giovedì 25 settembre 2014

Come i mass media costruiscono il "mito" della tolleranza zero contro la pedofilia omettendo certi particolari (Raffaella)

Cari amici,
in questi giorni abbiamo letto di arresti di EX arcivescovi dentro il Vaticano e di rimozioni di vescovi colpevoli di coperture nei confronti di preti pedofili.
Giornali e tv non hanno fatto che rilanciare queste notizie quasi si fosse di fronte ad una assoluta novità.
Mi preme ricordare a tutti che il campione antipedofilia ha un nome ed un cognome: Joseph Ratzinger, cardinale e Papa.
Qualcuno ha fatto cenno nei propri articoli al fatto che fu Benedetto XVI a mettere il dito nella piaga degli abusi ma spesso si tratta di "citazioni dovute", quasi fosse un fastidio.
Altri giornalisti, al contrario, evitano accuratamente di citare il campione antipedofilia o, peggio, lo denigrano proponendo paragoni impossibili e francamente vergognosi. Anche questo mi è toccato leggere stamattina...
Mi rincresce ma la storia di Benedetto XVI e la sua lotta contro la pedofilia nella chiesa parlano per lui.
Leggo commenti entusiastici sul fatto che sia stato rimosso un vescovo colpevole di avere coperto abusi. Ma è forse la prima volta? Quanti vescovi ha rimosso Papa Ratzinger nel silenzio dei media?
Ora ogni decisione viene accompagnata dal rullo di tamburi ma non dimentichiamoci di chi ha agito senza che nessuno, nella chiesa o fuori, gli dicesse anche un semplice grazie! Anzi! Dovremmo ricordare tutti quali e quanti ostacoli Benedetto incontrò per fare pulizia di quella sporcizia che egli stesso denunciò nella Via Crucis del 2005.
Consiglierei a tutti di non cadere nel ridicolo esaltando la decisione di rimuovere un vescovo accusato di coperture.
C'è una nomina al sinodo che NESSUNO si degna di commentare. C'è un nome che fece scalpore nel 2010 e che addirittura si voleva rimuovere dall'elenco dei partecipanti al conclave del 2013.
Perché tacere? Perché non commentare quella nomina?
Due pesi e due misure? Direi piuttosto: due macigni e due misure!
R.

10 commenti:

  1. ma un arcivescovo agli arresti domiciliari non s'era mai visto. anche prima di Francesco forse ci sono stati tanti altri vescovi arrestati ma non se n'è saputo nulla. o m'è sfuggito?

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  2. Infatti anche questa persona non e' un arcivescovo essendo stato ridotto allo stato laicale. E' un cittadino di un paese straniero.
    Inoltre era in Vaticano da molto tempo. Perché?
    R.

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  3. cara raffaella, hai detto tutto tu. non c'e' niente da aggiungere se non una piccola osservazione. te li ricordi i mitici incidenti di percorso mediatici in cui incorrevano "misteriosamente" e puntualmente i discorsi o le decisioni di Benedetto xvi? quelli che venivano chiamati "problemi di pubbliche relazioni"? hai notato che razza di tempestività nel far seguire a stretto giro di posta l'arresto del nunzio polacco (per atti di pedofilia) e la cacciata del vescovo paraguaiano (al centro di una lunga e aspra diatriba con la Santa Sede a causa della copertura data al suo vicario riconosciuto colpevole di atti di pedofilia)? hai fatto caso a come in Vaticano siano improvvisamente diventati bravi a prendere due piccioni (fare la figura dei salvatori della patria e liberarsi di un vescovo linguacciuto e traffichino) con una fava, ottenendo la massima efficacia comunicativa? te li ricordi invece i giorni in cui si operava ininterrottamente per approntare una rete giuridica in grado di combattere, nel rispetto della giustizia, la piaga del clero pedofilo e manipolatore? te li ricordi, in risposta a quella silente operosità', gli sputi e il mortifero silenzio complice (di quegli sputi) contro Benedetto? te lo ricordi "l'idolo pagano"? te lo ricordi l'accusa reiterata ancora oggi nei confronti di Benedetto di essere insabbiatore, complice e amico di pedofili? te lo ricordi la denuncia al tribunale dell'aia di crimini contro l'umanità'? io mi ricordo tutto.
    MA PROPRIO TUTTO.

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  4. E'il solito discorso, "Scelgo chi mi garba" Benedetto "Se il fine è portare l'annuncio di Cristo e condurre gli uomini all'incontro salvifico con Lui perché abbiano la vita, il compito di guidare si configura come un servizio vissuto in una totale donazione per l'edificazione del gregge nella verità e nella santità, ricordando che chi è il più grande si deve fare come il più piccolo, e colui che governa, come colui che serve"
    Arcangela

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  5. Non è esatto: è stato condannato alla dimissione dallo stato clericale ma, avendo interposto appello, tale pena non è diventata esecutiva; quindi, al momento, resta un arcivescovo...

