lunedì 15 settembre 2014

Regnante ed "emerito". L'enigma dei due papi (Magister). Riflessioni (R.)

Clicca qui per leggere il commento segnalatoci da Laura.
In tutta franchezza penso che siamo di fronte ad un "falso" problema. Sia chiaro: la teologia ed il diritto canonico sono materie fondamentali ma il cattolico "comune" sa da sempre (o dovrebbe sapere) che nella Chiesa non possono esistere due Papi contemporaneamente.
Lo si impara a scuola studiando la storia e lo si apprende (o lo si dovrebbe apprendere) al corso di catechismo per la Prima Comunione.
Non c'e' alcun dubbio sulla validità della rinuncia di Benedetto XVI come non ci sono dubbi sulla validità del Conclave del 2013.
So che alcuni pensano che Papa Benedetto sia stato forzato alle dimissioni grazie ad una sottile "pressione psicologica". Se fosse cosi' le conseguenze sarebbero devastanti, ma noi non abbiamo alcun motivo di dubitare delle sue parole. Ha affermato che la sua rinuncia e' stata libera. Nessun dubbio quindi.
Il cattolico comune distingue fra il Papa regnante ed il Papa emerito e non si crea troppi problemi di interpretazione dell'aggettivo "emerito".
Questo tipo di discussione va benissimo ma sul piano accademico. Sul piano "pratico" non ci sono dubbi sul fatto che il Papa sia uno solo.
Certo! Io ritengo che sia uno "spreco" indicibile che Benedetto XVI risieda in Vaticano ma non possa alimentare la nostra ragione ed il nostro cuore con la sua parola, ma la decisione e' stata sua.
La contrapposizione fra Papi?
Questo problema c'e' in ogni caso e non e' certo dovuta al fatto che ci sia un Papa "dimissionario". Il confronto ci sarebbe stato comunque, anche se Papa Benedetto fosse tornato alla Casa del Padre, cosa che per fortuna non è accaduta.
Certo! Di solito il Papa migliore e' sempre quello defunto. Oggi invece e' quello regnante, ma questo e' tutto un altro discorso ed attiene all'incoerenza dei mass media che avrebbero, tanto per fare un esempio, azzannato Papa Ratzinger se avesse nominato un determinato cardinale al Sinodo ed invece fanno "orecchi da mercante" da una settimana.
Il consenso mediatico intorno al Papa regnante risolve ogni problema di contrapposizione o sbaglio?
Certo...ci sono (poche) voci critiche ma riguardano certe decisioni e certi atteggiamenti. Nulla hanno a che fare con la circostanza, prettamente storica, che in Vaticano coesistano un Papa ed un Papa emerito.
Personalmente ci sono questioni che non comprendo e soffro quando leggo di decisioni che contraddicono cio' per cui anche io, nel mio piccolo, ho combattuto, ma questo mio sentimento non c'entra nulla con la rinuncia di Papa Benedetto.
R.

19 commenti:

