Cari amici,
sono ancora sconvolta per quanto ho letto qualche ora fa. Mi riferisco ovviamente alla testimonianza di Mons. Viganò (clicca qui).
Non entro nel merito delle accuse perché aspetto la reazione del vaticano e le spiegazioni che intende fornire. Non intendo comportarmi come giornali, televisioni e siti internet ai tempi di Papa Benedetto. Ricordate? Accedere alle varie rassegne stampa del mattino era diventato un incubo, in particolare nel 2010. Bastava che una foglia cadesse in Alaska per indurre TUTTI i media del MONDO ad accusare Benedetto di averne causato la morte.
Anche allora aspettavamo fiduciosi la reazione della santa sede che spesso però non rispondeva neppure o lo faceva dopo giorni e giorni. Ora però c'è tutta una raffinatezza comunicativa e non dubitiamo che qualcuno si farà sentire.
Nel frattempo, però, mi permetto di dare un piccolo consiglio ai cultori del nuovo corso e agli incensatori di professione: non rimanete con le mani in mano.
Non basta presidiare Twitter con una miriade di commenti sdegnati dicendosi certi che Mons. Viganò parla per vendetta o comunque non dice la verità.
Si vede che tutti questi sbandieratori non hanno maturato la nostra stessa esperienza (beati loro!).
Ai tempi di Benedetto questo piccolo blog agiva da solo non limitandosi ad accusare il prossimo di mentire. Ricordate quando Gemma trovò il testo originale della Crimen sollicitationis? Era in latino ma subito ci mettemmo all'opera, armati di dizionario "Castiglioni-Mariotti", per tradurre direttamente i canoni che ci interessavano.
Ricordate quando MedievAle trovò il testo del motu proprio di Papa Wojtyla che precedeva la lettera De delictis gravioribus del cardinale Ratzinger? Anche quel testo era in latino ma nessuno ci fermò :-)
Dopo anni il vaticano tradusse i documenti ma intanto avevamo già dato il nostro piccolo contributo alla verità.
Non basta dire che Mons. Viganò mente. E' un'affermazione grave quanto ciò che egli scrive. Perchè dovrebbe mentire? Come mai negli anni del Pontificato di Papa Benedetto egli era il beniamino dei mass media, il vescovo coraggioso che non temeva di dire la verità, e ora è diventato una sorta di bersaglio da abbattere?
Ciò che dice non ha fondamento? Bene! E allora i giornalisti facciano i giornalisti e non gli avvocati difensori. Scoprano se e quando McCarrick fu punito da Benedetto XVI e perchè i suoi ordini non furono eseguiti. Attenzione: non sarebbe la prima volta che un provvedimento di Papa Ratzinger viene disatteso. Ricordate Maciel? Nonostante la condanna esemplare di Ratzinger, qualche "buon" cardinale andava in giro a difendere quella persona.
E poi c'è sempre il precedente Inzoli...
Nella testimonianza di Viganò ci sono nomi e cognomi. I giornalisti non devono fare altro che alzare il telefono e chiedere.
Ovviamente ci si aspetta che gli interlocutori dicano la verità anche perchè sarebbe (come dire?) un tantino problematico mentire....
Continuare a ignorare la notizia (vero siti internet dei grandi giornali e telegiornali?) o rispondere alla testimonianza accusando Viganò non ci conduce da nessuna parte. Nel frattempo si spera che il vaticano dica una parola. Nel caso mantenesse la consegna del silenzio...beh...ci sarebbero delle conclusioni da trarre.
Mi "commuove" sempre la levata di scudi dei vaticanisti o dei cultori del nuovo corso. Evidentemente ci sono Papi più fortunati di altri. Certamente non dimentichiamo i colpi bassi subiti da Ratzinger, cardinale e Papa. Lì non c'era bisogno di cercare prove e testimonianze: bastava la calunnia o il sospetto. Di sicuro non dimentichiamo le foto di Benedetto e del fratello sbattute sulle prime pagine dei giornali e in apertura dei tg dopo la pubblicazione del Report sugli abusi di Ratisbona. Lì non c'era nemmeno mezza accusa nei confronti di Mons. Georg Ratzinger ma bastava insinuare...
Possiamo dire chiaramente che alcune accuse contenute nella testimonianza di Viganò sono note da tempo anche se i giornalisti hanno sempre preferito glissare...
