venerdì 11 ottobre 2013

L'articolo che è costato ad Alessandro Gnocchi e Mario Palmaro l'estromissione da Radio Maria

Clicca qui per leggere l'articolo.
Quelli che sostengono che oggi tutti abbiano voce nella chiesa hanno qualche commento da fare? 

Vedi anche:

Dopo l’articolo sul Papa, Gnocchi e Palmaro estromessi da Radio Maria (Chiesa e post concilio)

40 commenti:

  1. Complimenti, padre Livio :-(
    Evviva il pensiero unico, o con come o contro di me. Non mi pare che prima del 13 marzo sia ragionasse così.
    Alessia

    RispondiElimina
  2. Se è più che probabile che il titolo dell`articolo non è stato scelto da Gnocchi e Palmaro, il suo contenuto non fa che esprimere quel che non pochi, in Italia ma sopratutto all`estero, esprimono. Perplessità e anche critiche che OGGI sono malvenute e stigmatizzate, qualcuno tenta ancora di puntare il dito sui cattolici detti"tradizionali", per costoro solo loro possono essere quei cattolici da museo, inamidati, incartapecoriti, zitelle e zitelloni inaciditi e non fecondi, insomma dei reazionari retrogradi che non possono e non vogliono respirare e gustare l`aria fresca e nuova che soffia con Papa Bergoglio!
    E, invece, no, questo blog non è tradizionalista, le persone che conosco e sono smarrite non lo sono, dolente per chi vorrebbe imporre l`idea che tutti i cattolici sono entusiasti del Papa.
    Possiamo dimenticare gli attacchi di cui è stato oggetto Papa Benedetto?
    Noi, no, non abbiamo mandato in vacanza la memoria, li hanno dimenticati coloro che, dopo aver ampiamente approfittato della libertà d`espressione per scagliarsi contro Benedetto XVI, oggi puntano un dito sprezzante e accusatore su chi non si unisce al loro coro?
    Si vorrebbe imporre, di nuovo, ai cattolici un pensiero unico? Durante otto anni la libertà d`espressione aveva ritrovato cittadinanza nella Chiesa, durante otto anni si son fatte sentire anche quelle voci che erano state silenziate perchè non in linea con il pensiero unico imposto in modo dittatoriale durante decenni, ed oggi si vorrebbe di nuovo silenziare ogni voce dissenziente?
    Quale è l`avvenire della libertà d`espressione nella Chiesa?

    RispondiElimina
  3. Anche l'Huffington Post pubblica la notizia dell'epurazione.
    Alessia

    RispondiElimina
  4. Tutta la mia solidarietà a Gnocchi e Palmaro! Scommetto che un'altra telefonata sarà arrivata a Radio Maria anche dal... "alto" giacché questo "sistema" era già stato impiegato a Buenos Aires contro alcuni "dissidenti"! "A pensare male si fa peccato, ma spesso ci si azzecca", aveva detto qualcuno. Ahhhhh, come avrei desiderato che, durante il pontificato del nostro Benedetto, più "telefonate" fossero arrivate a dei don De Capitani, i vari don Mazzi, don Gallo, ecc.! Ma no!!!! I "telefoni" non funzionavano allora!

    RispondiElimina
  5. Letto articolo su affari italiani della tiara tirata e letto il presente articolo. Su affari italiani abbiamo una realtà' disegnata come un teatrino dei burattini di cartapesta: da una parte i "buoni", l'attuale papa e la stragrande maggioranza che lo ama perché misericordioso, rivoluzionario come il Gesù' del discorso della montagna e parla chiaro; dall'altra i cattivi, quelli che non lo amano perché sono tradizionalisti (legati ad una visione della chiesa "passatista") e avidi lobbisti. Poi c'è' l'articolo di palmaro e gnocchi che è una critica, senza un filo di sarcasmo e mancanza di rispetto, al pontificato di Bergoglio. Appunti sul suo linguaggio, sul suo approccio con i media, sulla sua pastorale che in un contesto normalizzato (cioè non drogato da un impazzimento idolatrico intra e ex-ecclesiale) sarebbe stato colto semplicemente per quello che è, cioè un interessante spunto di discussione e confronto sulla Chiesa cattolica, il vicario di Cristo e il mondo post-moderno. Al contrario è identificato come espressione di una lobby tradizionalista che vive un'idea di chiesa autoreferenziale e autistica. Ai tempi di Benedetto la critica finiva inevitabilmente per diventare occasione per un insulto personale alla figura dell'ex prefetto della cdf e di conseguenza segno di libertà' e anticonformismo intellettuale. Oggi che l'insulto al papa attuale e' bandito (per fare uno tra mille esempi, una copertina come quella del periodico satirico tedesco che faceva un fotomontaggio su Benedetto facendogli apparire la veste sporca di escrementi te la puoi scordare), la sola critica alla sua azione pastorale e' segno di dissidenza oscurantista a prescindere ovvero un insulto alla sua augusta persona.