  1. Quello che mi colpisce nella Chiesa e' l'esistenza di due anime che continuano a strapazzare i Vangeli secondo le proprie convenzioni. Da una parte quelli che persistono ad andare appresso all'illusione che la Chiesa debba rifondare la sua funzione tutoriale rispetto al popolo: quelli cioè dello "spirito sinodale", quelli della "voce del popolo", quelli che "la Chiesa sta 200 anni indietro". Insomma quelli che vogliono trasformare le istanze politiche contingenti in istanze teologiche. Dall'altra quelli (ormai rimasti in pochi) che continuano ad andare appresso all'illusione di una Chiesa-Mecca, una sorta di terra sacra in cui tutto deve essere cristallizzato nell'oro massiccio di un'istituzione marmificata. Cioè quelli che vogliono fare l'esatto contrario dei primi: trasformare le istanze teologiche in istanze politiche. Ora nell'articolo di magister, le considerazioni di Mattei sul ministero pontificio sono storicamente istruttive, ben ponderate e interessanti ma di fatto non possiedono e non includono un elemento fondamentale nell'esperienza cristiana: la ricerca della Verità e l'amore per Il popolo e per l'uomo. Se un uomo di Dio come Benedetto xvi, di specchiata lealtà e fedeltà alla dottrina, giunge alla conclusione di non riuscire per mancanza di forze psico-fisiche ad adempiere il suo ministero pontificio e decide di delimitare un luogo in cui porsi chiamandolo "papa emerito", tu uomo di chiesa, tu fedele se, da una parte, legittimamente ti allarmi per quello che appare come una ferita all'istituzione pontificia, dall'altra, non puoi non entusiasmarti per questa nuova via che ti si e' aperta di fronte. Qui non parliamo dei tornaconti di una società che cerca degli accomodamenti etico-morali alle proprie miserrime pochezze (il matrimonio tra omosessuali, la contraccezione, la comunione a gente divorziata/separata/convivente ecc ecc). Qui non parliamo di una Chiesa che vuole mettere pezze a colori per accontentare le fregole di quei fedeli che come costruttori di case abusive, pretendono un condono tombale che ratifichi ufficialmente il "senso comune" ovvero tutto ciò che e' considerato cosa buona e giusta per alzata di mano. Qui parliamo di una scelta al di fuori di qualsiasi convenienza o calcolo personale: Un unicuum frutto di un cuore puro. E' questo quel famoso vino nuovo in botte nuova di cui parla Gesù. E tu che fai? Ti metti a fare i conti in tasca dell'oste?! Qui non c'è da chiudere o aprire le stalle con i buoi già fuori come con i divorziati e quelle altre baggianate da sinodo secondo "l'inginocchiato di fronte alla misericordia" kasper. Qua non c'è' da amministrare la gestione di quattro stracci. c'è' la possibilità di adempiere al vero ruolo cui e' destinata la Chiesa ovvero la profezia, ovvero la ricerca della Verità. Qua c'è' la possibilità di tessere una nuova tela con del filo bianco candido. Quello che la Chiesa ha smesso di fare tanto tempo fa. Davanti ad una sorgente (Benedetto) di acqua fresca nel deserto non puoi permetterti il lusso di ignorarla e preferirgli l'acqua intiepidita rimasta sul fondo delle borracce surriscaldate.

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  2. OT segnalo l'ultimo di Tosatti Deratzingerattizazione...

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  3. Il mio sacerdote mi diceva bruscamente di papi ce ne sono stati 3! Per lui la chiesa sopravvissuta nonostante...era un "segno divino". La rinuncia di Ratzinger e' valida. Le pressioni psicologiche pesano pure su un curato di provincia...Comunque io medito piu' Ratzinger ora di quando era al soglio. Dio scrive dritto sulle nostre righe storte. Che dire? Chi ha la fede e' gia' un privilegiato ....Personalmente son sempre stato avventista. Li sbagliavo. Pero il regno di Dio se verra' e io SPERO amcora di si ) e il mio spero vale UN CREDO!!! sara' per opera di Dio. Tra l altro lo dice pure il catechismo....Beato chi ci sara alla parusia ma beati anche i morti nel Signore....pwrche' senza resurreziine reale (parusia ecc.) era tutta illusiine come diceva Paolo di Tarso.

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  4. Sulla disputa, apertasi con la rinuncia di Benedetto, sul titolo più consono da riconoscergli penso sia più a livello accademico che reale.
    La gran parte dei fedeli sono ben lungi dal porsi il problema avendo accettato le motivazioni da lui fornite al gesto e, di conseguenza, la sua salita sul monte e l'elezione del successore.
    Altro discorso è quello del rimpianto, del vuoto, assai difficile da gestire, che la sua "perdita" ha acceso nei cuori di molti che da lui si sentivano confermati nella fede.
    Alessia

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  5. Direi che la nostra Carmelina ha inquadrato la situazione come meglio non si poteva.
    Alessia

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  6. Non sono d'accordo. Non è vero che "il cattolico medio sa che il Papa è uno ed è quello regnante".

