PAPA: INTERROGA RAGAZZI DI PIAZZA S. PIETRO, PENSATE AI TALENTI?
Salvatore Izzo
(AGI) - CdV, 24 apr.
Dopo aver spiegato nella sua catechesi la parabola dei talenti, Papa Francesco si e' rivolto oggi ai tanti giovani presenti in Piazza San Pietro: "A voi, che siete all'inizio del cammino della vita, chiedo: Avete pensato ai talenti che Dio vi ha dato? Avete pensato a come potete metterli a servizio degli altri?". "Non sotterrate - ha chiesto loro - i talenti. Scommettete su ideali grandi, quegli ideali che allargano il cuore, quegli ideali di servizio che renderanno fecondi i vostri talenti".
Secondo Francesco, "la vita non ci e' data perche' la conserviamo gelosamente per noi stessi, ma ci e' data perche' la doniamo".
"Cari giovani - ha scandito - abbiate un animo grande! Non abbiate paura di sognare cose grandi!". Nella sua catechesi il Pontefice argentino si e' soffermato a lungo sulla parabola dei talenti, che, ha detto, "ci fa riflettere sul rapporto tra come impieghiamo i doni ricevuti da Dio e il suo ritorno, in cui ci chiedera' come li abbiamo utilizzati". "Al suo ritorno - infatti - il padrone giudica l'operato dei suoi servitori: loda i primi due, mentre il terzo viene cacciato fuori nelle tenebre, perche' ha tenuto nascosto per paura il talento, chiudendosi in se stesso". "Un cristiano che si chiude in se stesso, che nasconde tutto quello che il Signore gli ha dato - ha concluso a braccio - non e' cristiano! E' un cristiano che non ringrazia Dio per tutto quello che gli ha donato!".
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PAPA: NON TUTTI I CRISTIANI CREDONO AL GIUDIZIO FINALE
Salvatore Izzo
(AGI) - CdV, 24 apr.
"La fede nel ritorno di Cristo e nel Giudizio finale a volte non e' cosi' chiara e salda nel cuore dei cristiani". Lo ha denunciato Papa Francesco nella catechesi all'Udienza Genrale di oggi. "Gesu' - ha ricordato - durante la vita pubblica, si e' soffermato spesso sulla realta' della sua ultima venuta". "Cari fratelli e sorelle - ha poi esortato Francesco rivolgendosi ai 100 mila fedeli presenti - guardare al Giudizio finale non ci faccia mai paura; ci spinga piuttosto a vivere meglio il presente".
Secondo il nuovo Pontefice, "l'attesa del ritorno del Signore e' il tempo dell'azione: noi siamo nel tempo dell'azione, il tempo in cui mettere a frutto i doni di Dio non per noi stessi, ma per Lui, per la Chiesa, per gli altri, il tempo in cui cercare sempre di far crescere il bene nel mondo". "Dio - ha spiegato Francesco - ci offre con misericordia e pazienza questo tempo affinche' impariamo ogni giorno a riconoscerlo nei poveri e nei piccoli, ci adoperiamo per il bene e siamo vigilanti nella preghiera e nell'amore. Il Signore, al termine della nostra esistenza e della storia, possa riconoscerci come servi buoni e fedeli". In proposito, il Pontefice ha citato la parabola evangelica delle vergini stolte che "trovano chiusa la porta che introduce alla festa nuziale. Bussano con insistenza, ma ormai e' troppo tardi, lo Sposo risponde: non vi conosco". "Lo Sposo - ha sottolineato Bergoglio - e' il Signore, e il tempo di attesa del suo arrivo e' il tempo che Egli ci dona, a tutti noi, con misericordia e pazienza, prima della sua venuta finale; e' un tempo della vigilanza; tempo in cui dobbiamo tenere accese le lampade della fede, della speranza e della carita', in cui tenere aperto il cuore al bene, alla bellezza e alla verita'; tempo da vivere secondo Dio, poiche' non conosciamo ne' il giorno, ne' l'ora del ritorno di Cristo". "Quello che ci e' chiesto - ha poi scandito - e' di essere preparati all'incontro: preparati ad un incontro, ad un bell'incontro, quell'incontro con Gesu', che significa saper vedere i segni della sua presenza, tenere viva la nostra fede, con la preghiera, con i Sacramenti, essere vigilanti per non addormentarci, per non dimenticarci di Dio". "La vita dei cristiani addormentati - ha quindi concluso il Papa - e' una vita triste, eh?, non e' una vita felice. Il cristiano dev'essere felice, la gioia di Gesu'. Non addormentarci!".
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CRISI: PAPA, E' IMPORTANTE NON CHIUDERSI IN SE STESSI
Salvatore Izzo
(AGI) - CdV, 24 apr.
"In particolare, in questo tempo di crisi, oggi, e' importante non chiudersi in se stessi, sotterrando il proprio talento, le proprie ricchezze spirituali, intellettuali, materiali, tutto quello che il Signore ci ha dato, ma aprirsi, essere solidali, essere attenti all'altro". Lo ha detto Papa Francesco al termine dell'Udienza Generale.
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PAPA: INCORAGGIA LE NONNE DI PLAZA DE MAYO
Salvatore Izzo
(AGI) - CdV, 24 apr.
Al termine dell'Udienza Generale Papa Francesco ha salutato e incoraggiato Estella Carlotto ed altre rappresentanti delle "nonne de plaza de Mayo", l'associazione che si batte per la memoria dei desaperecidos, cioe' della vittime della dittatura militare in Argentina e per la ricerca dei loro figli, dati illegalmente in adozione. "Sono soddisfatta ed emozionata: abbiamo parlato, ci ha baciato, nessun protocollo particolare".
Carlotto ha consegnato a Papa Francesco una lettera nella quale ha ribadito le richieste che fanno da anni le "madri di Plaza de Mayo": "Aprire gli archivi del Vaticano e della Chiesa argentina" per trovare informazioni sui circa 500 bambini spariti. Di questi, 108 sono stati sinora ritrovati. "Sono a vostra disposizione, contate su di me", ha risposto Papa Francesco.
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1 commento:
Ridico qui quel che ho già detto più sotto.
L`udienza generale era l`occasione perfetta per Papa Bergoglio per dire una parola ai pellegrini francesi sull`approvazione del matrimonio gay, invece, consultando il sito della Santa Sede, constato che non ha detto niente.
Sono convinta che i Francesi presenti aspettavano quella parola che non è venuta.
Non sarebbe stata un`ingerenza negli affari di uno Stato straniero ma la parola del Papa che testimonia ai pellegrini francesi la sua vicinanza, il suo appoggio, ricordando i valori fondamentali della nostra Fede.
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