sabato 15 agosto 2015

Benedetto XVI: "La grandezza di Maria, Madre di Dio, piena di grazia, pienamente docile all’azione dello Spirito Santo, vive già nel Cielo di Dio con tutta se stessa, anima e corpo" (15 agosto 2011)



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Grazie al lavoro della nostra Gemma riascoltiamo l'omelia tenuta da Papa Benedetto nella Solennità dell'Assunzione di Maria nel 2011.

Come da tradizione anche il 15 agosto 2011 Papa Benedetto XVI celebrò la Santa Messa dell'Assunzione di Maria nella Parrocchia di San Tommaso da Villanova, a Castel Gandolfo. Le omelie dell'Assunta sono vere perle del Pontificato di Joseph Ratzinger. Riascoltiamo quella pronunciata quattro anni fa il cui testo è consultabile qui.

In particolare:

"ci ritroviamo riuniti, ancora una volta, a celebrare una delle più antiche e amate feste dedicate a Maria Santissima: la festa della sua assunzione alla gloria del Cielo in anima e corpo, cioè in tutto il suo essere umano, nell’integrità della sua persona. Ci è data così la grazia di rinnovare il nostro amore a Maria, di ammirarla e di lodarla per le “grandi cose” che l’Onnipotente ha fatto per Lei e che ha operato in Lei.

Nel contemplare la Vergine Maria ci è data un’altra grazia: quella di poter vedere in profondità anche la nostra vita. Sì, perché anche la nostra esistenza quotidiana, con i suoi problemi e le sue speranze, riceve luce dalla Madre di Dio, dal suo percorso spirituale, dal suo destino di gloria: un cammino e una meta che possono e devono diventare, in qualche modo, il nostro stesso cammino e la nostra stessa meta. Ci lasciamo guidare dai brani della Sacra Scrittura che la liturgia oggi ci propone. Vorrei soffermarmi, in particolare, su un’immagine che troviamo nella prima lettura, tratta dall’Apocalisse, e alla quale fa eco il vangelo di Luca: cioè, quella dell’arca".

"La grandezza di Maria, Madre di Dio, piena di grazia, pienamente docile all’azione dello Spirito Santo, vive già nel Cielo di Dio con tutta se stessa, anima e corpo".

"Il vangelo di Luca appena ascoltato (cfr Lc 1,39-56), ci mostra quest’arca vivente, che è Maria, in movimento: lasciata la sua casa di Nazaret, Maria si mette in viaggio verso la montagna per raggiungere in fretta una città di Giuda e recarsi nella casa di Zaccaria e di Elisabetta. Mi sembra importante sottolineare l’espressione “in fretta”: le cose di Dio meritano fretta, anzi le uniche cose del mondo che meritano fretta sono proprio quelle di Dio, che hanno la vera urgenza per la nostra vita. Allora Maria entra in questa casa di Zaccaria e di Elisabetta, ma non entra sola. Vi entra portando in grembo il figlio, che è Dio stesso fatto uomo. Certamente c’era attesa di lei e del suo aiuto in quella casa, ma l’evangelista ci guida a comprendere che questa attesa rimanda ad un’altra, più profonda. Zaccaria, Elisabetta e il piccolo Giovanni Battista sono, infatti, il simbolo di tutti i giusti di Israele, il cui cuore, ricco di speranza, attende la venuta del Messia salvatore. Ed è lo Spirito Santo ad aprire gli occhi di Elisabetta e a farle riconoscere in Maria la vera arca dell’alleanza, la Madre di Dio, che viene a visitarla. E così l’anziana parente l’accoglie dicendole “a gran voce”: “Benedetta tu fra le donne e benedetto il frutto del tuo grembo! A che cosa devo che la madre del mio Signore venga da me?” (Lc 1,42-43)".

"Cari fratelli! Stiamo parlando di Maria, ma, in un certo senso, stiamo parlando anche di noi, di ciascuno di noi: anche noi siamo destinatari di quell’amore immenso che Dio ha riservato - certo, in una maniera assolutamente unica e irripetibile - a Maria. In questa Solennità dell’Assunzione guardiamo a Maria: Ella ci apre alla speranza, ad un futuro pieno di gioia e ci insegna la via per raggiungerlo: accogliere nella fede, il suo Figlio; non perdere mai l’amicizia con Lui, ma lasciarci illuminare e guidare dalla sua parola; seguirlo ogni giorno, anche nei momenti in cui sentiamo che le nostre croci si fanno pesanti. Maria, l’arca dell’alleanza che sta nel santuario del Cielo, ci indica con luminosa chiarezza che siamo in cammino verso la nostra vera Casa, la comunione di gioia e di pace con Dio".