    RispondiElimina
  6. Padre Livio ha agito in modo troppo impulsivo, secondo me , io non lo avrei fatto. Detto questo, quando preti sono stati estromessi da riviste cattoliche in Europa e in USA per aver espresso opinioni non riguardanti verità di fede, simili a quelle di Palmaro e Gnocchi, nei confronti di GPII e Benedetto, non mi ricordo che tu ti sia mai lamentata Raffaella.
    Cristina

    RispondiElimina
  7. Benedetto e' stato accusato di essere un lezioso (scalfari), un teologo e uno scrittore incapace (Umberto eco), un insabbiatore e complice di preti pedofili (ci sono almeno due film documentari,una decina di libri che sostengono questa menzogna oltre che la campagna diffamatoria di un giornale potente come il New York Times), di essere un pavido burattino in mano a avidi burattinai curiali (der spiegel), di essere un idolo pagano (giornalista della rete ammiraglia Rai), di essere una patetica vecchietta (commento a foto rubate nei giardini di Castelgandolfo di Anselmo) e mi fermo qui. E' stato sbeffeggiato nel suo ministero, nella sua persona e nella sua storia famigliare mentre a Bergoglio sono stati in tutti e tre gli ambiti costruiti degli altari votivi dalla pubblicistica sia cattolica che laica. MA DI CHE C.... STIAMO PARLANDO!!!! MA CON CHI SI CREDE DI AVERE A CHE FARE??? CON DEI CEREBROLESI???

    RispondiElimina
  8. Pensa se una cosa simile fosse accaduta sotto il pontificato di Benedetto. .........questa è una cosa gravissima.

    RispondiElimina
  9. radio maria è gestita dal vaticano?

    RispondiElimina
  10. il brutto è che oltre alle epurazioni e alle liste dei disgraziati di Faggioli scatta un meccanismo, ben oliato, per cui il malcapitato dissidente diventa una specie di lebbroso sociale con uno stigma tale per cui qualsiasi suo argomento è da considersi infetto. A caausa di ciò se non va in video a fare l'autoflagellazione come Barilla nessuno andrà a spegnerlo un domani anche se prendesse fuoco.
    Ho letto giustificazioni penose per questo gesto di padre Livio.
    La verità è che in questa chiesa non riusciamo a stare insieme, ci sono figli e figliastri e la sinfonia e l'armonia tra diversi di cui ha parlato papa Francesco è una fola.

    RispondiElimina
  11. Purtroppo, dal 13 marzo scorso, radio Maria si è del tutto omologata. Parla una sola lingua ed è diventato difficile ascoltarla.
    La seguo solo per il Rosario delle 24 dato che va in onda ancora quello recitato da papa Benedetto. E' un vero peccato che una radio così diffusa non lasci spazio ad altre voci e ad altre idee.

    RispondiElimina
  12. Nella Chiesa tutti possono parlare. Infatti, a Radio Maria Gnocchi e Palmaro non sono gli unici trdizionalisti. Ci sono anche Agnoli, Bux e De Mattei. Quindi, è inutile far polemiche. Distinti saluti

    RispondiElimina
  13. La nostra epurazione da Radio Maria - [ Il Foglio.it › La giornata ]
    http://www.ilfoglio.it/soloqui/20155

    RispondiElimina
  14. Si, io: Radio Maria non è la Chiesa intera. Non mi sembra corretto considerare il provvedimento di Padre Livio come paradigmatico per la Chiesa Universale. Tanto più che i giornalisti in questione hanno diversi altri fronti dove esprimono (ed esprimeranno, credo...) senza problemi la loro opinione (Corrispondenza Romana, Il Timone, Il Foglio). Non è una scomunica, né un provvedimento disciplinare da parte di una autorità ecclesiastica. Sicuramente è una decisione forte, ma assolutamente coerente per chi conosce Padre Livio e Radio Maria, al di là che possano piacere o meno.

    RispondiElimina
  15. Che commenti possiamo fare mai, Raffaella? Di questi tempi si può solo essere 'amici degli amici', plaudenti, omologati e uniformati al pensiero unico. Nella società e nella Chiesa.
    Ma quello che fa 'incavolare' di più è che, in questi nostri ultimi tempi, tutti magnificano la tolleranza, la misericordia, l'a-dogmaticità, l'apertura...

