domenica 29 gennaio 2023

L'eredità di Benedetto XVI (Sulla Via di Damasco)

 Clicca qui per vedere la puntata.

Un appunto: chi ha seguito Papa Benedetto ha riconosciuto immediatamente le parole delle sue omelie. Il problema è che vanno sempre citate le fonti. Nel brevissimo elaborato letto il 5 gennaio si è citato a stento il nome di Benedetto (che io ho percepito come aggettivo fra l'altro).

I testi limpidi e chiari come quelli di Benedetto XVI (ma anche quelli pronunciati da Mons. Delpini e dal card. Zuppi) non hanno bisogno di parafrasi o difese ad oltranza.

Card. Zuppi: la preoccupazione ultima di Benedetto XVI è la difesa della fede, perché resti tale e non assecondi, anche con le migliori intenzioni, la logica del mondo

 Clicca qui per leggere il testo dell'omelia che il card. Zuppi ha tenuto in occasione della Messa in suffragio di Papa Benedetto.

venerdì 27 gennaio 2023

mercoledì 25 gennaio 2023

Peccato per quei giornalisti che hanno abdicato al ruolo di "pungolo" per diventare strenui avvocati difensori... (Raffaella)

 


Cari amici,

ho trovato decisamente interessante questo post pubblicato poco fa dal blog "Il Sismografo". Quest'ultimo non può certo definirsi "tradizionalista" o "ratzingeriano", eppure dimostra onestà e notevole capacità di giudizio.

Nel post segnalato si ripercorre, in parte, il "caso Rupnik", sottolineando la scomunica latae sententiae comminata dalla CDF e la successiva remissione.

Questo "caso" mi pare molto emblematico. Non ne avremmo saputo nulla se non fosse stato per giornalisti preparati e obiettivi come, per esempio, Franca Giansoldati o per blog decisamente "sul pezzo".

E gli altri giornalisti? Silenzio assordante. Che cosa sarebbe accaduto se uno scandalo del genere fosse esploso sotto il Pontificato di Benedetto XVI? Apriti Cielo!! Prime pagine piene zeppe di commenti, richieste di spiegazioni, messa alla gogna di Papa e curia romana.

Negli ultimi tempi noto che la stampa è stata costretta almeno a nominare il caso, ma senza andare in profondità, senza porsi domande, senza pungolare. E' accaduto anche oggi.

Ovviamente non siamo qui a pretendere nulla, per carità! Mi sento però in dovere di spronare i giornalisti ad abbandonare il ruolo di avvocati difensori (ma quanti sono? Non basterebbe a contenerli tutto il Tribunale di Milano!) e a ritrovare il senso della professione, che consiste anche nel porsi e porre quesiti, avanzare dubbi. Prima o poi ciò che si nasconde riemerge. Lo abbiamo visto tante volte...

Ultima annotazione: chi pone critiche non può essere sempre e comunque considerato un pericoloso oppositore o, peggio, un traditore, soprattutto se decide di mettere la faccia sulle proprie affermazioni.

Com'è che con Ratzinger gli oppositori venivano accolti stendendo loro il tappeto rosso e ora sono offesi senza remore? Com'è che prima la critica era libero esercizio della libertà di espressione e ora si invocano punizioni più o meno esplicitamente?

Sono solo piccoli appunti, sobri interrogativi. Per il resto, cari commentatori, "fate vobis" :-) come diceva sempre mia nonna.

Buon lavoro

Raffaella

Benedetto XVI "schiavo" perché ha deciso di dedicare gli ultimi anni della sua vita alla preghiera?

 Clicca qui per leggere.

Benedetto XVI spiegò bene il senso della sua permanenza in Vaticano dopo la rinuncia e la sua decisione di pregare incessantemente per la Chiesa.

Dobbiamo sempre avere grande rispetto e gratitudine per chi spende la propria vita consegnandosi completamente a Dio in una vita di preghiera.

Penso che a volte il silenzio sia la cosa migliore. Per questo non aggiungerò altro. Non ne vale la pena e poi io soffro di dermatite allergica e le critiche non vanno bene... :-)

R.

martedì 24 gennaio 2023

I magnifici sette. La vera storia dei documenti segreti resi pubblici da Settimo Cielo (Magister)

 Clicca qui per leggere la puntualizzazione.

