Clicca qui per leggere l'editoriale di Massimo Franco pubblicato dal Corriere della sera.
Il pezzo offre l'occasione per fare più di una riflessione sulla condizione attuale della chiesa e sulla "pasquinata" dei manifesti.
Franco, come ormai è sua consuetudine, difende a spada tratta il "nuovo corso", dividendo il mondo fra i buoni (quelli che la pensano come la maggioranza dei mass media) e i cattivi (quelli che non si attengono a questa visione).
Ormai dovremmo tutti aver capito che il sentire dei media e quello della gente comune spesso e volentieri viaggiano su piani diversi e di fatto opposti, ma questo è un altro discorso...
Stavolta però Franco fa un passo in più e di questo occorre essergli grati perchè è sempre positivo quando ci si interroga sui problemi. Parla, infatti, del "fronte del silenzio" all'interno della chiesa.
Non bisogna però pensare, a mio parere, che a questo fronte appartenga solo l'ala conservatrice. Non mi piace affatto quando i media puntano il ditino: "è colpa dei conservatori, dei tradizionalisti, dei sepolcri imbiancati, dei peperoni sottaceto e bla bla bla...".
Al fronte del silenzio appartengono tutti coloro che hanno consapevolmente deciso di non mettersi la casacca e ripetere a pappagallo tutto ciò che viene servito su un piatto d'argento come pappa pronta.
Al fronte del silenzio, caro Franco, non appartengono solo gli episcopati che si sentono esclusi ma anche i semplici fedeli che si trovano smarriti.
Ed è esattamente questo dato che deve far riflettere prima ancora della "fronda cattivona" dei vescovi e dei cardinali "chiacchieroni".
Questo blog ha tentato, nelle settimane successive al 13 marzo 2013, di capire, di trovare una continuità. Ci siamo opposti ai continui confronti con Papa Benedetto dipinto come "il passato" da superare e da dimenticare al più presto. Abbiamo cercato di evidenziare tutto il lavoro fatto da Ratzinger, ma siamo stati stigmatizzati come "nostalgici", "vedove inconsolabili" ecc. ecc.
Così a un certo punto abbiamo deciso di mantenere vivo il ricordo e l'insegnamento di Benedetto intervenendo sul nuovo corso quando la discontinuità era evidente.
Come noi hanno agito in tanti e lo studio di Armin Schwibach è ancora più importante e interessante alla luce dei fatti recenti.
I blog nati sotto Papa Benedetto sono stati vissuti come un "fastidio" a partire dal 2013 e noi visti come i "testoni" che non si rassegnavano. E' arrivato poi il momento in cui i media hanno avuto bisogno di marcare la continuità e non la discontinuità (come si è fatto per più di due anni), ma era ormai troppo tardi. Il fronte del silenzio non ha battuto ciglio. Del resto con tutti questi avvocati difensori che bisogno c'è dei blog privati? Questi reagiscono per ristabilire la verità storica su Ratzinger (che non ha avvocati presso i media), ma non si può chiedere loro di scendere in campo quando per anni sono stati denigrati.
Eppure...eppure è la fuga o il silenzio dei fedeli che deve preoccupare, non quello degli episcopati.
E veniamo ora alla "pasquinata" dei manifesti.
Personalmente condanno, come ho sempre condannato, iniziative del genere. Quando c'è qualcosa che non va si deve avere il coraggio di metterci la faccia e non nascondersi dietro l'anonimato. Non è questo il modo di affrontare le questioni. E' però anche necessario ammettere che il dissenso fatica a trovare ospitalità.
I mass media tradizionali (stampa e tv) non ospitano MAI interventi critici o polemici sul nuovo corso. Non hanno dato nemmeno notizia dei "dubia" dei cardinali quando la Rete diffuse lo "scoop" e si sono occupati dell'Ordine di Malta solo dopo le "dimissioni" del Gran Maestro. Non è questo il modo di informare i cittadini.
