Riceviamo e con gratitudine pubblichiamo:
Il primo viaggio di Francesco è tra i migranti
Lunedì va a Lampedusa: “È la Chiesa tra i poveri”
GIACOMO GALEAZZI
CITTA’ DEL VATICANO
Sarà un pellegrinaggio in mare (con organizzazione «last minute» affidata a don Georg) la prima uscita ufficiale di Francesco. Il suo viaggio d’esordio è un blitz tra i poveri che scavalca e disorienta la macchina curiale. A sorpresa lunedì la visita privata ai migranti di Lampedusa inaugura il pontificato «on the road» di Bergoglio. L’annuncio è arrivato dalla Sala Stampa vaticana: senza mediazioni della Segreteria di Stato, Francesco ha confermato direttamente all’arcivescovo di Agrigento, Francesco Montenegro di aver accettato l’invito del parroco dell’isola, don Stefano Nastasi. Nel programma non sono previste presenze di autorità ufficiali dello Stato Italiano o della Cei.
Primo Papa a visitare Lampedusa, Francesco compie un viaggio lampo per ricordare i tanti che dall’Africa a Lampedusa perdono la vita in mare, vittime delle guerre e di scafisti profittatori. Per incoraggiare gli abitanti dell’isola alla solidarietà e far appello alla responsabilità di tutti perché ci si prenda cura degli immigrati. «Un gesto significativo che scuote le istituzioni dall’indifferenza nei confronti delle tragedie del mare», precisa il ministro vaticano dell’Immigrazione, Antonio Maria Vegliò. Due mesi fa Francesco aveva lanciato un appello a «governanti e legislatori e a comunità internazionale a pensare per i profughi «iniziative efficaci e nuovi approcci per tutelare la loro dignità, migliorare la loro qualità di vita e far fronte alle sfide che emergono da forme moderne di persecuzione, oppressione e schiavitù».
La spinta a concretizzare il progetto di un gesto verso gli immigrati e i profughi è venuta dal «recente naufragio di un’imbarcazione», a metà di giugno, che ha «profondamente toccato» il Pontefice che ha messo i poveri al centro della nuova evangelizzazione. Una visita il più possibile sobria. I pescatori accompagnano il Papa con le loro barche. Dopo il saluto ai migranti, al largo, il Papa lancia una corona di fiori in ricordo di quanti hanno perso la vita in mare, poi la messa al campo sportivo e la sosta alla parrocchia di San Gerlando. Un planning serrato per un evento inatteso che accende i riflettori del mondo sull’emergenza-migranti.
«La scelta di andare a Lampedusa come primo viaggio del pontificato parla più di ogni parola» sostiene l’Osservatore romano. Tra accelerazioni improvvise ai preparativi, clamore mediatico planetario per una decisione ancora una volta controcorrente, strappi al cerimoniale e «low profile», il pontificato itinerante di Francesco inizia laddove la sua «Chiesa povera per i poveri» sperimenta quotidianamente la frontiera del disagio. Nell’epoca global, apparentemente senza più muri geopolitici, Bergoglio visita l’avamposto della carità, la prima linea del fronte in una guerra per la sopravvivenza combattuta ogni notte sulle carrette del mare.
Un pellegrinaggio nell’isola che solo nel 2011, con l’esplosione della primavera araba ha visto sbarcare sulle proprie coste 50mila persone. Il presidente della fondazione «Migrantes», don Giancarlo Perego sottolinea che il Papa andando a Lampedusa ribadisca «la scelta preferenziale della Chiesa per i poveri». L’ultimo naufragio spinge il Papa verso la porta d’ingresso in Europa. E venerdì «Lumen Fidei», la prima enciclica di Francesco e l’ultima di Benedetto, indicherà la via: la fede in un Dio che si è fatto persona, si è incarnato nella vita e nella morte dell’uomo.
© Copyright La Stampa, 2 luglio 2013
Sull'enciclica, in curia, c'è già chi mette le mani avanti sulle attribuzioni. Oggi c'è anche chi riesce a parlare della famosa relatio senza accennare al nome di chi ha ordinato ai tre cardinali emeriti di svolgere l'indagine che ha portato agli attuali movimenti tellurici.
RispondiEliminaMeno male che c'è l'archivio storico del blog.
Alessia
Buongiorno a tutti. Faccio una considerazione OT senza nessun tipo di polemica. Mi piacerebbe fare una ricerca a piú ampio raggio, ma la mia memoria di quarantenne mi consente di arrivare finio a un certo punto. Credo che mai a mia memoria un personaggio pubblico abbia goduto e continui a godere di un tale anticipo di simpatia come Papa Francesco. Abbiamo abbondantemente superato i giá altissimi livelli Obama prima maniera. Tutto questo ha fatto dire a mia madre (che di sicuro non è un'internauta ma è assimilabile alla classica casalinga di Voghera) vedrai cara che quest'anno il Nobel se lo porta a casa il Papa......e io...ehmmm e per che cosa? Oh....vedrai che qualcosa lo trovano. A parte le battute, mi rallegro per questa situazione. Amaramente, potete capire perchè.
