venerdì 28 settembre 2018

Mons. Viganò torna a parlare e a chiedere risposte (e noi con lui...)

Clicca qui per leggere il testo del nuovo intervento di Mons. Viganò sul blog di Aldo Maria Valli.
Anche noi rivolgiamo un appello a chi di dovere affinché si faccia un po' di chiarezza. Il silenzio non è mai una buona strategia anche (e soprattutto) quando viene interrotto da frecciatine qua e là che sortiscono l'unico effetto di irritare ancora di più i fedeli.
Non ci si adagi sui comodi allori della benevolenza dei media. 
Prima o poi TUTTO viene al pettine e magari proprio non ci si può difendere.
Ah, per inciso, i sostenitori del nuovo corso evitino di insinuare che una eventuale risposta del vaticano finirebbe per coinvolgere anche precedenti Pontificati. Si preoccupino invece di approfondire i casi Inzoli, Grassi, Murphy O’Connor...
Aspettiamo ancora una ricostruzione giornalista del famoso "circolo" di San Gallo.
R.

sabato 22 settembre 2018

Dopo il NYT anche Der Spiegel perde lo scettro: non è più la "Bibbia" dei media nostrani

Cari amici,
noto che dopo il NYT anche il settimanale tedesco Der Spiegel ha perso il diritto alla citazione diretta e immediata sui nostri mass media.
Come cambiano i tempi e così velocemente...
Pensate che cosa sarebbe accaduto se Papa Benedetto avesse subito un attacco simile.
Ah no! Non dobbiamo immaginare nulla perchè è accaduto e più di una volta.
Clicca qui per accedere al sito del settimanale.
Clicca qui per un commento in inglese.
Qui il commento di Marco Tosatti.
Stavolta sarà difficile accusare l'interlocutore si fare parte dell'ala più conservatrice e tradizionalista della chiesa.
R.

giovedì 20 settembre 2018

La grande preoccupazione di Benedetto XVI per la Chiesa in una lettera del novembre 2017

Clicca qui per leggere l'articolo pubblicato da Bild. Qui una traduzione molto fedele.
Si tratta di un documento e di una testimonianza molto importanti.
Stringiamoci tutti in una preghiera speciale per Papa Benedetto.
R.

mercoledì 19 settembre 2018

Che strano! Il NYT non è più la "Bibbia" per i giornali di casa nostra? Nemmeno un riferimento? Tutto tace? Come cambiano i tempi (e i giornalisti)...

Cari amici,
devo confessare che nel 2010 avevo paura di collegarmi con i siti dei maggiori quotidiani italiani perchè c'era sempre il rischio di qualche "novità" su Papa Benedetto, novità poi puntualmente smentita dai fatti...
Di solito i "suggeritori" erano i grandi giornali americani, in particolare il New York Times.
A volte mi capitava di fare il percorso contrario: mi collegavo prima con il NYT, trovavo la notizia-bomba (e già mi preparavo a controbattere) e aspettavo "ansiosa" che il botto arrivasse in Italia. Non ci voleva molto. Diciamo una mezzoretta o, al massimo, un'ora.
I tempi, cari amici, sono decisamente cambiati per il Papato.
Da ore e ore il sito del New York Times e quello del Washington Post rilanciano una notizia della Associated Press che circola da ieri sera.
Qui la news sul NYT.
Trovate la vicenda perfettamente spiegato da Marco Tosatti in questo post.
Sicuramente ci verrà data una spiegazione a tutto ciò (oppure no?). Sta di fatto che i siti dei grandi quotidiani italiani ignorano completamente la notizia.
Ma come? Il NYT non è la "Bibbia" del giornalismo? Non era oro colato ai tempi di Papa Benedetto? Non era un'autorità indiscussa quando criticava Ratzinger? 
Si vede che i tempi cambiano e anche i giornalisti...
Solo una cosa resta intatta: la "beata" coerenza dei media. Eh sì...vabbè!
R.

p.s. quanto riportato sui giornali online stranieri è falso? Bene...lo si dica e si spieghi tutta la faccenda. Il silenzio può andare bene solo ad alcuni commentatori "interessati".

giovedì 6 settembre 2018

Padre Raymond J. de Souza: McCarrick ha sfidato e disubbidito più volte a Benedetto XVI. Ecco Quando

Clicca qui per leggere il testo originale dell'articolo segnalatoci da Alessia.
Qui una traduzione in italiano ad opera di Sabino Paciolla.
Leggete, media, leggete...

