mercoledì 7 gennaio 2015

Una preghiera per le vittime di Parigi

Stasera ci stringiamo alla Francia che oggi ha vissuto uno dei giorni più drammatici dell'ultimo secolo.
Il settimanale satirico i cui vignettisti e giornalisti sono stati massacrati non fu mai tenero con Papa Benedetto XVI (anzi!) ed è giusto ricordarlo per non cadere nella solita retorica.
Da Cristiani e da appartenenti al genere umano non possiamo che pregare per le vittime e per le loro famiglie condannando nella maniera più forte che sia possibile il vile attentato di questa mattina.
MAI nessuna violenza può essere perpetrata in nome di Dio come Benedetto XVI ci ha insegnato prima e durante il suo Pontificato.
Solidarietà piena e sincera nella speranza che i colpevoli vengano al più presto consegnati alla giustizia.
R.

10 commenti:

  1. Mi associo alla tua condanna per i carnefici e alla preghiera per le vittime. Il Signore consoli i familiari e illumini le menti e i cuori degli autori di tanel barbarie.

    RispondiElimina
  2. http://magister.blogautore.espresso.repubblica.it/2015/01/07/la-rivoluzione-pacifica-di-cui-lislam-ha-necessita-assoluta/
    vedi profetica lezione di Ratisbona di Benedetto XVI.w

    RispondiElimina
  3. "non agire secondo ragione è contrario alla natura di Dio"

    RispondiElimina
  4. da Benedetto (2010) "Un compito comune è l'impegno per la pace nel mondo e la capacità di vivere la pace, l'educazione alla pace. Creare le virtù che rendono l'uomo capace di pace"
    Arcangela

    RispondiElimina
  5. ancora una volta, Ratisbona docet.
    Ah, se avessero ascoltato Benedetto XVI ... Maria Pia

    RispondiElimina
  6. R.I.P.
    Come cristiana e membro della famiglia umana mi unisco al cordoglio delle famiglie delle vittime e del popolo francese.
    Tacerò sull'occasione tragicamente sprecata di una seria riflessione che la lectio di Ratisbona aveva offerto, oltre otto anni fa, all'europa e al mondo e mi domando: e adesso?
    Alessia

    RispondiElimina
  7. OT Socci sul suo profilo fb : Avvenire dice che ci fu una congiura per far dimettere Ratzinger.....come già non lo sapessimo.A.

    RispondiElimina
  8. http://www.ilfoglio.it/articoli/v/124396/rubriche/charlie-hebdo-papa-ratzinger-ratisbona-lonore-della-ragione-da-rendere-al-ratzinger-illuminista-di-ratisbona.htm#.VK6I4Lwjpmw.twitter

    RispondiElimina
  9. Sono profondamente addolorata, come tutti, per quanto accaduto, però - pur nella libertà di satira - forse un po' di prudenza nel disegnare vignette satiriche su Maometto poteva essere valutata...Certo non accade lo stesso quando si permettono di infangare i valori della religione cristiana-cattolica....tanto non ci sono comunque ritorsioni, nè lamentele o particolari denunce...

    RispondiElimina
  10. Quando andai a Lourdes per unirmi alle celebrazioni di Papa Benedetto (2008?) in un bar incappai in un numero di Charlie Hebdo che era uscito proprio per la visita del Papa. Lo trovai così osceno, gratuito, sconcio, che, insieme ad alcuni amici, protestai sonoramente con il proprietario del bar.
    Non era 'satira libera' quella! Era volgarità di basso profilo. Solo oscenità.
    Quanto ho detto non toglie nulla allo sdegno che mi ribolle nel confronto dei 'fanatici' che mettono nella violenza la loro forza (da combattere con tutte le 'nostre' forze libere), ma non posso proprio dire "je suis Charlie".
    Io non sono "Charlie" perchè credo nella libertà e non nell'anarchia. Credo nel rispetto delle idee di tutti, ma non nel vilipendio volgare delle idee altrui o nella depravazione. Non siamo solo sesso, sterco o altro...
    E, siccome, credo in Cristo, nella Trinità, in Maria Vergine... chiedo con forza (ma senza violenza) rispetto per la religione in cui credo (questo è forse illiberale?).
    E difenderò qualsiasi idea (scritta, proclamata, disegnata o quant'altro) diversa dalla mia, purchè espressa con civiltà, senza violenza e senza volgarità. Le immagini, sì anche quelle, possono ferire quanto i proiettili!

    RispondiElimina

Il tuo commento sarà pubblicato al più presto. Non sono ammessi messaggi contenenti parolacce, insulti, accuse senza fondamento o provocazioni gratuite.