il Papa sta a santa Marta perchè nell'appartamento papale lo avrebbe spiato il malvagio Tarcisio!!! Forse Tarcisio tornerà sugli schermi. Ma non si capisce allora perchè se l'è tenuto lì.Gli avrà fatto un incantesimo. il link non lo metto che mi vergogno
scusate ma è troppo buffo. A Santa Marta sembra che sia impossibile spiare. Lì non passerebbe mai una suora con i baffi... mentre nell'appartamento papale di Benedetto anche i mobili erano come Stanislao Mulinsky , ve lo ricordate il malvagio avversario di Nick Carter. Magari un mobile sembrava un comò e invece era una spia travestita. Ma no, con papa Benedetto non era necessario travestirsi, bastava il maggiordomo a fare passamanina con prelati e giornalisti. Non era l'appartamento il problema.Erano gli umani.
mi sono ricordata una cosa, l'altro ieri sera, che avevo completamente dimenticato. quando sulla loggia il cardinale protodiacono, 8 anni fa, usci' fuori per annunciare il nome del nuovo pontefice, mi accadde una cosa stranissima: ebbi una violentissima tachicardia. il cuore prese a battermi in accelerazione di botto. ricordo che mi spaventai ma la tachicardia si smorzo' subito al sentire il nome del nuovo pontefice. lo ammetto: ci rimasi male. non aveva l'aria eroica, non aveva il gusto della frase ad effetto, del tipo "se mi sbaglio mi corigerete". quel giorno se qualcuno mi avesse detto: hai di fronte quello che hai sempre letto sui libri di storia e non hai mai visto dal vivo, un perseguitato per la fede e un dottore della Chiesa, gli avrei riso in faccia. con Francesco, e' successo esattamente il contrario. all'annuncio, una innaturale freddezza (di piu', un inspiegabile senso di disagio. inspiegabile per chi aveva seguito con entusiasmo e interesse le fasi pre-conclave) e poi un senso di viva soddisfazione per una figura che, nelle parole, si presentava con una verve originale e, nello stesso tempo, tradizionale. se qualcuno quel giorno mi avesse detto che quel senso di soddisfazione si sarebbe salassato goccia a goccia in attesa di un quid che tento disperatamente di cercare nelle sue (comunque sagge e d'impatto) parole e non riesco a trovare, gli avrei riso in faccia. quel quid che nel contrasto tra l'aspetto dimesso e le parole che battevano come mazze ferrate rendevano Benedetto ai miei occhi, una certezza e un enigma, un uomo e un universo, una vita e la storia di un intero mondo. come posso spiegare quel quid? Benedetto era in grado di esserci senza comparire, di pesare senza ingombrare, di stare in alto senza sovrastare, di parlare a tutti e a te, proprio te personalmente. in breve, era in grado di solleticare il tuo cuore senza soggiogarlo o sedurlo. e' stata un'alba abortita con la violenza: nulla potra' rifondere quel senso di mostruosa ingiustizia che mi rode il fegato.
Segnalo che P.Lombardi ha fatto una nota sulle omelie mattutine di Papa Bergoglio. Leggo, per chi pretende che quelle Messe siano pubbliche:
"In occasione di celebrazioni più familiari e private occorre rispettare il carattere specifico della situazione, della spontaneità e della familiarità delle espressioni del Santo Padre. La soluzione prescelta rispetta quindi anzitutto la volontà del Papa e la natura della celebrazione mattutina, e allo stesso tempo permette a un largo pubblico di accedere ai messaggi principali che il Santo Padre offre ai fedeli anche in tale circostanza."
Un compromesso insomma, il Papa non vuole ma si finisce comunque per pubblicare, ma non tutto, si fa una sintesi.
Quel 19 aprile 2005 e nei giorni successivi ho vissuto le stesse esperienze di Carmelina. Questa volta non ho trovato un quid che mi catturasse né all'annuncio,nè all'apparizione né in seguito.Sicuramente sono io che non sono in grado di recepire.Le strategie comunicative non possono avere la stessa efficacia con tutti:quandol'emittente della comunicazione ne sceglie una,automaticamente sceglie anche il destinatario della stessa. Benedetto aveva una forma di comunicazione universale,rivolta contemporaneamente a tutti e ad ognuno, e ti faceva sentire direttamente coinvolta perché usava il linguaggio della verità,quello che non soggioga e non seduce ma ti apre la mente e il cuore.