I manifesti però non servono anche perchè, essendo anonimi, si squalificano subito. C'è il web che può diventare il veicolo privilegiato dell'informazione. Si approfitti di questa occasione. Benedetto è stato il Papa della Rete e dalla Rete sono arrivate calunnie e offese ma anche tanta solidarietà e soprattutto un lavoro di ricerca per ristabilire la verità su tante questioni.
E' dal web che siamo venuti a conoscenza dei retroscena del Sinodo, dei "dubia" dei cardinali e di tante altre iniziative in discontinuità che altrimenti sarebbero state ben nascoste. Con il declino dei media tradizionali è il web l'occasione del confronto, magari con regole chiare che obblighino la rettifica di notizie false o calunniose.
Devo dire la verità: sono rimasta sorpresa dall'eco che hanno trovato i manifesti. Si è, per così dire, colta la palla al balzo. Ribadisco la mia condanna e nello stesso tempo noto che i media hanno fatto tutti quadrato trovando subito il colpevole senza bisogno di celebrare processi (ne parla Rusconi qui). Poi questa storia dei "gruppi fortemente minoritari"...a furia di ripeterlo diventa verità?
Persino il "nostro" Politi indossa l'armatura (clicca qui). Tralascio di citare la miriade di articoli degli altri giornali, tutti indignati per l'affissione, perchè tanto "letto uno li hai letti tutti...".
Prendete appunti, oh voi che leggete: ferma condanna dei manifesti da parte mia ma anche (mi sono iscitta al "ma anche"? aaahahah) segnalazione dei "due pesi e due misure" dei media. Più che una segnalazione, a dire il vero, è una denuncia. Quante volte Benedetto XVI è stato insultato? C'è mai stata una reazione mediatica così compatta a sua difesa? NO!
Ricordo che a Benedetto XVI fu impedito di parlare alla Sapienza e i nostri cari media offrivano il microfono agli "illuminati sapienti" che avevano scritto una lettera basandosi su una citazione sbagliata! Quella volta i giornalisti andarono alla fonte? NO! Solo una cosa importava: dare voce al dissenso. Chi difese il Papa? I blog e qualche mezzo di informazione ma non certo i grandi giornali o i telegiornali (ricordo che il Tg1 ospitò Scalfari che dava ragione a chi non voleva il Papa all'università). Chi trovò il testo originale di Ratzinger che diceva l'esatto opposto di quanto scritto dai docenti? Gemma! Allora ci fu una reazione popolare incredibile e l'Angelus fu affollatissimo. I media storsero più di un naso ma purtroppo per loro Benedetto calamitava i fedeli.
Per non parlare dei tempi della revoca della scomunica ai Lefebvriani. Apriti Cielo! Ricordo un'intervista di fuoco a "Rosso Malpelo". Per non parlare degli editorialisti (Melloni in testa) che criticavano aspramente il Papa. Oggi è più vicino l'accordo con i Lefebvriani ma tutti zitti...
E il 2010? Tutti i media contro Benedetto colpevole di avere scritto la lettera De delictis gravioribus. Chi trovò il testo (in latino) del motu proprio di Papa Wojtyla da cui la lettera derivava? MedievAle. E chi tradusse pezzi dal latino? Il blog! Ora sembra quasi che sia più importante il motu proprio della lettera...ennò!
Diciamocelo: senza i blog (non solo il nostro ovviamente, ma tutti quelli nati sotto il suo Pontificato) Benedetto XVI, il Papa della Rete, non sarebbe mai stato difeso né da chi di dovere né, tantomeno, dalla stampa. Oggi la difesa arriva direttamente dal vaticano, dagli organi di informazione che ruotano intorno all'hotel Santa Marta e da tutti i media laici.
A che servono i blog? :-)
I manifesti sono certamente da condannare ma forse tutti (vaticano e media osannanti) dovrebbero chiedersi se non è proprio questo atteggiamento teso a ignorare ogni critica o perplessità ad alimentare non le "pasquinate", che tutti condanniamo, ma il "fronte del silenzio" che si sente escluso o che (quanto di peggio) ignora sempre più quanto accade nella chiesa.