mercoledì 5 settembre 2018

Decalogo per giornalisti che seguono l'attuale Pontificato

Cari amici,
ricordate il decalogo scritto anni fa per i giornalisti che seguivano l'attività di Papa Benedetto?
Rinfreschiamoci la memoria:

IL DECALOGO DEL BLOG PER GIORNALISTI CHE VOGLIONO DEPOTENZIARE O CANCELLARE L'EFFETTO DELLE PAROLE DI BENEDETTO XVI

Leggete in particolare il punto 4. Da brividi :-)

E' assolutamente necessario sospendere il decalogo scritto sotto il Pontificato precedente e aggiornarlo alla luce dei fatti.

DECALOGO PER GIORNALISTI CHE SEGUONO L'ATTUALE PONTIFICATO

1) Ricorda che qualunque azione faccia il Papa è cosa buona e giusta. Non criticare mai e conferma ogni scelta (qualunque cosa facesse Papa Benedetto era sbagliata o, al massimo, insufficiente);

2) Ricorda che ogni parola del Papa è sempre da applaudire e amplificare (qualunque cosa dicesse Papa Benedetto era sbagliata o, al massimo, insufficiente);

3) Ricorda che anche il silenzio del Papa è d'oro. Se parla, egli è nel giusto; se decide di tacere è ancora più nel giusto (Ratzinger invece non poteva stare in silenzio. A lui era richiesto di parlare, chiarire e precisare...);

4) Non chiedere mai al Papa di fare qualcosa. Se la fa, agisce per il meglio ma, in caso contrario, non discutere (a Benedetto si richiedeva di fare e di fare molto anche se poi non era mai sufficiente);

5) Non pretendere che il Vaticano rilasci precisazioni o chiarimenti. Se tace ci sarà una ragione. Probabilmente non si vuole dare troppa importanza agli avversari (con Ratzinger il telefono di padre Lombardi era sempre bollente...);

6) Se il Vaticano, alla fine, decide di rilasciare una dichiarazione, applaudi incondizionatamente. Evidentemente c'era bisogno di dare un segnale (con Ratzinger spesso le dichiarazioni venivano ignorare o, al massimo, ritenute non pertinenti o insufficienti);

7) Non citare mai e poi mai i nomi di Danneels, Mahony, Inzoli, Barros e altri. 
Già che ci sei non fare il nome di Maciel. Ignora completamente l'esistenza del famoso "circolo" di San Gallo (Ratzinger? Beh, qui difficilmente lo si può attaccare quindi meglio tacere);

8) Se e quando (molto raramente) qualcuno pone delle domande su singole azioni o omissioni, tu affidati alla REGOLA D'ORO: tenta di coinvolgere impunemente Joseph Ratzinger e, se necessario, Giovanni Paolo II. Non farti scrupoli nè problemi;

9) Ignora che l'attuale Pontificato è iniziato il 13 marzo 2013. Sono passati più di 2000 giorni, ma non farti scrupoli: quando è necessario, insinua nel lettore la certezza che tutti i fatti irrisolti derivino da Ratzinger o Wojtyla;

10) Non dimenticare di chiedere un parere positivo a Melloni.

lunedì 3 settembre 2018

La verità su McCarrick? Follow the money! (Valli)

Clicca qui per leggere l'articolo.
Ce l'ha insegnato anche il compianto giudice Falcone. Prima regola: seguire i soldi!
R.

Mons. Negri: Lo scandalo degli scandali è che la Chiesa non parla più di Gesù Cristo

Clicca qui per leggere l'intervista segnalataci da Maura.

Padre Scalese: «Le leggi son, ma chi pon mano ad esse?»

Clicca qui per leggere il commento segnalatoci da Maura.
In effetti le leggi ci sono. Pare però che la rigorosa applicazione delle medesime sia considerata "legalismo". Fiera di essere legalista :-)
Buona settimana a tutti
R.

sabato 1 settembre 2018

ABC. La pedofilia è uno dei delicta graviora!

Oh Signore!!!
La pedofilia fa parte dei "delicta graviora", non siamo di fronte a una semplice trasgressione o a un delitto che può essere sanzionato come tutti gli altri. La competenza in materia di pedofilia è riservata alla Santa Sede. E' così dal 2001 quando con la lettera "De delictis gravioribus" il Vaticano sottrasse, per iniziativa dell'allora cardinale Ratzinger, la competenza sugli abusi ai vescovi che spesso e volentieri insabbiavano...
R.

