giovedì 16 aprile 2015
Messaggio e benedizione Urbi et Orbi nel giorno del compleanno di Benedetto XVI (16.04.06)
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Il 16 aprile 2006 fu un giorno particolare: era la Pasqua di Resurrezione che coincideva anche con il 79° compleanno di Joseph Ratzinger-Benedetto XVI. Grande festa in Piazza ed in tutto il mondo.
Il testo del Messaggio è consultabile qui.
In particolare:
"“Non è qui … è risuscitato”. I messaggeri celesti comunicano innanzitutto che Gesù “non è qui”: non è restato nel sepolcro il Figlio di Dio, perché non poteva rimanere prigioniero della morte (cfr At 2,24) e la tomba non poteva trattenere “il Vivente” (Ap 1,18), che è la sorgente stessa della vita. Come Giona nel ventre del pesce, allo stesso modo il Cristo crocifisso è restato inghiottito nel cuore della terra (cfr Mt 12,40) per il volgere di un sabato. Fu veramente “un giorno solenne quel sabato”, come scrive l’evangelista Giovanni (19,31): il più solenne della storia, perché in esso il “Signore del sabato” (Mt 12,8) portò a compimento l’opera della creazione (cfr Gn 2,1-4a), elevando l’uomo e l’intero cosmo alla libertà della gloria dei figli di Dio (cfr Rm 8,21). Compiuta quest’opera straordinaria, il corpo esanime è stato attraversato dal soffio vitale di Dio e, rotti gli argini del sepolcro, è risorto glorioso. Per questo gli angeli proclamano: “non è qui”, non può più trovarsi nella tomba. Ha pellegrinato sulla terra degli uomini, ha terminato il suo cammino nella tomba come tutti, ma ha vinto la morte e in modo assolutamente nuovo, per un atto di puro amore, ha aperto la terra e l’ha spalancata verso il Cielo.
La sua risurrezione, grazie al Battesimo che ci “incorpora” a Lui, diventa la nostra risurrezione. Lo aveva preannunciato il profeta Ezechiele: “Ecco, io apro i vostri sepolcri, vi risuscito dalle vostre tombe, o popolo mio, e vi riconduco nel paese d’Israele” (Ez 37,12). Queste parole profetiche assumono valore singolare nel giorno di Pasqua, perché oggi si compie la promessa del Creatore; oggi, anche in questa nostra epoca segnata da inquietudine e incertezza, riviviamo l’evento della risurrezione che ha cambiato il volto della nostra vita, ha cambiato la storia dell’umanità. Da Cristo risorto attendono speranza, talvolta anche inconsapevolmente, quanti sono tuttora oppressi da vincoli di sofferenza e di morte".
"Il Signore risorto faccia sentire ovunque la sua forza di vita, di pace e di libertà. A tutti oggi sono rivolte le parole con le quali nel mattino di Pasqua l’angelo rassicurò i cuori intimoriti delle donne: “Non abbiate paura! … Non è qui. E’ risuscitato” (Mt 28,5-6). Gesù è risorto e ci dona la pace; è Egli stesso la pace. Per questo con forza la Chiesa ripete: “Cristo è risorto – Christós anésti”. Non tema l’umanità del terzo millennio di aprirGli il cuore. Il suo Vangelo ricolma pienamente la sete di pace e di felicità che abita ogni cuore umano. Cristo ora è vivo e cammina con noi. Immenso mistero di amore! Christus resurrexit, quia Deus caritas est ! Alleluia !"
da un antico autore anonimo "Perché nessuno rimanesse più oltre prigioniero degli inferi, Cristo in persona vi discese; si servì della propria carne come esca contro il mondo demoniaco e, abbattendone la reggia con la potenza della divinità, strappò in breve tempo le antiche obbligazioni della legge, per condurre gli uomini in cielo: luogo libero dalla morte, albergo della incorruttibilità, officina della giustizia"
RispondiEliminaArcangela