sabato 13 aprile 2013

Papa Francesco e Roma: sarà vero amore? (Angela Ambrogetti)

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Bella la chiosa: "E qualcuno attende anche che la luce al terzo piano del Palazzo Apostolico sia accesa la sera. Da lì i Papi hanno guardato la Città Eterna...". Chi ha visitato Roma sa quanto fosse rassicurante vedere quelle finestre illuminate. Negli ultimi anni poi si poteva vedere la stessa finestra illuminata anche dalla webcam. Il Papa era li' e noi tutti potevamo sentirci uniti a lui. Sono forse piccole cose la la fede dei semplici e' anche li'.

30 commenti:

Biancamargherita ha detto...

E' vero!! Io sono romana e non vedere più quella luce...ogni volta che passo evito di alzare lo sguardo. A dolore si aggiunge dolore. Avrei potuto pensare con un po' di dolcezza a quelle stanze ancora abitate.

Caterina63 ha detto...

stupendo......

Anonimo ha detto...

E' un articolo molto bello e interessante, soprattutto per l'excursus storico. Quanto al rapporto dei romani con Bergoglio beh... essendo stata Domenica in San Giovanni posso dire che ho visto, più o meno, quanto avevo visto con Luciani: un affetto profondo, reciproco. Almeno per ora è così. Se poi per Roma, invece di intendere i fedeli, si intende il clero, allora onestamente non so, non mi esprimo, non posso parlare se non di quanto conosco e, in una città grande e complicata come Roma, ciò è troppo poco. Comunque, per quanto ho notato, alla gente (non necessariamente lobotomizzata...) Bergoglio piace com'è. E non entro in merito alle ragioni che pongo alla base di tale affetto, poiché troppo dovrei scrivere...
Ciao!
Paola

Anonimo ha detto...

Finalino strappalacrime e ben poco radicato nella storia.
Quando il Papa stava al Quirinale da che finestra si affacciava? Da un Palazzo Apostolico che ancora non c'era?

Raffaella ha detto...

Ma adesso c'e'!
R.

Anonimo ha detto...

Dopo quello che ho visto è sto vedendo, non mi aspetto proprio nulla. Anzi!
Ed ero partita con la prudenza attendista...

Anonimo ha detto...

Si affacciava dalla torretta che sovrasta il palazzo del Quirinale indebitamente espropriato dai Savoia,e vedeva Roma anche meglio,cmq,vedo che non riuscite a convincervi dell'evidenza del fatto che bergoglio non ama roma,tantomeno il ministero petrino come è stato finora svolto,che nei palazzi non andrà mai se non per obblighi di rappresentanza,che demanderà i compiti ai sottoposti come si usa nella compagnia di Gesù,che darà più di un dispiacere agli amanti della bella liturgia e,cosa anche peggiore,darà ulteriori dolori a chi ha amato la Chiesa più della sua stessa vita ,consumandosi nel servizio e nell'obbedienza.Aria nuova significa ognun per sé e Dio per tutti,la chiesa va nella direzione in cui va la società di oggi,alla deriva,ricordate il discorso dell'allora card. Ratzinger"resteranno dei piccoli gruppi di cristiani creativi,da lì tutto ripartirà,dalle piccole comunità,come al tempo degli apostoli",adesso abbiamo solo profeti,nessun apostolo disposto a donare la propria vita per il Maestro,l'ultimo era tedesco e sapete la fine che gli hanno fatto fare;si sente più parlare di cattolici seriamente impegnati in politica,di valori non negoziabili?Non un fiato e così svaniranno gli scandali,'tutto cambiato perchè tutto resti come prima'....se la webmistress non vuole può non pubblicarmi,è un suo diritto;io rimango fedele a papa Benedetto,ma con fondati sospetti che ci saranno spiacevoli novità.Grazie comunque.Il gattopardo.

laura ha detto...

