domenica 12 marzo 2017
Benedetto XVI: “Gesù solo” è tutto ciò che è dato ai discepoli e alla Chiesa di ogni tempo (YouTube)
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Buona domenica amici!
E' bello rivedere e riascoltare un intervento di Benedetto XVI in occasione dell'Angelus del 28 febbraio 2010.
Grazie come sempre a Gemma :-)
Qui la trascrizione del testo pronunciato da Papa Benedetto.
In particolare:
"Luca non parla di Trasfigurazione, ma descrive quanto è avvenuto attraverso due elementi: il volto di Gesù che cambia e la sua veste che diventa candida e sfolgorante, alla presenza di Mosè ed Elia, simbolo della Legge e dei Profeti. I tre discepoli che assistono alla scena sono oppressi dal sonno: è l’atteggiamento di chi, pur essendo spettatore dei prodigi divini, non comprende. Solo la lotta contro il torpore che li assale permette a Pietro, Giacomo e Giovanni di “vedere” la gloria di Gesù".
"I discepoli non sono più di fronte ad un volto trasfigurato, né ad una veste candida, né ad una nube che rivela la presenza divina. Davanti ai loro occhi, c’è “Gesù solo” (v. 36). Gesù è solo davanti al Padre suo, mentre prega, ma, allo stesso tempo, “Gesù solo” è tutto ciò che è dato ai discepoli e alla Chiesa di ogni tempo: è ciò che deve bastare nel cammino. È lui l’unica voce da ascoltare, l’unico da seguire, lui che salendo verso Gerusalemme donerà la vita e un giorno “trasfigurerà il nostro misero corpo per conformarlo al suo corpo glorioso” (Fil 3,21).
“Maestro, è bello per noi essere qui” (Lc 9,33): è l’espressione estatica di Pietro, che assomiglia spesso al nostro desiderio di fronte alle consolazioni del Signore. Ma la Trasfigurazione ci ricorda che le gioie seminate da Dio nella vita non sono punti di arrivo, ma sono luci che Egli ci dona nel pellegrinaggio terreno, perché “Gesù solo” sia la nostra Legge e la sua Parola sia il criterio che guida la nostra esistenza".
"Ho appreso con profonda tristezza le tragiche notizie delle recenti uccisioni di alcuni Cristiani nella città di Mossul e ho seguito con viva preoccupazione gli altri episodi di violenza, perpetrati nella martoriata terra irachena ai danni di persone inermi di diversa appartenenza religiosa. In questi giorni di intenso raccoglimento ho pregato spesso per tutte le vittime di quegli attentati ed oggi desidero unirmi spiritualmente alla preghiera per la pace e per il ripristino della sicurezza, promossa dal Consiglio dei Vescovi di Ninive. Sono affettuosamente vicino alle comunità cristiane dell’intero Paese. Non stancatevi di essere fermento di bene per la patria a cui, da secoli, appartenete a pieno titolo!
Nella delicata fase politica che sta attraversando l’Iraq mi appello alle Autorità civili, perché compiano ogni sforzo per ridare sicurezza alla popolazione e, in particolare, alle minoranze religiose più vulnerabili. Mi auguro che non si ceda alla tentazione di far prevalere gli interessi temporanei e di parte sull’incolumità e sui diritti fondamentali di ogni cittadino. Infine, mentre saluto gli iracheni presenti qui in Piazza, esorto la comunità internazionale a prodigarsi per dare agli Iracheni un futuro di riconciliazione e di giustizia, mentre invoco con fiducia da Dio onnipotente il dono prezioso della pace".
Spesso dormo anche io davanti a Gesù Eucaristia. Queste parole richiamano la senso di responsabilità verso il Signore. Certo, il tono degli Angelus di papa Benedetto era motlo diverso da quello attuale. Li leggo (non li ascolto mai) solo per obbedienza e con la tenue speranza di trovare qulacosa, ma nbon mi resta nulla. Non son in sintonia. Grazie sempre a Gemma e a Raffaella.
RispondiEliminaOh Signore , se solo lo lasciassero in pace ! Non ne sappiamo gia' abbastanza ? E' tutto sotto i nostri occhi : L'Italia ha perso la fede , i " cattolici " in politica non schermano piu' le leggi maligne , noi non abbiamo voce .
RispondiEliminahttp://www.lanuovabq.it/it/articoli-fatima-torna-il-mistero-del-terzo-segreto-19224.htm
Ma guarda che coincidenza , proprio oggi ho ricevuto in regalo il libro del Cardinal Sarah " La force du silence ".
RispondiEliminaC'e' una bella dedica per Papa Benedetto XVI : " Pour Benoît XVI , grand ami de Dieu , maître de silence et de prière ".
Non c'era in italiano ? Vabbe' rispolverero' il mio francese scolastico .
Ah, dimenticavo , non amo Benedetto XVI in quanto Benedetto XVI , amo Benedetto XVI in quanto Pietro , in quanto Apostolo discepolo del Maestro , in quanto veramente Vicario di Cristo , perche' mi porta a Cristo , tramite l'aiuto della Sua Santa Madre .
Grazie >Papa Benedetto perche' l'ago della bussola e' sempre su Cristo .
OT Gagliarducci su Mondayvatican, bell'articolo.A.
RispondiEliminaBella notizia :
RispondiElimina“L’Ungheria può tenere testa al futuro soltanto se non si allontana dalle proprie radici cristiane. "
http://www.iltimone.org/35837,News.html
Questa e' la risposta giusta , solo questo e' futuro .
Ascoltare Cristo e ubbidire alla sua voce: è questa la via maestra, l'unica, che conduce alla pienezza della gioia e dell'amore"
( Benedetto XVI 12 marzo 2006)
http://www.libreriadelsanto.it/libri/9788892210721/io-credo.html