Anche per me l'elezione di Jorge Mario Bergoglio è stata profondamente diversa da quella di Papa Benedetto: con Ratzinger non c'era bisogno di sottolineare la continuità, eppure il Vespone nazionale esaltava questa elezione come la naturale prosecuzione del Pontificato di Wojtyla, dicendo: "è stata eletta l'architrave del pensiero di Giovanni Paolo II". C'era un senso di serenità, concordo con Carmelina, che non faceva certo presagire tutto quello che è successo. Quella naturalezza è scomparsa, pian piano la gentilezza, il garbo, la finezza di un uomo colto ed elegante, così d'altri tempi, che sapeva parlare ad un mondo che pareva incantato dalle sue parole e dai suoi gesti, hanno suscitato malumori infiniti e critiche sempre più velenose. Icona di Cristo fino all'ultimo sacrificio su una Croce fatta di peccati non suoi. Ecco perché l'elezione di un nuovo Papa, chiunque egli fosse stato, che avrebbe messo così la parola "fine" in un certo senso (capitemi bene, come Ratzinger al Pontificato di Wojtyla) al Papato di Benedetto XVI, non la volevo, nel senso che l'avrei voluta il più tardi possibile... La fumata bianca mi mise addosso un'indicibile tristezza. A ciò si aggiunse la famosa frase che circolò appena eletto Bergoglio, le varie panzane, l'icona mediatica, i confronti cattivi...se qualcuno mi avesse detto: "domani lo difenderai" (inteso nel senso lato del termine), lo avrei preso a badilate! Eppure è successo...senza intaccare mai l'amore per i Papi che ho conosciuto prima. :-) Chiusa parentesi, veniamo a Lombardi: ne "L'oro di Napoli" c'era " 'o rre d''e pizze"; adesso abbiamo " 'o rre d' 'e pezze". Non sa più cosa cucire, come cucire, dove cucire...la scusa delle trascrizioni integrali non regge, o perlomeno è traballante, comunque è un coperchio; però apprezzo le ampie sintesi con citazioni estese dell'OR. Resto tuttavia convinta sostenitrice dell'integralità (ovvero, almeno il video potrebbe essere integrale!).
Ester (che si scusa per la lunghezza: mi sono lasciata prendere dai ricordi). :-)
Ester,è vero:l'icona di Cristo su una croce di peccati non suoi è esattamente l'immagine che Benedetto mi ha trasmesso di sè nei suoi ultimi Angelus,quel Cristo a cui viene chiesto di scendere dalla croce per mostrare la sua natura e il suo potere.Ma da quelle croci non si scende perché amore,servizio e sacrificio non hanno bisogno di esibizioni e prove di forza.
Mah. Io non riesco proprio ad avere un feeling stabile... anche oggi, sentendolo per radio, pensavo che stesse facendo una bella Catechesi, ero contenta... fino a che non ha cominciato ad andare a braccio, ad inserire improvvisazione e con essa la confusione e la possibilità di fraintendimento. Tant'è vero che in alcune vulgate sta passando che Dio perdona sempre, che la Misericordia passa sopra a tutto, che i peccati, a partire da quelli della Chiesa,siano irrilevanti dinanzi alla magnanimità di Dio, come se tutto questo avvenisse a buon mercato, senza un prezzo, senza pentimento, senza giustizia... Non era questo il senso della catechesi del Papa, ma le parti improvvisate si prestano a fraintendimento. Anche la parte che richiamava da lontano il concetto della 'Felix culpa' di Sant'Agostino, nei termini in cui è stata esposta si presta ad interpretazioni da "offuscamento del senso del peccato". Certo Papa Francesco quando parla a braccio prende più applausi, ma è anche molto più equivocabile e le catechesi alle udienze generali non sono le omelie private di Santa Marta. Ascoltandolo per intero si capisce il senso generale e corretto dei suoi discorsi, ma se oggi mi fossi limitata a titoli di stampa e ad ascoltare gli estratti a braccio, sarei rimasta molto perplessa. Dunque chissà quanti equivoci comporta la redutio attuata dalla stampa vaticana sulle omelie mattutine. Vorrei tanto che questo Papa fosse più prudente.
Forse si lascia andare ad esperienze personali e parla in mod spontaneo, ma non riesco ad entrare in "collegamento" con lui, con tutta la buona volontà e ce ne metto tanta! Sapere che Papa Benedetto è vivo, ma resta nel silenzio e ne lnascondimento e dover accettare quello chhe viviamo ora, è difficilissimo. Sono passata attraverso varie fasi: disperazione, rabbia, sconforto, apatia... In alcuni momenti mi sembra che sia migliorato, però non riesco a provare nulla. Papa Benedetto mi ha folgorata fin dal primo istante ,
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OT troppo buffo, visto su Dagospia
RispondiEliminail Papa sta a santa Marta perchè nell'appartamento papale lo avrebbe spiato il malvagio Tarcisio!!!
