Cari amici,
in questi giorni se ne leggono di tutti i colori.
Cardinali e teologi si pongono intelligenti domande sull'interpretazione del documento pontificio "Amoris laetitia". I difensori "senza se e senza ma" accusano chi osa sollevare domande di lesamaestà e di mancanza di misericordia. Non riescono però a spiegare teologicamente la loro posizione. Basterebbe dire che la dottrina è cambiata e si risolverebbero tanti problemi :-)
O sbaglio?
Quattro porporati hanno preso coraggio ed hanno scritto una lettera espondendo i "dubia" ben argomentati e teologicamente fondati.
Hanno atteso a lungo una risposta che però non c'è stata e non ci sarà. Il Concistoro di domani non prevede un incontro con i cardinali (si legga il commento di Tosatti), incontro che poteva contribuire a fornire un'interpretazione autentica del testo. Non solo! L'intervista uscita oggi su Avvenire costituisce un'autodifesa e una risposta decisamente diretta ai porporati. Peccato che, ancora una volta", non si risponda con un "sì" o con un "no" ma con il "ma anche".
A questo punto mi domando: non sarebbe stato meglio rispondere direttamente ai cardinali e non attraverso un'intervista sulla stampa "amica". Sia chiaro: non ce l'ho con Avvenire. Avrei scritto stampa "amica" anche se il colloquio fosse stato pubblicato da Corriere, Repubblica, Stampa ecc. ecc.
Sul Vaticano tutta la stampa ha un atteggiamento più che positivo.
Mi chiedo che cosa avrebbero scritto lorsignori giornalisti se Benedetto XVI non avesse risposto ai cardinali o non li avesse incontrati prima del Concistoro ma questa è un'altra questione.
Mi colpisce molto il fatto che l'accusa di legalismo e rigorismo sia pressochè l'unico argomento utilizzato per respingere le obiezioni riguardo ai punti più controversi di "Amoris laetitia". Contesti l'esortazione? Sei freddo, legalista, incapace di calarti nella realtà.
Mi è piaciuto il commento di Aldo Maria Valli a proposito di legge e libertà.
Oggi va di moda affermare che la legge può sconfinare nell'ideologia.
La legge, al contrario, è il fondamento di ogni società.
Fin dai tempi più antichi gli esseri umani capirono che occorreva vivere insieme per affrontare meglio le varie difficoltà e procurarsi il cibo.
I primi nuclei di società nacquero quando si intuì che i villaggi potevano sopravvivere con due scopi principali: la difesa verso l'esterno e l'ordine all'interno.
L'ordine era ed è garantito dalle norme giuridiche che tutti i membri della società (piccola o grande) sono obbligati a rispettare. Nel caso di trasgressione sono previste delle punizioni e/o l'espulsione dal nucleo.
Siamo abituati a pensare che sia lo Stato a porre le norme giuridiche. In realtà qualsiasi nucleo sociale stabilisce delle norme valide al suo interno. Tali regole, come quelle statali, hanno delle caratteristiche particolari: sono generali (valgono per tutti i componenti del nucleo, senza eccezioni), sono astratte (non regolano il singolo caso concreto ma prevedono una situazione astratta che va poi calata nella realtà) e sono dotate di sanzione (una punizione per chi trasgredisce alla regola).
Così la norma che prevede l'omicidio (leggi qui) punisce con la reclusione (ecco la sanzione) chiunque (ecco la generalità) causa la morte di una persona (con qualsiasi mezzo...ecco l'astrattezza).
Pone norme giuridiche anche il padre che ha tre figli e che sancisce: "Dovete rientrare tutti entro mezzanotte altrimenti vi sequestro le chiavi delle auto". La norma è generale (vale per tutti i figli), è astratta (non prevede un caso specifico ma si riferisce a ogni possibile situazione) ed è dotata di sanzione (il sequestro delle chiavi).