Il gattopardo ha ragione in pieno. Siamo in un momento difficle per la Chiesa e, chi non si lascia incantare dagli osanna attuali, sa che tutto questo "sacro fuoco" si spegnerà presto e rimarrà solo cenere. Sperare e pregare con e per Papa Benedetto epr la Chiesa e anche per il vescovo Francesco, perché si renda conto del posto che occupa. In alcuni moemtoi ho anche pensato , benevolmente, che avverta la presenza di Papa Benedetto e non voglia prenderne il posto, anche fisicamente, ficnché è in vita, ma ho dovuto putroppo ricredermi e rendermi conto che Francesco fatto osì ed è totalmente allergico qualssiasi regola. Forseè meno stressante il tutto. Questo mimette a disagio perché non posso n oriepttare il papa, ma h ouna ocnfusione in testa che non finisce più. Se lui non vuole entrare in... casa ,alloora le chiavi ce le ha sempre Papa Benedetto! (scusate per la farneticazione e grazie per l'accoglienza)

Anonimo ha detto...

Gattopardo...
Sei proprio così certo che Bergoglio non ami Roma, non ami il Ministero Petrino, che non andrà a vivere mai nel Palazzo Apostolico. Che, in ultima analisi, non voglia servire la Chiesa?
Vedete... Io sarò pure lobotomizzata secondo qualcuno tra voi, ma cerco di ragionare. Quest'uomo è Papa da un mese, sta prendendo lentamente possesso del suo ruolo, non è -come Ratzinger- uomo che del Vaticano conosceva ogni respiro. Almeno un poco di tempo vogliamo concederglielo? Freddare un momento gli animi è possibile? Io sto leggendo commenti che mi lasciano perplessa (eufemismo), come se sulla Chiesa stia per cadere la scure del Male. Non dimentichiamo mai che la Chiesa è di Cristo, abbiamo fiducia, almeno in Lui. No?
Ciao,
Paola

Miserere ha detto...

Io, a Roma, non ci torno più! Non ho più motivi per tornarci!
Mi stringo a Papa Benedetto!

carmelina ha detto...

cara paola, nessuno pensa che sulla Chiesa sia caduta la scure del male. ma fino a quando i conti non torneranno c'e' gente (come me) che preferisce rimanere seduta con le braccia conserte nell'ultima fila tra i banchi della chiesa in attesa di comprendere come sia possibile che nell'arco di un paio di mesi si sia passata da una cronaca stile john le carre' ad una elegiaca-romantica stile rosamunde pilcher. come e' possibile che Benedetto abbia trovato tutte le porte chiuse e Bergoglio tutte aperte. che al primo, semplicemente per essere nato in Germania durante il nazismo, l'etichetta di papa-nazi e' stata appiccicata indelebilmente e a Francesco, responsabile del suo ordine durante gli anni della dittatura in argentina, hanno gia' trovato spiegazioni esaustive per azzittire definitivamente anche il piu' innocuo sfotto'. perchè Francesco rinfresca con la sua verve pastorale mentre Benedetto che ha sputato sangue e preso sputazzi a destra e manca per difendere la dottrina cattolica e' ormai ritenuto da molti una cariatide da sottoscala di museo delle cere. in breve, cara paola, vorrei sapere perche' dire la verita' e vivere secondo verita' (come ha fatto Benedetto) ti fa diventare un nemico pubblico numero 1.

Anonimo ha detto...

Ciao, Carmelina!
Il fatto è che se uno capita, come è accaduto a me, ex abrupto, su questo blog, legge commenti che lasciano pensare che qualcuno tra voi abbia un'idea catastrofica sul futuro della Chiesa con Bergoglio. Non è il tuo caso, vedo. Quanto al rapporto media-Ratzinger, media-Bergoglio, la storia del Papa-nazi non è durata molto, almeno per le persone dotate di normale q.i., in quanto un briciolo di conoscenza della storia avrebbe fatto comprendere a tutti che il giovane Joseph fu costretto a fare quel che fece. Sul rapporto Bergoglio-dittatura, beh... personalmente, avendo conosciuto molti gesuiti e tutti alle prese con i militari (ne ricordo in particolare uno cileno, di nome...Jorge) e non avendo sentito dai loro racconti altro che disprezzo per le dittature, disprezzo spesso pagato in prima persona con torture e incarcerazioni, non ho avuto bisogno che Lombardi, Topolino o Pippo mi venissero a dire che Verbitsky aveva messo su una vera porcheria. Qualcuno ha ipotizzato fosse a libro-paga dei Kirchner. Vero o no, ripeto, non ci credevo per esperienze personali.
Detto questo, e aggiunto che, nel tempo, io solo so quante volte ho dovuto difendere Ratzinger e l'ho fatto con successo, poiché quando uno crede in quel che dice e fa ci vuol poco a spappolare i luoghi comuni, mi sto leggendo il libro-intervista su Bergoglio per cercare di capire meglio l'uomo che oggi è Vicario di Cristo. E' assai interessante e, dalle prime pagine, mi sta confermando quanto pensavo, cioè che Bergoglio è persona complessa, ma dotata di una spiritualità profonda e di un amore per Cristo e per il Vangelo che sono poi quelli che cerca di trasmettere, prendendo proprio spunto dalla sua stessa vita. Forse per questo riesce a "entrare" con tanta immediatezza nei cuori della gente, non necessariamente lobotomizzata
Ciao,
Paola

