I criptopapisti. Riflessione di don Antonio Ucciardo
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7 commenti:
Anonimo
ha detto...
Card. Tauran: Il dialogo interreligioso non è teologico fra religioni, ma di conoscenza tra uomini che hanno una dimensione religiosa. La prima cosa che devi fare è proclamare la tua fede. E' troppo presto per dire se il dialogo prenderà una nuova direzione sotto il Papato di Francesco. http://my.chicagotribune.com/#section/-1/article/p2p-75243624/ Alberto
Riflessione che condivido e che sintetizza quel che molti e molte di noi hanno già espresso. Leggo: "A questa sensibilità appartiene anche la fedeltà al Papa, la pronta obbedienza, la traduzione alacre dei suoi desideri e dei suoi esempi in prassi di vita cristiana; dalla Basilica di S. Pietro alla più sperduta parrocchia della Terra del Fuoco. Questo è il cattolicesimo!"
Ebbene quanti fra gli innumerevoli giudici che emettono le loro sprezzanti sentenze contro chi non condivide il loro entusiasmo frenetico, e spesso delirante, per Papa Bergoglio, possono dire di corrispondere a quanto scritto qui sopra? Quanti fra coloro che osannano il nuovo Papa, senza temere nelle loro espressioni di suggerire il confronto con Benedetto XVI a discapito di quest`ultmo, son stati leali, fedeli, obbedienti, hanno tradotto il Magistero e esempio di Benedetto XVI in prassi di vita cristiana? Quanti? Ma ora sono tutti papisti! E si stupiscono, si lamentano, ci giudicano perchè non li prendiamo sul serio? Credono forse che abbiamo perso la memoria? Che dovremmo accettare la "damnatio memoriae" di Benedetto XVI che sembrano voler imporre ai cattolici e al mondo?
In relazione alla mitezza che come sempre usa a suo uso e cosumo personale;
Non ci dice forse lo Spirito Santo che come l'anima si accosta a DIO deve preparasi alla tentazione? Su, dunque, coraggio, mia buona figliuola; combatti da forte e ne avrai il premio riservato alle anime forti." Padre Pio.
Anche da un vaticanista che reputavo serio e di cui ho spesso lodato il lavoro, salvo quando si trattava di cattolici tradizionali..., ci becchiamo, noi che siamo fuori dal coro osannante e assordante del:
-"vedove inconsolabili", grazie per il rispetto, e grande finezza se si pensa che Papa Benedetto è vivo,
-"siti che prima erano papisti", "papisti", brutta qualificazione per dei siti come questo che durante il Pontificato di Benedetto XVI si sono assunti l`impegno non solo di presentare il suo Magistero ma di difenderlo da ogni sorta di accusa e attacco anche infame, mentre chi avrebbe dovuto parlare se ne stava muto come una carpa. Siti del resto che davano spazio anche ai contributi di chi oggi, nemmeno in modo larvato, lancia le sue picche avvelenate,
-"ratzingeriani critici", a parte che quell`etichetta non vuol dire nulla, visto chi è stato definito "ratzingeriano di ferro"da certi vaticanisti, è forse un problema che ci siano cattolici che non si son bevuti il cervello, che non assorbono come spugne la vulgata mediatica e che scelgono di riflettere con la loro testa? È un problema se la loro ragione, i loro occhi, la loro coscienza, vedono le novità e non ricevendo nessuna spiegazione da chi le sta imponendo alla Chiesa, mantengono una certa distanza? È un problema se chi ama Papa Benedetto e da lui ha tanto ricevuto non lascia passare sotto silenzio i tentativi, da ovunque arrivino, di spazzare via con la damnatio memoriae gli otto anni del suo Pontificato?
E last but not least:
- "siamo tradizionalisti", peccato supremo, termine che a lui solo riassume tutto il disprezzo che taluni hanno per chi non vede nel CVII la nascita di una nuova Chiesa e lo dice, ma a parte questo, se io sono una cattolica detta tradizionale, leggo e ascolto sempre più, dalle mie parti, in Germania e in Francia, voci che non sono tradizionaliste e che condividono alcune, se non le stesse perplessità e le domande che ci poniamo.
