venerdì 16 novembre 2018

E così il Padre Celeste non ci induce in tentazione ma rischiamo che ci abbandoni ad essa?

Cari amici,
leggo della "messa a punto" della nuova traduzione del "Padre Nostro" che, come mi spiegò fin dall'asilo Suor Giuseppina, è la preghiera che Gesù stesso ci ha insegnato.
Se ho capito bene il Padre, adeguandosi un po' al politicamente e religiosamente corretto, non ci induce più in tentazione ma, comunque, corriamo il rischio che ci abbandoni ad essa.
Dio ci abbandona? Ohibò! Questa è nuova!
Magari una riflessione teologica in più sarebbe stata necessaria...

Comunque immaginiamo la confusione prossima ventura:
1) a Messa i cattolici praticanti imparano il nuovo testo;
2) a Messa altri cattolici praticanti continuano a recitare il testo tradizionale;
3) a Messa i cattolici che partecipano solo a Battesimi, Matrimoni e Funerali continuano a recitare il "vecchio" testo;
4) coloro che dissentono (praticanti o meno) si mettono a recitare il Pater in latino.

Caspita! Che minestrone.
Più in generale se un fedele assiste ad una messa in San Pietro nella quale si fa uso del latino (sorvoliamo sugli strafalcioni che si odono negli ultimi anni...) reciterà il Padre Nostro in un modo, se va in parrocchia in un altro.
Si può dire "bah" o si rischia la scomunica?
Nel dubbio credo che il quarto punto sia quello che fa per me :-)
Buona giornata 
R.

p.s. Nessuno osi mettere mano al testo latino...chissà che cosa verrebbe fuori: desinenze sbagliate, casi inventati :-)

5 commenti:

gemma ha detto...

La riforma delle preghiere e della dottrina, erano queste le urgenze è il “fate presto” della Chiesa? Vorrei capire cosa succederà a chi continuerà a rivolgersi al Signore come gli hanno insegnato i nonni e santi e pastori amati, perché personalmente continuerò a farlo, in italiano. E’ un tormento continuo della piccola fede dei semplici. A volte si ha quasi la sensazione che non si sappia più cosa inventarsi per sottrarsi alla noia di una fede stanca, e allora si cambia

laura ha detto...

Il Signore ci ascolta sempre e non ha bisogno di tante correzioni, innovazioni, spiegazioni.
A me piace più recitarlo in latino, come l'Ave Maria. Li ho imparati così e continuo a farlo.

laura ha detto...

https://www.marcotosatti.com/2018/11/16/pezzo-grosso-e-il-padre-nostro-una-spinta-verso-la-teologia-di-rahner-ma-ce-nera-proprio-bisogno/

Anonimo ha detto...

Beh, a me non fa né caldo né freddo, l'ho imparato in latino da Papa Benedetto e continuo a recitarlo così, mani giunte e testa bassa, niente mani aperte e occhi al cielo stile mussulneocat, non mi piace, quindi vado avanti così, so che è stato cambiato anche il Gloria, ma non so come. A.

medievAle ha detto...

Pensare che Papa Benedetto, nel suo Gesù di Nazaret, aveva spiegato parola per parola la formulazione del Padre Nostro, e tutto appariva, come sempre, molto chiaro e cristallino.