    La questione della abdicazione dei Benedetto è molto delicata e per nulla "Normale". Le motivazioni addotte, la volontà da Egli espressa, e il contesto in cui è avvenuta l'abdicazione non è per nulla "canonico".

    Non può passare il messaggio che il Papa sia una specie di despota che può decidere di fare quello che gli pare, e se ci sono problemi ....è un problema di chi ce li ha!

    Nessuna Rinuncia, tra le poche, ha assunto questi connotati. E le obiezioni in merito, sebbene poche rispetto al tipo di problema, sono pertinenti.

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  7. Se il matrimonio è indissolubile, il pspa è lo sposo della Chiesa, come fa a rinunciare? E' come divorziare, sciogliere un legame. Allora perché mettono l'anello? La rinuncia all'ufficio è una invenzione di Benedetto Caetani poi Bonifacio per giustificare la sua usurpazione, ci possono essere infiniti modi psicologici per costringere uno a dimettersi, precostituendo un clima sfavorevole, falsi consigli, capziosità canoniche. Dante capì bene il problema e ne rimazse scandalizzato. In una Chiesa come quelloa odierna non ci si scandaliza più di nulla e anche questo è un segno dei tempi...

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  8. ...anche perché lo stesso Canone, che non può (sottolineo NON PUO') ignorare il fondamento del Papato, il quale è stato dato da CRISTO (che non ha istituito nessun papato emerito!), stabilisce (e giustamente!) che la rinuncia deve essere LIBERA e DEBITAMENTE FATTA.

    Se vi sono ragionevoli dubbi sulla LIBERTA' della rinuncia e si vi sono altrettanti dubbi sulla DEBITA MANIERA, come si fa a de-rubricarli, auto-certificando che "il Papa è uno..", ecc, ecc... Si capisce che è uno. Ma quando non ce n'è uno, come in questo caso, occorre stabilire CHI E'.

    Tra l'altro fatti del genere sono già accaduti storicamente, anche se non con questi connotati. Assolutamente nuovi.

    Si capisce che Ratzinger non può rinunciare "parzialmente". Ma se questa è stata la sua volontà, allora è dalla sua volontà che bisogna partire. Rinunciare "parzialmente" equivale a NON RINUNCIARE.

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  9. C'è un solo appunto da muovere al pezzo dell'ottimo vaticanista Tosatti, una delle tastiere più libere attualmente in circolazione. Il titolo. Terribile il neologismo involontariamente Mickens style.
    Alessia

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  10. Raffaella, credo che tu conosca il francese, ti passo un link : Jean Marie Guenois- De-BenoitXVI-à-François-les-mystères-d'une-succession. Non sono d'accordo su molti punti,ma su alcuni concordo con l'analisi fatta;per me papa Benedetto è l'ultimo papa degno di tale carica e nome, il resto verrà da sé.A.

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  11. "Io ritengo che sia uno "spreco" indicibile che Benedetto XVI risieda in Vaticano ma non possa alimentare la nostra ragione ed il nostro cuore con la sua parola, ma la decisione e' stata sua." Parole Sante Raffaella!
    quanto al dissenso, non credo sia così sparuto come sembra; ho l'impressione che buona parte di chi non condivide questa "primavera" lo taccia per amore della Chiesa, per non alimentare divisioni e soprattutto per "obbedienza" e "riverenza". Maria Pia

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  12. Stefano78, il cattolico medio vede quello che ha interesse a vedere. Quello che ha interesse a vedere e a sentire e' totem Bergoglio. Benedetto xvi, per questi, e' stato solo un intervallo che non ha lasciato traccia. La sua "scomparsa" non ha fatto passare alcun specifico messaggio: la superficialità oziosa anestetizza tutte le loro percezioni.
    I cattolici "sopra la media" sono invece realmente preoccupati e perplessi ma il loro peso specifico nella Chiesa e' irrisorio. La perplessità per questo "abbandono" e' giustificata, Stefano 78, ma non la paura, non lo smarrimento. Quello che fa testo e' proprio la Fede in Dio di Benedetto. Arriva un momento in cui la Legge non basta per stabilire la Giustizia. Devi affidarti al cuore del prossimo. Il prossimo nelle vesti bianche del cuore fedele e umile di Benedetto e del suo giudizio meritano un'apertura di credito. Guardiamo al futuro seguendo il suo sguardo. Fidiamoci del suo cuore e delle sue ragioni di "umile operaio della vigna".