    RispondiElimina
  16. infatti, alla faccia della libertà individuale (nonché dell'idea soggettiva di bene) e dell'apertura...forse solo a ciò che riscuote il plauso mediatico e popolare

    daria

    RispondiElimina
  17. guarda cristina che fai confusione. A differenza degli esempi che citi (anche se in generale e senza nomi) Gnocchi e Palmaro non sono stati allontanati per le opinioni espresse a Radio Maria ma per le opinioni espresse sul Foglio, cioè un'altra testata.c'è una bella differenza.

    RispondiElimina
  18. 1) Cristina, giuro che non sto facendo del sarcasmo, mi dici i nomi di alcune delle persone che sono state cacciate da riviste per aver criticato Giovanni Paolo ii e Benedetto xvi e le argomentazioni usate
    2) tenuto conto che Bergoglio sostiene di non amare i cortigiani e le adulazioni e di ritenere primario seguire la propria coscienza e ciò' che ogni individuo ritiene cosa buona e giusta, chi tra, da una parte, padre Livio e, dall'altra, palmaro e gnocchi si è conformato meglio al volere papale????

    RispondiElimina
  19. Tranquillo, anonimo delle 12.10, è solo questione di tempo poi tutti quelli che oseranno esprimere idee contrarie, tradizionalisti o progressisti che siano, faranno la stessa fine. Padre Livio esce malissimo da questa storia.
    Alessia

    RispondiElimina
  20. OT
    De gustibus.
    http://magister.blogautore.espresso.repubblica.it/2013/10/11/misa-tango-a-santignazio-in-onore-del-papa-argentino/
    Alessia

    RispondiElimina
  21. Sono perfettamente d'accordo con quanto affermato da Gnocchi Palmaro hanno detto solo la verità w la libertà di coscienza.

    RispondiElimina
  22. oggi tutti hanno voce nella chiesa! la prova è che si è dovuto aspettare un episodio come questo(iniziativa di una radio privata)per cominciare a fare del vittimismo.

    RispondiElimina
  23. La censura e la limitazione alla libertà di pensiero non sono certo una buona cosa. Detto ciò,le critiche al Papa- chiunque esso sia- fanno comunque male, tenendo conto che lui è il Papa Mi permetto solo di segnalare che un conto è un'Enciclica, come la Veritatis Splendor, e un altro sono le varie interviste. Sino ad ora l'unico atto magisteriale di Francesco è stata la Lumen Fidei- oltretutto scritta da Benedetto XVI-, che è assolutamente in scia con i due pontificati precedenti. Sebastiano Busani

    RispondiElimina
  24. ok, Sebastiano, facciamo pure distinzione tra ciò che è Magistero e ciò che non lo è. E' giusto.

    Però ribadisco che a me fanno soffrire certe frasi dette dal Papa durante le ormai famose interviste.

    Anzi, non so se mi fa più soffrire il fatto che il Papa dica impulsivamente quello che pensa, o il fatto che pensi davvero quello che dice!

    E' pur sempre il Papa, anche quando è intervistato. Le sue parole hanno un peso. Sempre!

    S.

    RispondiElimina
  25. Le critiche fanno male solo in relazione ad alcuni papi,per altri sono legittime e legittimate,ciò detto,l'enciclica Lumen fidei,oltre ad essere monca e tagliata( si evince da un'attenta lettura)doveva essere fondamentale perchè completava un trittico sulle 3 virtù teologali ed invece è stata fatta passare in sordina,soffocata non dico nella culla,ma ancor prima di nascere,sull'altare dell'idolatrìa papistica attuale;non siamo tutti lobotomizzati,alcuni di noi sanno ancora distinguere e scegliere autonomamente,e ciò dà fastidio assai ai piani alti di certi palazzi....Upsidedown.

    RispondiElimina
  26. Caro Sebastiano, gli scismi si fanno sulla dottrina non sulla pastorale di un papa. Se non l'hanno fatta certe associazioni di semi-preti nord-europei che dell'obbedienza all'autorità papale hanno fatto pezza da piedi in nome di un cristianesimo ridotto ad umanitarismo filo-protestante, non vedo come lo possa fare chi quella dottrina non l'ha mai messa in discussione. Il problema non è' oggi che c'è' Bergoglio ma il post-Bergoglio. Non è' con lui che pagheremo pegno, ma dopo. Bergoglio sta ponendo le basi per uno scontro inaudito quando non ci sarà più. Benedetto non è' affatto tradizione. Come Bergoglio non è' affatto progresso. Ma entrambi rappresentano concezioni forti che con Benedetto coabitavano ma con Bergoglio no. L'argentino sta tentando uno sfratto pensando di avere a che fare con dei poveri nostalgici. Continua ad essere il generale dei gesuiti che a suo tempo si incocciava ad imporre la sua volontà. E' cosa buona e giusta che questo confronto avvenga oggi e non sia soffocato perché, scomparso l'argentino, schizzi fuori con tutta la potenza distruttrice di un eruzione vulcanica.

