Cari amici, mi viene fatto notare in questi minuti qualcosa che definire grave probabilmente è un eufemismo.
La mia non vuole essere una polemica ma una semplice constatazione.
Sappiamo tutti egli enormi sforzi fatti dal teologo, dal vescovo e dal cardinale Ratzinger in campo ecumenico.
E tutti noi siamo a conoscenza degli importanti passi avanti fatti con le altre confessioni cristiane nel corso del Pontificato di Benedetto XVI.
Protestanti, Anglicani e soprattutto Ortodossi possono testimoniare quanto lavoro e quanti progressi siano stati fatti sotto la guida e la tenerezza di Joseph Ratzinger.
Fa male, davvero male, constatare che tanta abnegazione sia stata del tutto ignorata non dai rappresentanti delle altre confessioni cristiane, non dai soliti mass media, ma proprio dal successore di Papa Benedetto.
Clicca qui per leggere il testo dell'omelia pronunciata nella Basilica di San Paolo Fuori Le Mura il 25 gennaio scorso, in occasione dei Vespri nella Solennità della Conversione dell'Apostolo delle Genti.
Fa piacere (ed è doveroso) leggere i nomi di Giovanni XXIII, Paolo VI e Giovanni Paolo II, ma fa altrettanto male notare che non si è ritenuto opportuno citare nemmeno per sbaglio Benedetto XVI.
Mi rincresce ma lo dico a gran voce: non meritava anche questo "schiaffo".
R.
A noi cristiani laici, in questo momento doloroso, è richiesto di continuare a operare sempre gli uni per gli altri senza risentimenti. Chi sa se ci si riuscirà.
RispondiEliminaArcangela
nel suo primo viaggio in Italia, in occasione del Congresso eucaristico di bari, disse che avrebbe donato tutte la sue enrgie e la stessa vita per la causa dell'ecumenismo. ha fatto di tutto e teso la mano a tutti pur di riunire e, spesso, ha ricevuto lo schiaffi e umiliazioni, ma il fatto di essere ignorato dal Suo successore, è veramente troppo.
RispondiEliminaA proposito: http://www.luigiaccattoli.it/blog/2014/01/25/francesco-il-papa-lo-capisci-nellecumene/?utm_source=rss&utm_medium=rss&utm_campaign=francesco-il-papa-lo-capisci-nellecumene
RispondiEliminaC'è da chiedersi perché papa Bergoglio abbia ignorato il grande lavoro del Predecessore Benedetto da cardinale e da Papa. Un lungo e paziente lavoro di tessitura che non può essere passato inosservato all'allora cardinale di Buenos Aires. Evidentemente non ne condivide spirito e filosofia.
RispondiEliminaAlessia
ormai ho rinunciato a capire la Chiesa di quest'ultimo anno. forse è un disegno troppo alto per le mie povere capacità. rimane solo la certezza che la Chiesa è di Cristo e, dunque, nonostante tutto, siamo in buone mani. Difficile da credere in questo momento, ma, come disse il nostro amato Benedetto XVI il 23 febbraio 2013, "credere non è altro che, nell'oscurità del mondo, toccare la mano di Dio". Buona settimana a tutti. Maria Pia
RispondiEliminabergoglio ha di Ratzinger la visione che ne hanno tutti i lettori di repubblica, immagino il cammino cogli ortodossi come sarà semplice, visto il suo amore per la liturgia....chissà poi cosa pensa dei patriarchi tutti tempestati di pietre preziose...
RispondiEliminaMax
Mi pare che il messaggio sia chiaro: dopo un anno di regno il gioco si fa duro. Il problema è uno solo, il papa emerito è ancora vivo e qualcuno, pur timidamente resiste all'era dell'acquario. Maradiaga, ex enfant prodige, diventa impaziente, appelli si moltiplicano (come quello per la restituzione dell'abbazia istriana di Daila agli intrallazzatori croati che la stavano lottizzando) e tutti fanno presente che con il nuovo clima non si possono rispettare le decisioni prese in passato, presumibilmente con la tortura. Che poi il vescovo di Roma, dopo un anno, non si sia accorto che la citta' pullula di corvi e gabbiani voraci, e getti le colombe a testa in giu', significa che puo' fare quello che gli pare, tanto anche gli animalisti non sono piu' cosi' battaglieri come prima. Eufemia
RispondiEliminahttp://www.corrieredilecco.it/dettaglio.php?id=MzA3MA==&idc=Mg==&idc2=&titolo=19893Papa+Francesco+sbaglia+ma+si+pu%F2+criticare+soltanto+Benedetto+XVI
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RispondiEliminaChe papa Francesco non riconosca alcun merito in campo ecumenico a papa Benedetto è incredibile. Basti solo ricordare che il papa emerito ha, per la prima svolta, accolto nella chiesa cattolica i fedeli di una confessione riformata, gli anglicani, non come singoli sparsi, ma come un gruppo con caratteristiche proprie, per arricchire la chiesa anche con il patrimonio della loro tradizione.
