giovedì 18 aprile 2013

Il silenzio eloquente di Benedetto XVI (Fabio Ciardi)

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17 commenti:

Anonimo ha detto...

Bell'articolo, che guarda all'essenziale che non può essere gridato sui media, ma coltivato nel fondo dei cuori.
d.

Alberto ha detto...

La bella teologia se n'è andata con Benedetto XVI a noi rimane solo quella della baby sitter e del dio spray...
Oh epoca squallida, misera, triste...

Anonimo ha detto...

Io spero con tutto me stesso che sia vero che riprende a scrivere,l'importante è che si riprenda in salute,però ammetto senza vergogna che non sentirlo più mi fa un male cane,il silenzio può anche uccidere,diceva quel film d'antan,certo che sentire certe frasi e ripensare a lui...sapete quel detto'è arrivato un altro frate,brodo lungo e seguitate'.GR2

Dante Pastorelli ha detto...

Riprende a scrivere? Scriva pure ma non pubblichi. Ha consapevolmente e liberamente abdicato, ha scelto la solitudine e il silenzio, perché non aveva più il vigor corporis ed il vigor animae, vigore fisico e spirituale.
Mantenga allora la sua scelta. La coerenza lo reclama. Anche se tanto di lui ci manca. Abbiamo, per la sua rinuncia, un altro Papa. Un Papa emerito - che scemenza - non può contrapporre il suo pensiero, in caso di dissenso, a quello del Papa regnante. Ed anche l'assenso sarebbe inopportuno.

Raffaella ha detto...

Benedetto XVI non farebbe mai nulla di inopportuno in un senso o nell'altro.
Ha il massimo rispetto per gli altri, quello stesso rispetto che per otto anni eminentissimi ecclesiastici gli hanno negato.
Tutti i nodi vengono al pettine e molte maschere cadono.
Non e' una scena edificante per la chiesa!
R.

Eugenia ha detto...

Mi hai tolto le parole di bocca Raffaella! Non siamo certo noi a dire a Benedetto come si deve comportare! Dubitare delle sue parole e delle sue intenzioni è segno di arroganza e di mancanza di rispetto

Eugenia ha detto...

Peraltro non vedo perché Benedetto non debba scrivere e lasciare ulteriore testimonianza della sua dedizione alla chiesa anche da Papa Emerito! Qui se c'è chi crea confusione di certo non è lui!

Anonimo ha detto...

Tranquillo, Pastorelli, vivente non pubblicherà più nulla. Eventuali sui scritti saranno postumi.
Intanto, domani sera, si compirebbero i suoi primi otto anni di pontificato. Purtroppo non abbiamo nulla da festeggiare, solo il ricordo dell'immenso bene che abbiamo ricevuto dal nostro'"umile lavoratore nella vigna del Signore". E' molto e nel contempo poco se pensiamo a cosa abbiamo perso.
Alessia

Anonimo ha detto...

"...Un Papa emerito - che scemenza - non può contrapporre il suo pensiero, in caso di dissenso, a quello del Papa regnante. Ed anche l'assenso sarebbe inopportuno."

All'armi! ;-) Veramente se di "scemenza" in senso proprio si deve parlare, tale è questa singolarissima intimazione che svela più di quanto non dica. Il Vescovo emerito di Roma, che per Sua libera e INSIDACABILE scelta ha deciso di rinunciare al ministero petrino, è liberissimo di parlare con chiunque vuole è già lo fa, specialmente col suo Successore. Di questo NON DEVE ASSOLUTAMENTE RENDERE CONTO a nessuno.
Tanto più è libero di scrivere. E di pubblicare se il Papa regnante, al quale ha promesso obbedienza, lo invitasse per ipotesi a farlo, il che personalmente spero, anche se lo ritengo improbabile (finché Dio ce lo conserverà).

La dialettica hegeliana non ha mai regnato nella Chiesa, tranne che nella testa di alcuni. E neanche i dominii magici di questo mondo.
gianni

Eugenia ha detto...

Grande gianni!

Dante Pastorelli ha detto...

Io non intimo niente a nessuno, figuriamoci a Benedetto.
Il popolo cristiano è ancora sbalordito per l'abdicazione, anche se ora s'inebria di atteggiamenti che preferisco non definire perché non so ancora quanto siano naturali e quanto teatrali volutamente.
Il cosiddetto papa emerito - la definizione resta una scemenza: Benedetto è semplicemente ormai mons. Ratzinger - molto inopportunamente quanto fatalmente data la sua ex-funzione invaderebbe il campo che non è più suo e porrebbe in una condizione di disagio Francesco, non solo: ma getterebbe sconcerto e confusione nel popolo cattolico di fronte magari allo spettacolo di due Papi viventi, uno "emerito" e l'altro in funzione, esprimenti pareri opposti su temi di rilievo.
E siccome c'è chi vorrebbe che Benedetto continuasse a parlare ancora, io son dell'avviso di Raffaella: niente di inopportuno verrà da Benedetto, se è quello che abbiamo imparato a conoscere negli anni. Del resto lo ha promesso: silenzio e preghiera. Questa è ora la sua missione.

