martedì 9 aprile 2013

Le malevole e dannose strumentalizzazioni ai danni del Papa Emerito (Il Vaticanista)

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5 commenti:

Stefano ha detto...

Una correzione a bell'articolo del Vaticanista : il cosiddetto "indulto Agatha Christie" (nome peraltro improprio ma mantenuto per legittimo folklore nei decenni) fu di papa Montini, a inizio anni '70, poco dopo il varo della riforma liturgica, e credo fosse valevole solo per l'Inghilterra (che tanti martiri difensori della Messa cattolica ha avuto, anche canonizzati dallo stesso Paolo VI).

Comunque sia, la storia della resistenza anglica alla riforma liturgica post conciliare (o meglio: al divieto di cotinuità o compresenza di riti) è molto istruttiva, Agatha o meno. E credo che sia una storia quasi del tutto indipendente da quella che ha avuto come baricentro Econe..
Spero che il Professor Pastorelli intervenga qui, da par suo, in merito.

Anonimo ha detto...

"In sostanza, speriamo che tutti siano moderati, che chi cerca di far passare Benedetto come un incidente di percorso la smetta e che l’ufficio per le celebrazioni liturgiche del Sommo Pontefice torni presto a spiegarci le ragioni delle scelte liturgiche del Papa Francesco, non per confortare noi che il rifiuto del fanone non rappresenta il desiderio di Bergolgio di distruggere il papato ma per evitare malevole e dannose strumentalizzazioni ai danni del Papa Emerito, che (nonostante li meritasse) il favore e l’apertura di credito della stampa che Francesco sta sperimentando in queste settimane, non li ha mai visti."

M O N U M E N T A L E
soprattutto la perentorietà con cui dice "chi cerca di far passare Benedetto come un incidente di percorso la smetta".
noi sappiamo che dopo il passaggio di Benedetto XVI la Chiesa non sarà più la stessa! Maia Pia

Eugenia ha detto...

Noi lo sappiamo ma gli altri? Tutti quelli che per esempio piangevano per le dimissioni di Benedetto e poi si sono ritrovati in preda della francescana lo sanno?

Eugenia ha detto...

Volevo dire francescomania

Anonimo ha detto...

Non ho nulla contro Papa Francesco. Per quanto addolorato dalla rinuncia di BXVI ho atteso la sua elezione con un misto di trepidazione e di gioia, che peró da subito si sono trasformati in delusione. Non avevo la pretesa di avere un nuovo Ratzinger, ma mi sarei aspettato che almeno il Successore evitasse l'adozione di un linguaggio simbolico (il piú potente ed immediato) che non puó che essere percepito come una presa di distanza dal Predecessore, anche dai media piú sereni. Spero che ci sia una ragione in quello che sta succedendo, ma, obiettivamente, ora sento la Chiesa meno mia, e sono confuso. E credo che Papa Francesco stesso abbia l'interesse a non farsi percepire come un "normalizzatore" dopo l'anomalia (?) benedettiana. Che sia in linea con Ratzinger sui valori fondamentali mi consola, ma non mi basta. Tutti i Vescovi, infatti, dovrebbero condividere le Loro posizioni sui valori non negoziabili. Ma dal Papa mi aspetterei qualcosa di piú: non so esattamente cosa, ma sicuramente non la ricerca del facile plauso delle folle (in fin dei conti era una folla, la stessa folla, quella delle Palme e del "crucifige")