Va dato atto a Magister (e a pochi altri) di avere sempre "tenuto il punto" denunciando comportamenti discutibili e dando voce a chi non ce l'ha (almeno per adesso...).

R.

p.s. il nome Rupnik salta sempre fuori.

venerdì 13 gennaio 2023

Il "caso" Ruknip. Immaginiamo che cosa sarebbe accaduto sotto il Pontificato di Benedetto XVI...(Raffaella)

 Cari amici,
non conoscevo il "caso" Ruknip, il gesuita oggetto di pesanti accuse. Nel manifestare solidarietà alle vittime, come è sempre stato costume di questo blog, vorrei fare una riflessione. 
Immaginiamo solo per un momento di tornare agli anni fra l'aprile 2005 e il febbraio 2013, cioè di tornare al Pontificato di Papa Benedetto.
Questa vicenda, che in tanti hanno tentato di nascondere o sminuire e che anche i giornalisti hanno trattato con estrema benevolenza (salvo lodevoli eccezioni, come Franca Giansoldati), sarebbe stata utilizzata come un sasso da lanciare contro Benedetto. E non si dica di no, perché sappiamo tutti che è la pura verità.
Ora che il caso è esploso si parla di "imbarazzo", ma si rinuncia ad approfondire la vicenda e a porsi domande che in altri tempi avrebbero già le risposte.

Segnalo questo articolo del Sismografo e riporto un brano:

"Va fatta infine un'altra considerazione importante sulla quale abbiamo scritto già in passato a proposito di altre vicende mai chiarite. Nel caso Rupnik, la stampa specializzata che da qualche anno ha rinunciato al suo dovere di cercare la verità, fare inchieste, fare domande, porsi interrogativi, con poche eccezioni ha preferito altre strade: il basso profilo, l'indifferenza, il declassamento e a volte la disattenzione menzognera. E ciò per non disturbare il conducente, per non dare fastidio..." (Il Sismografo, 23 dicembre 2022).

Eh, cari giornalisti! Per tanti anni questo blog ha cercato di segnalare la disinformazione intorno al Pontificato di Benedetto. Ora mi rendo conto che si trattava di una lotta contro i mulini a vento.
Quando si vuole attaccare o denigrare una persona o un gruppo di persone non c'è proprio nulla che si possa fare.
Nello stesso tempo quando la volontà è quella di esaltare, è inutile chiedere un minimo di coerenza.
Il caso Ruknip è emblematico (ma non è il solo).
Ricordo a chi di dovere, però, che prima o poi certi problemi vanno affrontati.
Con questo post non intendo certo invitare i giornalisti all'indagine. Mi interessa poco onestamente e credo che non serva a nulla.
R.

Altri articoli sul caso:






lunedì 9 gennaio 2023

Caso Orlandi, l'appunto-recensione di Padre Lombardi scritto nel 2012

 Clicca qui per la ricostruzione.

Prima di addentrarsi in fantasiose ricostruzioni, sarà opportuno che i giornalisti richiamino alla memoria l'appunto- recensione preparato da Padre Lombardi: non è un'inchiesta e nemmeno un dossier. Non solo: l'appunto venne diffuso prima di Vatileaks. 

“In quella piazza San Pietro piena di sacerdoti ho visto non il passato ma il futuro della Chiesa” (dal blog di Valli)

 Clicca qui per leggere il post.

La frase "ha spezzato il cuore a Benedetto XVI" non è scritta da nessuna parte... (Commento di Magister)

 Clicca qui per leggere l'articolo davvero molto interessante perché evidenzia il metodo di Benedetto su cui vorrei tornare magari domani.

Benedetto XVI diceva: «In Bach e Mozart percepisco l’armoniosa presenza di Dio» (Dolfini)

 Clicca qui per leggere l'articolo.

L'addio a Papa Benedetto: qualche riflessione personale (Raffaella)


 Carissimi Amici,

credo sia venuto il momento di tracciare un bilancio degli ultimi giorni a titolo strettamente personale, come è ovvio.

Negli ultimi anni mi sono espressa molto raramente e penso che nessuno possa iscrivermi in una "fronda" o descrivermi come una pericolosa sedevacantista. Ritengo però doveroso dire la mia. Questa è l'occasione per fare una riflessione. Sarà la prima e ultima volta che interverrò su questo argomento. Dirò ciò che penso e poi, per quanto mi riguarda, la questione sarà chiusa, anche perché non saprei che cosa aggiungere.