Stiletto ha detto...

Cara Paola,
il cuore è un organo volubile.
Non a caso è spesso lui che ci tradisce...
Il cuore è per antonomasia l'organo delle emozioni e delle sensazioni immediate.
Al giorno d'oggi le emozioni sono tante e le persone volubili come il loro cuore.
Ciò che oggi è attualissimo domani sarà passatissimo diceva Benedetto XVI.
Non basta entrare nel cuore della gente per conquistarla davvero.
Serve penetrare nella loro anima e nella loro testa.
Solo così l'affetto non sarà un fuoco di paglia destinato a spegnersi al primo temporale.

carmelina ha detto...

ciao Paola, il problema non e' il fascino che Papa Francesco riesce a ispirare nelle persone (lobotomizzate o meno) ma la capacita' delle stesse, sulla carta cristiani cattolici (qui essere lobotomizzati non aiuta), ad andare oltre le apparenze, corroborate dalle cronache interessate e strumentali di media a caccia di nuovi eroi popolari da pompare. a me Benedetto non piace per le sue qualita' personali ma perche' mi ha reso un servizio come fedele: ho guadagnato con lui una conoscenza superiore del Cristo e della Chiesa. del carisma, della semplicita, della complessita', della tenerezza, della poverta', del buongiorno, buonasera e buon pranzo non so che farmene. io ragiono in termini di guadagno netto in conoscenza e crescita' reale e non in base a simpatia a pelle o credito su fiducia. Papa Francesco e' il nuovo Vicario di Cristo e in quanto tale e' ai miei occhi, come a quelli di tutti coloro che s'impegnano con fatica ad essere/diventare/rimanere cattolici, un faro e una guida. ma nel profitti e perdite del mio rapporto con la sua figura, nella colonna dei ricavi, al momento, non appare alcuna voce. attendo con fiducia. ciao e buona domenica

Anonimo ha detto...

Caro Stiletto,
anche la mente è volubile. A volte diventa pure pericolosa. Ogni "ismo" sminuisce la razionalità e genera mostri. E di mostri razionalisti ne abbiamo visti molti e molti ne vediamo. Personalmente ritengo che affidarsi unicamente alla ragione possa condurre a vivere una fede "chiusa", paurosa. Affidarsi unicamente al cuore, è vero, produce solo frutti del momento. Ma penso pure che è dal cuore che, normalmente, si arriva all'anima. Almeno a me è successo così. Ratzinger ha dato spessore intellettuale alla mia fede, e lo ha fatto con un pontificato che ha mirabilmente unito Fede e Ragione, cuore e testa. Tuttavia sentivo che mancava qualcosa. Forse non riusciva a giungere fino alla profondità della mia anima. La mia preghiera era convinta, certo, eppure nel quotidiano restavo sovente con la borraccia vuota. Cristo c'era. Ma era soprattutto un Cristo "di testa". Ma, ripeto, è esperienza personale. Quella gente che oggi parla con entusiasmo di Bergoglio non credo abbia dimenticato Ratzinger. Solo che percepisce un qualcosa, un "quid" di diverso che va dritto al cuore. E - nella maggior parte dei casi - dal cuore giunge all'anima. Ora, magari, non tutti poi porteranno frutti, ma almeno qualcosina in loro si è risvegliato. Chi sembra essersi dimenticato di B16 è il mondo dei "media", tranne qualche lodevole eccezione. Ma non tutti sono pecoroni che vanno dietro ai vaticanisti o presunti tali. Ci sono pure persone che ragionano con la loro testa e poi - parafrasando il titolo di un libro di Bergoglio - aprono la mente al loro cuore. Cuore e testa debbono andare insieme, altrimenti si resta a metà. Just my opinion, ci mancherebbe...
Ciao,
Paola

Anonimo ha detto...

