Salvatore Izzo
(AGI) - CdV, 29 giu.
Un sorriso, uno sguardo d'intesa, e un gesto della mano per rinviare il colloquio ad un appuntamento privato che certamenete avra' luogo oggi. E' stato forse piu' breve che con gli altri 33 nuovi arcivescovi il rito dell'imposizione del pallio a Mario Aurelio Poli, il successore di Bergoglio alla guida dell'arcidiocesi di Buenos Aires. Papa Francesco ha riservato a tutti un sorriso ed un abbraccio, soffermandosi qualche istante in piu' se il presule accennava a dirgli qualcosa a bassa voce. Come deciso l'anno scorso da Benedetto XVI per sottolineare il valore della liturgia eucaristica, la consegna ha avuto luogo prima della messa della festa dei Santi Pietro e Paolo, protettori della Sede Apostolica.
Viene dall'Argentina anche un altro dei 34 nuovi arcivescovi che hanno ricevuto il pallio oggi: monsignor Carlos Maria Franzini, arcivescovo di Mendoza e certamente di origine italiana, come il Papa e monsignor Poli. Di origine italiana, a ricevere il Pallio ci sono anche il nuovo arcivescovo di di San Francisco negli Usa, monsignor Salvatore Joseph Cordileone, il nuovo arcivescovo di Beira in Mozambico Claudio Dalla Zuanna, il nuovo arcivescovo di Passo Fundo in Brasile, il salesiano Antonio Cralos Altieri, e il nuovo ordinario di Santa Cruz in Boliva, monsignor Alfredo Gualberti Calandrina. L'episcopato italiano e' rappresentato invece direttamente dal nuovo arcivescovo di Gorizia, monsignor Roberto Maria Radaelli, da monsignor Lorenzo Ghizzoni, arcivescovo di Ravenna-Cervia, e da monsignor Giuseppe Petrocchi nominato solo nei giorni scorsi nuovo arcivescovo dell'Aquila (lascera' la sede di Latina).
Tra gli arcivescovi metropoliti c'e' anche l'arcivescovo di Indianapolis, Joseph William Tobin, allontanato dalla Curia Romana nel momento piu' buio della fine del Pontificato di Benedetto XVI, che lo aveva fortemente voluto in quel posto: Tobin era segretario della Congregazione dei religiosi e aveva preso le difese delle suore statunitensi sotto inchiesta presso la Congregazione della Dottrina della Fede. All'Arcivescovo di Hue' in Vietnam, il 35esimo della lista il sacro pallio verra' consegnato nella sua Sede Metropolitana. Come di consueto in occasione della Festa dei Santi Apostoli Pietro e Paolo, Patroni della citta' di Roma, e' presente una delegazione del Patriarcato Ecumenico di Costantinopoli, guidata dal metropolita di Pergamo Ioannis (Zizioulas), copresidente della Commissione mista internazionale per il dialogo teologico tra la Chiesa Cattolica e la Chiesa ortodossa, il quale e' accompagnato dal vescovo di Sinope Athenagoras (Peckstadt), assistente del Metropolita di Belgio, e dall'archimandrita padre Prodromos Xenakis, vice segretario del Santo Sinodo Eparchiale della Chiesa di Creta.
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PAPA: CHIESA E' PIETRA INCIAMPO SE SEGUE STRADA UMANA POTERE
Salvatore Izzo
"Quando lasciamo prevalere i nostri pensieri, i nostri sentimenti, la logica del potere umano e non ci lasciamo istruire e guidare dalla fede, da Dio, diventiamo pietra d'inciampo". Papa Francesco lo ha ricordato ai 34 nuovi arcivescovi ai quali ha consegnato questa mattina il pallio in San Pietro. Francesco ha messo in guardia gli arcivescovi metropoliti dal "pericolo di pensare in modo mondano". "Quando Gesu' parla della sua morte e risurrezione, della strada di Dio che non corrisponde alla strada umana del potere, in Pietro - ha ricordato - riemergono la carne e il sangue: 'si mise a rimproverare il Signore: questo non ti accadra' mai'. E Gesu' ha una parola dura: 'Va' dietro a me, Satana! Tu mi sei di scandalo'".
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PAPA: CON SINODALITA' SUPERARE OGNI CONFLITTO CHE FERISCE CHIESA
Salvatore Izzo
"Dobbiamo andare avanti sulla strada della sinodalita', non c'e' un altro modo cattolico: la varieta', che e' una grande ricchezza, si fonde sempre nell'armonia dell'unita', come un grande mosaico in cui tutte le tessere concorrono a formare l'unico grande disegno di Dio". Sono parole del nuovo Papa nell'omelia della sua prima festa dei Santi Pietro e Paolo, protettori della Sede Apostolica. "E questo - ha aggiunto - deve spingere a superare sempre ogni conflitto che ferisce il corpo della Chiesa. Uniti nelle differenze: questa e' la strada di Gesu'".
Papa Francesco ha spiegato ai 34 nuovi arcivescovi metropoliti - che lo hanno appena ricevuto dalle sue mani - il significato del "pallio", la stola bianca con le croci nere che, ha detto, "e' simbolo di comunione con il Successore di Pietro, principio e fondamento perpetuo e visibile dell'unita' della fede e della comunione". "E la vostra presenza oggi, cari confratelli - ha sottolineato il Pontefice rivolto ai 34 neo arcivescovi - e' il segno che la comunione della Chiesa non significa uniformita'". In merito, Francesco ha citato "il Vaticano II, che riferendosi alla struttura gerarchica della Chiesa afferma che il Signore costitui' gli Apostoli a modo di collegio o gruppo stabile, a capo del quale mise Pietro, scelto di mezzo a loro. "Questo Collegio, in quanto composto da molti, esprime la varieta' e universalita' del Popolo di Dio. Nella Chiesa!", ha escluso il Papa citando ancora il Concilio. "Il Pallio - ha spiegato - se e' segno della comunione con il vescovo di Roma, con la Chiesa universale, e' anche un impegno per ciascuno di voi ad essere strumenti di comunione". Ai neo arcivescovi il Papa ha poi ricordato "le consegne che i Santi Apostoli Pietro e Paolo affidano a ciascuno di noi, perche' siano vissute da ogni cristiano: confessare il Signore lasciandosi istruire da Dio; consumarsi per amore di Cristo e del suo Vangelo; essere servitori dell'unita'".
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