Anche il condominio si dà norme giuridiche. Il regolamento che prevede che non si possa accendere la lavatrice prima delle 8 vale per tutti. Non è ammissibile che Gigino rispetti le regole e Ciccio faccia come gli pare.
Anche la Chiesa Cattolica si è data delle norme giuridiche con le caratteristiche che abbiamo detto. Tali norme, ovviamente, non vincolano tutti i cittadini ma quel particolare nucleo di cittadini che sono i cattolici.
E' ovvio che poi le norme vadano applicate ai casi concreti, vanno, per così dire, calate nella realtà concreta. Quindi è possibile che ci siano delle cause di giustificazione che limitano o escludono la responsabilità. Pensiamo alla legittima difesa (io uccido chi sta per uccidere me) o pensiamo al figlio che rincasa dopo mezzanotte perchè l'auto si è rotta o si è fermato a soccorrere un amico.
Le giustificazioni, che sorgono dalla realtà, vanno sempre tenute in considerazione ma la norma non cessa per questo di essere generale e astratta e quindi di valere per tutti. Il fatto che esista la legittima difesa non toglie nulla alla norma che punisce l'omicidio.
In altre parole la norma giuridica deve essere CHIARA!
Se però è la norma stessa a essere confusa e poco chiara nella formulazione, come si devono regolare i membri del gruppo? Se una stessa norma dà vita a una miriade di intepretazioni diverse la colpa è di chi chiede chiarezza o di chi ha posto la regola in modo confuso? Se un gruppo di cardinali chiede una parola chiara (una interpretazione autentica) su un testo merita forse la crocifissione mediatica?
Una norma che prevede una cosa ma in fondo anche un'altra fattispecie non è giuridica semplicemente perchè non ha le caratteristiche fondamentale che la rendono tale.
Non parliamo quindi di legalismo o di rigorismo ma chiediamoci se ci sia qualcosa di poco chiaro nei testi. La legge è oggettiva proprio perchè non può permettersi di prevedere ogni singolo caso concreto. Non per questo è fredda anzi...è proprio la sua astrattezza a renderla obbligatoria per tutti.
Discutiamo poi dei casi concreti ma non riduciamo la norma a un involucro vuoto che non serve e soprattutto crea solo confusione che poi sfocia nel relativismo.
R.
commento giuridico ineccepibile e giustissismo.
RispondiEliminala regola è il confine, senza il quale si de-lira, ovvero, si esce dal senminato e il treno deraglia. E' ovvio che la legge è fatta per l'uomo e nessuno la papplica con i paraocchi, se ha un minino di intelligenza e umanità. ora sembra che questo discorso non sia più possibile in nome della misericordia.
Credo di essere diventata eretica in senso letterale, cioè separata dalla Chiesa. durante tutto il tempo del nuovo corso , ho cercato, invano, di porre quesiti a persone credenti, colte e grandi estimatori di papa Benedetto, circa le mie perplessità su tante scelte di Bergoglio e tante sue deviazioi da un cammino tracciato da secoli.
RispondiEliminaTutto inutile. Tutti hanno risposto allo stesso modo. I vescovi devono fare la loro parte e devono essere autonomi, il papa deve essere un pastore, tuti devono essere accolti e bisogna dare un messaggio di misericordia. Ogni volta ne esco più sconfitta e depressa e ho deciso di non crecare più, in alcun modo, spiegazioni, né diaologo. Non so quello che accadrà quando non ci sarà più papa Benedetto. Forse non cambierà nulla. Lui sta in silenzio e in preghiera ed è sempre più debole. Siamo tornato al tempo del papa re e dittatore e non riesco ad accettare queto appiattimento del pensiero, questa omologazione pecoronesca (si può dire?). Se non è pubblicabile, non importa. grazie lo stesso. Ho perso la speranza, la fede è flebile, l'ascolto della Messa è un peso insostenibile. La vita di fede era un punot fermissimo per me e ora è del tuto venuto meno.