Intendo sin d'ora essere chiara e diretta: non mi è piaciuto affatto ciò che ho visto, sentito e percepito. E non sto parlando dei fedeli e dei mass media che, anzi, per alcuni punti di vista mi hanno sorpreso. Mi riferisco al Vaticano e al suo clero.

Essere sobri e semplici non significa, a casa mia, essere "sempliciotti", se mi passate il termine.

Ho trovato particolarmente sgradevole il fatto che non sia stato decretato il lutto. In questi giorni tutto è andato avanti nel piccolo Stato come se non fosse accaduto nulla. Almeno nel giorno dei funerali si poteva fare un piccolo sforzo per onorare la memoria di un Pontefice. Il fatto che egli, al momento della morte, non fosse più regnante non significa e non significava nulla. Si trattava di una situazione del tutto inedita. Nulla vietava di stabilire almeno un giorno di lutto in occasione dei Funerali.

Prendo atto che non c'è stata la volontà di farlo.

Particolarmente doloroso per me è stato assistere alla traslazione della salma di Papa Benedetto dal Monastero Mater Ecclesiae alla Basilica di San Pietro. C'era proprio bisogno di trasportare il Santo Padre su un furgoncino, all'alba e al buio? Perché? Ho avuto una bruttissima sensazione. Non c'è stata una processione nei Giardini Vaticani, ma un semplice accompagnamento da parte della famiglia pontificia. Il furgone che procedeva nell'oscurità attraverso i viali non è stato uno spettacolo edificante. E non sto parlando di Benedetto, ma del clero, che, magari, a quell'ora "ronfava" sotto le coperte, mentre un uomo, non solo un Papa, che ha dato la sua vita per la Chiesa (con la maiuscola), che si è caricato di responsabilità e colpe non sue, che ha vissuto negli ultimi anni in preghiera, percorreva il suo ultimo viaggio. Ecco il ringraziamento della chiesa che predica misericordia. Dobbiamo farvi i complimenti?

Prendo atto della mancanza di volontà di omaggiare Benedetto anche in questo caso.

Tralasciamo il discorso sull'invito o meno alle delegazioni di Paesi stranieri, perché la questione non mi appassiona.

Veniamo piuttosto alla Santa Messa di ieri. A mio avviso non è stata una cerimonia sobria, ma stringata, veloce e gelida. Insomma diciamocelo: si è fatto il minimo sindacale, nulla di più (anzi qualcosa di meno).

Al centro di tutto, ovviamente, c'è omelia. Credo che nessuno si aspettasse qualcosa anche di lontanamente paragonabile a quella pronunciata dal cardinale Ratzinger in occasione dei Funerali di Giovanni Paolo II (clicca qui). Del resto non potevamo pretendere un'omelia all'altezza di quella del 2005, interrotta, ricordiamolo, per ben tredici volte dagli applausi (clicca qui). 

Non immaginavo però nemmeno un testo come quello di ieri: nessun riferimento alla vita di Joseph Ratzinger-Benedetto XVI, nessun omaggio alla sua persona e alla sua sofferenza, nessun ricordo della sua opera teologica. Ho riconosciuto subito i passaggi tratti dalle omelie ratzingeriane. Peccato che non sia stata citata la fonte.

Il Papa è stato nominato solo una volta. Confesso fra l'altro di non avere capito subito il passaggio: ieri ho scambiato "Benedetto" per un aggettivo e non per un nome. Forse dovrei leggere il testo scritto... Direi però che non è poi così necessario visto che vaticanisti e giornalisti si affannano da ieri a parafrasare l'omelia per tentare di spiegarcene la profondità.

In realtà il problema non è nemmeno questo. È il modo in cui l'omelia è stata pronunciata che mi ha colpito negativamente. Non ho né visto né sentito grande partecipazione emotiva. Mi è sembrato un atto dovuto, un'omelia letta senza quell'empatia che Joseph Ratzinger, da cardinale e Papa, ha sempre dimostrato. Ho sentito il gelo come gelida è rimasta, giustamente, la Piazza.

Torniamo ancora all'omelia per i Funerali di Papa Wojtyla. L'allora cardinale Ratzinger scrisse di suo pugno e pronunciò un'omelia che tutti ancora ricordano per la chiarezza delle parole e per l'emozione e la sincera amicizia, unita a devozione, che seppe trasmettere a tutti. Quel testo era stato redatto e poi esposto con il cuore e con una sensibilità straordinaria. Ricordo che riuscì a trasmettermi speranza e coraggio. L'omelia di ieri ha generato in me sono punti interrogativi.