Cara Carmelina,
in parte ho già risposto a te, rispondendo a Stiletto. Poi dici che a te Benedetto piace perché ti ha reso un servizio come fedele. Molto bene. Hai guadagnato con lui una conoscenza superiore del Cristo e della Chiesa. Ganz genau. Immagino che tale conoscenza ti abbia poi spinto operosamente sulla via del Vangelo. Non sai cosa fartene di complessità umana, di tenerezza, di semplicità, ragioni in termini di guadagno netto e non in base a simpatia a pelle. Scusa la domanda, spero non ti sembri impertinente, ma mi viene spontanea. Cosa è per te un essere umano? Lo soppesi, lo valuti per quanto ti dà, al di là del suo essere figlio di Dio, come te? E' un Papa che deve far crescere la tua fede? Avessi ragionato così, con Wojtyla sarei diventata buddista ;-)
Non so, ma mi fa rabbrividire, proprio alla luce del mio concetto di ragione che diventa razionalismo (e, per questo, uccide la ragione stessa), quella sorta di contabilità che poni alla fine del tuo post. Parli di profitti e perdite, Bergoglio è una partita doppia. Suo padre era contabile, magari potrebbe anche fargli piacere. Io, invero, resto piuttosto perplessa.
Ciao e buona Domenica anche a te.
Paola

Raffaella ha detto...

Paola, sei sicura di non venire qui semplicemente a provocarci?
Come mai tutta questa insistenza su Bergoglio che conquista i cuori?
Io posso parlare per me naturalmente ma ritengo che la mente non possa essere volubile.
Se una persona impara ad usare la propria testa, non si lascia influenzare dall'opinione altrui.
Per questo non comprendo chi cambia opinione a seconda dell'onda del momento.
Se la mente e' formata non si puo' cambiare idea come ci si cambia la maglietta della salute.
Ultima annotazione: chi conquista la mia mente ha automaticamente anche il mio cuore :-)
Parlo per me naturalmente...
Ringrazio Benedetto XVI perche' da lui ho imparato sulla fede, su Cristo e sulla Chiesa piu' che da chiunque altro.
In otto anni ho nutrito la mia mente ed il mio cuore piu' di quanto potessi mai immaginare.
R.

Anonimo ha detto...

Ciao Raffaella,
no. Non vengo qui a provocare. Vengo per spiegare la mia posizione. Credo di averne diritto. Come tutti hanno diritto di fare domande, sperando di avere risposte esaurienti. Sono contenta per chi, come te, ha imparato ed è cresciuto/a con Benedetto. Per me è stato diverso. Non nel senso che con Ratzinger io sia regredita, grazie a Dio il dono della Fede che ho ricevuto durante la mia adolescenza e che i 33 giorni di Luciani hanno illuminato vieppiù, rimane integro. Soltanto con Bergoglio sto rivivendo qualcosa che da 35 anni non provavo e leggo negli occhi di molti le stesse mie sensazioni. Tutto qui. Se poi le esperienze personali diverse da quelle della maggioranza di chi posta su questo blog vengono prese per provocazione, non può essere un problema mio. L'arte della dialettica presuppone anche la capacità di ascoltare e di non arroccarsi, sapendo poi ribattere colpo su colpo con argomentazioni solide. E penso che che il vissuto di ciascuno di noi rappresenti argomentazione più che valida, pur restando - in ogni modo - discutibile (nel senso stretto del termine) e non intangibile.
Rispetto le vostre idee. Potete farmi la cortesia, o quanto meno usare il concetto di reciprocità, di rispettare anche le mie? Grazie.
Paola

Raffaella ha detto...

Sara'...
Io ho sempre bisogno di capire e difficilmente vengo travolta dall'onda mediatica.
Anzi...di solito il favore dei mezzi di comunicazione mi rende sospettosa.
Non vale solo per la Chiesa ma per tutti i campi: dalla politica al mondo dello spettacolo.
R.