So che la Chiesa non era e non è rappresentata da papa Benedetto, ma questa situazione è insostituibile.
prededente commento pieno di errori di digityazione.
RispondiEliminapasso alla correzione qui sotto:
Credo di essere diventata eretica in senso letterale, cioè separata dalla Chiesa. durante tutto il tempo del nuovo corso, ho cercato, invano, di porre quesiti a persone credenti, colte e grandi estimatori di papa Benedetto, circa le mie perplessità su tante scelte di Bergoglio e tante sue deviazioni da un cammino tracciato da secoli.
Tutto inutile. Tutti hanno risposto allo stesso modo. I vescovi devono fare la loro parte e devono essere autonomi, il papa deve essere un pastore, tuyti devono essere accolti e bisogna dare un messaggio di misericordia. Ogni volta ne esco più sconfitta e depressa e ho deciso di non cercare più, in alcun modo, spiegazioni, né diaologo. Non so quello che accadrà quando non ci sarà più papa Benedetto. Forse non cambierà nulla. Lui sta in silenzio e in preghiera ed è sempre più debole. Siamo tornati al tempo del papa re e dittatore e non riesco ad accettare questo appiattimento del pensiero, questa omologazione pecoronesca (si può dire?). Se non è pubblicabile, non importa. Grazie lo stesso. Ho perso la speranza, la fede è flebile, l'ascolto della Messa è un peso insostenibile. La vita di fede era un punot fermissimo per me e ora è del tutto venuto meno.
So che la Chiesa non era e non è rappresentata da papa Benedetto, ma questa situazione è insostenibile!
Grazie di nuovo e mille scuse!
Alessandro Gisotti ? su Twitter: "Dopo il Concistoro per la creazione di 17 cardinali #PapaFrancesco visiter insieme ai nuovi porporati Benedetto XVI https://t.co/hRhq0k5l0A"
RispondiEliminahttps://twitter.com/AGisotti/status/799889552806703104/photo/1?ref_src=twsrc%5Etfw
http://aleteia.org/2016/11/19/you-havent-read-benedict-because-why-oh-give-him-a-chance/?ru=ce8abe80565ea927c4f24bf55777b6b6
RispondiEliminafuori argomento, ma lo consiglio per riprendere un po' di coraggio. Non siamo soli.
Sottoscrivo i complimenti al pezzo, la Chiesa è finita definitivamente il 28/02/2013, il resto è solo propaganda di facciata ben retribuita in tutti i sensi, e di partito unico, nonché pensiero unico a-cattolico e non solo per le tante stranezze delle 'rivoluzioni' franceschiane, l'ultimo Papa è ancora tra di noi, vero che il tempo passa inesorabile, ma io ho una fede incrollabile nella santità della Sua persona, so che soffre per questa situazione e io.......lasciamo perdere, ormai sono 4 anni che......non parlo più di religione se non con atei intelligenti che esprimono, pur lontani dalla chiesa, le mie stesse perplessità, prego tanto per Papa Benedetto, se trovo chiese in cui non c'è nessuno che faccia chiasso o scatti foto, entro e resto in silenziosa meditazione, se c'è esposto il S.S. mi inginocchio e chiedo al Signore di lasciarci ancora per un po' la nostra Guida, quando non sarà più presente fisicamente lo sarà spiritualmente, al momento non ci voglio neppure pensare. Buona domenica alla cara Raffaella e a tutti gli amici/che del blog che rimangono, nonostante tutto, a vegliare.......prima o poi, panta rei. A.
RispondiEliminaHo come l'impressione che Papa Francesco, col dovuto rispetto, pensi di essere Preposito Generale dei Gesuiti e che tutti gli altri, Cardinali compresi, siano Gesuiti...
RispondiEliminahttp://ilsismografo.blogspot.it/2016/11/vaticano-guidati-dal-papa-i-nuovi.html
RispondiEliminahttps://www.facebook.com/vignadelsignore/photos/?tab=album&album_id=994441170629330
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