martedì 3 novembre 2015

Nuovi Corvi, vecchie strategie (Cascioli)

Clicca qui per leggere il commento segnalatoci da Alessia.

Alcuni passaggi che ritengo opportuno sottolineare:

"...Il primo riguarda la modalità - canali informali - delle nomine spesso usata in questo pontificato, anche in quelle episcopali. È vero che dato il funzionamento della macchina vaticana, la trafila ordinaria per le nomine può risultare farraginosa e rimanere ostaggio di burocrazia e cordate varie. 
Ma è altrettanto vero che le scelte fatte sulla base di intuizioni o di segnalazione degli amici degli amici, al di fuori di processi seri di selezione, comportano altrettanti rischi, se non peggiori".

"...la maggior parte dei vaticanisti ha preferito continuare a costruire un’aurea di infallibilità intorno a papa Francesco, anche su questioni dove non è in discussione il Magistero, magari pensando a prossime nomine. Quanto sta avvenendo in questi giorni dimostra però che così facendo si fa il male del Papa che a parole si dice di difendere..."

"...Indubbiamente stavolta lo schema della “vecchia guardia” non funziona un granché, visto che la Chaouqui è nomina tutta bergogliana e lo stesso Vallejo Balda da papa Francesco era stato promosso".

14 commenti:

  1. Non riesco a soffrire, né ad assere sorpresa per quanto accaduto. credevano che il vaticano fosse diventato il paradiso terrestre? serpi velenose e corvi si trovano bene lì dentro e non se ne andranno mai. Ricordiamo quanto disse papa Benedetto durante il viaggio del 2010 verso il Portogallo. la profezia di Fatima non si è del ttuto compiuta, i nemici della Chiesa sono dentro le sue mura e viviamo il tempo della persecuzione.

    RispondiElimina
  2. http://www.ilfoglio.it/chiesa/2015/10/31/il-benedetto-africano-chiesa-sarah-europa-occident



























































































































































































    ___1-v-134443-rubriche_c181.htm#.VjhuvfyeCKQ.twitter

    RispondiElimina
  3. Immagino il dolore rinnovato per il Santo Padre Emerito, che starà rivivendo tutte le sofferenze infertaGli dai tradimenti subiti, tali da renderGli l'ultimo periodo del Suo Pontificato (che più passa il tempo -sempre galantuomo- più appare luminoso) un vero Calvario, oltre tutto con i mass media certamente meno benevoli di quanto siano con l'attuale Pontefice.
    Sono unita in preghiera come sempre per Lui, Benedetto XVI.
    Viola

    RispondiElimina
  4. http://www.corriere.it/cronache/15_novembre_03/chaouqui-bilanci-pettegolezzi-079859ee-81ff-11e5-aea2-6c39fc84b136.shtml

    https://www.facebook.com/photo.php?fbid=949018198490479&set=gm.429123407289981&type=3&theater

    Appunto !!!
    ( questo commento e' mio )

    RispondiElimina
  5. Faggioli stamattina, al giornale radio della Rai delle 8, ha detto convintissimo senza che il giornalista osasse o sapesse replicare, che è tutta colpa di Benedetto, visto che le persone che lavorano al Vaticano le ha nominate lui e Francesco ancora non riesce a liberarsene. E' ovvio che dopo tre anni la maggiorparte degli impiegati del Vaticano sono ancora lì, ma non si può certo dire qualche volta che anche Bergoglio può sbagliare. Saluti, Eufemia

    RispondiElimina
  6. http://www.huffingtonpost.it/2015/11/03/riccardi-vatileaks-papa_n_8462786.html?1446576429&utm_hp_ref=italy


    IL COLMOOOOOOOOOOOOOOOOO


    SI E' RAGGIUNTI IL COLMO DELLA INFAMIAAAAAAAAAAAAAAAAAA

    RispondiElimina
  7. a porta a porta, ora in onda, ho appena sentito dire che non si possono ammantare di nobili intenti (leggi, creare più trasparenza in Vaticano tramite fughe di notizie e sottrazioni di documenti) azioni che di nobile nulla hanno. Adesso il fine non giustifica più i mezzi, peccato che parole così nette non ne ho sentite ai tempi del VLeaks1, è il solito doppiopesismo sistematico dal "buonasera" in avanti.

