Marcello Pera: Il Cristianesimo è una religione della salvezza dell’uomo o della promozione sociale?
Clicca qui per leggere l'intervista. "Io mi riconosco nel Cristianesimo come religione della salvezza. Se fosse un’altra cosa il Cristianesimo non eserciterebbe alcuna attrattiva su di me..."
Credo che Pera abbia prprio ragione.con toni pacati vuole dire che non abbiamo un'autorità in campo religioso e il cristianesimno di massa non andrà lontano. mancano le radici dell'Europa e lala basi culturali.
https://carlomafera.wordpress.com/2015/08/19/dieci-anni-fa-benedetto-xvi-pronunciava-uno-storico-discorso-sullunita-dei-cristiani/ Dieci anni fa Benedetto XVI pronunciava uno storico discorso sull unit dei cristiani | San Paolino's Voice
Bello, micidiale la frase sui testi teologici impegnativi non trovati.......galassie di anni luce dal nostro straordinario teologo di riferimento....Adrianopoli è vicinissima, stiamo pronti. Grazie per averlo postato.A.
La chiesa ha scelto di colmare il vuoto politico rinunciando a quello religioso, più difficile convincere gli uomini a credere in cose come la verità, la risurrezione. Il paradiso, la vita oltre la morte, il martirio dei santi, più seguito si ha se si sceglie di migliorargli la vita su questa terra. Solo che le promesse terrene richiedono un risultato pratico, se non lo si ottiene, si diventa passati, come la politica che si propone. Una fra le tante. Intanto l'uomo che ha pure bisogno di interiorizzazione e spiritualità da chi andrà per averle? Quando il mondo non da risposte non si sente il bisogno di entrare in una chiesa a inginocchiarsi per ricevere un pasto come tanti e l'ennesimo sermone sindacale. Uno che dopo una vita nella chiesa è a disagio nella chiesa di Galantino (che è stato scelto in prima persona dal Papa), che è a disagio nel leggere notizie di prima sulla chiesa su Repubblica più che sull'osservatore, che non si stupisce nemmeno più nel vedere un domenicano libero censurato da una platea cattolica evidentemente non più libera da un'ideologia alla quale in presenza di altri papi si prometteva di alzarsi in piedi per reagire.Uno a cui forse tra un pò sarà impedito di parlare, ma a ragionare non ci rinuncio
E' vero ma non si può sempre e solo privilegiare l'aspetto sociale. Se la chiesa si avvita solo su questo argomento non avrà più nulla da dire visto che altre istituzioni sociali hanno a cuore lo stesso problema.
Solo che, caro anonimo, la promozione sociale di cui si parla non pare essere quella che deriva dalla carità cristiana. Cristo inchiodato su falce e martello non dice propriamente questo. Nemmeno i centri sociali, Vattimo e Leonardo Boaff. Si privilegiano interlocutori insoliti e di cui quelli come me non hanno dimenticato gli insulti. Mi fa molto sorridere quando per tranquillizzarci ci raccontano che il papa e l'emerito si sentono spesso per telefono. Pure con Scalfari si sente spesso per telefono
Marcello Pera, laico e non credente, è un faro per chi, nonstante tutto, resta in questa chiesa che per quieto vivere, spero sia solo questo, si è svenduta al quarto potere rinunciando al proprio mandato. figurarsi per chi se ne sente ormai fuori. Alessia
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Se la salvezza riguarda tutto l'uomo, anche la promozione sociale, che deriva dalla carità, è legittima. Sbaglia a contrapporre le due cose.
RispondiEliminaCredo che Pera abbia prprio ragione.con toni pacati vuole dire che non abbiamo un'autorità in campo religioso e il cristianesimno di massa non andrà lontano.
RispondiEliminamancano le radici dell'Europa e lala basi culturali.
siamo senza memoria e senza civiltà.
https://carlomafera.wordpress.com/2015/08/19/dieci-anni-fa-benedetto-xvi-pronunciava-uno-storico-discorso-sullunita-dei-cristiani/
RispondiEliminaDieci anni fa Benedetto XVI pronunciava uno storico discorso sull unit dei cristiani | San Paolino's Voice
Articolo tutto da condividere..Arcangela
RispondiEliminaBello, micidiale la frase sui testi teologici impegnativi non trovati.......galassie di anni luce dal nostro straordinario teologo di riferimento....Adrianopoli è vicinissima, stiamo pronti. Grazie per averlo postato.A.
RispondiEliminaLa chiesa ha scelto di colmare il vuoto politico rinunciando a quello religioso, più difficile convincere gli uomini a credere in cose come la verità, la risurrezione. Il paradiso, la vita oltre la morte, il martirio dei santi, più seguito si ha se si sceglie di migliorargli la vita su questa terra. Solo che le promesse terrene richiedono un risultato pratico, se non lo si ottiene, si diventa passati, come la politica che si propone. Una fra le tante. Intanto l'uomo che ha pure bisogno di interiorizzazione e spiritualità da chi andrà per averle? Quando il mondo non da risposte non si sente il bisogno di entrare in una chiesa a inginocchiarsi per ricevere un pasto come tanti e l'ennesimo sermone sindacale.
RispondiEliminaUno che dopo una vita nella chiesa è a disagio nella chiesa di Galantino (che è stato scelto in prima persona dal Papa), che è a disagio nel leggere notizie di prima sulla chiesa su Repubblica più che sull'osservatore, che non si stupisce nemmeno più nel vedere un domenicano libero censurato da una platea cattolica evidentemente non più libera da un'ideologia alla quale in presenza di altri papi si prometteva di alzarsi in piedi per reagire.Uno a cui forse tra un pò sarà impedito di parlare, ma a ragionare non ci rinuncio
@Anonimo (1).
RispondiEliminaE' vero ma non si può sempre e solo privilegiare l'aspetto sociale. Se la chiesa si avvita solo su questo argomento non avrà più nulla da dire visto che altre istituzioni sociali hanno a cuore lo stesso problema.
Solo che, caro anonimo, la promozione sociale di cui si parla non pare essere quella che deriva dalla carità cristiana. Cristo inchiodato su falce e martello non dice propriamente questo. Nemmeno i centri sociali, Vattimo e Leonardo Boaff. Si privilegiano interlocutori insoliti e di cui quelli come me non hanno dimenticato gli insulti. Mi fa molto sorridere quando per tranquillizzarci ci raccontano che il papa e l'emerito si sentono spesso per telefono. Pure con Scalfari si sente spesso per telefono
RispondiEliminaMarcello Pera, laico e non credente, è un faro per chi, nonstante tutto, resta in questa chiesa che per quieto vivere, spero sia solo questo, si è svenduta al quarto potere rinunciando al proprio mandato. figurarsi per chi se ne sente ormai fuori.
RispondiEliminaAlessia