sabato 20 giugno 2015
Discorso di Benedetto XVI al Convegno della diocesi di Roma su Famiglia e comunità cristiana (2005)
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Il 6 giugno 2005 Benedetto XVI si recò nella Basilica di San Giovanni in Laterano per l'apertura del Convegno della diocesi di Roma su Famiglia e Comunità cristiana. Il testo è consultabile integralmente qui.
Grazie come sempre a Gemma :-)
In particolare:
"Matrimonio e famiglia non sono in realtà una costruzione sociologica casuale, frutto di particolari situazioni storiche ed economiche. Al contrario, la questione del giusto rapporto tra l’uomo e la donna affonda le sue radici dentro l’essenza più profonda dell’essere umano e può trovare la sua risposta soltanto a partire da qui. Non può essere separata cioè dalla domanda antica e sempre nuova dell’uomo su se stesso: chi sono? cosa è l’uomo? E questa domanda, a sua volta, non può essere separata dall’ interrogativo su Dio: esiste Dio? e chi è Dio? qual è veramente il suo volto? La risposta della Bibbia a questi due quesiti è unitaria e consequenziale: l’uomo è creato ad immagine di Dio, e Dio stesso è amore. Perciò la vocazione all’amore è ciò che fa dell’uomo l’autentica immagine di Dio: egli diventa simile a Dio nella misura in cui diventa qualcuno che ama.
Da questa fondamentale connessione tra Dio e l’uomo ne consegue un’altra: la connessione indissolubile tra spirito e corpo: l’uomo è infatti anima che si esprime nel corpo e corpo che è vivificato da uno spirito immortale. Anche il corpo dell’uomo e della donna ha dunque, per così dire, un carattere teologico, non è semplicemente corpo, e ciò che è biologico nell’uomo non è soltanto biologico, ma è espressione e compimento della nostra umanità. Parimenti, la sessualità umana non sta accanto al nostro essere persona, ma appartiene ad esso. Solo quando la sessualità si è integrata nella persona, riesce a dare un senso a se stessa".
"In concreto, il "sì" personale e reciproco dell’uomo e della donna dischiude lo spazio per il futuro, per l’autentica umanità di ciascuno, e al tempo stesso è destinato al dono di una nuova vita. Perciò questo "sì" personale non può non essere un "sì" anche pubblicamente responsabile, con il quale i coniugi assumono la responsabilità pubblica della fedeltà. Nessuno di noi infatti appartiene esclusivamente a se stesso: pertanto ciascuno è chiamato ad assumere nel più intimo di sé la propria responsabilità pubblica. Il matrimonio come istituzione non è quindi una indebita ingerenza della società o dell’autorità, l’imposizione di una forma dal di fuori; è invece esigenza intrinseca del patto dell’amore coniugale.
Le varie forme odierne di dissoluzione del matrimonio, come le unioni libere e il "matrimonio di prova", fino allo pseudo-matrimonio tra persone dello stesso sesso, sono invece espressioni di una libertà anarchica, che si fa passare a torto per vera liberazione dell’uomo. Una tale pseudo-libertà si fonda su una banalizzazione del corpo, che inevitabilmente include la banalizzazione dell’uomo. Il suo presupposto è che l’uomo può fare di sé ciò che vuole: il suo corpo diventa così una cosa secondaria dal punto di vista umano, da utilizzare come si vuole. Il libertinismo, che si fa passare per scoperta del corpo e del suo valore, è in realtà un dualismo che rende spregevole il corpo, collocandolo per così dire fuori dall’autentico essere e dignità della persona".
"E’ chiaro dunque che non soltanto dobbiamo cercare di superare il relativismo nel nostro lavoro di formazione delle persone, ma siamo anche chiamati a contrastare il suo predominio nella società e nella cultura. E’ molto importante perciò, accanto alla parola della Chiesa, la testimonianza e l’impegno pubblico delle famiglie cristiane, specialmente per riaffermare l’intangibilità della vita umana dal concepimento fino al suo termine naturale, il valore unico e insostituibile della famiglia fondata sul matrimonio e la necessità di provvedimenti legislativi e amministrativi che sostengano le famiglie nel compito di generare ed educare i figli, compito essenziale per il nostro comune futuro. Anche per questo impegno vi dico un grazie cordiale".
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7 commenti:
giovane, pieno di energia, immenso, bellissimo<<<<<<<<<1
grazie!
e Benedetto continuerà "la famiglia è la VIA della Chiesa, perché spazio umano dell'incontro con Cristo" 1 dicembre 2010
Arcangela
poi uno....
parola di totem Bergoglio "non richiudiamoci in una società che esclude"
........e che vuol di'? questa e' una frase che può' essere applicata e applicabile in miliardi di maniere diverse.
detta poi in un momento storico dove può essere usato come pretesto da chiunque appartenga ad una specifica area politica.
e' una non risposta. e' uno slogan pubblicitario.
MA STIAMO SCHERZANDO???
Articolo splendido per chiarezza e per profondità di analisi. E anche coraggioso.
Gli organizzatori del meraviglioso Family day hanno commesso un solo errore: la scelta della location. E' San Pietro che le famiglie avrebbero dovuto invadere con i loro bimbi.
http://www.pierolaporta.it/pro-family-nemico-nella-chiesa/
Alessia
per la serie "come volevasi dimostrare"
alla fine hanno fatto calmare le acque e hanno ritirato fuori il documento kasper-forte sul prossimo sinodo.
riconfermo quanto detto su totem Bergoglio perché' ormai e' chiaro come il sole dove voglia andare a parare.
Bergoglio e' uomo del '900 , legato ad un protocollo culturale e pastorale post-guerra mondiale: sacerdote e vescovo legato a priorità totalmente superate dalla fede, dai tempi e dalla logica ma che non e' in grado di vedere ancorato ad una idea di progresso e di missione da modernariato conciliarista. in una situazione sociale ormai necrotizzata, Bergoglio ci passa la pasta fissan del solidarismo cristiano; in una realtà sociale in cui la convenzione della massa ha ormai totalmente preso il sopravvento sulla realtà del popolo (ormai defunto), continua a parlare di questo cadavere illudendosi sia ancora vivo.
in poche parole, scambia il legno verde per legno secco e quello secco per legno verde.
che Iddio abbia pietà' di noi.
p.s.
lo so non mi pubblichi, raffaella....lo comprendo
https://twitter.com/vignadelsignore/status/613769016558157824/photo/1
La Vigna del Signore su Twitter: "Benedetto XVI con Michael Hesemann (23 giugno 2015) http://t.co/8aT98j3sCZ"
La Vigna del Signore su Twitter: "Benedetto XVI con Michael Hesemann (23 giugno 2015) http://t.co/8aT98j3sCZ"
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