Salvatore Izzo
(AGI) - CdV, 29 mag.
In jeep scoperta nonostante la pioggia, Papa Francesco ha compiuto oggi il consueto giro dei settori di piazza San Pietro gremiti di fedeli per l'Udienza Generale. A causa del travertino bagnato, la vettura poi non ha potuto condurlo sul sagrato per non rischiare di sbandare sui gradoni. Cosi' Francesco ha dovuto raggiungere a piedi la sua sede, sotto un baldacchino che ora lo ripara. Nemmeno nella breve salita ha voluto essere protetto dall'ombrello. Solo ha rimesso sul capo lo zucchetto bianco che si era tolto mentre girava in jeep. "Complimenti per il vostro coraggio, sotto la pioggia, bravi, eh", ha poi salutato i fedeli.
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PAPA: PER CATECHESI SU CHIESA MI ISPIRO A CONCILIO E RATZINGER
Salvatore Izzo
(AGI) - CdV, 29 mag.
Papa Francesco ha iniziato oggi una serie di catechesi sul mistero della Chiesa, "che - ha detto all'inizio dell'Udienza Generale - tutti viviamo e di cui siamo parte". Un tema, ha spiegato, che intende presentare "sulla base di espressioni del Vaticano II". "Come ci ha ricordato tante volte il Papa Benedetto XVI la Chiesa - ha scandito Francesco - e' opera di Dio ma esce da un mistero di amore che si realizza gradualmente nella storia". "Chiesa - ha aggiunto - significa convocazione, uscire dal nostro individualismo".
"La Chiesa - ha ricordato Francesco - nasce dal desiderio di Dio di chiamare tutti gli uomini alla comunione con Lui, alla sua amicizia, anzi a partecipare come suoi figli della sua stessa vita divina". E "la stessa parola 'Chiesa' in greco significa 'convocazione': Dio ci convoca, ci spinge ad uscire dall'individualismo, dalla tendenza a chiudersi in se stessi e ci chiama a far parte della sua famiglia". Una chiamata che "ha la sua origine nella stessa creazione: Dio ci ha creati perche' viviamo in una relazione di profonda amicizia con Lui, e anche quando il peccato ha rotto questa relazione con Lui, con gli altri e con il creato, Dio non ci ha abbandonati". "Tutta la storia della salvezza - ha spiegato Francesco - e' la storia di Dio che cerca l'uomo, gli offre il suo amore, lo accoglie. Ha chiamato Abramo ad essere padre di una moltitudine, ha scelto il popolo di Israele per stringere un'alleanza che abbracci tutte le genti, e ha inviato, nella pienezza dei tempi, il suo Figlio perche' il suo disegno di amore e di salvezza si realizzi in una nuova ed eterna alleanza con l'umanita' intera".
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PAPA: ANCHE IO HO TANTI PECCATI, MA DIO PERDONA SEMPRE
Salvatore Izzo
(AGI) - CdV, 29 mag.
"Alcuni dicono: 'Cristo si', la Chiesa no', ovvero: "credo in Dio ma non nei preti', ma la Chiesa e' la grande famiglia dei figli di Dio e ha anche aspetti umani, ci sono nei suoi membri imperfezioni, peccati. Anche il Papa ne ha, e ne ha tanti". Con queste parole Papa Francesco si e' rivolto oggi ai 90mila fedeli presenti all'Udienza Generale. "Ma il bello - ha affermato - e' che quando ci accorgiamo di essere peccatori, allora troviamo la Misericordia di Dio. Dio sempre perdona". "Non dimenticate mai questo: sempre perdona", ha chiesto ai fedeli il nuovo Pontefice. "Il peccato e' un'offesa a Dio", ha ricordato, ma e' anche una opportunita': "l'umiliazione per accorgersi che c'e' un'altra cosa piu' bella, il perdono di Dio".
Per Papa Francesco, dunque, anche se "in coloro che la compongono, pastori e fedeli, ci sono difetti, imperfezioni, peccati", la Chiesa "e' di Dio, fa parte del suo grande disegno di amore per tutta l'umanita', e' opera sua". "Amate la Chiesa cari fratelli e sorelle", ha esortato rivolto ai pellegrini di lingua francese: "essa - ha ripetuto - e' l'opera di Dio". "Quando leggiamo i Vangeli, vediamo che Gesu' raduna intorno a se' una piccola comunita' che accoglie la sua parola, lo segue, condivide il suo cammino, diventa la sua famiglia, e con questa comunita' Egli prepara e costruisce la sua Chiesa", ha detto ancora il Pontefice ricordando che "la Chiesa e' famiglia in cui si ama e si e' amati". "Domandiamoci oggi: quanto amo io la Chiesa? Prego per lei? Mi sento parte della famiglia della Chiesa? Che cosa faccio perche' sia una comunita' in cui ognuno si senta accolto e compreso, senta la misericordia e l'amore di Dio che rinnova la vita?", ha suggerito. "La fede - ha poi concluso - e' un dono e un atto che ci riguarda personalmente, ma Dio ci chiama a vivere insieme la nostra fede, come famiglia, come Chiesa".
E questa mattina nell'omelia della messa celebrata alla Domus Santa Marta, Papa Francesco ha raccontato di un suo momento di profonda crisi spirituale. "Io ricordo - ha confidato - una volta che ero in un momento buio della mia vita spirituale e chiedevo una grazia dal Signore. Sono andato a predicare gli esercizi alle suore, e queste l'ultimo giorno si confessano. E' venuta a confessarsi una suora anziana, piu' di 80 anni, ma con gli occhi chiari, proprio luminosi: era una donna di Dio. Cosi' le ho detto: 'Ma suora, come penitenza preghi per me, perche' ho bisogno di una grazia. Se lei la chiede al Signore, me la dara' sicuro'. Lei si e' fermata un attimo, come se pregasse, e mi ha detto questo: 'Sicuro che il Signore le dara' la grazia ma, non si sbagli: al suo modo divino'". "Questo - ha rivelato oggi Francesco - mi ha fatto tanto bene. Sentire che il Signore sempre ci da' quello che chiediamo, ma al suo modo divino. E il modo divino e' questo fino alla fine. Il modo divino coinvolge la Croce, non per masochismo: no, no! Per amore. Per amore fino alla fine".
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