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  13. ma per piacere!nessuno pensa che dimettersi da parte di Benedetto sia stato un atto di dispotismo(magari come carattere fosse stato + dispotico), bisognerebbe avere seguito il pontificato sul Corriere dei piccoli per crederlo.
    Le ragioni vere e complete per cui lo ha fatto e la genuinita' della liberta' di questa scelta non sono chiare al 100%, questo si'. Ma che sia lunare che il pontefice si sia posto un problema di adeguatezza fisica in una situazione difficile, da congiura permanente legata alla sua persona, e' incredibile che qualcuno ancora se lo chieda, almeno per me. Con i progressi , se vogliamo chiamarli cosi, della medicina vogliamo un pontefice che rispetti tutt le tradizioni ma che stia attaccato a una macchina magari per degli anni o magari cada nella condizione mentale del deficiente?E chi governerebbe davvero inquel caso?
    Credo che sia stato un atto di delicatezza grande quello di Benedetto , e stiamo parlando solo della sua salute, adesso, ma ce lo ricordiamo come appariva nel corpo e nel volto?
    Nessuno vuole essere superficiale sul papato come istituzione ma esiste anche una ragionevolezza davanti ai fatti.
    Personalmente quello che vorrei e' conoscere il reale contesto in cui sono maturate le dimissioni, con nomi e cognomi degi attori principali e il vero e reale profilo di vatileaks in Vaticano come agente facilitatore e conoscerne i protagonisti e magari dove si trovano ein che ruolo adesso .

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  14. Ma l'avete notata la promozione di oggetti religiosi che si svolge in TV, accompagnata dal volto accattivante di Bergoglio?
    Non si era mai vista?
    Arcangela

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  15. Gentile stefano78
    Ritieni che Benedetto si è' posto, dopo l'abdicazione, in una posizione ambigua, da te definita "rinuncia parziale". In aggiunta, ventili l'esistenza di indefiniti "ragionevoli dubbi" sulla libertà e maniera in cui la sua volontà di rinuncia al ministero di pontefice si è espressa. Perdona ma quali sarebbero questi " ragionevoli dubbi"?
    Ti scandalizza forse il fatto che Benedetto sia ancora in piedi vivo e vegeto? Che sia ancora sano di mente? Ti aspetti che una simile decisione possa essere presa legittimamente solo sul filo della fase terminale di una malattia mortale? E dove starebbe scritto? Benedetto non ha mai fatto segreto della possibilità di decidere la rinuncia se avesse ritenuto di non poter adempiere per mancanza di forze psico-fisiche al pontificato e di averne piena facoltà. Quindi perché quando ha fatto seguire i fatti alle parole, si nutrono dei dubbi sulla sua reale libertà di coscienza?
    Ancora. I casi di abdicazione nel passato sono avvenuti in tempi in cui la Chiesa era abitata da lotte interne tra fazioni che esprimevano interessi politici spesso legati a potenze europee. Questo è' il primo caso in assoluto in cui un Papa decide sulla base di considerazioni totalmente personali e quindi misteriose. Le circostanze storiche e sociali in cui gli uomini di Chiesa vivevano 600 anni fa sono totalmente diverse da quelle di oggi. Benedetto si è' dunque trovato a doversi "cucire" degli "abiti" nuovi per una condizione totalmente nuova. non e' vescovo di Roma (seppure emerito) perché è' un titolo che possiede unicamente il Papa eletto; non e' più un cardinale perché di fatto non ha più titolo a partecipare al conclave (seppure nominalmente per età) in quanto principe della Chiesa. E' in una condizione di servo dei servi spogliato ed e' quello che Benedetto ha preso atto di essere: un papa che si e'spogliato dei segni della sua potestà ma non della sua condizione. Crea perplessità? Si ma non smarrimento. Crea turbamento? Sicuro ma non inquietudine. Crea dubbio? Si ma non sospetto. E' una situazione in cui il cuore e' puro e incontaminato: una situazione di vero scandalo quindi una situazione in cui si può toccare nel vivo e dal vivo l'esperienza della santità cristiana. Stefano78, ma non ti sei ancora annoiato dei santini con le preghierine accanto? Degli exvoto impolverati nei santuari? Dei vuoti discorsi "parrocchiali" sul cammino di fede, incontro spirituale, Dio e' amore bla bla bla? Delle solite fradice frescacce sul perdono per i fratelli "lasciati soli" (per es. divorziati ecc) ? Insomma di tutto l'armamentario da Chiesa impestata di vecchie litanie da modernariato anni '60? Finalmente si vola con Benedetto. Finalmente si riprende a respirare aria pura. Finalmente un miracolo vero. Limitiamoci ad osservare questo spettacolo divino.

