martedì 25 giugno 2013

Papa Francesco: un cristiano non può essere antisemita. Il Pontefice incontra Esquivel con i rappresentanti degli Indiani d'America. Confronto con il premier di Malta sugli immigrati (Izzo)

PAPA: UN CRISTIANO NON PUO' ESSERE ANTISEMITA

Salvatore Izzo

(AGI) - CdV, 24 giu.


"Un cristiano non puo' essere antisemita".
Papa Francesco lo ha riaffermato oggi ricevendo in Vaticano la delegazione ell'International Jewish Committee on Interreligious Consultations.
Francesco ha ricordato di aver gia' potuto incontrare, nei primi mesi del suo ministero, "illustri personalita' del mondo ebraico". Ma, ha sottolineato, "questa e' la prima occasione di conversare con un gruppo ufficiale dei rappresentanti delle organizzazioni delle Comunita' Ebraiche. E per questo non posso non richiamare quanto solennemente affermato nelnumero quattro della dichiarazione 'Nostra Aetate' del Concilio Ecumenico Vaticano II che rappresenta per la Chiesa Cattolica un punto di riferimento fondamentale per quanto riguarda le relazioni con il popolo ebraico", in quanto ribadisce "le nostre radici comuni".
"Attraverso le parole del testo conciliare - ha osservato Francesco - la Chiesa riconosce che gli inizi della sua fede si trovano gia' nei patriarchi, Mose' e nei profeti". In particolare, poi, "il Concilio ricorda l'insegnamento di San Paolo, secondo cui i doni e la chiamata di Dio sono irrevocabili e inoltre condanna fermamente gli odi, le persecuzioni e tutte le manifestazioni di antisemitismo".
Negli "ultimi decenni", ha detto ancora il Pontefice, si e' percorso un "cammino di maggiore conoscenza e comprensione reciproca tra ebrei e cattolici. Cammino al quale i miei predecessori hanno dato notevole impulso, sia mediante gesti particolarmente significativi, sia attraverso l'elaborazione di una serie di documenti che hanno approfondito la riflessione e i fondamenti teologi della relazione tra ebrei e cristiani".
Nel suo intervento, Papa Francesco ha dunque esortato a "rendere sinceramente grazie al Signore per il cammino di conoscenza e comprensione reciproca percorso negli ultimi decenni".
Secondo il Papa, "l'umanita' ha bisogno della comune testimonianza in favore del rispetto della dignita' dell'uomo e della donna e della pace".

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PAPA: INCONTRA ESQUIVAL CON I  RAPPRESENTANTI DEGLI INDIANI D'AMERICA

Salvatore Izzo

(AGI) - CdV, 24 giu.


"La situazione dei popoli indigeni, con il carico dei gravi problemi di sussistenza che spesso la caratterizza" e' stata al centro dell'incontro di questa mattina tra Papa Francesco e Felix Diaz, leader dell'etnia "Qom" della comunita' argentina "La Primavera", accompagnato da alcuni altri delegati e dal Nobel per la pace (e amico personale del Pontefice) Adolfo Perez Esquivel. Manifestando gratitudine al Papa per l'incontro, Felix Diaz gli ha espresso, si legge in una dichiarazione di padre Federico Lombardi, direttore della Sala Stampa vaticana, "le difficolta' che soffrono i popoli indigeni di Argentina e di America Latina, cosi' come le loro preoccupazioni per la salvaguardia dei propri diritti, specialmente riguardo al loro territorio e all'identita' culturale".
Come cardinale arcivescovo di Buenos Aires, Jorge Mario Bergoglio, ha conosciuto bene, sottolinea la Radio Vaticana, "sia il leader dei qom, Félix Diaz, sia la serie di discriminazioni e abusi che questa comunita' indigena ha patito nei decenni come una lenta e inesorabile erosione".
Secondo l'emittente della Santa Sede, "i qom hanno subito un primo esproprio del loro habitat naturale con l'avvento della monocultura, una pratica che ha comportato la deforestazione dei boschi e dunque la privazione di una delle principali basi per la sussistenza dei nativi". Particolarmente grave, sottolinea la Radio Vaticana, e' "la mancanza regolare di acqua potabile, con tutte le sue conseguenze sanitarie". A cio' si sommano "la denutrizione, le condizioni abitative piu' che precarie, l'analfabetismo, la disoccupazione: condizioni di una endemica precarieta' peggiorata dalla negazione dei diritti di cittadinanza nel Paese".
La lotta dei qom e' riuscita a guadagnardi l'attenzione degli argentini solo nel 2010, quando ha assunto la forma di una protesta su scala nazionale, fatta di manifestazioni e blocchi stradali, che purtroppo ha portato alla morte di due indigeni, di un poliziotto e a numerosi arresti di nativi. Il leader Diaz ha quindi guidato una delegazione di 70 membri della comunita' a Buenos Aires, sollecitando un'udienza con la presidente Kirchner e facendo pressione attraverso, fra l'altro, uno sciopero della fame. "L'udienza - ricorda Radio Vaticana - c'e' stata, ma senza che gli accordi firmati abbiano cambiato la realta' della situazione".

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PAPA: CON IL PREMIER MALTESE A CONFRONTO SU IMMIGRATI


Salvatore Izzo

(AGI) - CdV, 24 giu.


Papa Francesco e il primo ministro della Repubblica di Malta, Joseph Muscat, ricevuto in Vaticano, hanno parlato "delle  importanti sfide e situazioni critiche che interessano la regione del Mediterraneo e il ruolo del Paese nell'Unione Europea", dando "speciale rilievo al fenomeno delle migrazioni verso l'Europa, che vedono fortemente impegnati sia la Chiesa che il Governo di Malta". Lo rende noto la Sala Stampa della Santa Sede, rivelando che nell'incontro "sono state ricordate le origini apostoliche della Chiesa maltese e l'impronta determinante che il cristianesimo ha lasciato nella storia e nella cultura del Popolo dell'Arcipelago".
In questo contesto, sono state ricordate le visite pastorali compiute a Malta dal Beato Giovanni Paolo II e da Benedetto XVI, che hanno lasciato "un profondo ricordo nella vita della Chiesa e nella popolazione". Ed "e' stata riaffermata la necessita' di mantenere saldi i valori cristiani e si e' richiamato l'importante ruolo che la Chiesa Cattolica svolge con le sue istituzioni di carattere educativo e assistenziale”. Ruolo che e' "tutelato grazie anche ai numerosi Accordi conclusi tra la Santa Sede e Malta, fra cui quelli sull’insegnamento della religione cattolica nelle scuole statali, sulle scuole cattoliche e sulle proprietà della Chiesa". Particolare cenno, si legge ancora, "e' stato fatto all'Accordo sugli effetti civili dei matrimoni religiosi che sara' oggetto di ulteriori colloqui tra le Parti".

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2 commenti:

  1. Son sicura che chi, in Francia, ha lottato sul terreno contro il progetto di legge (diventato legge) che avrebbe autorizzato il "matrimonio" gay, ipocritamente chiamato "matrimonio per tutti" e l`adozione da parte di "coppie" omosessuali, chi, difendendo i valori cristiani, si è fatto aggredire e anche mettere in prigione, avrebbe molto apprezzato di essere ricevuto in udienza da papa Bergoglio per ricevere il suo sostegno e incoraggiamento, purtroppo non hanno fra i loro amici degli amici personali del Papa come Esquivel che, se non vado errata, è già stato ricevuto due volte da Jorge Bergoglio.

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  2. http://chiesaepostconcilio.blogspot.ch/2013/06/ennesima-prostrazione-davanti-ai.html

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