Clicca qui per leggere il commento segnalatoci da Laura.
Naufraga cosi' il sinodo dei media...speriamo che quello vero, con tutte le contraddizioni che sono emerse, faccia un buon lavoro.
C'e' un articolo "esplosivo" su Repubblica in cui si dice in sostanza che Benedetto XVI avrebbe evitato una sorta di scisma. Aspetto conferme o non smentite della notizia per scrivere cio' che penso :-)
Per ora dico una sola cosa: le rane dalla bocca larga (di ogni schieramento) sono piu' vive che mai...
R.
in un frangebte difficile figurarsi se non risulta comodo tirare fuori il nonnino del Mater Ecclesiae. Appena si puo' lo si liscia. Se poi sta per apparire sui media in una delle sue rare uscite si corre ad approfittarne. Che sia persona leale Benedetto XVI , a differenza di tanti confratelli, non ho mai dubitato.Ma la strumentalizzazione anche dei suoi sospiri dopo il tattamento subito per 8 anni, e anche prima a dire la verita,e' roba da festival della faccia da palta.
RispondiEliminaSono certa che papa Benedetto abbia lavorato nell'ombra e risolto un mare di problemi, data la'ra tempestosa che spirava sul sinodo. Sembrava una seduta del nostro parlamento più che un'adunanza di vescovi e cardinali. Francesco avrà ricevuto un grosso aiuto dal Nonno saggio!
RispondiEliminaEffetti dello Spirito Santo!
RispondiEliminaBenedetto (2004) "Dio è entrato attraverso lo Spirito Santo nella nostra solitudine e la scardina. Questo è il vero conforto -conforto non solo a parole- ma consolazione nella forza della realtà."
Arcangela
bé, sì, se Benedetto si fosse schierato apertamente coi conservatori (come questi gli avevano chiesto) lo scisma sarebbe stato inevitabile, la Chiesa si sarebbe spaccata in due. così non è stato, Benedetto ha deciso di "stare" con Francesco e questo secondo me è un segnale forte.
RispondiEliminaRaffaella, bellissimo il tuo commento di sopra, sottoscrivo ogni parola. Ma attenzione: al sinodo 64 padri (vescovi e cardinali) hanno votato contro il catechismo (vd questione omosessuali) e la congregazione della dottrina della fede. Altri hanno dato il non placet alle aperture sui divorziati. In un documento finale - a mio parere - molto bello, ci sono due "ombre" che non so interpretare. Francesco ha sintetizzato la questione con l'elenco delle tentazioni - di tradizionalisti e progressisti a oltranza - lasciando ancora aperto il dibattito. Bello anche questo, ma se vai in parrocchia e parli con la gente, quella normale che vive la fatica di ogni giorno e non ha tempo come altri di seguire i dettagli, lo spaesamento è palpabile. La pubblicazione della relatio post ha creato problemi pastorali, ha aperto una frattura che sarà utilizzata in questo anno (fino al 2015), da entrambi i fronti: novatori e tradizionalisti. In questo campo minato, scevri da clericalismi che vedo sempre più diffusi (quando Cristo scompare dall'orizzonte della vita comune degli uomini, cresce l'interesse per la chiesa di preti e vescovi... diceva qualcuno); ecco, in questo, dal papa una maggiore attenzione comunicativa me la sarei aspettata. In otto anni di Benedetto - e prima con Gpii, i papi della mia vita - non ricordo il rincorrersi di ermeneuti ad ogni parola del pontefice: tutto era chiaro e chiarificatore, anche salutare pietra di scandalo, ma mai in dubbio. Capisco la strategia di Francesco, ma non la condivido. La notizia di Tito su Rep mi lascia perplesso, dubito che sia andata veramente così: pare l'ennesimo tentativo di normalizzare le cose. C'è poco da fare: il papa oggi è uno - Francesco - e a lui dobbiamo chiedere chiarezza. Benedetto rimane un gigante, è un gigante, ma ora sottratto alla storia quotidiana della Chiesa. Come tanti hanno scritto su queste pagine e meglio di me, la Chiesa un giorno lo riconoscerà. Ma oggi...
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