mercoledì 17 aprile 2013

Messa per i dipendenti dello Ior. Papa Francesco: la chiesa deve scegliere se essere mamma o baby sitter. Il ricordo dei martiri del Giappone e della fede che restò viva (Izzo)

PAPA: CELEBRA LA MESSA PER I DIPENDENTI DELLO IOR


Salvatore Izzo

(AGI) - CdV, 17 apr. 

Alla messa celebrata da Papa Francesco nella cappella della Domus Santa Marta erano presenti questa mattini i dipendenti dello Ior. 

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PAPA: LA CHIESA DEVE SCEGLIERE SE ESSERE MAMMA O BABYSITTER


Salvatore Izzo

(AGI) - CdV, 17 apr. 

Le mamme e le baby sitter hanno approcci diversi alla cura del bambino. La Chiesa deve riprodurre la prima figura. Lo ha affermato oggi Papa Francesco. I cristiani debbono essere, ha spiegato, "fedeli allo Spirito per annunciare Gesu' con la nostra vita, con la nostra testimonianza e con le nostre parole". "Quando facciamo questo - ha sottolineato il Pontefice nell'omelia di questa mattina alla Domus Santa Marta - la Chiesa diventa una Chiesa Madre che genera figli, figli, figli perche' noi, figli della Chiesa, portiamo quello. Ma quando non lo facciamo, la Chiesa diventa non madre, ma la Chiesa-babysitter, che cura il bambino per farlo addormentare". Quella che segue l'approccio delle babysitter "e' una Chiesa sopita", ha stigmatizzato Bergoglio. "Pensiamo - ha suggerito - al nostro battesimo, alla responsabilita' del nostro battesimo. C'e' una grande responsabilita' per noi, i battezzati: annunciare Cristo, portare avanti la Chiesa, questa maternita' feconda della Chiesa. Essere cristiano non e' fare una carriera in uno studio per diventare un avvocato o un medico cristiano; no. Essere cristiano e' un dono che ci fa andare avanti con la forza dello Spirito nell'annuncio di Gesu' Cristo". Francesco ha ricordato in proposito l'esempio dei primi cristiani che "avevano soltanto la forza del battesimo" che "dava loro questo coraggio apostolico, la forza dello Spirito". "Io penso - ha poi confidato - a noi, battezzati: se noi abbiamo questa forza. E chiedo: ma noi, crediamo in questo? Che il battesimo basti, sia sufficiente per evangelizzare? O 'speriamo' che il prete dica, che il vescovo dica. E noi siamo serrati nei nostri pensieri, nelle nostre cose. O a volte pensiamo: 'No, noi siamo cristiani: ho ricevuto il battesimo, ho fatto la cresima, la prima comunione la carta d'identita' e' a posto'. E adesso, dormi tranquillo: sei cristiano. Ma dov'e' questa forza dello Spirito che ti porta avanti?". Per il Pontefice in questo modo "la grazia del battesimo e' un po' chiusa". 

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PAPA: RICORDA I MARTIRI DEL GIAPPONE E LA FEDE CHE RESTO' VIVA

Salvatore Izzo

(AGI) - CdV, 17 apr. 

Papa Francesco ha ricordato oggi le persecuzioni in Giappone nel 17esimo secolo, quando i missionari cattolici furono cacciati e le comunita' cristiane restarono per 200 anni senza preti. "Al loro ritorno - ha detto nell'omelia della messa celebrata oggi alla Domus Santa Marta - i missionari trovarono tutte le comunita' a posto, tutti battezzati, tutti catechizzati, tutti sposati in chiesa". Grazie all'opera dei battezzati". "Il Papa - ha sottolineato la Radio Vaticana - ha preso spunto dal brano degli Atti degli Apostoli: la prima comunita' cristiana di Gerusalemme vive in pace e nell'amore, ma subito dopo il martirio di Santo Stefano scoppia una violenta persecuzione". "Questo - ha osservato il Pontefice - e' un po' lo stile della vita della Chiesa: fra la pace della carita' e la persecuzione". E' quello che accade sempre nella storia 'perche' e' lo stile di Gesu''. Con la persecuzione, molti fedeli fuggono nella Giudea e nella Samaria e qui annunciano il Vangelo, anche se sono soli, senza sacerdoti, perche' gli apostoli sono rimasti a Gerusalemme. Hanno lasciato la casa, hanno portato con se' forse poche cose; non avevano sicurezza, ma andarono di luogo in luogo annunciando la Parola. Portavano con se' la ricchezza che avevano: la fede. Quella ricchezza che il Signore aveva dato loro. Sono semplici fedeli, appena battezzati da un anno o poco piu', forse. Ma avevano quel coraggio di andare ad annunziare. Ed erano creduti! E facevano miracoli!". C'e' - ha commentato Francesco - una grande responsabilita' per noi, i battezzati: annunciare Cristo, portare avanti la Chiesa, questa maternita' feconda della Chiesa. Essere cristiano non e' fare una carriera in uno studio per diventare un avvocato o un medico cristiano; no. Essere cristiano e' un dono che ci fa andare avanti con la forza dello Spirito nell'annuncio di Gesu' Cristo". "Durante la persecuzione dei primi cristiani - ha quindi concluso - Maria pregava tanto e animava quanti erano battezzati ad andare avanti con coraggio: chiediamo al Signore la grazia di diventare battezzati coraggiosi e sicuri che lo Spirito che abbiamo in noi, ricevuto dal battesimo, ci spinge sempre ad annunciare Gesu' Cristo con la nostra vita, con la nostra testimonianza e anche con le nostre parole". 

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2 commenti:

Luisa ha detto...

Di battezzati che testimoniano il Vangelo e Cristo ce ne sono tanti, li vediamo nelle piazze, ogni tanto bussano alle nostre porte...ma non sono cattolici!
Che cosa distingue un cattolico, da un protestante, non è forse importante che il Papa ci confermi nella NOSTRA Fede?
Si può dire che il battesimo basta per evangelizzare?
E sì, papa Bergoglio io aspetto che il sacerdote, il vescovo, il Papa dica, mi parli, mi formi , mi insegni e mi guidi nella formazione della mia identità-coscienza
cattolica, al di là di formule, formulazioni banali e banalizzanti, io aspetto che i miei Pastori mi confermino nella mia Fede cattolica, in ciò che la Chiesa ha sempre creduto e insegnato.

Anonimo ha detto...

Cari dipendenti IOR, la chiesa non è una
money-sitter.