Dante Pastorelli ha detto...

Raffaella, noi sapevamo già chi c'era dietro quelle maschere che ora stanno cadendo.

Dante Pastorelli ha detto...

A chi non ha capito: la mia non era un'intimazione al papa rinunciatario - che qualcuno ha amplificato, come se Benedetto mi leggesse, ed esercitandosi in dietrologie prive di senso - ma un auspicio.
Passando da un blog all'altro, da un articolo all'altro, c'è chi continua a ritenere ancora Benedetto il vero Papa e Francesco l'antipapa. Da una parte gli osanna, dall'altra le contumelie. In una situazione di tal fatta il silenzio di Benedetto è per me auspicabile, a meno che non chiarisca, ove ci fossero, i reali retroscena delle sue dimissioni. Ma anche ove ci fossero, non li svelerebbe mai, se ben l'abbiamo conosciuto.

Anonimo ha detto...

Caro Pastorelli,se non le piace il titolo di emerito,non lo usi,quanto al fatto che alcuni considerino BXVI papa,ci sono tantissimi fans di GP2 che,anche dopo morto,tale lo considerano,quindi...vorrei far notare che BXVI non è in prigione come la maschera di ferrro e che può scrivere,ricevere chi gli pare, in forma privata,s'intende,sempre col permesso del vescovo di Roma regnante;Ratzinger è sempre stato rispettosissimo dei ruoli e soprattutto del suo nei confronti del papa,ha servito la chiesa fedelmente e lealmente,l'avessero fatto tanti ancora ben saldi sulle poltrone,avremmo avuto un altro pontificato ed un'altra storia,purtroppo in tanti e troppi l'hanno servito male,lasciandolo colpevolmente solo ad assumersi responsabilirà non sue;non credo proprio che toglierà spazio a PF che di spazio ne ha fin troppo,speriamo che venga usato in maniera più consona al ruolo che ricopre;lei ha affermato in un suo post,se non vado errato, che non ama particolarmente il teologo Ratzinger,forse non moltissimo il papa Ratzinger,permetta ad altri di poterlo fare liberamente.Grazie per lo spazio se postato.Il gattopardo.

Anonimo ha detto...

Mi meraviglia l'insistenza, basata su un giudizio ridicolo ed arbitrario ("Il cosiddetto papa emerito - la definizione resta una scemenza") e su illazioni e ipotesi letteralmente assurde e impossibili ("spettacolo di due Papi viventi, uno "emerito" e l'altro in funzione, esprimenti pareri opposti su temi di rilievo").
Tutti sanno per certo - l'ha capito persino quel giornalista inglese, non mi ricordo il nome... - che i Papi non si contraddicono mai l'un l'altro.

Vecchia abitudine e deleteria, ma anche esilarante, questa dei super-papi o mosche cocchiere che dir si voglia.
gianni

Dante Pastorelli ha detto...

ANONIMO, non ritengo, come tanti hann'osannato, Ratzinger il più grande teologo di tutti i tempi (l'ho letto su questo blog). E' uno dei teologi più noti degli ultimi decenni anche perché diventato Papa, ma ai suoi libri - non trovo molto valido in tante affermazioni, ad es. Luce nel mondo - preferisco le sue catechesi veramente formative ed arricchenti spiritualmente.
Quanto a GIANNI vorrei ricordare che i Papi non solo si contraddicono, ma addirittura si processano. Studi un po' di storia della Chiesa. E' troppo chiederlo?
E lo stesso Papa si contraddice. Vogliamo restare a Ratzinger che pure tanto ho amato e venerato, lperché per tanti versi lo meritava? Scrive il motu proprio e la lettera ai vescovi del mondo, esalta il rito antico come a ltamente venerando, mai abrogato, profonda ripresentazione del sacrificio dell'altare, ricco di sacralità che farà bene al NO che aveva in mente di rivedere con la riforma della riforma ecc. ecc. e poi va in Francia a dichiarare che il motu proprio l'ha concesso per venire incontro a pochi nostalgici.
Vedete, signori miei, io non plaudo ad ogni starnuto di questo o quel Papa. Cerco di discernere, nel comportamento e nel Magistero di un pontefice ciò che è essenziale e ciò che è accessorio e che può esser anche criticato. Il Papa, qualunque Papa, non è un idolo.

Dante Pastorelli ha detto...

Dimenticavo: la differenza tra me e voi è che io ci metto la faccia, voi che ci mettete?