    RispondiElimina
  8. http://www.zenit.org/it/articles/vatileaks-il-papa-amareggiato-la-chaouqui-su-twitter-non-sono-un-corvo?utm_campaign=quotidiano&utm_content=%5BZI151103%5D%20Il%20mondo%20visto%20da%20Roma&utm_medium=email&utm_source=dispatch&utm_term=Image
    Interessante:non si sa da quanti e quali cardinali....
    Anche Zenit si allinea come Titti i mass-media, mentre si sa bene quanto è quali cardinali hanno firmato la lettera. Nulla era di più chiaro e trasparente.

    RispondiElimina
  9. http://www.ilfoglio.it/chiesa/2015/11/04/il-complotto-senza-mandanti-chiesa-corvi-papa___1-v-134559-rubriche_c156.htm

    l'articolo rende alla grande la faragginosita' di una situazione dovuta non tanto dalla complessità' delle problematiche interne alla curia ma dalle strumentalizzazioni mediatico-politiche interne ed esterne che stanno creando delle spesse cortine di nebbia intorno alla vicenda.
    insomma i vari nuzzi sono di fatto complici del malaffare perché stanno, ormai da anni, per idiozia e pochezza d'animo impedendo la comprensione della realtà' in corso all'interno della santa Sede.

    RispondiElimina
  10. e come dessert

    http://chiesa.espresso.repubblica.it/articolo/1351170

    da leggere con attenzione la parte finale ovvero:

    "6. Comunione e decentralizzazione


    La "Relatio synodi" in quanto tale non ha nessun valore magisteriale, è solo un documento consegnato al papa perché prenda lui una decisione. Si può quindi sperare che in una esortazione apostolica post–sinodale, il papa determini con chiarezza la linea da tenere. Oppure che un documento della congregazione per la dottrina della fede fornisca le precisazioni necessarie, ad esempio sotto la forma di un richiamo della giusta interpretazione dei documenti magisteriali, secondo una ermeneutica della continuità.

    In mancanza di questo, cosa potrebbe succedere? Tutti quanti potranno rientrare a casa soddisfatti, sicuri di aver ottenuto ciò che volevano e di aver evitato il peggio, invocato dal campo avverso. Ora, un accordo ottenuto su fondo di ambiguità non fa una unità: piuttosto copre una divisione. Le pratiche pastorali già esistenti potranno proseguire a esistere e a svilupparsi, le une su un fondo di ermeneutica della continuità e le altre su un fondo di ermeneutica della rottura. Il rinvio alla decisione pastorale di ogni prete e fedele "in coscienza" consentirà di stabilire, con documento a sostegno, una grande varietà di soluzioni pastorali, le une pienamente conformi all’ortodossia e all’ortoprassi, le altre più discutibili.

    In definitiva, se in un paese i preti incoraggiati dalle "linee guida" del proprio vescovo finiscono con lo stabilire delle pratiche pastorali identiche, ma divergenti con quelle di altri paesi, ciò potrebbe condurre a uno scisma di fatto, legittimato per ambedue le parti da una doppia lettura possibile di questo documento. E si arriva così a quello che avevamo già presentato in luglio come una situazione da temere, se il sinodo non fosse riuscito a definire una linea chiara. Ci siamo."

    RispondiElimina
  11. http://www.repubblica.it/vaticano/2015/11/04/news/francesco_coccopalmerio_francesco_fa_paura_a_molti_la_manovra_ha_ispiratori_anche_fuori_dal_vaticano_-126590708/


    le "comiche" ormai non hanno più' argine.

    RispondiElimina
  12. cara eufemia,
    e voila' ecco a te una frase espunta dal libro di fittipaldi

    „A gennaio del 2015 qualcuno ha inviato al Papa tutte le voci di spesa della neonata segreteria per l'Economia, che Bergoglio aveva affidato qualche mese prima a George Pell, il cardinale chiamato dall'Australia per raddrizzare usi e abitudini nefaste della curia che ha spadroneggiato durante l'era di Benedetto XVI“


    capito???????

    RispondiElimina
  13. Carmelina , lasciatelo dire : sei meglio di Sherlock !
    Oltre la notizia la colpa e' sempre sua : Benedetto XVI !
    Ora capisco perche'volevano che se ne tornasse in Baviera : la sua presenza impedisce loro di spalancare le finestre e le porte e i portoni del Vaticano !

    RispondiElimina
  14. P.S. ..e quelli che la pensano come Mons.Pell !

    RispondiElimina

Il tuo commento sarà pubblicato al più presto. Non sono ammessi messaggi contenenti parolacce, insulti, accuse senza fondamento o provocazioni gratuite.