Cari amici,
ieri il caso Viganò-McCarrick si è arricchito di un nuovo importante documento: la testimonianza del segretario dell'ex cardinale che conferma, punto per punto, le dichiarazioni di Mons. Viganò. Benedetto XVI impose restrizioni a McCarrick, restrizioni che vennero aggirate in un qualche modo fino al 2013 per poi sparire di fatto a partire da quell'anno così sventurato.
Per tutti i particolari rimando agli articoli di Marco Tosatti (clicca qui e qui) e di Aldo Maria Valli (clicca qui).
Vorrei soffermarmi in particolare su due elementi. E' del tutto singolare (si fa per dire...) che la prima reazione vaticana al caso Viganò-McCarrick si sia avuta ieri, proprio nello stesso giorno in cui venivano pubblicate le dichiarazioni di Anthony Figueiredo (segretario personale di McCarrick). Quando il caso dice la combinazione...che coincidenza!
L'impressione è di una chiesa e un vaticano assediati che rispondono solo per arginare ulteriori danni.
Ovviamente il pensiero unico massmediatico è già in azione per farci sapere che si è parlato quando si è ritenuto oppurtuno farlo. Eh sì, perché non si rilasciano dichiarazioni nel bel mezzo delle tempeste.
Davvero? E da quando? Mi risulta che ai tempi di Papa Benedetto le risposte, le reazioni, non solo venissero richieste ma che si esigesse dal Santo Padre una presa di posizione precisa e puntuare (salvo poi criticare ogni parola).
Da dove viene tutta questa prudenza?
C'è poi tutto il lato comico della questione. A suo tempo i giornalisti furono investiti del compito di fare luce sulle accuse di Viganò. Vi ricordate? Se non sbaglio l'investitura avvenne ad alta quota.
I risultati delle indagini giornalistiche compiute dagli investiti furono rapidi e perentori: Viganò mentiva. Le restrizioni imposte da Papa Benedetto XVI a McCarrick non risultano da nessuna parte!
E comunque, forse, si trattava di ammonizioni per la condotta omosessuale del prelato. Insomma: provvedimenti di poca importanza. La famosa udienza del giugno 2013? Fantasie...ci sarà anche stata ma sicuramente non si è parlato di restrizioni al cardinale. Viganò quindi, secondo i giornalisti, era un bugiardo.
Beh, alla luce degli eventii penso che Viganò meriti almeno delle scuse. O mi sbaglio, cari giornalisti? Fatti e testimonianze danno ragione al monsignore alla faccia di tante difese ad oltranza.
Ci sono poi "anime belle" che davvero toccano il fondo cercando di gettare nuovamente la colpa su Papa Benedetto. Ah, ma allora esistevano quelle restrizioni? Caspita! Dovevano essere rese pubbliche. Si sarebbero evitate tante sofferenze!
Cari signori, riconciliatevi con voi stessi! Se le restrizioni esistevano perchè non avete indagato a fondo? Non è questo il compito dei giornalisti? Colti sul fatto, non sapete fare altro che attaccare Benedetto? Di nuovo complimenti.
Infine permettetemi di esprimere un concetto ben chiaro: nella lingua italiana affermare di non sapere nulla riguardo ad un certo argomento non è sinonimo di non ricordare il contenuto di un colloquio.
Inutile giocare con le parole.
Buona giornata.
R.
p.s. il mese di maggio sta per concludersi. Credo che sia giusto e doveroso recitare il Santo Rosario chiedendo alla Santa Vergine di vegliare e di pregare per tutti noi.
Nessun commento:
Posta un commento