lunedì 15 aprile 2013

A che cosa mira la riforma della Curia voluta da Papa Francesco (Anselmo)

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1 commento:

Luisa ha detto...

Al professor Clementi che afferma:

"La Chiesa diventa così una grande “organizzazione” che si fonda sulla capacità di ascolto delle comunità locali."

Vorrei ricordare quel che ha detto Benedetto XVI il 27 febbraio:

"La Chiesa non è un’organizzazione, un’associazione per fini religiosi o umanitari, ma un corpo vivo, una comunione di fratelli e sorelle nel Corpo di Gesù Cristo, che ci unisce tutti"

Sorvolo sulla collegialità, diventato ormai il tormentone inevitabile, monomaniaco e ossessivo, ma vorrei ancor dire a Clementi, che scrive a proposito della mancata riforma della Curia da parte di Papa Benedetto:

"al contempo, anche un grande svantaggio: forte, infatti, era il rischio di rimanere avviluppato a logiche tutte interne alla curia stessa. E sono proprio queste logiche che gli hanno impedito di riformare la curia così come avrebbe invece desiderato."

che sarebbe corretto e onesto non dimenticare che i mastodonti della Curia, coloro che hanno accumulato potere e privilegi durante il Pontificato di Giovanni Paolo II, hanno fatto di tutto per impedire a Benedetto XVI di compiere la riforma della Curia, e non solo quella!
Inutile che stia qui a ricordare quel che già sappiamo.