L’attuazione delle direttive della Commissione nazionale per la protezione dell’infanzia nella Chiesa cattolica in Irlanda (National Board for Safeguarding Children in the Catholic Church in Ireland - Nbsccci), l’organismo istituito dai vescovi irlandesi per contrastare il turpe fenomeno degli abusi sui minori commessi nella Chiesa, continua a registrare progressi. È quanto emerge da sette nuovi rapporti pubblicati mercoledì da sei diocesi e da un ordine religioso. Si tratta delle diocesi di Clogher, Elphin, Ferns, Galway, Kilmacduagh e Kilfenora, Killala e Waterford e della Società delle Missioni Africane (Sma). Soddisfatto dei risultati emersi da questa terza tranche di rapporti il coordinatore della Nbsccci, Ian Elliott, che ha rilevato un “netto miglioramento nello sviluppo delle strutture per la tutela dell’infanzia” da parte delle istituzioni ecclesiastiche prese in esame. “Il quadro complessivo – ha dichiarato - è molto positivo e incoraggiante”. Le procedure seguite, infatti, rispondono in pieno agli standard fissati dalla stessa Nbsccci e sottoscritti nel 2009 dalla Conferenza episcopale, dalla Conferenza dei religiosi d’Irlanda e dall’Unione missionaria irlandese. Elliott ha voluto quindi ringraziare e congratularsi con i numerosi volontari per il tempo da essi dedicato a “sostenere la protezione dei bambini nella Chiesa”. “Il loro impegno - ha aggiunto - si può dire eroico”. Il presidente della Nbsccci, John Morgan, ha sottolineato, da parte sua, l’importanza, per il lavoro della Commissione, di questi rapporti che sono “diventati una base fondamentale su cui costruire la Chiesa irlandese del futuro”. La Nbsccci si sta intanto preparando ad esaminare un quarto gruppo di rapporti di altri otto enti ecclesiastici, tra diocesi e congregazioni religiose. Finora sono ne state passate in rassegna venti. Il giro di verifiche dovrebbe concludersi entro l’anno prossimo. (A cura di Lisa Zengarini)
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