RispondiEliminaLa battuta di tua madre potrebbe essere profetica, Sonny. Dopo Lampedusa poi. Malgrado la si voglia far passare per una visita quasi privata e senza politici, sarà seguita da un numero incredibile di media.
RispondiEliminaAlessia
bah Obama ne gode ancora, non ha fatto nulla per aiutare gli ultimi, ha finanziato ribelli fondamentalisti ovunque, e adesso con lo scandalo intercettazioni, nessun giornale o opinionista che osa attaccarlo. Immagina ci fosse stato bush, le sinistre di tutto il mondo in strada contro la violazione dei diritti umani. L'unico modo per salvarsi del successore di Francesco sarà di essere di colore, altrimenti finirà al tritacarne anche lui
RispondiEliminaMax
La notizia della visita "quasi privata" è già arrivata sui media esteri, che in Vaticano, padre Lombardi e collaboratori non prendano in giro la gente.
RispondiEliminaLe foto e i video di quella visita saranno subito sui media a consolidare ancor più l`aureola del Papa dei poveri che va alle periferie.
Non riesco a comprendere cosa c'è che vi da fastidio nella visita del papa a Lampedusa. Mi aiutate a capirlo?
RispondiEliminaSonny: cosa potrebbe avere di male che diano il Nobel a papa Francesco?
RispondiEliminaDa cattolico, non dovresti essere contento?
Ho preferiresti che lo diano al Dalai Lama o a un pastore pentecostale???
Mi e ti faccio queste domande solo per perché il tuo commento mi ha suscitato perplessità, nient'altro...
Filomena
@Francesco,sono gesti che mandano in sollucchero i nemici della chiesa,le lobbies massonmediatiche,finchè la chiesa va a fare volontariato e si occupa dei poveri,dei disperati,meglio se di altre religioni,va bene,basta che lasci chiuso in sacrestia l'insegnamento evangelico,anzi meglio vendere anche le chiese per dare il ricavato ai poveri del terzo,quarto,quinto mondo,basta che non si metta di traverso alla dittatoriale imposizione delle leggi che vanno bene a lorsignori del NOM,se tacerà o emetterà un impercettibile sussurro quando anche da noi in italia,sede del papato,verranno approvate a maggioranza bulgara leggi pro gay, pro gender, pro eutanasia,come dappertutto ormai in europa e in occidente,PF avrà la copertina di Forbes,sarà uomo dell'anno e avrà il Nobel per la pace come O bama,sono stato chiaro?La messa a Lampedusa,dove sono tutti mussulmani e si contano pure parecchi convertiti dal cristianesimo,mi pare un tantino fuori luogo,e forse verrà vista da qualche estremista islamico come un affronto all'Islam.Lettore attento e silenzioso.
RispondiEliminalettore silenzioso sicuramente ma poco attento: la messa viene celebrata allo stadio (anche) per gli abitanti di Lampedusa che sono cattolici. Per il resto una bella frittata di frasi fatte.
RispondiEliminaFilomena, quello di Sonny, anzi di sua madre, era un commento ironico legato al clima di (eccessiva) euforia creatosi attorno alla figura di papa Bergoglio. Veniva facile fare il parallelo con il nobel preventivo assegnato a Obama. In fondo, cosa ha fatto in questi pochi mesi Papa Bergoglio per meritarsi il nobel per la pace?
RispondiEliminaScusa se mi sono permessa, Sonny. Se ho sbagliato mi corriggerai.
Alessia
A proposito degli abitanti di Lampedusa, sarei curiosa di conoscere il loro stato d'animo.
RispondiEliminaAlessia
Cara Alessia, penso che i lampedusani siano contenti. Perché non dovrebbero esserlo?
RispondiEliminaPaola
Quindi secondo lettore attento e silenzioso il papa va a Lampedusa non perché lo dice l'insegnamento evangelico... Confesso che continuo ad avere grossissima difficoltà a capire queste rimostranze. Reputo questo gesto e questa scelta indicativa e profetica e non per questo mi sono nemico della Chiesa né sono massone. (E reputo anche che una Messa non sia fuori luogo mai)
RispondiEliminaIl dalai lama il nobel l'ha già vinto,quindi restano posti vuoti,io avrei preferito che fosse andato a Taranto a celebrare messa per gli operai.....forse in un'altra occasione,chissà....
RispondiEliminaGià, perché non dovrebbero esserlo?
RispondiEliminaChe il Signore li aiuti tutti quanti, immigrati e autoctoni. Non che nutra speranze, ma se la presenza di Bergoglio può smuovere le acque a favore degli uni e degli altri ben venga. Si può fare di più e di meglio.
Alessia
A Giovanni Paolo II, che ci andò molto vicino, il nobel non venne dato per critiche ai suoi pronunciamenti contro preservativo come mezzo di lotta all'aids, aborto, limitazione delle nascite, omosessualita'...primcipi non negoziabili
RispondiEliminaCara gemna i soliti argomenti scomodi che nessuno attualmente salvo Caffarra ha il coraggio di affrontare. Meglio tacere e tenersi stretta la pax mediatica debitamente alimentata
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