Viganò Report, le quattro contraddizioni in cui incorrono i giornalisti cercando anche di sminuire il lavoro di Papa Benedetto (R.)

Cari amici,
credo che sia venuto il momento di evidenziare le tante contraddizioni degli avvocati difensori improvvisati che tentano in tutti i modi di evitare di rispondere a una semplice domanda: il Viganò Report è vero oppure no?
Il tentativo di sminuire il lavoro di Papa Benedetto o, peggio, di coinvolgerlo non ha ragione d'essere e risulta viziato da almeno quattro contraddizioni.
Procediamo con ordine.

1) In un primo momento gli avvocati difensori in servizio permanente attivo ci hanno detto che non esisteva alcuna prova di sanzioni comminate da Benedetto XVI all'ex cardinale McCarrick.
Di fronte alla pressione di moltissimi fedeli, parte dei vescovi e di gran parte di coloro che scrivono sui social alcuni commentatori hanno cambiato strategia (elemento di elevata pericolosità per qualsiasi difensore);

2) Nuova strategia dei media/avvocati: sì...forse esistevano quelle sanzioni però, cari lettori, dobbiamo ricordare che all'epoca (intorno al 2008-2010) non esisteva alcuna accusa di pedofilia nei confronti di McCarrick (assolutamente vero!). Si trattava semplicemente di un comportamento scandaloso perchè egli avrebbe intrattenuto relazioni e rapporti omosessuali con seminaristi e adulti (consenzienti). Nessuna sanzione per il crimine di pedofilia, quindi, ma punizione per condotta scandalosa. Un vaticanista che sicuramente non possiamo accusare di essere un "ratzingeriano" conferma questa versione. Clicca qui.
Tutto vero e allora perchè non si è indagato immediatamente? Diciamo che in tanti "ci hanno provato". E non ha funzionato...
Ma torniamo a noi, ai fatti e alle norme. 
Stiamo parlando della fattispecie di "trasgressione occulta" di cui parla il Codice di diritto canonico al Canone 1340, comma 2? E' questo il caso? 
PRIMA CONTRADDIZIONE: nonostante i tentativi di screditare Viganò, questi dice il vero sulle sanzioni. Esse esistevano e riguardavano la condotta peccaminosa del presule. Il fatto che l'ex nunzio dica la verità su una circostanza tanto importante non è cosa di poco conto. O sbaglio? Prima non sapevamo delle sanzioni, ora sì.
Bastava ragione e attingere alle fonti. E vai con la terza strategia.

3) Terza strategia (pericolosissima per le conseguenze): se anche quelle sanzioni ci sono state, ricordatevi, cari lettori, che esse rimasero sempre segrete, che McCarrick non le ha mai rispettate e che è stato visto in pubblico più volte. Ci sono le foto e i video.
In questa fase gli avvocati danno per scontata l'esistenza delle sanzioni (ma come?) e insistono sul fatto che esse erano segrete.
Bene, andiamo a leggere che cosa ci dice il Canone 1340, comma 2:

"Per una trasgressione occulta non s'imponga mai una penitenza pubblica".

Il Canone è ancora in vigore quindi chiediamoci: è questa la norma applicata?
Il Codice parla di penitenza e la penitenza, a casa mia, è una sanzione.
E' vero che McCarrick non ha rispettato in pieno la prescrizione ma ciò non toglie che la sanzione esistesse e che i vescovi (non il nunzio) avessero l'obbligo di farla rispettare. Lo stesso Codice fa infatti riferimento all'ordinario.
E' ragionevole pensare che le sanzioni risultino da qualche parte perchè, ex Canone 1339, comma 3, "Dell'ammonizione e della riprensione deve sempre constare almeno da un qualche documento, che si conservi nell'archivio segreto della curia".
Il Codice prevede che esista un documento persino per una semplice ammonizione.
SECONDA CONTRADDIZIONE: parlare e scrivere senza andare a spulciare il codice di diritto canonico e non pretendere dal Vaticano o dai vescovi interessati l'esibizione del documento su cui sono scritte le sanzioni. 
E' ovvio che tale documento esiste per due ragioni: come fa un Papa a sapere di una sanzione comminata dal predecessore se essa non risulta da nessuna parte? Come fa il nunzio a riferire, anche oralmente, la sanzione all'interessato se essa non gli viene trasmessa? Considerato l'enorme consumo di cartucce e di toner per stampanti e fotocopiatrici all'epoca di Benedetto chissà quante copie del documento circolano... E veniamo all'ennesima strategia.

