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Eh, caro Ferrara...scommetto che oggi non parlerebbe più delle dimissioni di Papa Benedetto :-)
Anche a me fa molta impressione il silenzio della chiesa sui principi non negoziabili. Sembra che il "chi sono io per giudicare" prenda sempre più piede in ogni forma e declinazione.
In realtà, regnanti Wojtyla e Ratzinger, c'era chi nella chiesa faceva una dura opposizione al Magistero dei Papi scrivendo libri, rilasciando interviste, chiedendo ospitalità a quegli stessi quotidiani che oggi non hanno più bisogno di rivolgersi ai vescovi perché puntano molto più in alto.
C'era un vivace dibattito che, allo stato, sembra del tutto scomparso.
Nessuno parla più. Perché? Chissà...probabilmente perché chi tace acconsente. Forse si sta zitti per paura o forse per quieto vivere e per opportunismo (vera piaga della chiesa).
Certo che questo silenzio assordante fa una certa impressione dopo che chiunque per anni ha criticato Benedetto XVI senza subire la benché minima conseguenza (e questo è stato uno sbaglio).
Mi diceva ieri mia madre che ormai non si ricorda più che faccia hanno i vescovi ed i cardinali italiani :-)
Forse però è la "punizione" più giusta per chi in passato ha parlato troppo quando doveva tacere ed ha taciuto quando doveva far sentire la propria voce.
Non ho dimenticato gli anni del Pontificato di Benedetto XVI e ho ben presente chi lo ha ostacolato dentro e fuori la chiesa, dentro e fuori i mass media.
E mi risuonano ancora nelle orecchie le parole di Joseph Ratzinger che pregava i cardinali di aiutarlo, di non fargli mancare il sostegno.
Fino alle 20 di quel 28 febbraio 2013 ho sperato che qualcuno fra le porpore gli chiedesse scusa ma, ahimè, non è accaduto e non accadrà.
Figuriamoci se mi stupisce il silenzio su temi controversi come l'aborto, l'eutanasia, la fecondazione eterologa...
A furia di stare zitti, però, si corre un grosso rischio: quando si decide di ricominciare a parlare si ha poco fiato e non è detto che l'interlocutore sia disposto ad ascoltare. Potrebbe provare gusto nel quieto vivere, nel non porsi troppi problemi. Oppure potrebbe avere trovato ospitalità presso altri "lidi" o semplicemente avere deciso che ciascuno è libero di decidere per se stesso secondo la propria "coscienza" personale.
Rischi grossi per tutti. Il silenzio non paga mai ed è un prezzo troppo alto da pagare per mantenere la pax mediatica.
R.
sempre da Benedetto "Oggi che vediamo annunciarsi un mondo senza Cristo, fa venire i brividi pensare alla considerazione per cui il mondo da quando è venuto Cristo non sarebbe cambiato... La fede cristiana ha cambiato e continuerà a cambiare il mondo"
RispondiEliminaCredo che ci voglia solo fede!
Arcangela
L'abdicazione di Ratzinger è stata più di un atto coraggioso o un'ammissione di incapacità di gestire una situazione francamente ingestibile da più di 30 anni, ma nessuno aveva il coraggio di ammetterlo, l'addio di Ratzinger è una dolorosa presa di coscienza di un male ormai troppo esteso diffuso nella CC, un mettere i cattolici che ancora si sentono tali, davanti ad un bivio, da una parte la consapevolezza di non contare niente nello scacchiere mondiale, e come entità e come status europeo, dall'altra parte finalmente l'apertura degli occhi per coloro che si erano illusi che il vento polacco avesse risolto le metastasi che affliggevano la CC da 1 secolo, inutile negare che fin dall'inizio del secolo breve i papi avessero indicato nella massoneria il pericolo più grande per il cattolicesimo, e così è stato, Ratzinger la firma sulla sua condanna l'aveva messa nell'83 quando, da prefetto della Cdf, aveva ribadito la condanna della massoneria, il resto l'hanno fatto gli insiders di cui il vaticano abbonda. Ormai il dado è tratto, chi lo ha capito, questo straordinario pontefice, si comporterà di seguito, gli altri andranno a 'hacer lìo' e comprare gadgets, peccato che vadano in piazza, molti di meno ultimamente, ma le chiese chiudono e quelle aperte sono semivuote. Scusa il lungo, cara Raffaella e non mollare, sarà dura, ma almeno noi che gli abbiamo voluto e gli vorremo sempre bene, dobbiamo trarre insegnamento dalle sue parole,rileggendo il suo magistero pre e post papale e.....che Dio protegga lui e noi. Lupus et Agnus.
RispondiEliminaOh si, sicuramente condivisibile quel che dice Ferrara, ma manca una parte, non ci spiega su cosa si fondava e che ne è stato del suo grande sogno delle dimissioni, raccontato via Raiuno in prima serata. Io non sono colta come Ferrara e quindi non posso arrivare alle sue vette di ispirazione, ma immagino pensasse sarebbe arrivato un nuovo Giovanni Paolo II, con trent'anni meno, disposto ad ascoltare i consigli di un grande vecchio teologo, ormai esautorato delle forze necessarie e meno utile alla causa, buono solo per pregare e appoggiare un più vigoroso condottiero. Sognava l'eutanasia del papato di Benedetto, noi lo ricordiamo bene perché lo sentivamo molto padre, un incubo, e in fondo sempre di eutanasia si trattava.
RispondiEliminaSei tornata a commentare Rafaella carissima e mi fa molto piacere. Non è facile di questi tempi aprlare così apertamente e s irischia grosso. hai ttua la mia solidarietà. Ferrara parla da non credente e non può capire ora, nè poteva farl oprima ,cosa significhi essere papa e chi rapprsnrti, per chi crede, il Papa!
RispondiEliminaOra molti son stati accontentati, ma la situazione è drammatica. Inutile dire che va tutto bene.
Mi chiamo Antonella ed è la prima volta che intervengo.
RispondiEliminaAnch'io sono abbastanza sconcertata dal silenzio sui "principi non negoziabili"a cui ho dato la mia incondizionata adesione. Credo sia l'ora dei laici.
Dobbiamo essere noi ad organizzarci a far sentire la nostra voce e a gridare dai tetti quello che è stato silenziato. A settembre vedremo ciò che accadrà con il matrimonio dei gay. Dobbiamo mobilitarci, riempire le piazze in un nuovo Family Day, in fin dei conti le grosse resistenze nella storia della Chiesa sono partite dal popolo.
Mi causa una certa acidità leggere le lamentazioni di Ferrara ricordando un certo suo volo pindarico trasformatosi inopinatamenti in devastante realtà. Cosa credeva? Cosa sperava, Giulianone?
RispondiEliminaAlessia
Che ve ne pare della pubblicità che imperversa in TV per la vendita di rosari e croci di ferro, accompagnata dal viso pensoso di Papa Francesco?
RispondiEliminaArcangela
Ci sarebbero parecchie considerazioni da fare sulla riduzione del papato (sì, del papato perché è l'istituzione a cadere nel ridicolo non il solo Bergoglio) a souvenir, ma penso che Raffy sarebbe costretta a censurarmi. Del resto il mercimonio del sacro in voga "nell'era Bergoglio" ha radici molto lontane nel tempo.
RispondiEliminaAlessia