    RispondiElimina
  27. Caro Sebastiano, gli scismi si fanno sulla dottrina non sulla pastorale di un papa. Se non l'hanno fatta certe associazioni di semi-preti nord-europei che dell'obbedienza all'autorità papale hanno fatto pezza da piedi in nome di un cristianesimo ridotto ad umanitarismo filo-protestante, non vedo come lo possa fare chi quella dottrina non l'ha mai messa in discussione. Il problema non è' oggi che c'è' Bergoglio ma il post-Bergoglio. Non è' con lui che pagheremo pegno, ma dopo. Bergoglio sta ponendo le basi per uno scontro inaudito quando non ci sarà più. Benedetto non è' affatto tradizione. Come Bergoglio non è' affatto progresso. Ma entrambi rappresentano concezioni forti che con Benedetto coabitavano ma con Bergoglio no. L'argentino sta tentando uno sfratto pensando di avere a che fare con dei poveri nostalgici. Continua ad essere il generale dei gesuiti che a suo tempo si incocciava ad imporre la sua volontà. E' cosa buona e giusta che questo confronto avvenga oggi e non sia soffocato perché, scomparso l'argentino, schizzi fuori con tutta la potenza distruttrice di un eruzione vulcanica.

    RispondiElimina
  28. Domanda : C'è mai stato qualcuno che a criticato GPII e BXVI che avesse una rubrica su Radio Maria? Se, come a me sembra, non ci sia mai stato, Padre Livio si è comportato in maniera corretta. Domanda a chi e' utente di Radio Maria: avreste accettato che una rubrica su Radio Maria fosse tenuta da chi avesse apertamente criticato GPII o BXVI o vi sareste indignati? Se a questa domanda avreste risposto che vi sareste indignati e ora criticate Padre Livio dovreste aprire un vocabolario alla parola coerenza.

    RispondiElimina
  29. Avete letto l'intervista rilasciata da georg ganswiein?

    RispondiElimina
  30. Il Foglio ha comunque un bacino d'utenza molto limitato e ben definito, Radio Maria è seguitissima, con succursali all'estero. Tant'è che in Istria è una delle poche radio italiane che si prende bene, visto che anche i ripetitori non vengono concessi a tutti. Gli altri cosiddetti tradizionalisti a RM sono meno seguiti di Gnocchi e Palmaro (che sono dei veri giornalisti) e ora sanno come si devono comportare. Eufemia

    RispondiElimina
  31. Non parlano solo le Encicliche. E non esprimono contenuti solo le parole, Signor Busani. Anche l'abbigliamento, i gesti e gli atti, come l'ostentazione di un ridicolo borsone da commesso viaggiatore in mano sulla scaletta di un aereo, trasmettono messaggi chiari, soprattutto per quanti, come me, non passano ai raggi X tutte le parole del Papa per verificarne di volta in volta i veri significati. Chi non ha tempo e chi non ha la Sua cultura, come me ripeto, si ferma alle impressioni. E queste indicano una sola cosa: la presa di distanza da chi precedeva, la volontá di smarcarsi da una tradizione che si giudica inutile. E se anche domani, durante l'omelia quotidiana a Santa Marta, il Santo Padre dovesse annunciare la scomunica per quanti mangiano carne al venerdî, avrebbe molta meno eco e sarebbe motivo di molte meno argute riflessioni che se accavallasse le gambe durante una celebrazione sul sagrato di San Pietro.
    Stefano

    RispondiElimina
  32. 11 ottobre 2013 - ore 14:34
    Parla Ganswein: "Chiesi a Benedetto di non mollare" http://www.ilfoglio.it/altromondo/21