Miserere ha detto...

Cara Paola: credo indovinare chi sei. Se sei chi penso, non puoi non ricordarti la bella chiacchierata che abbiamo condiviso dopo pranzo in un paesino di montagna nell'agosto 2012, anche se non era la prima volta che ci siamo incontrate. Come tu sai, noi condividiamo lo stesso amore per Luciani, io ti avevo parlato pure del mio amore per Ratzinger. Rispetto quello che tu dici però pensa che noi qui abbiamo delle perplessità per quanto riguarda il nuovo Papa. Molta gente qua, e te lo dico sinceramente, abbiamo imparato a ragionare la fede grazie alla profondità del pensiero ratzingeriano. Questo non toglie l'aver anche amato Ratzinger come persona e che la sua parola sia arrivata al nostro cuore oltre che alla ragione. E' questione di sensibilità e parlo del mio caso. La mia perplessità su Bergoglio è che non riesco a capire tutto questo chiasso mediatico ossanante anche perché essendo stato Bergoglio il mio arcivescovo non posso dimenticare la sua mano dura (espulsione dall'arcidiocesi senza spiegazioni!) su una congregazione (fedele alla Chiesa e di stampo tradizionale anche se i preti celebrano la Messa di Paolo VI senza abusi liturgici) che io frequentavo e che tanto bene aveva fatto alla mia spiritualità, appena preso possesso dell'arcidiocesi di Buenos Aires. Per non dire altre cose che mi riguardano di cui sono venuta a conoscenza poche settimane fa, così per approfondire il mio disagio e la mia preoccupazione. Qualcuno ha paragonato Bergoglio a Luciani. Anche questo mi lascia perplessa! Nella sua umiltà Luciani ha accettato di fare il Papa e ogni volta che ha avuto la possibilità non ha cessato di sottolineare che lui era il Papa, anche in privato (immagino che ti ricordi l'episodio della nipote Pia quando è stata invitata in Vaticano). Bene, Paola, se non sei la Paola che io conosco. Dimentica il mio discorso! ;-)

carmelina ha detto...

ecco, Paola! e' proprio quel "quid" che tu vedi in Francesco, io lo vedevo in Benedetto. oggi non vedo ne' l'uno (il quid) ne' l'altro (Benedetto).

Stiletto ha detto...

Cara Paola,
non pensare che chi è attratto dalla ragionevolezza abbia una fede cervellotica.
Il cristianesimo è nato in Europa perché europee sono la cultura greca e quella latina.
I grandi Padri della Chiesa come Agostino e Tommaso hanno fatto della ragionevolezza della fede il loro punto di forza.
Pensa alle prove dell'esistenza di Dio dell'Aquinate o all'intelligo ut credam del Santo di Ippona così amato dal teologo Ratzinger.
Dobbiamo saper dare conto della ragionevolezza della nostra fede.
Le emozioni vanno e vengono.
La fede radicata nella ragione resta con noi anche quando non siamo in grado di emozionarci per qualcosa che non sentiamo.

Anonimo ha detto...

Ciao Miserere...
No. Non sono la Paola che conosci. Anche perché credo (spero) che siano diverse persone a chiamarsi come me e che hanno amato Luciani. ;-)
Sul fatto di Bergoglio a Baires beh... qui mi ritiro in buon ordine, non conoscendo i fatti. Quel che sento di poter dire rispetto al paragone Bergoglio-Luciani non è tanto sull'umiltà, che vedo in Luciani e meno in Bergoglio, quanto nello stile aperto e semplice. Luciani era più catechista, Bergoglio, per estrazione (gesuita e sudamericano) più missionario. Ma entrambi:
a) vengono dopo un Papa "intellettuale", più comprensibile Ratzinger, più ostico Montini, ma entrambi grandi;
b) giungono al pontificato in un momento difficile (1978: in Italia l'omicidio Moro, dimissioni Leone, e terrorismo che impazza - 2013: crisi globale da cui non si vede uscita) in cui si sente, quasi ististivamente, il bisogno di una parola di speranza;
c) usano esperienze di vita per portare avanti i loro discorsi, in modo che la gente "percepisce" che sono parole sorrette dal "vissuto".
Insomma, vedo diversi parallelismi. E, anche se non sono la Paola che dici, mi fa piacere averti letto/a...
Ciao,
Paola

Anonimo ha detto...

