Su segnalazione di Gemma leggiamo:
IN DIALOGO ESCE PER LA BUR «LA LEGGE DI RE SALOMONE»: IL PENSIERO DI RATZINGER SU FEDE E SOCIETÀ INCONTRA QUELLO DEL CAPO DELLO STATO
Ragione e natura, le vere basi del diritto
Perché il ruolo pubblico della religione non minaccia la democrazia laica
Armando Torno
Ragione e natura sono la base del diritto: il pensiero di Joseph Ratzinger va al cuore del dibattito che oggi coinvolge cattolici e laici.
Il libro La legge di Re Salomone raccoglie i principali interventi «giuridici» del Pontefice emerito da Regensburg nel 2006 al Bundestag di Berlino del 2011 e ospita brevi saggi di studiosi e intellettuali di diversa estrazione culturale, politica, religiosa e geografica. Non soltanto: la prefazione è di Giorgio Napolitano.
Un intervento significativo, ché d'altra parte le affinità generazionali e culturali fra i due sono molteplici: il capo dello Stato italiano raccoglie e fa suo l'invito di Benedetto XVI a riconoscere il ruolo della religione nella vita pubblica.
Infatti, e codesta è la tesi di Ratzinger ampiamente documentata e commentata nel volume, se ragione e natura sono la base di una convivenza al di fuori di qualsiasi rivelazione soprannaturale, questo è il terreno su cui cattolici e laici possono incontrarsi senza timore di reciproche censure o ingerenze.
Rileggendo i testi ci si accorge delle feconde intuizioni in essi presenti. Per esempio, in occasione delle visite di papa Ratzinger negli Usa e in Francia, nacque il concetto di «laicità positiva», vale a dire un approccio ai rapporti tra Chiesa e Stato che vive nel rispetto della religione e del suo ruolo pubblico.
E nell'aprile 2008 l'allora Pontefice ricordò che i padri fondatori degli Stati Uniti avevano creato «uno Stato volutamente laico», non per antagonismo nei confronti della religione ma, al contrario, perché la rispettavano. Un altro elemento che emerge dalle pagine è il «rilancio» della ragione operato dal Pontefice.
D'altra parte, Ratzinger ha osservato che la stessa cultura giuridica europea è nata dall'incontro di tre dimensioni precristiane, sorta di infinito abbraccio che giunse da Gerusalemme, Atene e Roma.
Furono la fede nel Dio di Israele, la ragione filosofica dei Greci, il pensiero giuridico di Roma.
È naturale, per Ratzinger, vedere nel ruolo dello Stato anche la tutela dei diritti umani ed è di nuovo naturale, proprio per un uso non assoluto della ragione, essere critici nei confronti della chiusura positivistica delle scienze.
Del resto, non si deve dimenticare che l'apertura di Benedetto XVI verso le ricerche è stata notevole: fu, tra l'altro, lui stesso a progettare la necessità di uno spazio comune di confronto tra credenti e non credenti, un dialogo tra le rispettive ragioni che potesse recare aiuto alle domande del nostro tempo.
Il libro nacque prima della rinuncia al pontificato di Ratzinger. Ora è diventato un omaggio. Anche alle sue riflessioni.
© Copyright Corriere della sera, 20 luglio 2013
Raffa, oggi anche Magister:
RispondiEliminaal Cairo torna attuale la lezione di Ratisbona!
http://chiesa.espresso.repubblica.it/articolo/1350577
Competente in ogni campo. Capace di esprimere concetti importanti per il bene di una socità civile e moderna. Purtroppo mai compreso e mai apprezzato e ora del tutto dimenticato. Scomodo:chiedeva di ragionare.
RispondiEliminacosì dimenticato non è Laura, credimi.
RispondiEliminaEd è ancora scomodo, eccome.
per Mariateresa: speriamo sia vero quello che dici.
RispondiEliminaLo spero anche io mariateresa.
RispondiEliminaCara Laura la chiusura al tuo commento delle 9:45 a parer mio e' da incorniciare " SCOMODO : CHIEDEVA DI RAGIONARE " . Grazie !
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