    RispondiElimina
  33. sig. Busani, noi la differenza fra enciclica e intervista la conosciamo; il fatto è che la gente quando sente parlare il Papa, qualsiasi Papa, non sta a distinguere fra ciò che è magistero e ciò che non lo è. quindi se un discorso è chiaro e univoco lo comprende e può condividerlo o meno, se invece non è chiaro, ma ad effetto, ciascuno lo interpreta a suo piacimento.
    mi creda, le critiche al Papa addolorano noi per primi, sappiamo che fanno male; fanno male a noi, fanno male alla Chiesa, ma, talvolta per amore del vero non si possono tacere le nostre perplessità, che forse sono tentativi di ragionare sugli eventi e capirli, per cercare di superare i nostri limiti di fronte ad essi. Maria Pia

    RispondiElimina
  34. ed infatti, SEbastiano, la L umen fidei e' stat presentata, discussa, dibattuta, sviscerata in lungo ed in largo, come le lettere e interviste a scalfari, alla Civilta' cattolica, le omelie di S. marta, ecc, ecc. c ioe' l' atto amgisteroale non fatto conoscere come si deve e a chi di dovere, cioe' i fedeli, il resto, imvece, strombazzato fino alla nausea... ma per favore! io sono abastanza vecchia da ricordare le citiche a Paolo VI, GPII e non parliamo di BXVI, mai, mai sentita tutta questa unanimita' .
    Rosa

    RispondiElimina
  35. Il titolo -non loro probabilmente- infelice. Il contenuto condivisibile quasi in toto. Forse non opportuno ora. Mi fa schifo però che la si prenda solo con una certa parte. Mala tempora currunt

    RispondiElimina
  36. Che significa che RM e' una radio privata. Chiaramente e' dentro la Chiesa tant'e' che ritrasmette i notiziari ufficiali. Siccome ha un bacino vastissimo, soprattutto e cosidetti fedeli semplici, senz'altro non gravera' sull'8permille come altre realta' della chiesa con fruitori piu' pretenziosi ma forse meno propensi all'obolo e meno bisognosi di di aiuti di Madonna e santi. Eufemia

    RispondiElimina
  37. La libertà di pensiero non è mai stata la regola della Chiesa Cattolica quando implica il sostituirsi alla Gerarchia per contestarne l'operato. L'adesione al Magistero ordinario del Romano Pontefice è invece necessaria per dirsi cattolici. E questo è valso sempre e vale sempre: con Pio XII, con Paolo VI, con Giovanni Paolo I, con Giovanni Paolo II, con Benedetto XVI, con Francesco.

    Padre Livio non poteva fare altro perché la sua è un'opera pienamente cattolica, nella quale non c'é posto per gli spiriti scismatici.
    gianni

    RispondiElimina
  38. Signori cari, guardate che padre Livio usa lo stesso metro di giudizio quando deve chiamare qualcuno a parlare in Radio. Se gli piacciono i libri scritti da teologi sacerdoti o laici o il pensiero dei giornalisti li chiama a parlare. E' chiaro che leggendo i contenuti dell'articolo del Foglio, oltre al linguaggio utilizzato, ha deciso che questi giornalisti non possono più parlare in una Radio che tra i suoi principi ispiratori ha il rispetto del Santo Padre e l'obbedienza al suo Magistero e a tutto ciò che dice e fa. Se volete conoscere la sua opinione ascoltate sul sito di Radio Maria gli ultimi 5 minuti del Commento alla Stampa dell'11 ottobre 2013.
    Ciao

    RispondiElimina
  39. Premetto che padre Livio aveva tutto il diritto di fare ciò che ha fatto.
    Ma, Gianni, pensi davvero che Gnocchi e Palmaro esprimano "spiriti scismatici"?
    E che la borsa nera portata a mano, la croce di ..., l'anello piscatorio non indossato, vivere a Santa Marta ecc. siano magistero ordinario?
    Non sono domande né sarcastiche né retoriche.

    RispondiElimina
  40. Cara Fabiola, lascia stare la borsa, la croce, l'anello, l'alloggio e quant'altro.
    Basta con le ipocrisie: G&P fanno lo stesso identico lavoro degli epigoni di Lefebvre perché a quello spirito appartengono, a quella "dottrina" aderiscono e non lo nascondono. Ne apprezzo l'onestà, e ancor più l'apprezzerei se lo dichiarassero apertamente anche quando scrivono sul Foglio.

    Ugualmente apprezzo la decisione di Padre Livio che non poteva essere diversa: non poteva tenersi in casa due teste di ponte che lavorano contro la Chiesa Cattolica. Non è più il tempo del giano bifronte o dei doppiogiochisti. Il Popolo di Dio ha ingranato un'altra marcia.
    gianni

    RispondiElimina

Il tuo commento sarà pubblicato al più presto. Non sono ammessi messaggi contenenti parolacce, insulti, accuse senza fondamento o provocazioni gratuite.