Anche l'accordo con i luterani sul tema della giustificazione (che è stata una delle cause della Riforma) è avvenuto quando era prefetto della Congregazione della Fede.
A me pare che il lavoro di papa Benedetto, serio e umile, sia oggi sottovalutato.
Se non sbaglio Koch era assente...malato?
RispondiEliminaC'è poco da dire, si vuole dare idea di discontinuità, almeno è quello che noi percepiamo. Magari realmente non c'è e non ci sarà ma un po' viene sbandierata o lasciata intuire da interventi di vescovi e cardinali, un pò viene enfatizzata dai media, un po' arriva direttamente da gesti del Papa. Piace comunque farla percepire, salvo intervenire dopo per tranquillizzare chi se ne lamenta. Prevenire magari sarebbe meglio che curare
RispondiEliminaSono sincera, sono al punto che seguo sempre meno per legittima difesa, la fede non può essere soggetta ai sondaggi e all'indice di gradimento e io la mia povera fede tormentata debbo difenderla in qualche modo e posso farlo solo guardando più lassù che quaggiù
lo avevo già pensato e detto a questo papa di Benedetto XVI non importa un fico secco. magari lo rispetta come persona, magari gli vuole anche bene parole sue ( certo se il bene ad una persona è questo aiuto!!! ma sorvoliamo ) ma è contrario a tutto ciò che ha fatto e rappresentato come Papa e come prefetto della congregazione della fede. E' troppo distante dal suo pensiero e credo ora si trattenga solo perchè è ancora vivo, poi chissà cosa succederà. non è un caso che non lo citi mai, se non condivido perchè devo citare!! quando lo va a trovare lo fa solo per mantenere le apparenze o per senso del dovere. Mi rincresce molto di questo penso con dolore che l'uomo Rtzinger come essere umano e di Chiesa sia quanto di più bello potesse avere la Chiesa in questi anni ma non lo hanno voluto capire o quanto meno lo hanno fatto in pochi. Troppo scomodo seguirlo e la maggior parte della gerarchia dei nostri pastori sono abituati ad altro ormai, il mondo e le sue tentazioni sono sirene troppo affascinanti per loro rispetto al martirio di digendere la fede fino in fondo. Vighi
RispondiEliminaDa vescoco Bergoglio criticò l'Anglicanorum Coetibus,che trovo, insieme con il tentativo fatto con la FSSPX, una delle cose migliori del Papato di Benedetto.ù
RispondiEliminaMa forse a lui preme di più l' ecumenismo con i non credenti di altre religioni e gli atei...
@vighi
RispondiEliminama se uno non è d'accordo col predecessore dev'essere obbligato a fare come avrebbe fatto lui? se Bergoglio non condivide molte delle idee di Benedetto, deve far finta di condividerle? trovo molto più onesto che non finga. sinceramente non lo vedo Francesco a celebrare messe in latino, oltretutto in Italia dove i ragazzi non conoscono manco l'italiano.
Se per "messa in latino" si intende la messa tridentina, ricordo che nemmeno Benedetto XVI ha mai celebrato secondo l'antico rito ma sempre seguendo il Messale di Paolo VI. Questo tanto per chiarire...
RispondiEliminaQuanto al latino, piaccia o non piaccia, è la lingua universale della chiesa che consente a TUTTI di pregare insieme anche provenendo dai piu' disparati angoli del mondo.
R.
Anonimo, qui non si sta dicendo sia obbligato a fare come il predecessore. Sono i suoi portavoce ufficiali o meno che semplicemente dovrebbero smetterla di prendere in giro con la filastrocca della continuità, intervenendo a "normalizzare" tutte le volte che qualcuno di questa discontinuità se ne accorge. Visto che piace pure giocare su questa discontinuità, almeno coi media e i non credenti, ci si mantenga coerenti per tutta la partita
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