RATZINGER: TROPPE LACRIME VERSATE A CAUSA DEI NAZIONALISMI
Salvatore Izzo
(AGI) - CdV, 9 mar.
"Nella storia degli ultimi centoquarant'anni vediamo quanto sangue e quante lacrime siano state versate a causa della sbornia del nazionalismo, non solo in Europa, ma in tutto il mondo".
Lo scrive Benedetto XVI in un testo inedito pubblicato oggi dall'Osservatore Romano che lancia cosi' un dizionario del pensiero di Benedetto XVI curato dal presidente dei vescovi tedeschi Rober Zollitsch, "L'abc di Joseph Ratzinger".
Secondo il Papa Emerito, i drammi del '900 originano dal fatto che "tutti (anche noi cristiani, noi cattolici) erano per lo piu' anzitutto tedeschi, francesi, italiani, inglesi, e solo in un secondo momento cristiani e cattolici. Abbiamo troppo dimenticato cio' che abbiamo imparato proprio dalla Scrittura, cioe' che noi tutti nella nostra diversita', che doveva essere ricchezza dell'essere insieme, siamo destinati a essere insieme figli di Dio, fratelli di Gesu' Cristo, una grande famiglia, e che il mondo, come dice la Scrittura, non viene unito con la forza di una nazione particolarmente significativa che si concepisca come nazione dominante o prescelta, piuttosto viene unificato tramite colui che puo' legare cielo e terra, Gesu' Cristo".
Per Ratzinger, proprio "quel collocare il principio dell'unita' al di sopra dei confini nazionali, benche' purtroppo velleitario nella nostra storia, e' risultato di grande attualita' e non solo per allora". "Quel principio di unita' e' urgente anche oggi, poiche' - afferma il Pontefice tedesco - ci troviamo dentro talmente tanti intrecci e dipendenze politiche ed economiche che nessuno puo' piu' uscirne". Il testo inedito pubblicato dal giornale vaticano mette in guardia dalla tentazione di "ritirarsi nella dimensione spirituale, religiosa, nel nostro mondo, nel nostro guscio". "Allora - spiega - se non il gruppo per cui simpatizziamo, e' la coscienza, che spesso e' solo un nome di copertura per i nostri personali desideri e per le nostre opinioni, ad essere intesa come ultima istanza. Tutto cio' possiede un valore proprio, ma lo si coglie, ed e' vero e giusto, solo se si inquadra nella grande verita' del nostro essere una cosa sola a partire da Dio Padre, da Gesu' Cristo". "Per questo motivo - conclude - dobbiamo essere ancora oggi grati per il fatto che esista il Papa come punto di riferimento dell'unita', come forza visibile dell'unita'; dovremmo riconoscere il fatto che l'unita' non e' solo dono, piuttosto ci pone delle esigenze, e solo dopo puo' arricchirci; dovremmo sforzarci di condividere nella grande unita' cio' che e' nostro, cosi' che noi siamo in grado di ricevere anche dagli altri".
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