Salvatore Izzo
(AGI) - CdV, 9 apr.
Papa Francesco e' stato invitato a parlare all'Assemblea Generale dell'Onu di New York, come hanno fatto Paolo VI, Giovanni Paolo II e Benedetto XVI. Lo ha comunicato il portavoce della Santa Sede, padre Federico Lombardi, al termine dell'incontro tra il Pontefice e Ban Ki-moon. "L'invito - ha precisato - e' stato anticipato a voce dal segretario generale nel corso del colloquio e ora arrivera' anche attraverso le vie formali".
Ai giornalisti, padre Lombardi ha spiegato che tra il nuovo Pontefice e il segretario dell'Onu vi e' stata oggi una grande intesa tanto che accanto ai temi caldi relativi alle "situazioni di conflitto e di grave emergenza umanitaria, soprattutto quella in Siria, e altre, come quella nella penisola coreana e nel Continente africano, dove la pace e la stabilita' sono minacciate", il Papa ha voluto esporre a Ban Ki-moon la sua preoccupazione "per il problema della tratta delle persone, in particolare delle donne, e a quello dei rifugiati e dei migranti", che aveva denunciato clamorosamente nel messaggio di Pasqua, prima della benedizione Urbi et Orbi. E soprattutto gli ha parlato "del contributo della Chiesa Cattolica, a partire dalla sua identita' e con i mezzi che le sono propri, in favore della dignita' umana integrale e per la promozione di una Cultura dell'Incontro che concorra ai piu' alti fini istituzionali". Da parte sua Ban Ki-moon, che "ha recentemente iniziato il secondo mandato nell'incarico" ha esposto al nuovo Pontefice il suo programma per il quinquennio, incentrato, tra l'altro, sulla prevenzione dei conflitti, la solidarieta' internazionale e lo sviluppo economico equo e sostenibile". Un'esposizione che il segretario dell'Onu ha voluto aprire con parole molto significative: "sono onorato, e' molto importante - ha spiegato il diplomatico sud-coreano - incontrare il leader spirituale del mondo all'inizio del suo mandato. Le Nazioni Unite e la Santa Sede condividono idee e obiettivi comuni". E Bergoglio ha risposto in inglese di essere contento anche lui della visita, riprendendo pero' subito dopo a parlare in italiano.
L'incontro del Papa con Ban Ki-moon, ha sottolineato il portavoce Lombardi, "si colloca nella tradizione delle udienze concesse dai Pontefici ai vari Segretari Generali delle Nazioni Unite succedutisi nel tempo, vuole esprimere l'apprezzamento che la Santa Sede nutre per il ruolo centrale dell'Organizzazione nella preservazione della pace nel mondo, nella promozione del bene comune dell'umanita' e nella difesa dei diritti fondamentali dell'uomo".
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PAPA: BAN KI-MOON, IL NOME FRANCESCO E' UN MESSAGGIO POTENTE
Salvatore Izzo
AGI) - CdV, 9 mar.
"Ho detto a Sua Santita' che la scelta del suo nome legato a San Francesco d'Assisi e' un messaggio potente per i molti obiettivi condivisi dalle Nazioni Unite". Lo ha rivelato il segretario dell'Onu, Ban Ki-moon, in un'intervista alla Radio Vaticana. "Il Papa - ha sottolineato - ribadisce ad alta voce il suo impegno per i poveri. Apprezzo il suo profondo senso di umilta', la sua passione e la sua compassione volte a migliorare la condizione umana". Per il segretario dell'Onu, "Papa Francesco e' un uomo di pace e di azione, e' voce per chi non ha voce". "E' stato - ha detto - un incontro edificante e pieno di speranza. Spero di poter proseguire in questa nostra conversazione e con questo spirito, e seguendo la tradizione dei suoi predecessori, ho avuto l'onore di invitare Papa Francesco a visitare le Nazioni Unite appena possibile".
