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I vaticanisti stanno facendo di tutto per esaltare la rottura. In realta' non si tratterebbe, da cio' che scrivono, di una spaccatura fra i Pontificato di Francesco e quello di Benedetto ma fra il primo e tutti i Papati precedenti visto che Joseph Ratzinger ha fatto dell'ermeneutica della continuita' uno dei cardini del suo Magistero. Certo fa comodo picchiare duro solo su Benedetto XVI ma tutti sanno perfettamente che non e' un'operazione onesta.
R.
17 commenti:
Peccato che in Francia, e al netto dei lefebvriani, molti giovani sacerdoti e fedeli siano vicini alla Tradizione. Al di là delle categorie "rottura" e "continuità", un pontificato come quello ratzingeriano ha avuto valenza di armonizzazione e, sì, pacificazione.
E ora? Bellum omnium contra omnes??
Card. Ruini: "Questo Papa è una boccata d'ossigeno per tutti":
http://vaticaninsider.lastampa.it/vaticano/dettaglio-articolo/articolo/francesco-francis-francisco-23917/
Questa presunzione di rottura fa parte solo dei clichés radicati nel circuito mediatico, che diventano verisimili agli occhi di molti, solo sul piano dell'illusionismo, a misura dell'ignoranza passiva che si fa diffusa.
L'unica notazione che mi sembra sensata è questa:
"Non dovrebbe preoccuparsi delle sottigliezze “della
lettera” e “dello spirito” del Concilio Vaticano II, ma piuttosto darsi da fare per applicarlo
concretamente per riportare il gregge all'ovile. Lavorando, in particolare, verso le “periferie” della
Chiesa e non nelle sacrestie."
Ma questo Francesco lo può fare e lo farà perché il Pontificato di Benedetto XVI ha posto la parola fine al "post-concilio" e ha definitivamente detronizzato lo "spirito del concilio".
Così non c'é nessuna rottura. Anche nella evoluzione storica del Papato, non ci sarà altro che l'attuazione pratica dei passi le cui premesse sono radicate nel vero Concilio e nei pontificati che ne sono venuti, specialmente in quello di Papa Ratzinger.
gianni
A proposito delle domandine di stamattina ... Adesso possiamo intuire la posizione del card. Ruini. La lettura dell'articolo segnalato da anonimo
suppone che prima provasse un senso di soffocamento.
Alessia
Ecco un articolo del 2009 che fa a pugni con i luoghi comuni di queste settimane
http://raivaticano.blog.rai.it/2009/04/15/paradosso-ma-solo-in-apparenza-benedetto-e-il-papa-dei-semplici/
Alessia
Lasciamo che le rane continuino a gracidare.
Benedetto XVI, il più grande Papa-teologo nella storia della Chiesa.
Il testo, in inglese, di Carl E. Olson è facilmente comprensibile anche se difficile visto l'argomento
http://www.catholicpulse.com/cp/en/columnists/olson/032513.html
Alessia
Guénois è sempre stato un vaticanista sui generis e....diciamola tutta,non è mai stato un fan di BXVI,quindi perlomeno è coerente,quello che dà fastidio è la smaccata adulazione del nuovo papa da parte di tutti,senza limiti e senza un briciolo di obiettività,si sparano cifre a vanvera e si danno notizie prive di fondamento,ma quale boom di confessioni e conversioni , in tanti posti niente file ai confessionali,i preti continuano a fare quello che facevano prima e le chiese sono sempre sprangate,quindi.....w bugnini e la libertà di interptretazione,ma okkio,non tutti sono buoi da condurre tirando l'anello messo al naso...
"Il mondo è affascinato, ma il Vaticano è in stato di choc!
Il mondo è affascinato?"
Che menzognera generalizzazione, i media lo sono, ma non gratuitamente, stanno investendo a fondo obbedendo a logiche che non ci sfuggono, e aspettano in ritorno di incassare gli interessi, chi è media- dipendente può essere affascinato, come chi va in delirio e sente il cuore battere per un buonasera, un buon pranzo, qualche parola semplice , come se mai le avesse ascoltate dai precedenti Pontefici, con una massa facilmente manipolabile che ha messo l`emozione al comando, è facile lasciarsi suggestionare da immagini ben mirate a fabbricare un mito e un personaggio …umile …semplice,che ama i bambini e i disabili, come se i suoi predecessori non li amassero.