Ma siccome queste voci disturbano, si preferisce deriderle e minimizzarle nella speranza, o illusione, che vengano travolte dallo tsunami mediatico.
Io, del commento di Don Antonio non ho compreso molto. Sarà per un mio "limite intellettuale" sarà perché mi sembra che don Antonio abbia usato la classica retorica presbiteriale basata sul dare "un colpo al cerchio ed un colpo alla botte", cioè di voler fare ampollosi discorsi di "metodologia cattolica" senza prendere posizione reale sulle questioni indagate, senza voler mettere veramente a punto "le questioni" Dopo un mese dal suo insediamento il nuovo Papa (che ritengo persona degnissima, di grandi carismi e valori) dà però la netta impressione di essere un Papa Pastore, mentre - ma posso sbagliarmi - in questi tempi di ateismo galoppante e di Europa scristianizzantesi forse sarebbe stato preferibile un Papa Teologo. Non "mettemi al rogo" per le mie conclusioni, che mi auguro sbagliate.
No,anonimo delle 15.05,lei ha perfettamente ragione,don Ucciardo usa il curialbizantino per tre quarti del suo commento per venire al dunque solo nell'ultima parte,non c'è bisogno di scomodare il card.Bellarmino,che per inciso fu quello che condusse il processo contro Galilei,poteva,associandosi allo stile francescano del' parla come magni',dire semplicemente che prima detestavano cordialmente Ratzinger papa,ma lo facevano sottintendere,adesso sparano col bazooka sul suo pontificato,senza vergogna,che ce vò?Poteva riassumerlo in 2 righe,ci ha fatto un panegirico di difficile assimilazione.Ah,che nostalgia di BXVI che diceva cose difficilissime,ma grazie a Dio,si capiva benissimo quello che diceva.Riguardo all'ultima parte del suo commento,bisognerebbe farlo più grande il rogo,siamo in tanti ad esservi condannati....GR2
7 commenti:
Card. Tauran: Il dialogo interreligioso non è teologico fra religioni, ma di conoscenza tra uomini che hanno una dimensione religiosa. La prima cosa che devi fare è proclamare la tua fede. E' troppo presto per dire se il dialogo prenderà una nuova direzione sotto il Papato di Francesco.
http://my.chicagotribune.com/#section/-1/article/p2p-75243624/
Alberto
Caro don Antoni Ucciardo,
Dio alcuni Papi li dona, e altri li infligge...
una papista
Riflessione che condivido e che sintetizza quel che molti e molte di noi hanno già espresso.
Leggo:
"A questa sensibilità appartiene anche la fedeltà al Papa, la pronta obbedienza, la traduzione alacre dei suoi desideri e dei suoi esempi in prassi di vita cristiana; dalla Basilica di S. Pietro alla più sperduta parrocchia della Terra del Fuoco. Questo è il cattolicesimo!"
Ebbene quanti fra gli innumerevoli giudici che emettono le loro sprezzanti sentenze contro chi non condivide il loro entusiasmo frenetico, e spesso delirante, per Papa Bergoglio, possono dire di corrispondere a quanto scritto qui sopra?
Quanti fra coloro che osannano il nuovo Papa, senza temere nelle loro espressioni di suggerire il confronto con Benedetto XVI a discapito di quest`ultmo, son stati leali, fedeli, obbedienti, hanno tradotto il Magistero e esempio di Benedetto XVI in prassi di vita cristiana?
Quanti?
Ma ora sono tutti papisti!
E si stupiscono, si lamentano, ci giudicano perchè non li prendiamo sul serio?
Credono forse che abbiamo perso la memoria?
Che dovremmo accettare la "damnatio memoriae" di Benedetto XVI che sembrano voler imporre ai cattolici e al mondo?
In relazione alla mitezza che come sempre usa a suo uso e cosumo personale;
Non ci dice forse lo Spirito Santo che come l'anima si accosta a DIO deve preparasi alla tentazione? Su, dunque, coraggio, mia buona figliuola; combatti da forte e ne avrai il premio riservato alle anime forti." Padre Pio.