In particolare: i media si chiedano se stanno facendo corretta informazione e il vaticano si domandi se questo atteggiamento di chiusura che minimizza le critiche (i famosi "gruppi fortemente minoritari) e che rifiuta di rispondere ai "dubia" non sia diventato un rischio che la chiesa non può più permettersi.
Finchè le piazze erano stracolme anche grazie alla novità e all'olio dei media qualcuno poteva fare spallucce. Ora che i fedeli scarseggiano sia in chiesa sia nelle piazze non viene il dubbio che qualcosa non stia funzionando?
R.
p.s. notiamo ancora una volta che non siamo noi ad essere cambiati. Ai tempi di Benedetto avremmo condannato senza riserve i manifesti così come li condanniamo ora. E i media che oggi condannano senza appello? Probabilmente dal 2005 al 2013 avrebbero parlato di "manifestazione legittima di dissenso popolare". Non siamo quindi cambiati noi :-)
R.
Quando c'era Benedetto la chiesa era un cantiere di cultura e di bellezza. Ogni sua parola ti insegnava qualche cosa e anche il dissenso era un modo per sentirsi più vicini al Papa. Ora tutto è molto più semplice e nessuno critica più il Papa. E' diventato tutto scontato e anche noioso. Magari è per questo che abbiamo perso quel qualche cosa del tutto particolare che ci rendeva unico il rapporto col Papa.
RispondiEliminaGrazie Raffaella di rinfrescare la memoria a chi l`ha persa per strada e a mettere in luce l`incoerenza se non disonestà di chi alimentava in modo spesso livoroso il dissenso a Benedetto XVI, di chi taceva quando su di lui piovevano insulti, caricature beffarde, articoli offensivi, incoerenza di chi oggi riveste gli abiti dell`"indignato" perchè ad essere oggetto di dissenso, di critiche, è il suo successore.
RispondiEliminaI nuovi censori hanno una ben strana concezione della libertà d`espressione, quello che era un loro diritto, un diritto di cui hanno usato e abusato contro Benedetto XVI, ora dovrebbe, anzi, è negato a chi non condivide il loro stesso fervore per il nuovo corso e intende farlo sapere, i soli spazi a disposizione per poterlo fare sono siti e blog oggetto di un attento e costante monitoraggio.
Testoni......mi piace, sì siamo rimasti lì, 'innamorati' di quel Papa elegante e raffinato che parlava sotto voce, gentilmente, e spiegava in maniera splendida il Vangelo, proponeva in modo discreto la bellezza e la ragionevolezza della Fede, che ti obbligava ad un silenzioso, attento e meditativo ascolto della Parola, non la sua, ma quella che importa, cioè il Verbo. Nostalgia? Tanta, e più passa il tempo più si fa forte il rimpianto di quello che avrebbe potuto dare alla Chiesa un tale maestro, adesso si fanno video per il superbowl e ho detto tutto. Siamo 4 gatti, silenziosi, attaccati alla porta o all'acquasantiera , vero, ma aspettiamo l'annuncio che ci era stato promesso Non praevalebunt, e poi, 'sti giornalettai nemmeno Dante più, la frase è 'Non ragioniam di lor, ma guarda e passa'........appunto. Fra 4 giorni sarà l'anniversario del giorno più brutto della mia vita, resta sempre una sconfitta per la chiesa, e per noi un dolore troppo grande per poter essere lenito, ma lui c'è e mi consola, spero ci accompagni ancora per un po' in questi duri e difficili frangenti, la tempesta è solo all'inizio. GRAZIE, semprissimo, cara Raffaella e 'Andiamo avanti il Signore ci aiuterà' come diceva il Nostro amatissimo ieri,oggi, domani, e per sempre .A.