Forse Tarcisio tornerà sugli schermi.
Ma non si capisce allora perchè se l'è tenuto lì.Gli avrà fatto un incantesimo.
il link non lo metto che mi vergogno
scusate ma è troppo buffo. A Santa Marta sembra che sia impossibile spiare. Lì non passerebbe mai una suora con i baffi... mentre nell'appartamento papale di Benedetto anche i mobili erano come Stanislao Mulinsky , ve lo ricordate il malvagio avversario di Nick Carter. Magari un mobile sembrava un comò e invece era una spia travestita.
RispondiEliminaMa no, con papa Benedetto non era necessario travestirsi, bastava il maggiordomo a fare passamanina con prelati e giornalisti. Non era l'appartamento il problema.Erano gli umani.
mi sono ricordata una cosa, l'altro ieri sera, che avevo completamente dimenticato. quando sulla loggia il cardinale protodiacono, 8 anni fa, usci' fuori per annunciare il nome del nuovo pontefice, mi accadde una cosa stranissima: ebbi una violentissima tachicardia. il cuore prese a battermi in accelerazione di botto. ricordo che mi spaventai ma la tachicardia si smorzo' subito al sentire il nome del nuovo pontefice. lo ammetto: ci rimasi male. non aveva l'aria eroica, non aveva il gusto della frase ad effetto, del tipo "se mi sbaglio mi corigerete". quel giorno se qualcuno mi avesse detto: hai di fronte quello che hai sempre letto sui libri di storia e non hai mai visto dal vivo, un perseguitato per la fede e un dottore della Chiesa, gli avrei riso in faccia. con Francesco, e' successo esattamente il contrario. all'annuncio, una innaturale freddezza (di piu', un inspiegabile senso di disagio. inspiegabile per chi aveva seguito con entusiasmo e interesse le fasi pre-conclave) e poi un senso di viva soddisfazione per una figura che, nelle parole, si presentava con una verve originale e, nello stesso tempo, tradizionale. se qualcuno quel giorno mi avesse detto che quel senso di soddisfazione si sarebbe salassato goccia a goccia in attesa di un quid che tento disperatamente di cercare nelle sue (comunque sagge e d'impatto) parole e non riesco a trovare, gli avrei riso in faccia. quel quid che nel contrasto tra l'aspetto dimesso e le parole che battevano come mazze ferrate rendevano Benedetto ai miei occhi, una certezza e un enigma, un uomo e un universo, una vita e la storia di un intero mondo. come posso spiegare quel quid? Benedetto era in grado di esserci senza comparire, di pesare senza ingombrare, di stare in alto senza sovrastare, di parlare a tutti e a te, proprio te personalmente. in breve, era in grado di solleticare il tuo cuore senza soggiogarlo o sedurlo. e' stata un'alba abortita con la violenza: nulla potra' rifondere quel senso di mostruosa ingiustizia che mi rode il fegato.
RispondiEliminaSegnalo che P.Lombardi ha fatto una nota sulle omelie mattutine di Papa Bergoglio.
RispondiEliminaLeggo, per chi pretende che quelle Messe siano pubbliche:
"In occasione di celebrazioni più familiari e private occorre rispettare il carattere specifico della situazione, della spontaneità e della familiarità delle espressioni del Santo Padre. La soluzione prescelta rispetta quindi anzitutto la volontà del Papa e la natura della celebrazione mattutina, e allo stesso tempo permette a un largo pubblico di accedere ai messaggi principali che il Santo Padre offre ai fedeli anche in tale circostanza."
Un compromesso insomma, il Papa non vuole ma si finisce comunque per pubblicare, ma non tutto, si fa una sintesi.
http://it.radiovaticana.va/news/2013/05/29/omelie_del_papa_a_santa_marta:_nota_di_padre_lombardi_in_risposta_a/it1-696541
Quel 19 aprile 2005 e nei giorni successivi ho vissuto le stesse esperienze di Carmelina.
RispondiEliminaQuesta volta non ho trovato un quid che mi catturasse né all'annuncio,nè all'apparizione né in seguito.Sicuramente sono io che non sono in grado di recepire.Le strategie comunicative non possono avere la stessa efficacia con tutti:quandol'emittente della comunicazione ne sceglie una,automaticamente sceglie anche il destinatario della stessa.
Benedetto aveva una forma di comunicazione universale,rivolta contemporaneamente a tutti e ad ognuno, e ti faceva sentire direttamente coinvolta perché usava il linguaggio della verità,quello che non soggioga e non seduce ma ti apre la mente e il cuore.