Anche da un vaticanista che reputavo serio e di cui ho spesso lodato il lavoro, salvo quando si trattava di cattolici tradizionali..., ci becchiamo, noi che siamo fuori dal coro osannante e assordante del:
-"vedove inconsolabili", grazie per il rispetto, e grande finezza se si pensa che Papa Benedetto è vivo,
-"siti che prima erano papisti", "papisti", brutta qualificazione per dei siti come questo che durante il Pontificato di Benedetto XVI si sono assunti l`impegno non solo di presentare il suo Magistero ma di difenderlo da ogni sorta di accusa e attacco anche infame, mentre chi avrebbe dovuto parlare se ne stava muto come una carpa.
Siti del resto che davano spazio anche ai contributi di chi oggi, nemmeno in modo larvato, lancia le sue picche avvelenate,
-"ratzingeriani critici", a parte che quell`etichetta non vuol dire nulla, visto chi è stato definito "ratzingeriano di ferro"da certi vaticanisti, è forse un problema che ci siano cattolici che non si son bevuti il cervello, che non assorbono come spugne la vulgata mediatica e che scelgono di riflettere con la loro testa?
È un problema se la loro ragione, i loro occhi, la loro coscienza, vedono le novità e non ricevendo nessuna spiegazione da chi le sta imponendo alla Chiesa, mantengono una certa distanza?
È un problema se chi ama Papa Benedetto e da lui ha tanto ricevuto non lascia passare sotto silenzio i tentativi, da ovunque arrivino, di spazzare via con la damnatio memoriae gli otto anni del suo Pontificato?
E last but not least:
- "siamo tradizionalisti", peccato supremo, termine che a lui solo riassume tutto il disprezzo che taluni hanno per chi non vede nel CVII la nascita di una nuova Chiesa e lo dice, ma a parte questo, se io sono una cattolica detta tradizionale, leggo e ascolto sempre più, dalle mie parti, in Germania e in Francia, voci che non sono tradizionaliste e che condividono alcune, se non le stesse perplessità e le domande che ci poniamo.
Ma siccome queste voci disturbano, si preferisce deriderle e minimizzarle nella speranza, o illusione, che vengano travolte dallo tsunami mediatico.
Io, del commento di Don Antonio non ho compreso molto. Sarà per un mio "limite intellettuale" sarà perché mi sembra che don Antonio abbia usato la classica retorica presbiteriale basata sul dare "un colpo al cerchio ed un colpo alla botte", cioè di voler fare ampollosi discorsi di "metodologia cattolica" senza prendere posizione reale sulle questioni indagate, senza voler mettere veramente a punto "le questioni"
Dopo un mese dal suo insediamento il nuovo Papa (che ritengo persona degnissima, di grandi carismi e valori) dà però la netta impressione di essere un Papa Pastore, mentre - ma posso sbagliarmi - in questi tempi di ateismo galoppante e di Europa scristianizzantesi forse sarebbe stato preferibile un Papa Teologo.
Non "mettemi al rogo" per le mie conclusioni, che mi auguro sbagliate.
No,anonimo delle 15.05,lei ha perfettamente ragione,don Ucciardo usa il curialbizantino per tre quarti del suo commento per venire al dunque solo nell'ultima parte,non c'è bisogno di scomodare il card.Bellarmino,che per inciso fu quello che condusse il processo contro Galilei,poteva,associandosi allo stile francescano del' parla come magni',dire semplicemente che prima detestavano cordialmente Ratzinger papa,ma lo facevano sottintendere,adesso sparano col bazooka sul suo pontificato,senza vergogna,che ce vò?Poteva riassumerlo in 2 righe,ci ha fatto un panegirico di difficile assimilazione.Ah,che nostalgia di BXVI che diceva cose difficilissime,ma grazie a Dio,si capiva benissimo quello che diceva.Riguardo all'ultima parte del suo commento,bisognerebbe farlo più grande il rogo,siamo in tanti ad esservi condannati....GR2
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