giovedì 30 maggio 2013

Sulle omelie del Papa a Santa Marta (e sull'intepretazione delle parole del Papa in generale)

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3 commenti:

  1. evitino allora di farne pubblicità!
    Secondo me tutto è voluto abilmente e in modo ambiguo per far passare certi messaggi distorti che Benedetto in tanti anni aveva cercato di arginare.
    E' l'opera dei nemici che continua....

    http://traditiocatholica.blogspot.it/2013/05/atei-e-mangiapreti-vanno-di-corsa-alle.html

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  2. Buona sintesi quella di vaticanista.
    Riassumendo, una parola, confusione.
    Se quelle omelie sono private, e lo sono, che lo restino, se sono parole in libertà su un tono famigliare, come fra amici, che conservino la discrezione che meritano, se il linguaggio a braccio di Papa Bergoglio, e non perchè è di lingua spagnola, pone un grosso problema perchè se lo si mettesse "in ordine" non sarebbe più la stessa cosa, che resti nella riservatezza e nelle quattro mura di Santa Marta.
    Stiamo parlando del Papa, non di un parroco di campagna, quando parla dovrebbe sapere che il suo dire sarà ripreso, ha una responsabilità che non è più quella di un vescovo, per importante possa essere, è ormai il Pastore Universale, la guida della Chiesa, un maestro al quale si dovrebbe poter guardare come una guida sicura e fidata, se il linguaggio di un Papa ,specialmente quando parla a braccio, suscita a quel punto la confusione, è segno che c`è un problema.
    Non stupisce che i testi scritti siano meno problematici, c`è il tempo della riflessione e anche, forse, quello della "supervisione".

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  3. Il problema è che lui non vuole fare il papa,ma continua a fare il vescovo, così a roma come a buenos aires,non ama certe costrizioni e seguiterà a fare come ha sempre fatto,mettiamoci il cuore in pace...

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