4) Quarta strategia: ricordatevi, cari lettori, che solo nel 2018 McCarrick è stato punito pubblicamente, addirittura gli è stata tolta la porpora! Prima no!
E ci mancherebbe! Ormai lo scandalo era scoppiato, tutto era di dominio pubblico, ma soprattutto non eravamo più di fronte a una condotta scandalosa ma a un caso di pedofilia.
E qui vediamo alla TERZA CONTRADDIZIONE (quella più grave per i difensori): è vero che la sanzione del 2018 è gravissima ed è pubblica, ma è ancora più importante che, nel 2008-2009, quando nessuno conosceva la condotta scandalosa (non pedofila!) di McCarrick, Benedetto XVI lo abbia punito. Questa è l'ennesima prova della tolleranza zero e dell'assoluta trasparenza e moralità di Joseph Ratzinger. Ma non è ancora finita.

5) Quinta strategia. Visto che ormai tutto il mondo conosciuto dà per scontata l'esistenza di sanzioni comminate da Benedetto, ecco che i solerti avvocati cambiano di nuovo strategia (a questo punto, nel processo, qualsiasi difensore sarebbe stato messo alla porta...) e affermano che in realtà non si trattava di sanzioni ma di "raccomandazioni". Possiamo anche chiamarle "ignazio" ma pur sempre sanzioni erano! Se il Papa raccomanda di fare una cosa o di non farne un altra, si tratta di raccomandazione o di ordine? Non credo si tratti di consigli...
Per arrivare a questa strategia i media si sono ricordati di "attingere alle fonti".
QUARTA CONTRADDIZIONE: perchè i giornalisti non chiedono alle loro fonti privilegiate che cosa pensano della faccenda? Sotto il Pontificato di Benedetto era tutto un pullulare di fonti anonime, rane dalla bocca larga, informatori e fotocopiatori. Ora la parola d'ordine è: prudenza. Peccato che Ratzinger non abbia goduto di questo trattamento di favore (e ora sappiamo perchè...).

Ci sarebbero tante altre contraddizioni da evidenziare ma per adesso "me le riservo" :-)

Riflettiamo su un altro punto.
Ormai è assodato che, prima del 2018, non esisteva alcuna denuncia contro McCarrick per il crimine di pedofilia. Siamo sicuri che i media avrebbero appoggiato le sanzioni comminate da Benedetto XVI se esse fossero state rese pubbliche?
Ripetiamo: non si trattava di pedofilia ma di condotta scandalosa, ossia di condotta omosessuale.
I media avrebbero appoggiato un provvedimento contro un cardinale omosessuale? Non si sarebbero piuttosto indignati per una decisione del genere? Chi lo sa...non lo sapremo mai!

Un altro dato è sicuro.
McCarrick riprende intensamente la sua attività pubblica dopo la rinuncia di Benedetto XVI. In molti lo danno attivo già nel preconclave (egli non aveva diritto di voto per superamento degli 80 anni) e c'è anche un articolo scritto in tempi non sospetti dal Washington Post, nel 2014 (post Benedetto), intitolato: "Globe-trotting Cardinal Theodore McCarrick is almost 84, and working harder than ever".
Nel 2014 McCarrick lavorava più che mai? E perchè? Non aveva ricevuto sanzioni?
Nell'articolo si dice chiaramente che sotto Papa Benedetto, l'ormai ex cardinale era stato emarginato salvo poi recuperare la sua attività a partire dal marzo 2013. Diamo una rispostina anche a questo?
Clicca qui per il riassunto dell'articolo del WP.

Ultima considerazione.
Cari media, vogliamo occuparci un po' dei seminari dell'Honduras? Sembra che anche lì ci sia molta carne al fuoco. Non riesco proprio a capire perché nessuno (a parte La Verità che oggi dedica l'apertura al "caso") se ne occupi con la necessaria serietà. Cari giornalisti, abbiamo fiducia in voi. Buon lavoro.
E lasciate in pace Benedetto...il suo lavoro parla per lui.
Alla prossima...
R.

p.s. Oh Signore!!! Trasgressione non è sinonimo di delitto.
La pedofilia fa parte dei "delicta graviora", non siamo di fronte a una trasgressione.