RispondiEliminai manifesti li condanno anch'io. Sono d'accordo con te, Raffaella. Fa comunque male vedere dileggiato il Papa, chiunque egli sia. Ma fra gli insulti rivolti al nostro amato papa Benedetto, aggiungerei anche, oltre agli eventi seguiti al famigerato discorso di Ratisbona, anche lo squallido ed esecrable volantinaggio dalle finestre della sede de Il Manifesto, il giorno dell'Immacolata del 2006, al passaggio di Benedetto XVI che andava in piazza di Spagna per il consueto omaggio alla Vergine Maria. ricordate qualcuno che in quell'occasione si stracciò le vesti per un tale oltraggio? Maria Pia
RispondiEliminaIl tuo commento è, come sempre, sublime. A dire il vero chredevo che non ne avresti parlato e invece mi hai sorpreso ancora. e ti ringrazio. Non c'è nulla da aggiungere. Son anch'io dell'idea che l'anonimato non è mai da appoggiare e bisogna avere il coraggio di manifestare il prorpio dissenso, ma, visto l'andazzo (chi parla contro, viene buttato fuori) gli autori della "pasquinata" devono essere giunti all'esasperazione, sapendo che sarebbe stato troppo pericoloso uscire allo scoperto. Lo scopo è stato raggiunto: far sapere che non tutti gradiscono il nuovo corso e non son solo i blog dei nostalgici e dei conservatori.
RispondiEliminaPersonalmente, da 4 anni vivo una crisi di fede paurosa. Il magistero non mi dà più nulla, le parole del papa non lasciano eco. Il linguaggio è semplice, per non dire banale e ripetitivo, tipico dell'era attuale in cui nessuno fa più lavorare il cervello. Papa Benedetto imponeva di pensare e ragionare ed era troppo impegnativo seguirlo, ma chi lo ha fatto ha ricevuto un dono e una grazia irripetibili. Grazie ancora Raffaella carissima.
http://www.lanuovabq.it/it/articoli-manifesti-a-romareazione-da-regime-totalitario-18866.htm
RispondiEliminaI manifesti (anonimi credo per ovvie esigenze di autodifesa - visto le reazioni?) utilizzano lo stesso criterio usato dalla vittima degli stessi: frasi ad effetto che colpiscono l'immaginario, senza bisogno di approfondimenti. Ricordate ad esempio la "scomunica" alla mafia, il "chi sono io per giudicare", "chi costruisce muri - Trump - non è cristiano", la "rigidità" dei tradizionalisti, la misericordia, la tenerezza, ecc... Tutti concetti chiusi in se stessi e per i quali si sconsiglia l'approfondimento, altrimenti scopriresti ad esempio che "chi sono io per giudicare" non assolve l'omosessualità, la "scomunica" alla mafia non preclude al mafioso pentito il perdono come per gli altri peccati, la misericordia non è stata scoperta nel 2013, papa GXXIII era anche ai tempi del latinorum un maestro di tenerezza, ecc.. La rete, come strumento di approfondimento, insomma, non basta: sono pochi i fedeli che leggeranno un bell'articolo come questo di Raffaella, mentre la massa si ferma all'immagine, allo slogan (e non necessariamente è una massa di mentecatti). Insomma, il manifesto, come la vignetta di Charlie Hebdò o del Vernacoliere, può essere sgradevole (quello in questione non lo era), ma raggiunge direttamente lo scopo, chiarendo un concetto anche a chi per tempo, interessi, capacità non si avvicinerà mai ad un'argomentazione più dotta e completa ma anche incomprensibile.
RispondiEliminaGrazie per il commento Raffaella! Quando serve non manchi mai!
RispondiEliminaRicordo un post del 2009/2010 (una vita fa!) in cui avevo osservato come Papa Woityla fosse riuscito a riempire le piazze e come Papa Ratzinger, allora, rischiasse di riuscire a riempire le chiese.
Dicevo anche che, per fermare quella ‘ripresa’ della Chiesa, qualcuno aveva pensato bene di usare pallottole vere con Woytila, mentre con Ratzinger, lo stesso ‘qualcuno’, aveva pensato che bastasse tappargli la bocca usando pallottole di carta, o ignorandolo o rendendolo ‘antipatico’. Era già iniziata infatti quella strategia della disinformazione, della manipolazione subdola, del fango gettato nel ventilatore…. che tutti abbiamo conosciuto e continuiamo a riassaggiare quando si parla di Papa Benedetto.
Il blog, questo blog, però, allora, era ‘rovente’.
