Cari Amici, come ogni mattina sto guardando la rassegna stampa su Skytg24 e su RaiNews e devo dire che sull'Esortazione Apostolica pubblicata ieri regna la massima confusione. La maggior parte dei giornaloni titola sulla grande apertura alla Comunione per i divorziati ma, a leggere i commenti delle fonti ufficiali, sembra che non ci sia stata nessuna rivoluzione. E allora? Certo! Forse è meglio non soffermarsi sui commenti delle fonti cattoliche, perché preferisco rimanere fra "coloro che sono sospesi" piuttosto che leggere di un passo avanti pastorale che apre alla misericordia, lasciando intatta la dottrina. Come se gli altri Papi non fossero misericordiosi... Quando poi leggo di "fredda" teologia, beh, mi pare chiaro il riferimento o no? Si tratta ovviamente di una sciocchezza. E' come dire "freddo" diritto, senza tenere conto che non si può vivere in una società senza regole. E, a tale proposito, vorrei ricordare che anche la chiesa è una società di persone che, per funzionare, ha bisogno di norme. Siamo sicuri che questo "liberi tutti" (vedi Magister) faccia del bene ai fedeli e all'istituzione stessa? Si dirà che non è vero e che bisogna leggere il testo per intero. Giustissimo! Purtroppo però in una chiesa così fortemente legata ai media conta la prima impressione o, se si vuole, la "percezione". E la percezione è proprio il "rompete le righe" che si ricava dai titoloni dei giornali e dai riassunti dei telegiornali. Mi pare che ormai sia passata l'idea della rivoluzione e che d'ora in poi nessun sacerdote potrà tentare di spiegare la dottrina senza essere accusato di essere "fondamentalista", "retrogrado", non "in linea" con l'esortazione. Se poi ai fedeli non piacerà ciò che il parroco ha da dire, qual è il problema? Si cambia parrocchia e si fa un tour scegliendo chi ci piace di più. Aspettando il nuovo colpo di scena ad effetto che possa attirare fedeli che per ora latitano (il card. Dolan ha infatti osservato che fuori dalla cattedrale di New York non ci sono orde di fedeli desiderosi di entrare...), vorrei invitare tutti a leggere le bellissime parole che Papa Benedetto ha speso per i divorziati risposati (clicca qui e qui). Non sono mai state valorizzate a sufficienza ma che volete? Allora la "percezione" era diversa. Visto l'enorme appoggio mediatico di cui gode oggi la chiesa (per motivi che ormai tutti sappiamo), direi che sarebbe ora di usare questo vantaggio per aiutare vittime come Asia Bibi e per parlare chiaro contro il terrorismo di matrice islamica, magari usando per una volta proprio quest'ultimo aggettivo. Esistono vittime che meritano conforto non solo a Lampedusa o a Lesbo ma anche a Parigi, a Bruxelles e, non dimentichiamolo, a Colonia e in altre città della Germania. R. P.S. A proposito di "percezione" ho letto che i Lefebvriani non sono più considerati degli "appestati" e che possono essere ricevuti in Vaticano senza che da tutte le parti del mondo si alzino grida isteriche di indignazione. Non una parola nemmeno dagli amici ebrei (o forse nessuno è andato a chiedere un'opinione?). I Lefebvriani approfittino del momento favorevole in cui i media non sono occupati in pianta stabile nel tentativo di destabilizzare i Pontificati :-)
Clicca qui per leggere il testo dell'intervista segnalataci da Laura. Prestiamo particolarmente attenzione alle parole del card. Sarah su chiesa, poveri e Liturgia con riferimento alla teologia della liberazione. Il cardinale non conosce che cosa sia il linguaggio politicamente, religiosamente e mediaticamente corretto (al contrario del clero attuale)...per questo mi piace e per questo ho fatto un bel sogno, ma la chiesa (e la politica che ormai la pervade) fa i suoi calcoli e quindi dubito che sia un sogno realizzabile :-) In ogni caso finalmente un membro della chiesa parla come un sacerdote e non come un politico o una star televisiva che ha bisogno di continui slogan a effetto per attrarre una platea che si sta comunque interessando ad altro. R.
LINK DIRETTO SU YOUTUBE Grazie a Gemma ritorniamo al pomeriggio di otto anni fa. Il 2 aprile 2008, terzo anniversario delle morte di Giovanni Paolo II, Benedetto XVI celebrò la Santa Messa in ricordo del suo predecessore. Al termine dell'omelia di Papa Benedetto un bellissimo collage musicale dedicato a Papa Wojtyla con alcuni dei momenti più significativi del suo Pontificato.
Carissimi Amici, undici anni fa, il 2 aprile del 2005, Giovanni Paolo II tornava alla Casa del Padre. Grazie a Gemma rivedremo la Messa di suffragio celebrata da Benedetto XVI nel 2008. Oggi è il giorno della preghiera e del ricordo per Papa Wojtyla e del ringraziamento per la sua testimonianza di fede senza compromessi (fatto ricordato spesso dal suo successore). Nel corso del suo purtroppo breve Pontificato, Benedetto XVI citava spesso il suo predecessore. Allora questi continui richiami ci apparivano esagerati, ma ora capiamo l'importanza degli omaggi di Papa Ratzinger. La Chiesa non può vivere di strappi e citare il lavoro prezioso di chi ha preceduto un Pontefice mostra questa continuità. Ce ne accorgiamo oggi di quanto fossero preziosi quei richiami (ora praticamente inesistenti). Ma basta con le parole: lasciamo spazio alla preghiera. R.