La forza tranquilla di Benedetto XVI (Antonino D'Anna)
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4 commenti:
Luisa
ha detto...
Non ho bisogno di distanza nel tempo per dire quel che il Pontificato di Benedetto XVI ha dato alla Chiesa e ha lasciato come traccia indelebile e troverei veramente molto riduttivo e ingiusto farlo passare alla storia come colui che ha "umanizzato" il papato, e dato il via, con il suo gesto rivoluzionario( riprendo la vulgata mediatica) alle innovazioni "nello stile pontificale" che senza di lui non ci sarebbero state. A parte che la differenza=rottura di "stile" fra Benedetto XVI e il suo successore salta agli occhi, quella di Papa Benedetto XVI è stata una sua decisione personale e sofferta della gravità della quale era perfettamente consapevole, una decisione eccezionale in una situazione eccezionale, che si manifesta anche nella sua decisione di vivere nascosto al mondo.
Non vorrei che si riducesse il pontificato di Benedetto XVI alle sue dimissioni. E' stato un pontificato meraviglioso e intenso! Nessuno come lui ha messo in risalto la necessità della riflessione, del silenzio, della preghiera, come una specie di "ricarica" per una vita cristiana attiva. Non so, ma si rischia di perdere di vista il dono di questi anni per mettere in risalto il fatto che senza Benedetto non ci sarebbe stato Francesco. Sarò pessimista?
Non viene visto come rivoluzionario,ma come un fatto che ha sbolognato il papato,lui forse verrà ricordato come Celestino V,si arriverà persino a dire che lo doveva fare prima,così PF,l'idolo d'oro,sarebbe arrivato prima,con buona pace di tutti,questo è il messaggio filtrante,8 anni di un pontificato elevatissimo e di grande insegnamento dottrinale e di uno spessore teologico inarrivabile, barattato con banalissime pogate sulla folla e scambi di ciucci,cuoricini di cartone rosso ed amenità di questo tipo,oltre al livello'elementare'dei discorsi e qui mi fermo.Ho approfittato troppo della pazienza dell'autrice del blog.Se pubblicato,grazie.Lupus et agnus
4 commenti:
Non ho bisogno di distanza nel tempo per dire quel che il Pontificato di Benedetto XVI ha dato alla Chiesa e ha lasciato come traccia indelebile e troverei veramente molto riduttivo e ingiusto farlo passare alla storia come colui che ha "umanizzato" il papato, e dato il via, con il suo gesto rivoluzionario( riprendo la vulgata mediatica) alle innovazioni "nello stile pontificale" che senza di lui non ci sarebbero state.
A parte che la differenza=rottura di "stile" fra Benedetto XVI e il suo successore salta agli occhi, quella di Papa Benedetto XVI è stata una sua decisione personale e sofferta della gravità della quale era perfettamente consapevole, una decisione eccezionale in una situazione eccezionale, che si manifesta anche nella sua decisione di vivere nascosto al mondo.
Non vorrei che si riducesse il pontificato di Benedetto XVI alle sue dimissioni. E' stato un pontificato meraviglioso e intenso! Nessuno come lui ha messo in risalto la necessità della riflessione, del silenzio, della preghiera, come una specie di "ricarica" per una vita cristiana attiva. Non so, ma si rischia di perdere di vista il dono di questi anni per mettere in risalto il fatto che senza Benedetto non ci sarebbe stato Francesco. Sarò pessimista?
Non viene visto come rivoluzionario,ma come un fatto che ha sbolognato il papato,lui forse verrà ricordato come Celestino V,si arriverà persino a dire che lo doveva fare prima,così PF,l'idolo d'oro,sarebbe arrivato prima,con buona pace di tutti,questo è il messaggio filtrante,8 anni di un pontificato elevatissimo e di grande insegnamento dottrinale e di uno spessore teologico inarrivabile, barattato con banalissime pogate sulla folla e scambi di ciucci,cuoricini di cartone rosso ed amenità di questo tipo,oltre al livello'elementare'dei discorsi e qui mi fermo.Ho approfittato troppo della pazienza dell'autrice del blog.Se pubblicato,grazie.Lupus et agnus
Come ti condivido anonimo 16.06!
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