaMax
Io non sono di CL ma tra i miei amici ho parecchi che sono di CL, sia laici, sacerdoti e seminaristi. Devo dire che sono un esempio di cristianesimo vissuto e di coerenza con il Vangelo e tutta la Dottrina e Tradizione della Chiesa.
RispondiEliminaE, in occasione del settimo anniversario della morte di Mons. Giussani, il 22 febbraio 2012 è stato dato l'annuncio della formale richiesta di Nihil obstat alla Santa Sede per dare inizio alla fase diocesana del processo per la causa di beatificazione e canonizzazione.
Dopo l'ottenimento del Nihil obstat, dal 13 aprile 2012 Luigi Giussani è Servo di Dio. Speriamo che presto sia beatificato e canonizzato!
Diego
Max,
RispondiEliminail concetto di "prossimo" nella Scrittura non è soltanto il "vicino" ma ogni "simile", ogni "uomo" per il quale devi avere lo stesso amore che per te stesso. "Ogni uomo è mio fratello" (cfr. Paolo VI, Giovanni Paolo II, Benedetto XVI...
Dieguito