Tacere per obbedienza e rispetto e soffrire in silenzio pensanso solo all'incontro con il Signore. Benedetto XVI docet. Sempre più nascosto , forse percxhè più debole, ma sempre presente con la preghiera. Cerchiamo di restare unit così e imitare la lucidità di Messori
Grazie a Valli per l'articolo e a te, Raffaella carissima per lo spunto di meditazione.
21 dicembre — «Gioite nel Signore sempre! Di nuovo ve lo dico: gioite! ». Quello della gioia è un concetto fondamentale del cristianesimo in quanto tale, che è, e vuole essere, per sua essenza, «vangelo», lieta novella. Eppure, il mondo ha perso la fiducia nel vangelo, in Cristo, e abbandona la Chiesa in nome di quella medesima gioia che sarebbe sottratta all’uomo dal cristianesimo stesso, a opera di tutte le sue innumerevoli prescrizioni e divieti. E certo questo è vero: la gioia di Cristo non è così facile da trovare come il banale piacere che deriva da un qualsiasi diletto. Sarebbe sbagliato, tuttavia, interpretare le parole «Gioite nel Signore», come se volessero intendere «Gioite, ma nel Signore», quasi che nella proposizione coordinata fosse in realtà revocato quanto è affermato nella principale. Invece si dice semplicemente: «Gioite nel Signore», poiché l’apostolo crede evidentemente che ogni gioia vera è racchiusa nel Signore e che al di fuori di lui non esista gioia vera. Ed è altrettanto vero che, in effetti, ogni gioia che si verifica al di fuori o contro di lui, non soddisfa, ma spinge continuamente l’uomo in un vortice, di cui egli finisce per non potersi più rallegrare. Così, quell’espressione vuole sottolineare che solamente con Cristo è apparsa la gioia vera; e che, nella nostra vita, non importa altro che imparare a vedere e a comprendere Cristo, il Dio della grazia, la luce e la gioia del mondo. La nostra gioia sarà vera, infatti, solo se non si fonda più sulle cose, che ci possono essere tolte e rovinarsi, ma se getta le radici nella più intima profondità della nostra esistenza, quella profondità che nessuna potenza del mondo può sottrarci. Così, anche ogni perdita esteriore dovrebbe per noi trasformarsi in un’introduzione a questa dimensione interiore e al suo cuore; e renderci in questo modo più maturi per la nostra vita vera." (Dogma e predicazione, pp. 309s)
Santa notte... con la Paterna Benedizione di Papa Benedetto e la dolce, silente poesia di quest'immagine! https://www.facebook.com/B16eSER.Ganswein/photos/a.1664604447107811.1073741828.1664598070441782/2050252325209686/?type=3&theater
r Maura: grazie per la segnalazione dell'immagine. Davvero dolcissima. Una mia amica rumena che parla l'italianao a modo suo definisce quella di bergoglio: "falsa umilianza":))))))))))))))))))))) a modo suo rende molto bene
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sottoscrivo e condivido in pieno
RispondiEliminaTacere per obbedienza e rispetto e soffrire in silenzio pensanso solo all'incontro con il Signore.
Benedetto XVI docet. Sempre più nascosto , forse percxhè più debole, ma sempre presente con la preghiera. Cerchiamo di restare unit così e imitare la lucidità di Messori
Grazie a Valli per l'articolo e a te, Raffaella carissima per lo spunto di meditazione.
http://magister.blogautore.espresso.repubblica.it/2017/12/21/caccia-alluomo-in-vaticano-indovina-a-chi/
RispondiEliminaniente di nuovo sotto il cupolone.
Sempre esistiti traditori e complotti...
Mi dispiace , ma non mi stupisco. Non poteva certo Bergoglio fare il miracolo di ripulire il covo di vipere.
21 dicembre — «Gioite nel Signore sempre! Di nuovo ve lo dico: gioite! ». Quello della gioia è un concetto fondamentale del cristianesimo in quanto tale, che è, e vuole essere, per sua essenza, «vangelo», lieta novella. Eppure, il mondo ha perso la fiducia nel vangelo, in Cristo, e abbandona la Chiesa in nome di quella medesima gioia che sarebbe sottratta all’uomo dal cristianesimo stesso, a opera di tutte le sue innumerevoli prescrizioni e divieti. E certo questo è vero: la gioia di Cristo non è così facile da trovare come il banale piacere che deriva da un qualsiasi diletto. Sarebbe sbagliato, tuttavia, interpretare le parole «Gioite nel Signore», come se volessero intendere «Gioite, ma nel Signore», quasi che nella proposizione coordinata fosse in realtà revocato quanto è affermato nella principale. Invece si dice semplicemente: «Gioite nel Signore», poiché l’apostolo crede evidentemente che ogni gioia vera è racchiusa nel Signore e che al di fuori di lui non esista gioia vera. Ed è altrettanto vero che, in effetti, ogni gioia che si verifica al di fuori o contro di lui, non soddisfa, ma spinge continuamente l’uomo in un vortice, di cui egli finisce per non potersi più rallegrare. Così, quell’espressione vuole sottolineare che solamente con Cristo è apparsa la gioia vera; e che, nella nostra vita, non importa altro che imparare a vedere e a comprendere Cristo, il Dio della grazia, la luce e la gioia del mondo. La nostra gioia sarà vera, infatti, solo se non si fonda più sulle cose, che ci possono essere tolte e rovinarsi, ma se getta le radici nella più intima profondità della nostra esistenza, quella profondità che nessuna potenza del mondo può sottrarci. Così, anche ogni perdita esteriore dovrebbe per noi trasformarsi in un’introduzione a questa dimensione interiore e al suo cuore; e renderci in questo modo più maturi per la nostra vita vera."
RispondiElimina(Dogma e predicazione, pp. 309s)
Papa Benedetto XVI
http://www.farodiroma.it/paolo-vi-santo/
RispondiEliminaSanta notte... con la Paterna Benedizione di Papa Benedetto e la dolce, silente poesia di quest'immagine!
RispondiEliminahttps://www.facebook.com/B16eSER.Ganswein/photos/a.1664604447107811.1073741828.1664598070441782/2050252325209686/?type=3&theater
r Maura: grazie per la segnalazione dell'immagine.
RispondiEliminaDavvero dolcissima.
Una mia amica rumena che parla l'italianao a modo suo definisce quella di bergoglio: "falsa umilianza":)))))))))))))))))))))
a modo suo rende molto bene
https://www.marcotosatti.com/2017/12/23/minacce-e-sfuriate-del-papa-super-ex-da-il-suo-giudizio-psicologico-furbo-e-infantile-in-english-the-myth-of-the-betrayed-revolution/
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