Diciamo anche che dallo scritto emerge un quadro agghiacciante su cui occorre fare chiarezza ed è per questo che invito tutti a fare il proprio dovere. Serve chiarezza e una parola di verità.
Dalla testimonianza emerge comunque il grande lavoro fatto da Papa Benedetto, lavoro svolto in solitudine e controcorrente. Anche questa non è una novità ma leggere tutto nero su bianco fa una certa impressione.
Due ricordi mi sfiorano la mente in queste ore: il primo è quell'enorme contenitore posto su un tavolino a Castel Gandolfo. Si disse che esso conteneva i risultati delle indagini dei tre cardinali su Vatileaks. Che fine ha fatto quel rapporto? Il secondo non è tanto un ricordo quanto un pensiero: se anche solo una parte della testimonianza di Viganò trovasse riscontro, le dimissioni di Papa Benedetto, forse, troverebbero una spiegazione più razionale. Questo però è solo il mio punto di vista, che comunque non potrà mai avere conferme o smentite.
Attendiamo risposte.
R.
Carissima Raffaella , leggo solo adesso il tuo elzeviro e man mano che procedevo nella lettura anche il mio pensiero andava a quello scatolone , alla conclusione della inchiesta voluta da Papa Benedetto .. In attesa di leggere quanto hai pubblicato mi viene alla mente un episodio di cronaca nera in cui era purtroppo coinvolto un Sacerdote africano e il commento del suo Vescovo al giornalista che lo intervistava sul caso : "C'e' una inchiesta in corso..., e poi , cosa dovevo fare , i preti mancano e io devo coprire un vasto territorio..." . Una giustificazione che mi lascio' di stucco , che non considerava neanche per un attimo la sua responsabilita' , la sua mancata vigilanza (ed anche vicinanza) continua e costante a quel prete e a tutti i suoi preti ed alle loro greggi . Come se il Vescovo debba essere una figura irraggiungibile chiusa nel suo palazzo d'avorio , come se il Vescovo non debba sorvegliare che i preti applichino la legge del Signore e quanto espresso dal Magistero della Santa Madre Chiesa , come se il Vescovo non debba consigliare , consolare e a volte riprendere i suoi preti se questi offendono il loro stesso abito e mancano alle promesse del loro Ministero ..Come se "poiche' devo coprire un vasto territorio " metto uno qualunque anche se ha il vello da lupo . .
RispondiEliminaMi sa tanto che la risonanza mediatica non ci sarà. Il papa è stato a Dublino. Tutta l'attenzione è stata rivolta all'incontro delle famiglie.
RispondiEliminaCredo bene che l'incontro con le vittime degli abusi e le scuse di Bergoglio non abbiano soddisfatto le vittime di tali crimini. Ci vuole il coraggio di papa Benedetto per prendere su di Sé il peccato degli altri e purificarlo, ma non tutti i papai sono santi e testimoni disposti e rimetterci la salute, la reputazione e tutto il resto.
https://www.catholicnewsagency.com/news/pope-i-will-not-say-a-single-word-on-viganos-allegations-of-cover-up-65149
RispondiEliminaSi tratta di una situazione terribile. Quali le ragioni di questa uscita di Viganò? C'è altro che si muove sullo sfondo? Non credo che Viganò dica bugie o che sia mosso solo da voglia di vendetta o perché conservatore, come dicono molti giornali. Credo nel suo senso di rispondere alla sua coscienza prima di tutto. Ma forse altre cose si stanno muovendo sullo sfondo. E va bene se escono alla luce. Sono tempi duri.
RispondiEliminaOra si capisce meglio, anche se non del tutto, le ragioni delle dimissioni di Benedetto. Gli hanno sempre remato contro.
Povera chiesa.
Già, il famoso scatolone bianco nel momento del passaggio di consegne a Castelgandolfo. Chissà dov'è finito. Dio benedica il nostro Padre Benedetto.
RispondiEliminaAlessia
Cara Raffaella, solo adesso riesco con calma e, spero, la dovuta lucidità, accostarmi al tuo provvidenziale blog: grazie di cuore per tutto, non ci sono parole ma Dio ti renderà merito per tutto il bene che semini. Tu saresti una perfetta portavoce della Sala Stampa Vaticana... Preghiamo oggi più che mai per il nostro Papa Benedetto, sempre più un martire ai miei occhi. Marcella
RispondiElimina