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  16. D'accordissimo con quanto
    scrivono Carmelina e Maria Teresa,
    non capisco tante elucubrazioni
    ...ma soprattutto trovo davvero
    allucinante che qualcuno possa
    permettersi di usare il termine
    despota per colui che ha compiuto
    semplicemente un atto di estremo
    coraggio, alla luce della sua
    condizione e dopo lungo pregare...

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  17. @Carmelina

    Ritieni che Benedetto si è' posto, dopo l'abdicazione, in una posizione ambigua, da te definita "rinuncia parziale". In aggiunta, ventili l'esistenza di indefiniti "ragionevoli dubbi" sulla libertà e maniera in cui la sua volontà di rinuncia al ministero di pontefice si è espressa. Perdona ma quali sarebbero questi " ragionevoli dubbi"?

    I "ragionevoli dubbi" sono stati espressi da alcuni giornalisti e canonisti, abbastanza conosciuti.

    Il fatto che vi siano ragionevoli dubbi, è rappresentato anche e soprattutto dalla Volontà esplicita di Benedetto XVI.

    O si abdica, o non si abdica. Una "via mediana", per quanto tentata Teologicamente con l'esegesi del "ministero petrino scisso", tra realtà Spirituale e realtà Giuridica, non esiste. Non esiste nel Vangelo!

    Dunque, concordo con De Mattei che il Papa è UNO. Ma, in questo caso, occorre stabilire CHI E'.

    La "libertà" della rinuncia si può porre in ragionevole dubbio, perché se c'è una cosa che è dimostrabile è l'attacco globale, interno ed esterno, a cui è stato sottoposto il Papa. Esternato esplicitamente da Lui stesso il mercoledì delle ceneri prima della sua Abdicazione.

    Questa situazione di ambiguità è determinata proprio dalla profonda crisi attuale. Francesco non si è mai, MAI, definito Papa. In realtà non è un problema di semplice "autodefinizione". E' un fatto che lui abbia definito se stesso, all'atto dell'elezione, come "capo della comunità diocesana di Roma"! Questa è STORIA.

    Anche il modo con cui la scelta di Benedetto viene strumentalizzata, è indicativo di una possibile lettura di questo "nuovo istituto", e del perché sia stato "ribaltato" a prescindere dalla volontà dell' Emerito...

    E' stato Benedetto a dire più volte che "il Papa non è un despota ma un Servo del Vangelo"... E dunque queste affermazioni non sono fatte solo per pura forma...

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  18. ...per chiarire.

    Io non ritengo Benedetto un despota. E proprio perché NON LO E', io ritengo che Benedetto sia stato costretto ad abdicare. E che la sua Abdicazione, dai SUOI segnali dati a riguardo, si possa legittimamente mettere in dubbio.

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  19. Finalmente si vola con Benedetto.

    Esatto. Proprio per questo dobbiamo CONTINUARE A VOLARE CON LUI. A lui fedeli!

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