giovedì 30 maggio 2013

Papa Francesco chiede ai giovani: "Non abbiate paura di essere genitori". Dio è modello di ogni paternità (Izzo)

PAPA: CHIEDE AI GIOVANI "NON ABBIATE PAURA DI ESSERE GENITORI"

Salvatore Izzo

(AGI) - CdV, 29 mag. 

"La paternita' e' un dono di Dio e una grande responsabilita' per dare una nuova vita, la quale e' un'irripetibile immagine di Dio. Non abbiate paura di essere genitori. Molti di voi certamente diventeranno padri!". Papa Francesco si e' rivolto cosi' ai giovani presenti oggi all'Udienza Generale. "Siate anche aperti alla paternita' spirituale, un grande tesoro della nostra fede. Dio vi doni la ricchezza e la irradiazione della sua paternita' e vi colmi della sua gioia", ha chiesto loro.
Ricordate - ha chiesto inoltre ai giovani - che Dio e' Padre di ciascuno di noi. E' stato Lui a crearci, ad elargire a ciascuno di noi i talenti, a guidarci nel cammino della vita; Egli e' con noi, nonostante la nostra debolezza, il nostro peccato, le nostre omissioni. Vuole salvarci! E' modello di ogni paternita', anche di quella terrena". "Ciascuno di noi - ha aggiunto il Papa - deve tanto al padre terreno, che ci ha trasmesso la vita, che ha avuto cura di noi e che continua a provvedere alla nostra esistenza quotidiana e alla nostra crescita. Non dimenticate di rendere grazie a Dio per il vostro genitore! Ricordatelo nella preghiera anche se le vostre relazioni dovessero forse essere non buone". 

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PAPA: DIO E' IL MODELLO DI OGNI PATERNITA'

Salvatore Izzo

(AGI) - CdV, 29 mag. 

"Dio e' modello di ogni paternita', anche di quella terrena". Lo ha affermato Papa Francesco all'Udienza Generale di oggi. "Ricordate che Dio e' Padre di ciascuno di noi. E' stato Lui a crearci, ad elargire a ciascuno di noi i talenti, a guidarci nel cammino della vita; Egli e' con noi, nonostante la nostra debolezza, il nostro peccato, le nostre omissioni. Vuole salvarci!", ha suggerito ai giovani presenti oggi in piazza San Pietro, e in particolare ai ragazzi che si preparano ai campi scuola estivi, tra i quali ha citato quello di Lednica, in Polonia.
Proprio nella sua catechesi di oggi, Francesco ha fatto riferimento "alla parabola del Figlio prodigo, o meglio - ha detto - del Padre misericordioso", nella quale "il figlio minore lascia la casa del padre, sperpera tutto e decide di tornare perche' si rende conto di avere sbagliato, ma non si ritiene piu' degno di essere figlio e pensa di poter essere riaccolto come servo. Il padre invece gli corre incontro, lo abbraccia, gli restituisce la dignita' di figlio e fa festa". Secondo il Papa, "questa parabola, come altre nel Vangelo, indica bene il disegno di Dio sull'umanita'". 
"Questo progetto di Dio - ha spiegato Bergoglio - e' fare di tutti noi l'unica famiglia dei suoi figli, in cui ciascuno lo senta vicino e si senta amato da Lui, come nella parabola evangelica, senta il calore di essere famiglia di Dio". Ed e' in questo "grande disegno" che "trova la sua radice la Chiesa". Infatti, ha scandito, "la Chiesa non e' un'organizzazione nata da un accordo di alcune persone, ma, come ci ha ricordato tante volte il Papa Benedetto XVI, e' opera di Dio, nasce proprio da questo disegno di amore che si realizza progressivamente nella storia", cioe' "dal gesto supremo di amore della Croce, dal costato aperto di Gesu' da cui escono sangue ed acqua, simbolo dei Sacramenti dell'Eucaristia e del Battesimo". "Nella famiglia di Dio, nella Chiesa, la linfa vitale - ha quindi  sottolineato il Pontefice - e' l'amore di Dio che si concretizza nell'amare Lui e gli altri, tutti, senza distinzioni e misura".
E questa mattina nell'omelia della messa celebrata alla Domus Santa Marta, Papa Francesco ha raccontato di un suo momento di profonda crisi spirituale. "Io ricordo - ha confidato - una volta che ero in un momento buio della mia vita spirituale e chiedevo una grazia dal Signore. Sono andato a predicare gli esercizi alle suore, e queste l'ultimo giorno si confessano. E' venuta a confessarsi una suora anziana, piu' di 80 anni, ma con gli occhi chiari, proprio luminosi: era una donna di Dio. Cosi' le ho detto: 'Ma suora, come penitenza preghi per me, perche' ho bisogno di una grazia. Se lei la chiede al Signore, me la dara' sicuro'. Lei si e' fermata un attimo, come se pregasse, e mi ha detto questo: 'Sicuro che il Signore le dara' la grazia ma, non si sbagli: al suo modo divino'". "Questo - ha rivelato oggi Francesco - mi ha fatto tanto bene. Sentire che il Signore sempre ci da' quello che chiediamo, ma al suo modo divino. E il modo divino e' questo fino alla fine. Il modo divino coinvolge la Croce, non per masochismo: no, no! Per amore. Per amore fino alla fine". 

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