venerdì 7 agosto 2015

Pontefici e media...due casi da manuale analizzati da Magister

Clicca qui per leggere il commento segnalatoci da Laura.
Sul secondo caso non mi pronuncio non avendo letto il discorso a cui si fa riferimento.
Quanto al primo punto trovo francamente ridicolo che i media presentino come una rivoluzione un concetto più che ovvio: i divorziati risposati non sono e NON SONO MAI STATI scomunicati.
Il fatto di insistere sul punto positivo (la non scomunica che peraltro non è mai esistita) e di tacere su punti controversi (l'ammissione o meno alla Comunione) è una tattica mediatica vincente che abbiamo imparato a conoscere in molti campi: dal giornalismo alla politica, dalla televisione alle indagini demoscopiche. Da qualche tempo è una tattica ben assimilata anche dalla chiesa.
De gustibus...
R.

2 commenti:

  1. Un tempo si parlava di 'gesuitismo' per indicare uno stile comunicativo fatto di non-detti, di mezze verità, di furbate linguistiche, di fuochi fatui, per non dire... di ambiguità e di ipocrisie.
    Oggi mi chiedo una cosa sola: fino a quando (e quanto) è (e sarà) possibile sopportare tutto questo grande imbroglio senza cominciare a 'urlare la Verità dai tetti' ( tetto = regno dei soliti 'quattro gatti').

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  2. orrore mediatico e omologazione mentale con effetto potenziato dal caldo!

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