Il mondo non è affascinato e anche se lo fosse di quel genere di fascino, come è esercitato, da chi è promosso e come lo è, diffiderei parecchio, non penso che la fede ne abbia bisogno e ne tragga un beneficio.
Per il Vaticano che sarebbe in stato di choc mi viene solo da ridere, i curiali hanno voluto, Jorge Bergoglio e lo hanno ottenuto, non penso siano dei novelli ingenui, non sappiamo quel che si è tramato e senza dunque continua a tramarsi intra muros vaticani, non è perché adesso per i vaticanisti tutto è bello e perfetto , non è perché seguono con adulazione ogni passo del vescovo di Roma, che noi di fuori pensiamo che i curiali che hanno ostacolato il Pontificato di Papa Benedetto se ne staranno quieti quieti e docili.
@alessia
Se c'è lo diceva prima gli facevamo avere una bombola d'ossigeno
Chissà perché non lo ha convinto a farsi eleggere al precedente conclave. Lui, Sua Emminens Ruini allora era una potenza, no?
Tra l'altro alcune delle ingerenze nella politica italiana che sono state addebitate a Ratzinger partivano proprio da lui, vedi famoso referendum sulla fecondazione assistita. Ora Francesco di questi problemi, creati da una Cei con Ruini particolarmente militante, pare non averne
Per quel poi che riguarda il panfletto incendiario che mai Padre Cantalamessa avrebbe osato pronunciare davanti a Papa Benedetto, se quello effettivamente è il pensiero di Jorge Bergoglio c`è da stare poco tranquilli, perchè i "muri divisori" che Cantalamessa vorrebbe vedere distrutti sono i muri portanti della nostra fede cattolica.
I media enfatizzeranno la rottura fino a quando l'Interessato non la smentirà chiaramente.
non so quanti italiani hanno lasciato la chiesa cattolica e quanti l'abbiano abbracciata pe rcolpa di ruini e le sue udienze settimanali ai politici. Altro che ossigeno Max
Difatti, ieri sera, nell'apprestarmi a incominciare la lettura del monumentale capolavoro di Spaemann (coetaneo e amico, con stima ricambiata, di Ratzinger) sulla Teleologia, ho pensato bene di saltare a pié pari la Prefazione del Cardinal Camillo (per rinviarla se mai a fine lettura) nella recentissima edizione italiana di Ares. (Diciamo che sentivo qualcosa nell'aria..)
Attenzione Raffaella, Benedetto XVI non ha mai fatto propria l'ermeneutica "della continuità", ma con la propria acutezza teologica ha coniato l'espressione "ermeneutica della riforma". Puoi vederlo in qualunque suo discorso sul Vaticano II.
Rottura (progressisti), continuità (tradizionalisti), riforma (cattolicesimo): tre concetti molto molto diversi. E solo il terzo è quello che Ratzinger ha fatto suo.
JP
Attenzione JP, Benedetto non ha contrapposto riforma a continuità; al contrario, ha contrapposto riforma a discontinuità. Riforma significa:
"rinnovamento nella continuità dell'unico soggetto-Chiesa, che il Signore ci ha donato". "L'ermeneutica della discontinuità rischia di finire in una rottura tra Chiesa preconciliare e Chiesa postconciliare...Con ciò, però, si fraintende in radice la natura di un Concilio come tale. In questo modo, esso viene considerato come una specie di Costituente, che elimina una costituzione vecchia e ne crea una nuova...I Padri non avevano un tale mandato e nessuno lo aveva mai dato loro; nessuno, del resto, poteva darlo, perché la costituzione essenziale della Chiesa viene dal Signore".
http://magisterobenedettoxvi.blogspot.it/2007/08/il-concilio-va-interpretato-nellottica.html
Alberto
Benedetto XVI non ha parlato di ermeneutica della riforma escludendo la continuità.
Basta rileggere il suo fondamentale discorso alla Curia del dicembre 2005:
http://www.vatican.va/holy_father/benedict_xvi/speeches/2005/december/documents/hf_ben_xvi_spe_20051222_roman-curia_it.html
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