Papa Benedetto XVI (non vedo perché continuare ad aggiungere l'aggettivo emerito) riposa ora in pace nelle Grotte Vaticane, nello stesso luogo in cui era stato tumulato Giovanni Paolo II prima della beatificazione. Diciamocelo: Papa Wojtyla è stato fortunato, perché in vita ha avuto vicino un "amico fidato" come il cardinale Ratzinger, che lo ha accompagnato anche celebrando i suoi Funerali e benedicendo il suo sepolcro. Non è da tutti. Benedetto non ha avuto la stessa buona sorte.

Ho letto molte ricostruzioni degli avvenimenti degli ultimi giorni. Mi consola il fatto che il Papa non possa più soffrire per le misere vicende umane altrui.

I cosiddetti "pompieri" sono subito intervenuti spiegandoci che la sobrietà e il profilo basso (io userei ben altri termini) sono stati dettati dalla circostanza che Benedetto non era più Papa regnante.

Io non farei discorsi contorti e non darei spiegazioni che lasciano il tempo che trovano. Qui non c'entrano la teologia o il diritto canonico. Questa è una pura questione di RISPETTO!!!

Quel rispetto che Benedetto ha concesso a tutti e che il vaticano non è riuscito a restituirgli. Sarebbe bastata una briciola di quanto donato dal Papa nei suoi 95 anni.

Questo è ciò che avevo da dire e da commentare. Non tornerò più sull'argomento perché ho detto ciò che penso in modo definitivo. Del resto non si può rimediare a quanto accaduto.

Certo è che la prossima volta che sentirò le parole misericordia o compassione in bocca ad esponenti di questa chiesa mi farò una sonora risata.

Detto questo, ritengo che possiamo ritenerci fortunati. Abbiamo vissuto mentre Benedetto XVI era Papa: i suoi insegnamenti, il suo esempio, la sua totale dedizione a Cristo e alla Sua Chiesa non possono che esserci di conforto.

Riposa in pace, Benedetto.

Semplicemente GRAZIE.

Raffaella


p.s. saluto tutti e vi ringrazio :-)

domenica 8 gennaio 2023

Messori: Benedetto XVI la persona migliore che ho conoscuto (Maccioni)

 Clicca qui per leggere l'intervista.

Il Vaticano che verrà. Analisi di Massimo Franco

 Clicca qui per leggere l'articolo.

Interessante analisi, in particolare il primo periodo e l'ultima frase.

Da oggi è (finalmente) possibile rendere omaggio alla tomba di Papa Benedetto nelle Grotte Vaticane

 La tomba del Papa si trova nello stesso luogo in cui fu tumulato Giovanni Paolo II prima della beatificazione e il conseguente "trasferimento" della salma in Basilica.

Benedetto riposa a poche decine di metri dall'Apostolo Pietro.

Chiediamo al Santo Padre di pregare per noi dal Paradiso.

Buona domenica a tutti.

R.

mercoledì 4 gennaio 2023

Don Georg: Benedetto XVI, ha vissuto amando il Signore fino alla fine (Vatican News)

Vittorio Messori parla del suo ultimo incontro con Papa Benedetto

 Clicca qui per leggere l'intervista. I silenzi di Messori valgono più di mille parole.

Ci sarà tempo e modo di fare qualche riflessione sugli ultimi dieci anni, ma non è questo il momento. La preghiera per Benedetto ha la precedenza su tutto.

Benedetto XVI – Storia di un Pontificato

 La sala stampa vaticana ha diffuso un libriccino di 34 pagine dal titolo “Benedetto XVI – Storia di un pontificato”. 

Clicca qui per leggere il testo.

domenica 1 gennaio 2023

Papa Ratzinger, la roccia di Dio (documentario)

 Clicca qui per vedere il documentario realizzato da Rai Vaticano.