Anche per me l'elezione di Jorge Mario Bergoglio è stata profondamente diversa da quella di Papa Benedetto: con Ratzinger non c'era bisogno di sottolineare la continuità, eppure il Vespone nazionale esaltava questa elezione come la naturale prosecuzione del Pontificato di Wojtyla, dicendo: "è stata eletta l'architrave del pensiero di Giovanni Paolo II". C'era un senso di serenità, concordo con Carmelina, che non faceva certo presagire tutto quello che è successo. Quella naturalezza è scomparsa, pian piano la gentilezza, il garbo, la finezza di un uomo colto ed elegante, così d'altri tempi, che sapeva parlare ad un mondo che pareva incantato dalle sue parole e dai suoi gesti, hanno suscitato malumori infiniti e critiche sempre più velenose. Icona di Cristo fino all'ultimo sacrificio su una Croce fatta di peccati non suoi.
RispondiEliminaEcco perché l'elezione di un nuovo Papa, chiunque egli fosse stato, che avrebbe messo così la parola "fine" in un certo senso (capitemi bene, come Ratzinger al Pontificato di Wojtyla) al Papato di Benedetto XVI, non la volevo, nel senso che l'avrei voluta il più tardi possibile... La fumata bianca mi mise addosso un'indicibile tristezza. A ciò si aggiunse la famosa frase che circolò appena eletto Bergoglio, le varie panzane, l'icona mediatica, i confronti cattivi...se qualcuno mi avesse detto: "domani lo difenderai" (inteso nel senso lato del termine), lo avrei preso a badilate! Eppure è successo...senza intaccare mai l'amore per i Papi che ho conosciuto prima. :-)
Chiusa parentesi, veniamo a Lombardi: ne "L'oro di Napoli" c'era " 'o rre d''e pizze"; adesso abbiamo " 'o rre d' 'e pezze". Non sa più cosa cucire, come cucire, dove cucire...la scusa delle trascrizioni integrali non regge, o perlomeno è traballante, comunque è un coperchio; però apprezzo le ampie sintesi con citazioni estese dell'OR. Resto tuttavia convinta sostenitrice dell'integralità (ovvero, almeno il video potrebbe essere integrale!).
Ester (che si scusa per la lunghezza: mi sono lasciata prendere dai ricordi). :-)
Ester,è vero:l'icona di Cristo su una croce di peccati non suoi è esattamente l'immagine che Benedetto mi ha trasmesso di sè nei suoi ultimi Angelus,quel Cristo a cui viene chiesto di scendere dalla croce per mostrare la sua natura e il suo potere.Ma da quelle croci non si scende perché amore,servizio e sacrificio non hanno bisogno di esibizioni e prove di forza.
RispondiEliminaMah. Io non riesco proprio ad avere un feeling stabile... anche oggi, sentendolo per radio, pensavo che stesse facendo una bella Catechesi, ero contenta... fino a che non ha cominciato ad andare a braccio, ad inserire improvvisazione e con essa la confusione e la possibilità di fraintendimento.
RispondiEliminaTant'è vero che in alcune vulgate sta passando che Dio perdona sempre, che la Misericordia passa sopra a tutto, che i peccati, a partire da quelli della Chiesa,siano irrilevanti dinanzi alla magnanimità di Dio, come se tutto questo avvenisse a buon mercato, senza un prezzo, senza pentimento, senza giustizia...
Non era questo il senso della catechesi del Papa, ma le parti improvvisate si prestano a fraintendimento.
Anche la parte che richiamava da lontano il concetto della 'Felix culpa' di Sant'Agostino, nei termini in cui è stata esposta si presta ad interpretazioni da "offuscamento del senso del peccato".
Certo Papa Francesco quando parla a braccio prende più applausi, ma è anche molto più equivocabile e le catechesi alle udienze generali non sono le omelie private di Santa Marta.
Ascoltandolo per intero si capisce il senso generale e corretto dei suoi discorsi, ma se oggi mi fossi limitata a titoli di stampa e ad ascoltare gli estratti a braccio, sarei rimasta molto perplessa.
Dunque chissà quanti equivoci comporta la redutio attuata dalla stampa vaticana sulle omelie mattutine.
Vorrei tanto che questo Papa fosse più prudente.
Forse si lascia andare ad esperienze personali e parla in mod spontaneo, ma non riesco ad entrare in "collegamento" con lui, con tutta la buona volontà e ce ne metto tanta! Sapere che Papa Benedetto è vivo, ma resta nel silenzio e ne lnascondimento e dover accettare quello chhe viviamo ora, è difficilissimo. Sono passata attraverso varie fasi: disperazione, rabbia, sconforto, apatia... In alcuni momenti mi sembra che sia migliorato, però non riesco a provare nulla. Papa Benedetto mi ha folgorata fin dal primo istante ,
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