Cari amici,
pare che lo scandalo "lettergate" si sia sciolto al primo sole primaverile. Pare perchè è solo la speranza di alcuni commentatori che ancora si illudono di vivere in un'epoca in cui è possibile nascondere le verità scomode. C'è il web, cari signori!
Vedremo se e come lo scandalo farà ancora rumore.
Certo è che ha creato un precedente da cui è e sarà impossibile prescindere. Innanzitutto perchè getta, anche retroattivamente, un'ombra sulla comunicazione.
D'ora in poi qualsiasi notizia, testo o comunicato sarà sottoposto alla lente di ingrandimento della Rete e ciò non vale solo per il futuro ma si riflette anche sul passato perchè oggi è impossibile non chiedersi se si è agito così anche negli anni e nei decenni scorsi.
Comunque la vicenda "Lettergate" ha sicuramente un merito: ha svelato gli intenti e il pensiero di tanti giornalisti e vaticanisti.
Abbiamo letto quanto veleno è stato sparso in questi giorni su Benedetto XVI.
Prima si insiste affinchè scriva una recensione. Dopo il rifiuto e la motivazione di quest'ultimo, si pubblica solo la parte della lettera che interessa allo scopo per poi, su pressione del web, essere costretti a divulgare tutto il testo.
Dopo un primo momento di choc ecco apparire commenti qua e là che non se la prendono con il sistema di comunicazione che ha combinato il pasticcio, ma direttamente con il Papa Emerito, colpevole di non essere rimasto in silenzio.
Ma ci prendono per marziani? La lettera non è un'iniziativa del Papa ma una risposta a una missiva di cui, fra l'altro, continuiamo a ignorare il contenuto.
Il pasticcio è nato perchè si è cercata una "legittimazione" a tutti i costi pur sapendo che fra gli autori dei volumetti ce ne sono un paio che non hanno mai particolarmente apprezzato Ratzinger. E lui avrebbe dovuto scrivere una recensione positiva? E perchè? Come sempre, Benedetto è stato onesto e ha parlato chiaro. Non ha scritto: sì ma anche no. Sì e no. Forse sì e forse no. Il suo ragionamento è stato cristallino come al solito. E allora che cosa si pretende?
Fra parentesi annoto l'ennesima contraddizione giornalistica: posto che Benedetto non ha parlato di propria iniziativa, che cosa ci sarebbe di male se ogni tanto dovesse sentire il bisogno di intervenire? Gli emeriti hanno sempre parlato e nessuno ha mai detto nulla: da Kasper a Martini, da Bertone (il cui libro non commenterò) a Negri. Ha sempre parlato persino Danneels!
Ciò che però lascia senza fiato è l'atteggiamento di alcuni vaticanisti che usano per Papa Benedetto un linguaggio che non ci saremmo mai aspettati giungendo addirittura a rievocare Ratisbona che c'entra come i cavoli a merenda.
Massima delusione ma grande insegnamento per il futuro.
R.
p.s. mentre scrivevo è giunta la notizia delle dimissioni di Viganò.
Ciao Raffaella, non ho avuto modo di seguire questi commenti ulteriori di cui parli. Puoi scrivere i nomi dei vaticanisti a cui ti riferisci? Così, a futura memoria per tutti noi. Elisabetta
RispondiEliminaMa va'?
RispondiEliminaSan Michele Arcangelo e S.Giuseppe pensateci Voi !
La risposta di Papa Francesco:
RispondiEliminahttps://www.avvenire.it/c/chiesa/Documents/Lettera%20del%20Santo%20Padre.pdf
Beh, sono davvero senza parole. Avrebbe dovute imporle, le dimissioni, per la mancanza di rispetto verso il Papa emerito, e per la perdita di credibilità della comunicazione vaticana, non accettarle "con qualche fatica". "Sensus ecclesiae": il mondo al contrario, la neolingua!
Elisabetta
Ci fosse uno , uno solo , della coorte che va a chiedere perdono al Santo Padre Benedetto per quanto gli hanno giocato !
RispondiEliminaE non sentono un minimo di rimorso !
A proposito di Ratisbona vogliamo ricordare la presa di posizione del portavcve dell'allora cardinale di Buenos Aires?
RispondiEliminaAlessia
@Elisabetta...meglio non fare pubblicità.
RispondiEliminaConcordo con Maura e non ho dimenticato la presa di posizione citata da Alessia...
La più grossa fake news non è la lettera taroccata ma la continuità. Scommetto che chiedendolo a Hünermann risponderebbe contento che non c’e, probabilmente lo hanno chiamato apposta a scrivere parte della collana. Mi spiace, ma non c’e nemmeno l’unità. Ci sarà forse tra un po’ coi luterani, ma tra di noi mai c’e stata più divisione di così. Fratelli contro fratelli, colpi bassi e sotterfugi via social , via stampa o via radio radicale, non battibecchi ma quasi odio che scorre a fiumi. Non si può predicare pace se prima non c’e in casa propria. Che tristezza e che vergogna, e quanto accanimento verso un’anziano chiamato in causa suo malgrado e al quale nessuno mai pensa di chiedere scusa, tanto, a inveire contro di lui non ci si rimette mai.Fatela sta riforma una volta per tutte, non vi si può sentir più recriminare contro chi si oppone, papa emerito, curia romana, ratzingeriani, tradizionalisti, se piacerà al Signore darà i suoi frutti, altrimenti vi sveglierete sui cocci. Ma davvero con tutti gli appoggi di stampa, tv,cinema, politica, cultura e chi li finanzia, il problema sono pochi blog di minoranza.?
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