giovedì 11 aprile 2013

Due chiese per Francesco (Matzuzzi)

Clicca qui per leggere l'articolo segnalatoci da Fabiola.

6 commenti:

Anonimo ha detto...

le visioni della Beata Anna Caterina Emmerick

Vidi anche il rapporto tra i due papi... Vidi quanto sarebbero state nefaste le conseguenze di questa falsa chiesa. L’ho veduta aumentare di dimensioni; eretici di ogni tipo venivano nella città (di Roma). Il clero locale diventava tiepido, e vidi una grande oscurità... Allora la visione sembrò estendersi da ogni parte. Intere comunità cattoliche erano oppresse, assediate, confinate e private della loro libertà. Vidi molte chiese che venivano chiuse, dappertutto grandi sofferenze, guerre e spargimento di sangue. Una plebaglia selvaggia e ignorante si dava ad azioni violente. Ma tutto ciò non durò a lungo".
(13 maggio 1820)

"Vidi ancora una volta che la Chiesa di Pietro era minata da un piano elaborato dalla setta segreta [la massoneria], mentre le bufere la stavano danneggiando. Ma vidi anche che l’aiuto sarebbe arrivato quando le afflizioni avrebbero raggiunto il loro culmine. Vidi di nuovo la Beata Vergine ascendere sulla Chiesa e stendere il suo manto su di essa. Vidi un Papa che era mite e al tempo stesso molto fermo... Vidi un grande rinnovamento e la Chiesa che si librava in alto nel cielo".

"Vidi una strana chiesa che veniva costruita contro ogni regola... Non c’erano angeli a vigilare sulle operazioni di costruzione. In quella chiesa non c’era niente che venisse dall’alto... C’erano solo divisioni e caos. Si tratta probabilmente di una chiesa di umana creazione, che segue l’ultima moda, così come la nuova chiesa eterodossa di Roma, che sembra dello stesso tipo...". (12 settembre 1820)

"Ho visto di nuovo la strana grande chiesa che veniva costruita là (a Roma). Non c’era niente di santo in essa.
Ho visto questo proprio come ho visto un movimento guidato da ecclesiastici a cui contribuivano angeli, santi ed altri cristiani. Ma là tutto il lavoro veniva fatto meccanicamente. Tutto veniva fatto secondo la ragione umana... Ho visto ogni genere di persone, cose, dottrine ed opinioni.

C’era qualcosa di orgoglioso, presuntuoso e violento in tutto ciò,
ed essi sembravano avere molto successo. Io non vedevo un solo angelo o un santo che aiutasse nel lavoro. Ma sullo sfondo, in lontananza, vidi la sede di un popolo crudele armato di lance, e vidi una figura che rideva, che disse: "Costruitela pure quanto più solida potete; tanto noi la butteremo a terra"". (12 settembre 1820

Anonimo ha detto...

Buongiorno Raffaella,
articoletto parecchio tendenzioso, pieno di riferimenti sballati; vedi questo per esempio:

"L’idea è di un ritorno al parrocchialismo, alla comunità come luogo di appartenenza religiosa e non ai battesimi di massa che venivano amministrati durante le prime prediche di Pietro, nel Primo secolo dopo Cristo."

Trasposizione storica assolutamente indebita, perche' NON esistevano le "parrocchie", ed errore intellettuale molto serio.
Tra l'altro proprio piu' avanti si citano i movimenti come il luogo dell'appartenenza religiosa, e quindi si va in piena contraddizione.
Il problema serio sta' in tre cose:
1) calo del peso di alcuni movimenti e il desiderio di ri-acquistare quel tipo di "influenza mediatico-ecclesiale" che B16 ha ridimensionato (neocatecumenali in primis). Con tutto l'andazzo mediatico attuale questa mossa era piu' che prevedibile.
2) la struttura ecclesiale fondamentale della Chiesa attuale e' la parrocchia - beninteso, attuale, non "da sempre", e cambiare schema di riferimento e' difficile. Le parrocchie hanno sofferto moltissimo di questa esaltazione movimentistica, ma sopratutto hanno sofferto ancora di piu' i seminari, specie diocesani: quando il seminario diocesano ha dentro persone legate a movimenti in grande quantita' - senza arrivare ai casi limite tipo la diocesi di Macerata, in cui il seminario diocesano *e' solo neocatecumenale* - poi nella vita concreta delle parrocchie si verifica una scollatura pazzesca, perche' cio' che il prete segue sono solo le persone del movimento e tutto il resto puo' andare a farsi friggere nella proverbiale padella. E' questo tipo di "esclusione" di tutto il resto il dramma da risolvere, e non e' una cosa facile dopo aver dato troppo spago ai movimenti per troppi anni.
3) nel corso dei secoli questo tipo di situazioni si sono gia' presentate, nulla di nuovo sotto il sole; quello di cui c'e' bisogno ora e' una rivalorizzazione delle "truppe scelte di missione" che vanno sotto il nome di "vita consacrata". Tutto questo macello attuale c'e' anche perche' dal CV2 in poi si e' spinto tantissimo sul ruolo dei laici nella Chiesa, e questo lo si e' fatto dando a loro degli stimoli - incarichi - prerogative - specificita' che erano parte del mondo di frati&suore - che poi ovviamente sono andati in crisi di identita' pazzesche e da cui ancora faticano a uscirne, proprio perche' e' stato tagliata la loro ragione di essere in molti campi.
Se PF riprende in mano l'ambito "vita consacrata" in modo decente i problemi organizzativi di cui sopra si risolvono con piu' facilita', perche' e' la comunita' religiosa stessa che diventa sia centro pastorale - proprio nel senso "parrocchiale" - sia luogo di unione e di appartenenza per altre realta' che vanno oltre alla parrocchia-territorio.