Il testamento spirituale di Papa Benedetto


 Testamento spirituale del Papa Emerito Benedetto XVI, 31.12.2022


Traduzione in lingua italiana

29 agosto 2006

Il mio testamento spirituale

Se in quest’ora tarda della mia vita guardo indietro ai decenni che ho percorso, per prima cosa vedo quante ragioni abbia per ringraziare. Ringrazio prima di ogni altro Dio stesso, il dispensatore di ogni buon dono, che mi ha donato la vita e mi ha guidato attraverso vari momenti di confusione; rialzandomi sempre ogni volta che incominciavo a scivolare e donandomi sempre di nuovo la luce del suo volto. Retrospettivamente vedo e capisco che anche i tratti bui e faticosi di questo cammino sono stati per la mia salvezza e che proprio in essi Egli mi ha guidato bene.

Ringrazio i miei genitori, che mi hanno donato la vita in un tempo difficile e che, a costo di grandi sacrifici, con il loro amore mi hanno preparato una magnifica dimora che, come chiara luce, illumina tutti i miei giorni fino a oggi. La lucida fede di mio padre ha insegnato a noi figli a credere, e come segnavia è stata sempre salda in mezzo a tutte le mie acquisizioni scientifiche; la profonda devozione e la grande bontà di mia madre rappresentano un’eredità per la quale non potrò mai ringraziare abbastanza. Mia sorella mi ha assistito per decenni disinteressatamente e con affettuosa premura; mio fratello, con la lucidità dei suoi giudizi, la sua vigorosa risolutezza e la serenità del cuore, mi ha sempre spianato il cammino; senza questo suo continuo precedermi e accompagnarmi non avrei potuto trovare la via giusta.

Di cuore ringrazio Dio per i tanti amici, uomini e donne, che Egli mi ha sempre posto a fianco; per i collaboratori in tutte le tappe del mio cammino; per i maestri e gli allievi che Egli mi ha dato. Tutti li affido grato alla Sua bontà. E voglio ringraziare il Signore per la mia bella patria nelle Prealpi bavaresi, nella quale sempre ho visto trasparire lo splendore del Creatore stesso. Ringrazio la gente della mia patria perché in loro ho potuto sempre di nuovo sperimentare la bellezza della fede. Prego affinché la nostra terra resti una terra di fede e vi prego, cari compatrioti: non lasciatevi distogliere dalla fede. E finalmente ringrazio Dio per tutto il bello che ho potuto sperimentare in tutte le tappe del mio cammino, specialmente però a Roma e in Italia che è diventata la mia seconda patria.

A tutti quelli a cui abbia in qualche modo fatto torto, chiedo di cuore perdono.

Quello che prima ho detto ai miei compatrioti, lo dico ora a tutti quelli che nella Chiesa sono stati affidati al mio servizio: rimanete saldi nella fede! Non lasciatevi confondere! Spesso sembra che la scienza — le scienze naturali da un lato e la ricerca storica (in particolare l’esegesi della Sacra Scrittura) dall’altro — siano in grado di offrire risultati inconfutabili in contrasto con la fede cattolica. Ho vissuto le trasformazioni delle scienze naturali sin da tempi lontani e ho potuto constatare come, al contrario, siano svanite apparenti certezze contro la fede, dimostrandosi essere non scienza, ma interpretazioni filosofiche solo apparentemente spettanti alla scienza; così come, d’altronde, è nel dialogo con le scienze naturali che anche la fede ha imparato a comprendere meglio il limite della portata delle sue affermazioni, e dunque la sua specificità. Sono ormai sessant’anni che accompagno il cammino della Teologia, in particolare delle Scienze bibliche, e con il susseguirsi delle diverse generazioni ho visto crollare tesi che sembravano incrollabili, dimostrandosi essere semplici ipotesi: la generazione liberale (Harnack, Jülicher ecc.), la generazione esistenzialista (Bultmann ecc.), la generazione marxista. Ho visto e vedo come dal groviglio delle ipotesi sia emersa ed emerga nuovamente la ragionevolezza della fede. Gesù Cristo è veramente la via, la verità e la vita — e la Chiesa, con tutte le sue insufficienze, è veramente il Suo corpo.

Infine, chiedo umilmente: pregate per me, così che il Signore, nonostante tutti i miei peccati e insufficienze, mi accolga nelle dimore eterne. A tutti quelli che mi sono affidati, giorno per giorno va di cuore la mia preghiera.

Benedictus PP XVI

[02044-IT.01] [Testo originale: Tedesco]

[B0966-XX.01]



    Bollettino Ufficiale Santa Sede

    https://press.vatican.va/content/salastampa/it/bollettino/pubblico/2022/12/31/0966/02044.html