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  6. caro anonimo delle 16:33, l'arcivescovo in questione e' stato riconosciuto colpevole di fatti avvenuti 4/5 anni fa. e' dunque un sacerdote che ha abusato ripetutamente e sistematicamente di minori fino a poco tempo fa. in passato non si sono verificati casi di esponenti della alta gerarchia colpevoli di atti di pedofilia avvenuti nel presente o nel passato recente. tutti i casi venuti fuori riguardano episodi di pedofilia di alcuni decenni prima o sfruttamento sessuale ma di persone adulte: imputazioni per cui l'arresto immediato per occultamento di prove o per pericolo sociale, come avvenuto per il nunzio polacco, non e' previsto. quello che colpisce e' la decisione di procedere all'interno del vaticano e non lasciare l'imputato alla giustizia secolare del paese in cui e' avvenuto il crimine. credo si sia trattato, da una parte, di uno dei "colpi di testa" di totem Bergoglio, dall'altra di un intelligente calcolo propagandistico: usare il caso del nunzio e del vescovo paraguaiano per prendere due piccioni con una fava. Bergoglio e' sacerdote istintivo ma anche parecchio furbo: conosce bene l'arte della propaganda.

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  7. Già, perché? Mi ripeto, non potevano estradarlo, come da precisa richiesta dei governi, in Polonia o nella Repubblica Dominicana che lo avrebbero processato? In fin dei conti è tornato laico, a che serve un processo mediatico in vaticano?
    Nuzzi stamane ha detto in soldoni che Ratzinger ha fatto assai di più perché ha agito all'interno della Chiesa per estirpare il marcio, Bergoglio è come se volesse dire al mondo guardate come siamo bravi a punire un pedofili. Se volete ascoltare l'intervento della Scaraffia e di Nuzzi
    quesyo il link
    http://www.radio24.ilsole24ore.com/player.php?channel=2&idprogramma=24mattino&date=2014-09-25&idpuntata=gSLALbu2l
    Alessia

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  8. Diciamo che il caso welosowsky e' particolare perché vede coinvolta una persona che in quanto cittadino vaticano poteva essere sottoposto alla giurisdizione penale non solo canonica come qualsiasi sacerdote ma anche dello stato della città del vaticano, e, quindi, con la possibilità di essere sottoposto anche a sanzioni tipiche di uno Stato come la restrizione della libertà personale.
    Antonio

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  9. http://www.liberoquotidiano.it/news/11696745/Guerra-in-Vaticano--non-solo.html
    Articolo azzeccato dalla prima all'ultima lettera.

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  10. Riguardo all'arresto clamoroso, leggo altrove un commento di alessia: "Ha detto di peggio la prof. Scaraffia su radio 24 (grande la replica di Nuzzi), Secondo la prof, Benedetto non era un combattente (????) per cui non avrebbe effettuato questo arresto.."
    Già ahime' Benedetto l'ha messa lui la Scaraffia all'Osservatore, fosse stato un combattente nel senso Bergogliano della scelta dei collaboratori forse avrebbe messo altri personaggi nei posti strategici.
    Comunque, il non combattente ha avuto il coraggio di scomunicare il capo carismatico di un importante e fiorente ordine religioso senza che i media dicessero di più che un sussurro, giusto per non destrutturare troppo un passato della Chiesa che doveva essere glorioso e trionfale. Uno che in Vaticano era di casa e in amicizia con papaveri di quelli che sono alti alti, tanto che alla fine se n'è andato Benedetto, non loro, al momento non minimamente destrutturati.
    Da aggiungere che ai tempi del non combattente un nunzio colpevole che restava in Vaticano non sarebbe bastato. Come minimo si sarebbe gridato alla manovra orchestrata per evitare estradizione. Ora invece mi tocca pure sentire che con allontanamento di arcivescovo Paraguay è cambiata mentalità anche su chi si è macchiato di coperture. Cardinale Daneels al Sinodo lo abbiamo sentito nominare in sogno, tanto ormai per alcuni di noi è un incubo continuo. Chissà perché quando a sbagliare è un progressista casca sempre in piedi, la gogna vaticana e mediatica vale solo per il conservatore, esattamente come in politica.
    Anch'io c'ero cara carmelina, eccome, e mi ricordo tutto, ma proprio tutto. Che tristezza, viene quassi voglia di rifugiarsi nel mondo secolare

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