Anonimo ha detto...

I Tre pittori

Beata Anna Caterina Emmerick

Io vidi la condizione di mancanza e la caduta del sacerdozio e le sue cause. Capii perché i preti oggi non sono più in grado di aiutare e salvare, e il motivo per cui non ne sono più capaci, oppure raramente e in modo così diverso. Il motivo per cui i preti di oggigiorno raramente salvano e benedicono mi venne spiegato con un esempio: vidi tre tipi di pittori, i quali imprimevano figure sulla cera. Uno aveva una cera bella e bianca ed era molto intelligente e abile, ma era pieno di sé stesso e non aveva l’immagine di Cristo in sé, perciò il suo quadro non valeva proprio niente. L’altro lavorava con cera sbiadita ed essendo tiepido e caparbio non era capace di niente. Il terzo era inabile e lavorava con grande imperizia, con la comune cera gialla, ma con diligenza e semplicità,(nel vero senso della parola, aggiungo io) e il suo lavoro diede un’immagine retta sebbene mostrasse dei tratti grezzi. Così vidi anch’io brillanti sacerdoti, pieni di scienza, predicare con grande saggezza però senza alcun effetto concreto per l’aiuto dell’uomo, mostrare la potenza del sacerdozio nell’ambito della benedizione e della salvezza».
L'esempio dei tre pittori è estremamente eloquente. La prima categoria è quella di quei preti, teologi ed esegeti che sono pieni di cultura ma poveri di fede, e che quindi non convertono nessuno. Stessa sorte tocca alla seconda categoria, quella dei preti tiepidi. Soltanto i preti della terza categoria, quella che ricalcano l'esempio del Santo Curato d'Ars, ottengono grandi risultati sulle anime perché, pur non essendo apprezzati dal mondo, sono pieni di fede e d'amore per Dio.



È proprio ora che ci è data nella Madonna la miglior difesa
contro i mali che affliggono la vita moderna;
la devozione mariana è la sicura garanzia di protezione materna
e di tutela nell'ora della tentazione"

(Benedetto XVI, 11 maggio 2007)

Anonimo ha detto...

vorrei ,sottolineare pur non essendo apprezzati nel mondo,questi sono i veri amici di dio e della chiesa

Anonimo ha detto...

Bisognerebbe soltanto stare attenti ai preti che imitano il vestito del Curato d'Ars, ma non le sue virtù....nella mia diocesi abbondano!

Luisa ha detto...

I movimenti sono un dono per la Chiesa se e quando respirano e vivono l`ortodossia dottrinale e liturgica, se e quando sono realmente, e non solo a parole, obbedienti al Papa e al Magistero della Chiesa.
Se invece respirano e vivono prassi inventate dai loro iniziatori, sono fonte di divisione e parcellizzazione della Chiesa, una Chiesa simile ad una federazione di chiesuole-casette nelle quali ognuno coltiva il suo orticello e fa la sua cucina interna con gli ingredienti seminati e colti in quell`orticello.
Mi fa sorridere poi Gennarini quando pretende che non ci sono conflitti fra i movimenti e le parrocchie, improvvisamente Gennarini assimila il cnc ad un movimento quando si sa che gli inziatori rifiutano che il cnc venga definito tale, i conflitti ci sono, anche se sempre più vescovi affidano direttamente la parrocchia ad un presbitero nc, si sa che il cnc porta la divisione nelle parrocchie con la sua rigida struttura e le sue prassi altre, il cnc o divide o fagocita, ha molta difficoltà a collaborare, forse vi ricorderete il discorso che ha rivolto loro Bendeetto XVI il 20 gennaio 2012.
Se la Chiesa lascia liberi i movimenti si rischia di arrivare ad una sorta di schizofrenia, di dicotomia fra quel che vivono e trasmettono i vari movimenti e l`insegnamento della Chiesa, l`annacquamento della Fede è già una realtà, ma se la Tradizione e il Magistero della Chiesa, se la sua ortodossia dottrinale e liturgica diventano opzionali, bisognerà che la più alta cattedra ce lo dica in modo chiaro e forte.