giovedì 31 marzo 2016
Benedetto XVI e il dramma dei discepoli di Emmaus (YouTube)
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Grazie al lavoro della nostra Gemma riascoltiamo Papa Benedetto commentare il Vangelo di oggi.
Il 6 aprile 2008, in occasione della recita del Regina Coeli, Benedetto XVI spiegò in modo impareggiabile il racconto dei discepoli di Emmaus.
Ecco il testo integrale:
BENEDETTO XVI
REGINA CÆLI
Piazza San Pietro
III Domenica di Pasqua, 6 aprile 2008
Cari fratelli e sorelle,
il Vangelo di questa domenica - la terza di Pasqua - è il celebre racconto detto dei discepoli di Emmaus (cfr Lc 24, 13-35). Vi si narra di due seguaci di Cristo i quali, nel giorno dopo il sabato, cioè il terzo dalla sua morte, tristi e abbattuti lasciarono Gerusalemme diretti ad un villaggio poco distante chiamato, appunto, Emmaus.
Lungo la strada si affiancò ad essi Gesù risorto, ma loro non lo riconobbero. Sentendoli sconfortati, egli spiegò, sulla base delle Scritture, che il Messia doveva patire e morire per giungere alla sua gloria. Entrato poi con loro in casa, sedette a mensa, benedisse il pane e lo spezzò, e a quel punto essi lo riconobbero, ma lui sparì dalla loro vista, lasciandoli pieni di meraviglia dinanzi a quel pane spezzato, nuovo segno della sua presenza. E subito i due tornarono a Gerusalemme e raccontarono l'accaduto agli altri discepoli.
La località di Emmaus non è stata identificata con certezza. Vi sono diverse ipotesi, e questo non è privo di una sua suggestione, perché ci lascia pensare che Emmaus rappresenti in realtà ogni luogo: la strada che vi conduce è il cammino di ogni cristiano, anzi, di ogni uomo.
Sulle nostre strade Gesù risorto si fa compagno di viaggio, per riaccendere nei nostri cuori il calore della fede e della speranza e spezzare il pane della vita eterna. Nel colloquio dei discepoli con l'ignoto viandante colpisce l'espressione che l'evangelista Luca pone sulle labbra di uno di loro: "Noi speravamo..." (24, 21).
Questo verbo al passato dice tutto: Abbiamo creduto, abbiamo seguito, abbiamo sperato..., ma ormai tutto è finito. Anche Gesù di Nazaret, che si era dimostrato profeta potente in opere e in parole, ha fallito, e noi siamo rimasti delusi. Questo dramma dei discepoli di Emmaus appare come uno specchio della situazione di molti cristiani del nostro tempo: sembra che la speranza della fede sia fallita. La stessa fede entra in crisi, a causa di esperienze negative che ci fanno sentire abbandonati dal Signore. Ma questa strada per Emmaus, sulla quale camminiamo, può divenire via di una purificazione e maturazione del nostro credere in Dio. Anche oggi possiamo entrare in colloquio con Gesù, ascoltando la sua parola. Anche oggi Egli spezza il pane per noi e dà se stesso come nostro Pane. E così l'incontro con Cristo risorto, che è possibile anche oggi, ci dona una fede più profonda e autentica, temprata, per così dire, attraverso il fuoco dell'evento pasquale; una fede robusta perché si nutre non di idee umane, ma della Parola di Dio e della sua presenza reale nell'Eucaristia.
Questo stupendo testo evangelico contiene già la struttura della Santa Messa: nella prima parte l'ascolto della Parola attraverso le Sacre Scritture; nella seconda la liturgia eucaristica e la comunione con Cristo presente nel Sacramento del suo Corpo e del suo Sangue. Nutrendosi a questa duplice mensa, la Chiesa si edifica incessantemente e si rinnova di giorno in giorno nella fede, nella speranza e nella carità. Per intercessione di Maria Santissima, preghiamo affinché ogni cristiano ed ogni comunità, rivivendo l'esperienza dei discepoli di Emmaus, riscopra la grazia dell'incontro trasformante con il Signore risorto.
Dopo il Regina Cæli:
Cari amici, si è concluso stamani, con la Celebrazione eucaristica nella Basilica di San Pietro, il primo Congresso mondiale sulla Divina Misericordia. Ringrazio gli organizzatori, in particolare il Vicariato di Roma, e a tutti i partecipanti rivolgo il mio cordiale saluto, che diventa ora una consegna: andate e siate testimoni della misericordia di Dio, sorgente di speranza per ogni uomo e per il mondo intero. Il Signore risorto sia sempre con voi!
© Copyright 2008 - Libreria Editrice Vaticana
Benedetto 1977 "Credere alla resurrezione significa anzitutto credere in una salvezza in dialogo con il libero amore di Dio"
RispondiEliminaArcangela
Chi come Lui?
RispondiEliminaNel rileggerlo vengono i brividi.
Allora le Sue parole arrivavano al cuore e avevamp ol potere di farmi rientrare in me stessa e riflettere. ora è più difficile. sembra che davvero sia finito tutto, ma dobbiamo andare avanti per fede in Gesù Risorto.
papa Bendetto prega per noi!
http://chiesa.espresso.repubblica.it/articolo/1351262
RispondiElimina"Francesco ci spaventa enormemente, e non solo noi. Eppur ci piace"
come sempre: due pesi, due misure. Tutti hanno accolto l'attuale papa cn simpatia, anche se ciò mi risulta incomprensibile. Papa BEnedetto aveva teso la mano alla fraternità di san Pio V già da cardinale ed era sempre stato snobbato.
https://twitter.com/vignadelsignore/status/715896795667283968/photo/1?ref_src=twsrc%5Etfw
RispondiEliminaLa Vigna del Signore su Twitter: "Benedetto XVI con la giornalista della rivista tedesca @BUNTE (18 marzo 2016) https://t.co/IZrZJkag27"
http://www.fondazioneratzinger.va/content/fondazioneratzinger/it/news/notizie/ratzinger-e-l_europa-cristiana--giornata-di-studio-a-bydgoszcz.html
RispondiEliminahttp://it.radiovaticana.va/news/2016/03/31/cosa_resta_di_ratisbona/1219406
RispondiEliminaora tutti ne parlano bene!!!!!!!!!!!!!!!!!
http://rodari.blogautore.repubblica.it/2016/04/01/cosa-pensava-cottier-della-rinuncia-di-ratzinger/?refresh_ce
RispondiEliminahttp://rodari.blogautore.repubblica.it/2016/04/01/cosa-pensava-cottier-della-rinuncia-di-ratzinger/?refresh_ce
RispondiEliminaGesù continua: "Io ho pregato, che non venga meno la tua fede"
RispondiEliminaCosì e' , Amen . Buona notte a tutti !
https://www.facebook.com/photo.php?fbid=1036060389786259&set=gm.473732219495766&type=3&theater