"Ho avuto il privilegio particolare di incontrare Papa Francesco - ha spiegato il segretario dell'Onu - quando mancano esattamente mille giorni allo scadere del termine per il raggiungimento degli Obiettivi di sviluppo del millennio. Abbiamo parlato della necessita' di far progredire la giustizia sociale e di accelerare le azioni per raggiungere tali Obiettivi". Secondo Ban Ki-moon, "questo e' vitale per i piu' poveri del mondo". "Mi ha anche molto rincuorato - ha confidato ancora Ban Ki-moon nell'intervista - l'impegno di Papa Francesco a costruire ponti tra comunita' di diverse fedi: credo fermamente che il dialogo interreligioso possa aprire la strada a un profondo apprezzamento per valori condivisi che, a sua volta, porta alla tolleranza, all'inclusione e quindi alla pace". "Questa - ha concluso - e' la forza motivante delle Nazioni Unite in tutte le sue iniziative di civilizzazione e ho ampiamente apprezzato l'occasione di poter confrontarmi con Papa Francesco su come promuovere ulteriormente questa opera essenziale".
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5 commenti:
Il nome, la faccia, l'accento.....poi non si venga a dire che l'apparire non conta più dei contenuti
Dopo le meraviglie delle meraviglie del salmo 22 come solo LUI lo Puo´trasmettere e raccontare, torniamo al grigiore quotidiano
Un caro amico, provato nel fisico dal susseguirsi delle novità in cartellone al Circo Bergoglio, mi ha chiamato ieri. Era indignato per le malignità e le cattiverie che si vanno perpetrando, secondo quanto gli riferiva un suo conoscente di Curia, nei confronti di Mons. Guido Marini, Maestro delle Celebrazioni Liturgiche del Sommo Pontefice.
Da quel che si è lasciato trapelare, pare che Mons. Maestro terminerà di essere Cerimoniere del Papa dopo il 29 Giugno, alla vigilia delle ferie estive, e che per lui non sia prevista alcuna promozione. Dovrebbe quindi far ritorno nell'Arcidiocesi di Genova: egli sarebbe vittima di un gesto vergognoso, che in tempi cattolici si riservava ai reprobi e che oggi è invece adottato verso i meritevoli.
http://opportuneimportune.blogspot.de/
Caro Anonimo angustiato per le sorti terrene (benché di Perfecta Societas almeno in linea teorica si tratti) di Don Guido (che a quanto dici farà -almeno per ora, ma è ancor giovane- una fine sensibilmente diversa da altri "Don" , un esempio per tutti tal Stanislao), vorrei sommessamente far notare che al momento nell'arcidiocesi di Genova è vacante la carica di Vescovo Ausiliare (dopo che Palletti ha sostituito Moraglia che ha sostituito Scola..) Peccato però che a novembre Bagnasco abbia nominato Vicario Generale il teologo di provata ortodossia Mons. Doldi, e a Genova vale la regola non scritta che, se ausilare dev'esserci, questo sia anche vicario generale.
Ora, qualche considerazione: Marini Piero è giunto (dopo più lungo servizio qual cerimoniere, d'accordo) a essere Arcivescovo (e poi messo dove lo aggradava e quando lo aggradava) , ci furono i Cardinali Dante e... Noè.
Occorere aggiungere altro? Sì, che Guido Marini, da sempre inviso ai liturgisti "laureati" (per dirla alla Montale) , ha -cura liturgica attorno al Pontefice a parte- un curriculum vitae stellare (e non mi riferisco solo al Dottorato in utroque jure) che farebbe impallidire almeno due terzi dell'episcopato residenziale italiano. E ci sarebbe ancora moolto da dire. Ma tacciamo per carità di (santa) patria..
Caro Ligusticus,
mi perdoni, ma cosa mi vuole dire?Non capisco il suo articolato commento.Grazie per ulteriori chiarimenti
Bartolucci,insigne musicista dovette attendere il compimento di una veneranda età prima di essere eletto card.da BXVI,che riteneva da sempre un'ingiustizia che fosse stato scavalcato da altri meglio appoggiati,nihil novi sub...vaticano
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