Ok Carmelina...
Paola

Miserere ha detto...

Paola, ci avrei scommesso! Guarda, sei molto simile alla Paola che ti dicevo! Speriamo tu non sia un clon! Eheheheh!!!! ;-))))

Anonimo ha detto...

Vedi, Stiletto... Se avessi seguito solo il cuore, ripeto, con Wojtyla mi sarei allontanata dalla Chiesa. Ma non ho usato solo la ragione. Ho usato l'amore che sentivo venire da Cristo, da Dio, per me, per resistere a un pontificato che inizialmente -inconsciamente- rifiutavo e che poi non ho mai seguito davvero. Però pensare che la sola ragione possa difendere, arricchire e far fiorire il frutto della fede è per me incomprensibile. Ho letto Agostino e ho visto, nelle sue Confessioni, nel momento in cui si accorge della infinita bellezza di Dio, il cuore più che quella testa che lontano lo aveva portato. Non sono solo i Padri della Chiesa a farmi andare avanti. E' soprattutto il Vangelo. E il Vangelo è straordinariamente semplice nelle parole e...dannatamente complicato da seguire. Ma non riesco a seguire Gesù se il mio cuore rimane in panchina... Devo dar conto della ragionevolezza della mia Fede? Beh... posso assicurarti che dal punto di vista dialettico mi difendo, ma certo ho sempre colpito di più attraverso i gesti che attraverso le parole. La Carità, che viene dal cuore, quella di Madre Teresa per capirci, vale per me molto più di belle argomentazioni filosofico-teologiche, perché in quella soprattutto vedo l'Amore di Dio. Comunque, insisto, io non sono irrazionale, né condanno la razionalità, anzi. Ma non baso su di essa la mia crescita come cristiana...
Ciao,
Paola

Stiletto ha detto...

I gesti sono rischiosi perché ci sarà sempre chi è più gestuale di un altro.
La parola resta nei secoli sia quando è dolce che quando è affilata come la spada.

gemma ha detto...

che ne dite dell'insieme di tante piccole cose, ragione, porta del cuore non necessariamente uguale per tutti , simpatia, istinto, gestualità timida o espansiva, modo di argomentare, di ciò che ti conduce verso una persona piuttosto che un'altra? Ecco, a noi e ad altri è successo con Benedetto, a tanti altri starà succedendo con Francesco, con buona pace di ciascuno che tanto continua a provare i sentimenti che gli dice il suo di cuore

carmelina ha detto...

cara paola, viviamo in una societa' secolarizzata nella quale lo spirito libertario e liberale e l'umanitarismo filantropico che ha dato vita ad intere generazioni di persone, culturalmente analfabete e religiosamente sradicate, da una parte anaffettive e dall'altra emotivamente incontinenti: persone con il cuore di gomma, capaci di voltare le spalle alla propria madre, dediti pero' a "masturbarsi" il suddetto organo nella disperata e artificiosa evocazione di dissetanti scariche di emozioni e commozioni. ho dunque un assoluto rispetto per un organo tanto maltrattato e abusato e istintivamente ho riconosciuto in Benedetto un sacerdote e Papa che ne (del cuore di Cristo e in Cristo) ha fatto una vera adorazione. uno che il cuore (a differenza di molti che se ne riempiono la bocca) lo porta in mano in religioso silenzio e sguardo amorevole. uno che di quel cuore cristiano ne ha fatto poesia: ne ha fatto sentire la leggerezza e l'immensita' tanto quanto quel seme di senape della parabola evangelica. non sono alla ricerca di padri e madri putativi, ne' di balie, ne' di virgilii, ne' di teneri abbracci, ne' di evasioni misticheggianti. voglio vivere, voglio avere salva la vita, voglio respirare ed essere libera per sempre e voglio la verita' e ho capito che tutti questi miei desideri si incarnano in Cristo e l'ho capito pienamente (non idealmente) grazie a Benedetto. questo e' il quid di Benedetto. spero di essere stata piu' chiara, paola

Anonimo ha detto...

Visitate il Tornielli blogger del 15 aprile . Sarà tutto chiaro una volta letto (se riuscite ad arrivare alla fine, beninteso..)