5 commenti:

  1. Che indicibile nostalgia! Ieri ho ricevuto auguri per la festa pagana di "Ferragosto" (che esiste solo in Italia, qui in Austria si festeggia Maria Himmelfahrt, cioè Assunta in Cielo) ed io rispondevo con una citazione di Benedetto XVI proprio tratta da un'omelia di un 15 agosto...

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  2. Ratzinger da un'omelia del 1996 "Lodare Dio significa avere fede: credere significa proprio questo, che accogliamo Dio come verità, che contiamo su di lui, che lo ascoltiamo, che costruiamo avendo lui come fondamento, che sviluppiamo la nostra vita da Lui..."
    Arcangela

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  3. Le festività cristiane purtroppo sono sempre meno ricordate, quando te ne lamenti c'è sempre qualcuno che ti ricorda che in fondo hanno spesso sostituito feste pagane che già c'erano, tipo dell'inverno o del raccolto o che altro. Spesso si ha la sensazione che certe feste vogliano superarle pure i cattolici, in fondo qualcuno dice il dogma dell'Assunzione è recente, nell'antichità non c'era. Ma in generale, la tradizione cattolica disturba, come in vacanza il suono delle campane. Ieri però in una giornata tanto piena di rumori non mi pare fosse così disturbante lasciar andare le campane a mezzogiorno per aderire al pensiero per i cristiani perseguitati, ma a parte mons. Negri a Ferrara non so in quanti abbiano aderito. Sulla chiesa ormai interessa solo il cambiamento, ho visto salutare come rivoluzione pure l'Angelus in piazza san Pietro. Non so cosa ci fosse di desueto e altezzoso nell'arrivare a piedi alla piccola chiesa di Castelgandolfo o nel salutare una volta all'anno più intimamente i fedeli in un piccolo cortile. Mi si scuserà ma questa mi pare più una controrivoluzione. A proposito di santi meno noti, oggi si festeggia San Rocco, un santo di cui porta il nome una persona a me cara a cui faccio gli auguri, ritratto con accanto un cagnolino, e ne approfitto ancora per ricordare un brano che ho letto sul sito di un'amica in cui si racconta quel che Albino Luciani disse del cardinal Ratzinger appena ordinato durante un'omelia per San Rocco nel 1977
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  4. Sì, il dogma dell'Assunzione è recente, poi figuriamoci, proclamato dall'innominabile Papa Pio Xii... però mi pare di ricordare che nei vangeli apocrifi sia tramandato il fatto del transito di Maria alla gloria celeste. Ma cosa dico, oggi gli apocrifi van bene solo quando si possono citare contro i canonici.

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  5. Mia cara Gemma , grazie per averci fatto partecipi di questo inedito ( sicuramente per me ) dell'allora Patriarca di Venezia .
    Sì , sorprende la sua attualita' . Per quanto riguarda la solennita' dell'Assunzione in cielo della Vergine Maria , anche a me e' sembrata una festa in tono minore . Per mia fortuna ho potuto godere delle omelìe di Papa Benedetto in cui ben spiega il parallelo tra l'Ascensione di NSGC e l'Assunzione di Maria , creatura come noi che si e' conformata totalmente a Gesu' . Lei e' talmente trasformata dalla grazia , che non vive piu' che per Gesu' che vive e regna in Lei . Ella e' così intimamente unita a Gesu' e Lo ama così ardentemente , che si potrebbe piu' facilmente separare la luce dal sole , dice il Montfort . Ci fa' comprendere come emulare Maria voglia dire non perdersi , ed essere condotti con mano sicura verso Gesu'.
    Ecco perche' la Vergine Maria , la Madre dell'umanita', piange lacrime di sangue maschile ( vedi Civitavecchia ). Sono andata a Civitavecchia , a ringraziarLa per tutti gli avvertimenti .
    A Roma c'e' una bella organizzazione di pullman privati che , una volta al mese , da Gennaio a Settembre , passando di quartiere in quartiere , raccoglie i pellegrini che vogliono recarsi in pellegrinaggio a Civitavecchia per la novena . Questa catena di preghiera e' condotta da due frati , ed e' preceduta dalla S.Messa . Al termine , i pellegrini vengono riaccompagnati a Roma e fatti scendere nello stesso punto in cui sono saliti . Durante il tragitto si fa' amicizia e si prega .Io sono andata da sola , ho fatto subito amicizia e sono tornata ben ossigenata .

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