Con Bergoglio cosa ha deciso di fare il nostro ‘qualcuno’? Semplice, ha adattato la strategia al personaggio. Lo incensa, lo adula, lo compra, e dentro questa ‘melassa’ pretende di far annegare tutto e tutti. E, tanto peggio per chi non ci sta. A priori, chi non ci sta è brutto e cattivo, e va ‘demonizzato’.
Prima si demonizzava il Papa (che si non sarebbe mai fatto comprare né adulare), adesso si demonizzano i ‘rimasti fedeli’, sempre più sbigottiti e smarriti.
Il risultato: la Chiesa abdica ogni giorno al suo compito. Non più ‘madre e maestra’, ma concubina.
Di nuovo c’è che così ammansita la chiesa che non ha più niente da dare ai suoi figli. E’ sempre più inadeguata al Vangelo, è sempre più allineata alla società di oggi, pasticciona, insipiente e invertebrata, ma tracotante.
E noi, ora, cosa dovremmo fare? Dovremmo diventare anche noi pasticcioni, insipienti e invertebrati? O trasformarci in don Chisciotte senza nemmeno i mulini a vento?
No! Come molti dei frequentatori storici di questo e di altri blog fedeli al ‘sempre’, io ho scelto il silenzio, la ‘chiesa del silenzio’ (che non è quella dell’est). Da semplice fedele me ne sto, buono buono, sulla mia panca. Ad osservare. In attesa che il ‘vento gelido e depressivo’ passi. Si! Perché passerà. Non c’è dubbio. Dio è fedele al ‘Suo’ popolo.
Ma non me la sento proprio di condannare chi, non senza coraggio e ironia, è uscito allo scoperto e ha tappezzato i muri di Roma.
Che bella pasquinata, mi sono detto! Era ora!
standing ovation per te raffaella.
RispondiEliminasottoscrivo in todo ciò che hai scritto
OT Chaoqui annuncia l'uscita di un libro-testamento, dice lei, sui vatileaks, titolo In nome di Pietro, a suo dire sono pubblicati tutti i resoconti finanziari dello IOR, le stranezze di certi rapporti, le sparizioni di conti bancari ed altre nefandezze con nomi e cognomi.....Burke, il PA vaticano, dice che non farà perdere loro il sonno con il libro, ma.........A.
RispondiEliminaCredo che quanto scritto su questo blog non passerà inosservato. Ne son son molto contenta. Devono capire che c'è ancora e siamo tanti!!! che cercano di ragionare e vanno oltre gli slogan e le frasi ad effetto che ormai hanno fatto il loro tempo.
RispondiEliminaGrazie ancora Raffaella.
http://magister.blogautore.espresso.repubblica.it/2017/02/07/ultime-da-santa-marta-porte-aperte-alle-donne-sacerdote/
RispondiEliminaQuesta ci mancava!
e non sarà l'ultima! Purtroppo!
Ci sarà il papa ancora dopo Bergoglio?
Le pasquinate? Sono sempre esistite anche in passato. Quindi è patetico vedere i bodyguards dell' attuale Papa stracciarsi le vesti. Altro che trame, poteri forti e cordate!! Questo è un segnale molto chiaro dell' effettiva popolarità di questo disastroso pontificato. Punto!
RispondiEliminahttp://www.lanuovabq.it/it/articoli-l-ordine-non-regna-a-maltae-neanche-nella-chiesa-18888.htm
RispondiEliminala righe finali dell'articolo spiegono perché si preferisca l'anonimato nella protesta,anche se non è buon in sé.
Salve Raffaella,
RispondiEliminanon mi sono piaciuti ne i manifesti ne le reazioni, pero' a mettere insieme le due cose un aspetto emerge abbastanza chiaro.
Le reazioni esagitate mettono in luce la fragilita' di un pontificato molto "mediatico" ma concretamente poco seguito. Piazza S. Pietro alla domenica ormai e' quasi completamente vuota, segno che alla fine dei conti questo pontefice non attira la gente reale. Uno sfregio di "immagine", fatto con quei manifesti, e' un problema molto molto molto serio per chi ha costruito giorno per giorno, e per settimane mesi e anni, una immagine pubblica di un certo tipo e se l'e' vista rivoltare come una frittata in una padella.
Ratzinger 1966 "Fino a quando la Chiesa è pellegrina sulla terra, non ha diritto di gloriarsi di se stessa"
RispondiEliminaArcangela
sempre Ratzinger da Rapporto sulla fede "La Chiesa non è un'organizzazione solo umana, deve difendere un deposito che non è suo, ne deve garantire l'annuncio e la trasmissione attraverso un Magistero che lo ripresenti in modo adeguato e autentico agli uomini di ogni tempo."
RispondiEliminaNon commento!
Arcangela
Condivido tuto,ma pregare per Bergoglio è troppo difficile per me, anche se ,come catolica, so che è mio dovere. Difficile perché trpppo diverso e troppo incomprensibile lontano dal mio senire. La fede è credere al buio e fidarsi. Non ci riesco.
RispondiEliminahttp://www.asianews.it/notizie-it/Dubbi-e-contestazioni-su-Papa-Francesco-39885.html
RispondiEliminatanto per segnalare. da leggere la prima lettera. la nostra sofferenza è condivisa.
http://www.lanuovabq.it/it/articoli-donne-preteci-risiamo-conla-tecnica-del-tuttavia-18895.htm
RispondiEliminaQuesto commento è stato eliminato dall'autore.
RispondiEliminavi siete accorti che da qualche tempo è ritornata in auge la campagna "caccia al prete pedofilo, ladro e pervertito"??
RispondiEliminae avete fatto caso che questo sta avvenendo ad un anno dall'esito del sinodo sulla famiglia?
che cosa è avvenuto? l'ameba mediatico-politico-finanziario-social senza cervello ma con un enorme vorace stomaco sta battendo cassa da totem bergoglio.
pretendono che le promesse ufficiose diventino ufficiali.
prima di tutto vogliono "la testa di giovanni" cioè vogliono un capro espiatorio da massacrare (hanno sempre puntato e puntano tuttora a Benedetto ma si accontenterebbero pure di un presunto suo "emulo")
e poi vogliono la "consacrazione" di uno dei tanti loro fuochi fatui: "il matrimonio alla cacchio di cane", "la morte su ordinazione", "la vita a la carte" ecc ecc.
nel momento in cui uno di questi fuochi fatui ottenesse un pur esile pubblico e ufficiale riconoscimento, i preti pedofili scomparirebbero in un battibaleno come mandrake o verrebbero derubricati a "povere vittime del passato regime. uomini e donne che vanno curati e non perseguitati".
se non ci fosse da piangere lacrime di sangue, sarebbe da schiantarsi dal ridere...amarissimo ridere
p.s.
a proposito di campagne "dagli al prete pedofilo", vi ricordate quelle brave personcine dello SNAP? quell'associazione di "aiutanti povere vittime clero cattolico"? quelli che volevano far condannare non si sa bene da chi e perchè Benedetto per crimini contro l'umanità? ebbene una dell'organizzazione si è svegliata la mattina e si è accorta, denunciando il fatto all'autorità, che molti all'interno del gruppo strumentalizzavano le cause per ottenere soldi e finanziamenti.
commento:
......ma vaaaaaa?! ma veramente!?! ma chi l'avrebbe mai detto?!
raffaella,
RispondiEliminacapisco.
ma ti potrei chiedere di eliminare anche la prima parte del mio messaggio. messo così non ha alcun significato.
grazie e perdonami
http://www.farodiroma.it/2017/02/09/medjugorje-papa-la-madonna-capo-un-ufficio-postale-non-cattolica/
RispondiEliminae ora come finisce con radio Maria?
Sarò una mosca bianca ma a me i manifesti sono piaciuti un sacco: dicevano il vero e chiedevano conto delle contraddizioni. trovo un errore demonizzarli, hanno spezzato la psicosi muta creata dai media cortigiani turibolari aprendo gli occhi a chi ancora, sopraffatto dal lavaggio del cervello massmediatico li tenesse chiusi.
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